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Rassegna stampa Alcol e Guida del 22 febbraio 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

 

In fondo alla rassegna potete trovare le ultime lettere relative alla iniziativa della provincia di Brescia: “Educare al vino i giovani palati di domani” e a quella del Pub Geco di Parma: ”Open Bar”.


L’ADIGE

Al Mart da oggi il convegno internazionale

L’alcol e i giovani

Due giorni dedicati al rapporto tra giovani ed alcol, con un occhio di riguardo alla realtà trentina ma anche con approfondimenti in chiave internazionale. Tra oggi e domani il Mart ospita il convegno "Giovani ed alcol, politiche strategie ed azioni per contrastare il consumo giovanile di alcol". E’ la Provincia a promuovere questa iniziativa, con l’Assessorato alla sanità di Remo Andreolli. Il convegno metterà a confronto rappresentanti di enti pubblici e università di varie realtà europee (Finlandia, Germania, Inghilterra, Scozia, Malta, Olanda, Spagna) con l’obiettivo di individuare una serie di risposte ad un problema concretissimo. Su trentinosalute.net il programma del convegno e la sintesi degli interventi.


L’ADIGE

Ragazzi gestori di Skate Park

Anche la Valle del Fersina coinvolta nel Piano giovani

PERGINE- VALLE DEL FERSINA - Il piano giovani del 2007 coinvolge non solo i ragazzi di Pergine, ma pure quelli della Valle dei Fersina. L’anno scorso era partito in sordina e tardi, e riguardava la sola città capoluogo. «La valle ha contatti storici e tradizionali con Pergine», motiva Mara Carli , l’assessore comunale alle attività sociali che ha lavorato per confezionare il piano assieme a giovani, associazioni, scuole ed ai quattro comuni mocheni. «Siamo passati dalle dichiarazioni di buoni propositi, quel - facciamo assieme - che spesso ci diciamo, alla concretezza», continua. «Naturalmente ora servono convenzioni tecniche con i Comuni ed il placet dei loro amministratori, poi si parte». Alcuni dei dieci progetti sono freschi, come i giovani che li hanno proposti. E sono tra quelli meno costosi, non appesantiti da sovrastrutture né da consulenze. Alcuni ragazzi si sono proposti per gestire una struttura pubblica, ovvero lo spazio per skateboard del centro sportivo comunale. Sono i ragazzi della «Rdm», associazione vivacissima che raccoglie teenager che si dilettano con tavole sulla neve o in attività simili stradali. Nel 2006 hanno gestito l’impianto di snowboard a malga Rivetta sull’altopiano di Vezzena, tra il 2006 ed il 2007 lo snowpark in Panarotta. Gestiranno anche l’impianto del centro sportivo cittadino. Giovani intraprendenti. Altri ragazzi si sono proposti per il «Pergine gaming arena»: hanno chiesto spazio e materiale per i loro giochi di ruolo, un modo per incontrarsi assai socievole, dà l’opportunità di aggregarsi liberamente, di approfondire giochi intelligenti. Altri giovani (con alcune famiglie) di Sant’Orsola hanno chiesto corsi di lingua tedesca estivi, ovvero i «Sommer Tages», accolti nel piano. Per i ragazzi della Valle del Fersina aprirà un centro giovani a Palù, il comune più alto in quota. Lo spazio sarà ricavato dentro le ex scuole materne. Il piano finanzia gli arredi del nuovo centro che viene chiesto da anni, e che ora può avviarsi. Un’esperienza singolare per la valle germanofona. Altri due dei dieci progetti sono invece proposti in tutto il Trentino, là dove il piano giovani trova spazio. Il primo provvede a rilevare i bisogni dei ragazzi, a fotografare la situazione in cui si trovano, a costruire la mappa delle risorse per avviare iniziative condivise. Il secondo è lo sportello della gioventù. Aprirà a Pergine, al centro giovani di via Guglielmi, allo scopo di fornire informazioni ai frequentatori su lavoro, istruzione, territorio, viaggi, ecc., ma accoglierà indicazioni e proposte d’attività. Di diversa natura è il progetto dedicato ai genocidi del XX secolo: percorsi ed incontri che ruotano attorno all’istituto Curie, con visita finale ad Auschwitz d’un centinaio e più di giovani. «Liberi di... liberi da» sarà invece una «due giorni» coordinata da «Alcol e guida», nel solco di altre esperienze simili, per sensibilizzare a stili di vita ritenuti dagli organizzatori migliori di quelli comunemente praticati (alcol fumo, ecc.). Stand espositivi, discoteca, ecc. Al volontariato sarà dedicato un progetto per cinque giovani che in Brasile potranno dedicarsi agli altri ed aiutarli in collaborazione con Arcoiris. Saranno selezionati mediante un apposito bando e preparati allo scopo. Arcoiris garantirà alloggio ed accompagnatori locali. Un progetto proporrà la formazione di genitori, educatori, allenatori, ecc., nel solco di corsi già sperimentati a Pergine. M. A.


