Rassegna stampa del 24/25 Settembre 2005 |
Da “Il Giornale di Brescia” del 24 settembre 2005 All’alba ragazza minaccia di lanciarsi dal cavalcavia sull’autostrada Tenta il suicidio, salvata dagli agenti m. bon. ADRO Salvata dai poliziotti. Convinta a non gettarsi nel vuoto, ad "archiviare" quel disperato gesto, trascinata al di qua della barriera, lontano da quel cavalcavia. È accaduto all’alba di ieri lungo l’autostrada, all’ombra del cavalcavia che da Zocco d’Erbusco sale a Adro. Prota- gonisti? Una ragazza poco più che ventenne di casa in Franciacorta e due agenti della Polizia stradale di Seriate. Sono le 5.45 quando al centralino della Stradale orobica arrivano numerose telefonate di automobilisti che, a quell’ora, stanno viaggiando sulla corsia per Brescia della A4. Segnalano la presenza di una donna sul cavalcavia, in un punto pericoloso... tutto lascia pensare ad un gesto estremo. Nel giro di pochi minuti una pattuglia raggiunge il cavalcavia "incriminato". E gli agenti si trovano faccia a faccia con una ragazza che sembra proprio pronta a tutto. Questione di secondi e inizia la "trattativa": gli agenti si avvicinano lentamente e cercano di costruire un dialogo con la giovane bresciana in preda ad una crisi di panico. Riescono a convincerla, riescono a farla desistere ed a tornare sui suoi passi, sulla striscia d’asfalto. La ragazza è praticamente salva. Più tardi si scoprirà che la ragazza aveva raggiunto quel cavalcavia dall’autostrada: dopo aver posteggiato l’auto sulla corsia d’emergenza, aveva scavalcato la recinzione metallica e, arrampicandosi lungo la scarpata erbosa, aveva raggiunto la strada provinciale che "scavalca" l’autostrada proprio grazie a quel ponte su cui, ieri mattina, si sono calamitati gli occhi di molti automobilisti. Il salvataggio di quella ragazza arriva ad una manciata di ore da un altro gesto estremo che è purtroppo andato a segno: a pochi chilometri di distanza, una 47enne bergamasca si è gettata nell’Oglio. Da “Il Messaggero” del 24 settembre 2005 Ascolano bloccato dalla Polstrada sulla moto rubata E.Man. Un ascolano di 53 anni, B.N., è stato arrestato dalla Polstrada di Amandola e un suo complice ha le ore contate. Entrambi devono rispondere dell’accusa di furto aggravato e di detenzione, uso e spaccio di stupefacente. I due sono stati intercettati dagli agenti poco prima delle 3 di notte, in via Napoli in sella ad una moto di grossa cilindrata, una KTM 600. Entrambi erano senza casco e questo particolare ha insospettito gli agenti che hanno cercato di fermare la moto. Per tutta risposta l’uomo che guidava la moto ha improvvisamente accelerato deviando per via Nuoro. Fulmineo l’inseguimento della Polstrada che ha costretto il centauro a bloccarsi. Mentre B.N., che era sul sellino posteriore, è rimasto a terra, l’altro è riuscito a risalire in sella e fuggire. Gli agenti della Polizia stradale hanno desistito dall’inseguirlo per soccorrere il 53enne ascolano. Sul posto è intervenuta un’ambulanza del 118 e, una volta medicato, B.N. è stato associato al carcere di Marino. Il complice, a breve, dovrebbe raggiungerlo in cella. La moto, di proprietà dell’avv. Maurizio Amodeo, era stata rubata poco prima a Campolungo. Recuperata è già già stata riconsegnata al professionista.
Da “Il Giornale di Calabria” del 24 settembre 2005 Ritirate 14 patenti di guida. REGGIO CALABRIA. Nella settimana appena trascorsa la Polizia stradale di Reggio Calabria ha controllato 864 veicoli ed ha accertato 323 violazioni al codice della strada di cui 42 per il mancato uso del casco e delle cinture di sicurezza, 37 per il mancato rispetto dei limiti di velocità, 1 per la guida sotto l’influenza di sostanze alcoliche ritirando 14 patenti e decurtando complessivamente 472 punti. È il risultato di una serie di servizi di prevenzione sull’intera rete stradale ed autostradale dell’intera provincia nell’ambito dei servizi di Polizia stradale volti al conseguimento dell’obiettivo di ridurre gli incidenti stradali. L’attività, volta in particolare a scongiurare eventi connessi alla circolazione stradale, vuole anche costituire un momento di sensibilizzazione sulla rilevanza del rispetto delle regole e soprattutto dell’utilizzo dei sistemi di ritenuta e del casco, il rispetto dei limiti di velocità e di tutte le norme di comportamento previste dal codice della strada, nonchè la verifica delle condizioni psicofisiche dei conducenti. Da “Adnkronos” del 24 settembre 2005 INCIDENTI: UCCIDE RAGAZZA E FUGGE, POLIZIA TERNI ARRESTA PIRATA STRADA. Terni E’ stato arrestato alle due di questa notte dalla polizia stradale di Terni, il pirata della strada che ieri aveva travolto e ucciso una motociclista trentenne della Repubblica Ceca, lungo la A/1, nei pressi del casello di Orte. La giovane stava rientrando a casa dopo aver trascorso una vacanza in Italia insieme al fidanzato. Ha perso il controllo della moto finendo a terra schiacciata dal conducente di un autoarticolato fuggito dopo l’accaduto. Subito dopo l’incidente la polizia stradale ha avviato una serie di indagini grazie anche alle immagini riprese dalle telecamere installate per il monitoraggio del traffico lungo l’autostrada del Sole. Da “Il Secolo XIX” del 24 settembre 2005 Auto pirata su cantiere strage sfiorata in autostrada Giovanni Vaccaio. Si è sfiorata una strage, ieri mattina, quando un’auto pirata è piombata a velocità sostenuta su un gruppo di operai al lavoro sull’autostrada Genova-Savona. Il bilancio è ridotto, per pura fortuna, ad un solo ferito, mentre dell’auto investitrice non si è più trovata traccia. L’incredibile incidente è accaduto pochi minuti dopo le undici di ieri mattina. Da una settimana, alcune squadre di operai stanno lavorando in un lungo cantiere che inizia poco dopo il casello di Albisola per arrivare fino allo svincolo di Savona. Le operazioni di asfaltatura della carreggiata hanno imposto il restringimento ad una sola corsia di marcia. Ma ieri un guidatore è sopraggiunto a forte velocità nella zona in cui operava la ditta Pavimental, del gruppo Autostrade per l’Italia. Il guidatore è finito tra i paletti di gomma posizionati per segnalare il cantiere ed ha investito un operaio, Simone Beltrandi, 31 anni, residente a Vado in via Madonnetta. L’uomo è stato scaraventato a una decina di metri di distanza. Un urto violento ed un drammatico volo che gli hanno causato la sospetta frattura di un femore e, forse, del bacino, una distorsione ai legamenti di un ginocchio, due costole incrinate e contusioni varie. L’incidente è accaduto in modo talmente improvviso che nessuno è riuscito a prendere il numero di targa dell’auto, che ha proseguito la sua corsa senza fermarsi. L’operaio è stato subito soccorso dai colleghi, tutti sotto choc, poco dopo è arrivata un’ambulanza della Croce Verde di Albisola con l’automedica del 118, con a bordo il dottor Claudio Poli. Ricoverato all’ospedale San Paolo di Savona, Beltrandi dovrebbe guarire in una sessantina di giorni. Una pattuglia della polstrada ha raccolto le testimonianze degli altri operai, che però hanno fatto solo in tempo a vedere "con la coda dell’occhio" un’auto che fuggiva. Il Centro operativo autostrade di Genova Sampierdarena ha immediatamente diramato l’allarme alle sottosezioni di Imperia Ovest e Mondovì per far scattare le ricerche dell’auto pirata, ma fino a ieri sera dell’auto non era stata trovata traccia. E’ infatti possibile che il guidatore abbia imboccato poi lo svincolo per Torino o sia uscito dall’autostrada. Da “affaritaliani” del 24 settembre 2005 Auto intelligente/ Meno vittime della strada grazie alle tecnologie Un sistema elettronico per salvare delle vite. E’ questo l’obiettivo di "eCall", un apparecchiatura che, a partire dal 2009, verrà montata su tutte le auto prodotte nell’Unione Europea. Il funzionamento di eCall è semplice: in caso di incidente, parte