IL GAZZETTINO (Vicenza)

SCHIO Bilancio 2006 dei Vigili Urbani 

Alcol e incidenti È allarme sulle strade 

Sono aumentati del 105 per cento

Diminuiscono gli incidenti, ma aumentano di molto quelli di guida in stato di ebbrezza. Tante auto circolano senza copertura assicurativa, aumentano di un terzo le violazioni del divieto di sosta e di un quarto le ore di educazione stradale per gli studenti di ogni ordine di scuola. Servizio di vigilanza notturna esteso ai comuni che gravitano attorno a Schio. E’ questo il consuntivo per il 2006, del consorzio di polizia municipale presentato ieri dal comandante Matteo Maroni e dal presidente Girolamo Covallero. Quarantasette agenti che vigilano su un territorio di 15 comuni e di ottantasettemila abitanti, da Lastebasse a Marano Vicentino, da Valli del Pasubio a Monte Di Malo: queste le forze in campo. «A parità di personale siamo riusciti a conseguire risultati superiori rispetto agli anni precedenti - ha affermato Matteo Maroni - è stato un anno caratterizzato dalla diminuzione degli incidenti stradali che sono scesi del 19,3%. Un dato, questo, dovuto al miglioramento della viabilità, alle rotatorie, alla nostra presenza sul territorio e all’introduzione della patente a punti». Mancata precedenza, velocità pericolosa, distanza di sicurezza e guida in stato di ebbrezza le cause più diffuse dei sinistri stradali. E proprio l’alcol appare il dato più preoccupante, un vero e proprio problema sociale in quanto gli incidenti per guida in stato di ebbrezza sono aumentati del 105%. Ma chi guida sulle strade di questa zona dell’Altovicentino deve preoccuparsi anche di un fenomeno quasi inedito: la mancata copertura assicurativa di veicoli che, nel 2006, ha registrato un aumento del 126%. Altro dato significativo del rapporto annuale riguarda le violazioni delle norme che riguardano la sosta dei veicoli nei vari comuni: 1000 in più, da 3200 dell’anno precedente si è passati a 4200. "I cittadini-ha precisato il comandante del consorzio-chiedono ai sindaci maggior rigore per quanto riguarda la sosta sui marciapiedi, in doppia fila o in posti riservati ad invalidi". Solamente per divieto di sosta, nell’area dei quindici comuni, sono state elevate 4226 multe di cui 3499 solo a Schio. Multe che hanno portato quasi un milione di euro nelle casse del consorzio che, per funzionare, spende ogni anno 3 milioni di euro di cui due sono a carico dei comuni aderenti.
Fiorì Palmeri


IL GAZZETTINO (Pordenone)

Più dei bicchierini, ...

IL FENOMENO

Più dei bicchierini, delle "ombre" e dei cocktail, i giovani prediligono la birra, il cui consumo e in costante aumento. Due minori su tre, a partire sin dalle scuole medie (dai 12-13 anni dunque), consumano abitualmente birra (64,9%) e poco più della metà dei teen-ager anche aperitivi (53,4%), oltre a superalcolici (49,1%) e vino (39,3).