automaticamente una chiamata al numero unico delle emergenze, il 112, facendo scattare i soccorsi. In questo modo, si spera di ridurre in modo drastico i tempi ora necessari affinché si mobilitino medici, pompieri e forze dell’ordine. Pochi giorni fa, la Commissione Europea ha adottato una comunicazione sull’argomento, che fa seguito a una precedente decisione e che rappresenta un altro passo di un iter, avviato da Bruxelles nel 2002, che dovrebbe portare a salvare parte delle oltre 40mila persone (1,7 milioni i feriti) che ogni anno perdono la vita sulle strade del Vecchio continente. La comunicazione della Commissione fa seguito alla constatazione della lentezza dei governi nell’adottare le misure per portare eCall su tutti i veicoli entro il 2009. A promuovere il sistema eCall è eSafety, un’iniziativa congiunta della Commissione Europea (Direzioni Generali Impresa e Società dell’Informazione) e dell’industria automobilistica. Lo scopo di questa joint venture è accelerare lo sviluppo e l’impiego delle tecnologie mirate ad aumentare la sicurezza stradale e ridurre il numero degli incidenti automobilistici. Il timore della Commissione è che, mentre le case automobilistiche si stanno attrezzando per dotare i veicoli di eCall, gli Stati non stiano facendo nulla per creare le infrastrutture indispensabili affinché il sistema funzioni, ovvero qualcuno risponda alle richieste di soccorso. "Sono abbastanza soddisfatta dei progressi di eCall, in particolare per ciò che riguarda l’industria. D’altro canto, se gli Stati non si adeguano e non investono nelle infrastrutture dei servizi di emergenza necessari, l’introduzione del sistema rischia di ritardare", spiega Viviane Reding, commissario responsabile della Società dell’Informazione e dei Media. Da qui, il richiamo di Bruxelles agli Stati membri dell’Ue, rilanciato in occasione del Salone dell’automobile di Francoforte. In questa sede, il commissario Reding ha incontrato i responsabili del progetto PReVENT, co-finanziato dall’Esecutivo europeo e dall’industria automobilistica. PReVENT ha l’obiettivo la messa a punto e l’applicazione delle tecnologie per prevenire gli incidenti stradali. PReVENT ha stimato investimenti per 55 milioni di euro, di cui 29,8 milioni messi a disposizione dalla Commissione Ue. Nel progetto confluiscono 55 soggetti, fra cui dodici costruttori di auto (ci sono DaimlerChrysler, Audi, Bmw, Ford, Psa, Volvo, Renault, Volkswagen e il Centro di Ricerche della Fiat) e fornitori di parti dei veicoli (Bosch e Siemens, fra gli altri), autorità pubbliche e centri di ricerca (l’Italia conta sulla presenza delle università di Siena, Parma e Trento). A Francoforte, infine, Reding ha lanciato il progetto "Auto intelligente", uno dei cardini dell’iniziativa "i2010", la cui finalità è sfruttare le tecnologie dell’informazione e delle comunicazione per promuovere la crescita economica e l’occupazione in Europa. Da “Il Gazzettino” del 24 settembre 2005 MOTORI – RALLY Challenge delle Polizie, Crozzoli scatenato r.o.. Maniago Marco Crozzoli, meglio conosciuto con il nome di battaglia di "poliziotto volante", sta coronando l’ennesimo sogno sportivo: riconquistare il Challenge internazionale delle Polizie. Il rallista maniaghese, in servizio alla Stradale di Spilimbergo, sta infatti scalando la classifica. Nonostante la partenza a handicap determinata da alcuni guai meccanici in un paio di rally, si è già installato al quarto posto assoluto, mentre comanda con un sostanzioso margine tra le vetture di Gruppo A. "Dopo la vittoria del 2000 - spiega Crozzoli - da anni il Challenge mi sfugge. A farmi rabbia è stato il ritiro nel Campionato italiano, a San Martino di Castrozza. Se fossi riuscito a terminare la gara sarei già sul podio, attualmente occupato da equipaggi che hanno disputato i rally del Sud d’Italia, dove la concorrenza è probabilmente inferiore". Crozzoli ha un fitto programma di appuntamenti per salire in vetta alla classifica con la sua Opel Astra, che ha appena revisionato trasformandosi in provetto meccanico. Decisivo il sostegno della "Piloti scuderia Ferrari", dall’autoclub nazionale Forze di Polizia, nonché di sponsor e amici. "L’8 e il 9 ottobre - conclude - parteciperò al Due Valli di Verona; a fine ottobre al 500 minuti di Verona; e a inizio novembre al Ronde di Aviano. Tre rally per vincere il Challenge". Da “Il Gazzettino” del 25 settembre 2005 Controlli Polstrada Raffica di multe e 6 patenti ritirate. Susegana Raffica di patenti ritirate per eccesso di velocità e guida in stato di ebbrezza, 20 verbali per le infrazioni più svariate al