L’INDAGINE

Questo è il quadro emerso dall’indagine promossa nel 2005 dall’Ufficio regionale del tutore pubblico dei minori tra 1000 studenti friulani, i cui risultati sono stati pubblicati nel volume "Adolescenti a rischio". Uno studio che mette a confronto i risultati raccolti in una precedente indagine e che sentenzia: «rispetto a cinque anni fa il rischio alcolico è raddoppiato. L’ubriacatura in quasi due terzi dei casi capita qualche volta in un anno, in quasi un terzo si verifica mensilmente e nell’8% dei casi assume una cadenza addirittura settimanale».

CHI BEVE

Quanto alla suddivisione del "vizio" per provincia, emerge, che i giovani che più precocemente entrano in contatto con l’alcol sono proprio i pordenonesi. Questi ultimi inoltre, rispetto ai coetanei della regione sembra abbiano una particolare predilezione per il rito dell’aperitivo al bar: viene consumato dal 62,5% dei consultati. Ma non amano invece in maniera particolare il vino. Quest’ultimo viene consumato dal 36,3% dei pordenonesi, contro il 48,5% registrato tra gli isontini, il 39,2% degli udinesi e il 36,5% dei triestini. Quanto alle motivazioni addotte per spiegare il ricorso all’alcol, le principali sono: «dimenticare i problemi, integrarsi socialmente, rilassarsi».


IL GAZZETTINO (Padova)

BASSA PADOVANA Il responsabile del Servizio tossicodipendenze dell’Usl 17 Giancarlo Zecchinato illustra la gravità del fenomeno 

Droga, crescita massima degli ultimi 10 anni 

Al Sert 84 nuovi casi a Monselice, 45 a Este. Ci sono anche 20 persone in cura per la dipendenza da gioco d’azzardo

Monselice

Il fumo di eroina è la nuova frontiera della tossicodipendenza nella Bassa Padovana. L’eroina viene mescolata al tabacco o alla cannabis e respirata attraverso una sigaretta.«L’eroina iniettata in vena produce subito effetti, ma anche con il fumo gli effetti devastanti sono gli stessi» dice Giancarlo Zecchianto, responsabile del Sert dell’Usl 17. I nuovi casi sono una quarantina e fanno tutti capo all’area del Monselicense. Una situazione che ha portato a un’impennata dei tossicodipendenti nel corso del 2006. La più rilevante negli ultimi dieci anni. Gli utenti del Sert sono complessivamente 654, 335 dei quali (291 maschi e 44 donne) sono trattati a Monselice. A Este i casi sono stati 219 (186 e 33). I nuovi tossicodipendenti in trattamento l’anno scorso sono stati 84 a Monselice (72 e 12) e 45 a Este(37 e 8).
Il mercato della droga è inoltre sempre più dominato dalla cocaina in Italia. «E Monselice non fa certo eccezione - commenta Zecchinato - Il florido mercato è legato a tre ragioni: il prezzo della sostanza che è precipitato; c’è il convincimento che la sostanza non provoca dipendenza; si crede che la cocaina consenta di essere sempre al massimo (coca da "manager").
La cocaina è la cosiddetta droga primaria. Al suo uso i tossicodipendenti definiti "poliassuntori" associano altre droghe come extasy e eroina. L’iniziazione alle sostanze di solito è fatta dall’alcol.
«I giovani, soprattutto quelli di 14-15 anni iniziano il loro cammino verso la tossicodipendenza assumendo alcol - continua - La strada verso la dipendenza continua con il fumo di sigarette, cannabinoidi, extasy, cocaina ed eroina». Per tale ragione il servizio contro le tossicodipendenze punta molto sui progetti contro la prevenzione dall’alcol. «Nel prossimo triennio ne saranno attivati quattro - dice Zecchinato - gestito dalle cooperative il Sestante, Brigantino di Padova, dal Comune di Conselve e dall’Acat (Associazione alcolisti in trattamento) Bassa Padovana. Per quanto riguarda i poliassuntori di sostanze stupefacenti la comunità terapeutica San Francesco di Monselice attiverà un servizio sperimentale. Infine per il reinserimento dei tossicodipendenti sarà la cooperativa Spazio Elle a gestire il progetto».
Al Ser.T di Monselice nel 2006 è stata trattata anche un’altra forma di dipendenza, quella dal gioco. «Una ventina di persone si sono rivolte al nostro servizio - conclude Zecchinato - Abbiamo cercato di curarli dalla dipendenza dal gioco d’azzardo o più semplicemente da quello del lotto. I risultati non sono molto incoraggianti, ma non ci arrendiamo»
Orfeo Meneghetti


NOVE DA FIRENZE

Ricerca sul consumo della cocaina a Firenze: in 6 mesi utilizzate oltre 480mila dosi

Firenze, 22 Febbraio 2007- Oltre 12 chilogrammi pari a 482.240 dosi. E’ il dato relativo al consumo di cocaina in sei mesi a Firenze come emerge da una ricerca effettuata dalla struttura di tossicologia dell’Università di Firenze con la collaborazione dell’Amministrazione comunale, dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Publiacqua. Una ricerca che evidenzia come, fatte i necessari rapporti, a Firenze in proporzione si consuma più cocaina che a Londra. L’indagine è stata presentata questa mattina dall’assessore alle politiche sociosanitarie e presidente della Società della Salute Graziano Cioni, dal preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Firenze Gianfranco Gensini e dai curatori della ricerca Francesco Mari, direttore della struttura di tossicologia forense, ed Elisabetta Bertol, professore ordinario di tossicologia forense. "Questa ricerca si basa su una metodologia innovativa già utilizzata da studi recenti effettuati nel Regno Unito, in Germania e in Italia - ha spiegato il professor Mari -. Una metodologia che consente di ottenere dati epidemiologici e statistici più precisi e affidabili. Il presupposto è che nell’uomo l’escrezione degli stupefacenti avviene principalmente per via urinaria e che quindi l’analisti delle acque provenienti dagli impianti di collezione delle reti fognarie urbane può rappresentare un indicatore ottimale". In dettaglio l’indagine, uno studio sperimentale pilota, si è svolta in sei mesi, da luglio a dicembre 2006 compresi i giorni di Capodanno. I ricercatori hanno prelevato campioni di acqua negli impianti di collezione delle reti fognarie sia in riva destra che in riva sinistra in modo da avere dati riferiti alla sola città di Firenze. I campioni sono stati analizzati con le più moderne apparecchiature alla ricerca delle tracce di cocaina ed eroina. Ebbene, nei sei mesi di indagine, è stata rilevata una presenza di cocaina e metaboliti corrispondente a un consumo di poco più di 12 chilogrammi (per la precisione 12.056 grammi) che tradotto in dosi equivale a 482.204 singole strisce. La presenza di eroina e dei suoi metaboliti si è attestata invece su oltre un chilogrammo (1.149 grammi). Il rapporto tra il consumo delle due sostanze è quindi 10 a 1 (cocaina/eroina), un dato che conferma i numeri emersi dalla ricerche degli ultimi anni. La ricerca ha poi evidenziato che i mesi in cui si è registrato il maggior consumo sono, sia per la cocaina sia per l’eroina, dicembre ed agosto. Ma l’indagine non si è fermata qui. "Abbiamo deciso di confrontare la ricerca con uno studio analogo già effettuato - ha aggiunto la professoressa Bertol - e abbiamo scelto quello eseguito sul Tamigi per quanto riguarda Londra, una città che per composizione delle persone presenti (residenti, pendolari e turisti) si può, sempre con le dovute cautele, paragonare a Firenze". Nella capitale del Regno Unito è stato rilevato un consumo annuo di cocaina da parte della popolazione pari a 730 chilogrammi equivalenti in 29.200.000 di singole dosi. Si tratta, ovviamente, di numeri molto più consistenti rispetto a quelli di Firenze ma se si fa la proporzione tra la popolazione stimata e il consumo la situazione cambia radicalmente. Londra conta 22.400.000 persone (compresi i turisti) e Firenze 590.000 con un rapporto di 37,5 contro 1; mentre il consumo di cocaina di Londra è "soltanto" 