codice della strada. Praticamente il pieno per l’operazione preventiva del fine settimana con un pattuglione della Polstrada di Vittorio Veneto effettuata la notte scorsa, dell’1,30 alle 5 sulla Pontebbana, tra Susegana e Ponte della Priula, con autovelox ed etilometro al seguito. Ben sei le patenti ritirate agli indisciplinati di turno, a cui arriveranno da pagare 357 euro di contravvenzione e decurtazione in patente di 10 punti. Per una ragazza extracomunitaria ritiro patente per guida in stato di ebbrezza e sorpasso con striscia continua, pari a meno 12 sul bonus punti della patente. Da “L’Arena” del 25 settembre 2005 Il progetto prevede di fornire informazioni agli studenti delle ultime classi per prevenire incidenti Operazione strade sicure Polstrada, 118 e Provincia sensibilizzano i giovani guidatori. Un’alleanza per ridurre il numero delle vittime di incidenti stradali, in particolare tra i giovani. L’hanno promossa gli agenti della polstrada di Verona in collaborazione con la Provincia, il Centro servizi amministrativi e il 118 dopo l’esperienza positiva dello scorso anno. Lo scopo è quello di fornire direttamente agli studenti delle ultime classi delle superiori tutti gli elementi per conoscere e affrontare un problema, quello della sicurezza stradale, che rappresenta ormai una vera e propria emergenza. "L’iniziativa è partita nel 2001-2002", spiega l’ispettore capo Andrea Scamperle che ha curato il progetto con l’assistente capo Antonio Benedetti. "Da più parti si era sottolineata l’esigenza di fornire agli studenti un’informazione sui temi della sicurezza stradale. Troppi sono infatti gli incidenti che coinvolgono i giovanissimi, spesso con conseguenze gravi. E se è vero che un miglioramento c’è stato, è altrettanto necessario continuare con quest’opera di prevenzione soprattutto tra i giovanissimi". A riprova, ecco alcuni dati forniti dal comandante provinciale della polstrada Vincenzo Diaferia. Nel trimestre da giugno ad agosto, lungo il tratto veronese delle due autostrade, si sono registrati nove incidenti mortali, due in meno rispetto allo scorso anno. Gli incidenti con feriti sono saliti da 117 a 136, mentre gli altri incidenti sono scesi da 181 a 172. Nelle strade extraurbane si è registrato un lieve calo di incidenti mortali da 5 a 4, mentre è aumentato il numero dei deceduti, da 5 a 8. In crescita anche gli incidenti con feriti, da 67 a 79, in calo quelli con danni, da 26 a 24. Sulle strade urbane gli incidenti mortali sono scesi da 7 a 2), quelli con feriti da 76 a 67; gli altri incidenti sono passati da da 18 a 28. In dieci anni, a Verona, i morti sono stati quasi tremila: "È come se si fosse cancellato un piccolo paese". Il dato positivo è che negli due ultimi anni, soprattutto dopo l’introduzione della patente a punti, il numero di incidenti mortali è in costante diminuzione. Numeri che fanno riflettere. "E i giovani sono i più a rischio durante le ore serali e nei fine settimana", spiega Scamperle. Il progetto della stradale ha preso le mosse in via sperimentale nel 2001-2002. All’ex provveditorato si sono poi aggiunti la Provincia e il 118. "L’accordo prevede la realizzazione di incontri di approfondimento nelle diverse scuole del Veronese con la partecipazione degli agenti e degli infermieri del 118". Un accordo che è diventato ora ufficiale con la convenzione siglata dai diretti interessati negli uffici della Provincia. Le nozioni e i commenti vengono arricchiti con i filmati delle ricostruzioni degli incidenti girati dagli stessi agenti della polstrada. Il risultato dei primi anni di sperimentazione è incoraggiante, almeno a giudicare dalle risposte che i ragazzi hanno fornito durante i test finali. Il 70 per cento, per esempio, ha dichiarato di non aver intenzione di mettersi alla guida dopo aver bevuto. La stessa percentuale ha detto di condividere quanto riportato dall’esperienza degli agenti, secondo cui un gran numero di incidenti è determinato dall’uso del cellulare: prima dell’incontro solo il 37 per cento era consapevole di tale rischio. Altre domande hanno riguardato l’usto delle cinture, anche l’uso delle cinture e la modifica delle auto. Dalle verifiche è emerso che l’attenzione è stata elevata e che "i ragazzi hanno recepito i messaggi trasmessi". Non solo: "All’inizio si sono dimostrati spavaldi e titubanti ma già dopo le prime immagini e le spiegazioni hanno aumentato il loro interesse fino a concludere il seminario con espressioni perplesse, come se fino ad allora avessero ignorato quella realtà quotidiana".
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