31,7 volte superiore a quello di Firenze. Si deduce quindi che il consumo di cocaina nel capoluogo toscano si rapporta a quello della capitale inglese con una proporzione di 5 a 4. Ovvero in proporzione a Firenze si consuma più cocaina che a Londra. L’indagine proseguirà nei prossimi mesi e sarà ampliata prendendo in esame anche altre sostanze. "I risultati di questa ricerca sono al tempo stesso utili e preoccupanti - ha commentato l’assessore Cioni -: da un lato offrono dati scientifici sull’uso di cocaina fondamentali per intervenire, dati che confermano le stime emerse dalle indagini e sondaggi effettuati a livello nazionale, regionale e fiorentino". Una ricerca nazionale relativa al 2005 e che riguarda le persone di età compresa tra 15 e 54 anni evidenzia che sul totale del consumo di sostanze il 30% riguarda cannabis, il 6,7% la cocaina e l’1,3% l’eroina. Nello stesso anno è stata effettuata una ricerca anche su 5mila studenti toscani (da 15 a17 anni) da cui è emerso un consumo di cannabis pari al 31% del totale, quello di cocaina il 5,6% e quello di eroina lo 0,8%. Infine i dati fiorentini risultati da un sondaggio effettuato tra la fine del 2004 e l’inizio del 2005 tra 400 ragazzi contattati nei luoghi di aggregazione giovanili dagli operatori dell’ufficio dipendenze del Comune e da quelli della cooperativa Cat: ovvero il 98% degli intervistati ha dichiarato di consumare alcol, l’82% superalcolici, il 78% cannabis e il 32% cocaina. "Ovviamente i dati della nuova ricerca e quelli già noti destano grande preoccupazione, soprattutto per i danni che creano soprattutto alle giovani generazioni. E la situazione diventa ancor più grave se si considerano anche le altre sostanze stupefacenti e soprattutto l’alcol, ormai diffusissimo anche tra i giovanissimi". Ricerche nazionali evidenziano che l’età del primo consumo di alcol si è infatti abbassata a 13-14 anni e che è aumentato il numero di "bevitori" abituali. "L’Amministrazione comunale e la Società della Salute sono fortemente impegnati su questo fronte ma finora i risultati non sono stati quelli sperati - ha aggiunto l’assessore Cioni -. Per questo rafforzeremo il nostro impegno sia sul fronte prioritario della prevenzione che su quello della repressione". Per quanto riguarda la prevenzione l’ufficio dipendenze sta lavorando a una campagna di sensibilizzazione dei giovani per far convincerli a non fare uso di alcol e sostanze stupefacenti. Una sensibilizzazione che vedrà come protagonisti altri giovani, i testimonial ideali per far capire ai loro coetanei quanto sia pericolosa l’abuso di alcol e di droga. Tra le iniziative in programma all’ ufficio prevenzione della Società della salute c’é anche il coinvolgimento degli studenti del collettivo di psicologia, che possono diventare portatori di messaggi positivi tra amici, conoscenti e anche nelle scuole. Sul tema della repressione, l’assessore Cioni ha ricordato l’impegno finora profuso dal Comune insieme alla Prefettura e alle forze dell’ordine, soprattutto nei confronti dei gestori dei locali. "Nei giorni scorsi abbiamo intensificato i controlli e in più ho inviato una direttiva alla Polizia Municipale perché invii nelle serate di giovedì, venerdì e sabato agenti in borghese nei locali a maggior rischio per quanto riguarda l’abuso di alcol e droga. Spetterà a loro vigilare sullo spaccio e l’uso di sostanze stupefacenti ma anche sull’ abuso di vendita e uso di alcolici. E potranno intervenire prontamente". (…)


IL GAZZETTINO (Pordenone)

Corsi di formazione per baristi e camerieri, manifesti appesi nei locali e incontri di sensibilizzazione nelle scuole 

Alcol, via all’anno della prevenzione 

Ascom, Ass 6 e Provincia avviano assieme la campagna contro il rischio di abuso tra i minori

La guerra all’abuso di alcol ha trovato nuovi e "potenti" alleati. Dopo il Comune, anche la Provincia e il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria hanno aderito, ampliandola, alla campagna di sensibilizzazione intrapresa dall’Ascom, destinata ai baristi affinchè rispettino la legge che vieta la somministrazione di alcolici ai minori di 16 anni e assumano un ruolo sociale ed educativo. E tutti insieme hanno deciso di dedicare l’anno in corso alla prevenzione del rischio alcolico.
Di fronte alla denuncia sociale, che punta il dito contro i gestori che servono alcolici e superalcolici ai ragazzini senza fare distinzioni d’età - cosa, questa, accertata sul campo dal Gazzettino tra i locali del centro, grazie alla disponibilità di calarsi nei panni di piccole iene di un gruppo di minori - l’Ascom ha infatti deciso di intraprendere l’iniziativa che si chiamerà "Alcol vietato a meno sedici". Iniziativa che consiste nell’appendere fuori dei locali una locandina, per avvertire i ragazzini di non chiedere bevande vietate, (*)  nell’organizzare corsi di formazione per i baristi e nel proporre cocktail analcolici. «L’idea è piaciuta molto sia alla Provincia, alla quale l’abbiamo presentata la scorsa settimana - ha detto Sergio Lucchetta, presidente della commissione turismo dell’Ascom - sia all’Azienda sanitaria, dove l’abbiamo illustrata ieri. Entrambe ci hanno dato ampio sostegno e insieme apriremo un tavolo di confronto, per affrontare questa problematica giovanile, senza limitarci alla non somministrazione, ma partecipando in forma attiva alla promozione della cultura di prevenzione, organizzando nel corso di tutto il 2007 dibattiti e anche incontri nelle scuole». Da anni la Provincia si occupa di disagio giovanile, ha aggiunto l’assessore Alessandro Ciriani «sia collaborando con il Dipartimento di salute mentale, in tema di problematiche suicidarie, sia occupandosi delle formazione di operatori destinati ai Centro di aggregazione giovanile. E poichè intendiamo ampliare il nostro raggio d’azione, daremo il nostro sostegno economico all’iniziativa anti-alcol, andando nelle scuole e monitorando in una fase successiva l’efficacia dell’intervento attuato». L’Azienda sanitaria, dal canto suo, ha deciso di intraprendere nel più breve tempo possibile dei corsi di formazione sul tema con i gestori e con tutti i dipendenti dei bar.
Gian Luigi Ornella, direttore dell’Ascom si è detto molto soddisfatto per il consenso ottenuto dalla campagna, che partirà a giorni (dipende dai tempi tecnici della stampa dei manifesti»), ribadisce però che la legge in vigore non è nè chiara nè equa. «Come sempre - ha detto infatti- nel mirino finiscono soltanto i baristi, mentre nei supermercati i ragazzi possono acquistare tutti i superalcolici che vogliono e andare poi a bere nel parco oppure nelle feste private. Inoltre, gli esercenti spesso hanno a che fare con centinaia di clienti e non possono andare tanto per il sottile, cercando di capire che età abbiamo. E per altro, sottolineo, i baristi non hanno la facoltà di chiedere la carta di identità agli avventori. (**) Mi auguro - ha concluso - che anche le famiglie si dimostrino un po’ più attente».Secondo un recente studio effettuato su 1000 studenti a cura del Tutore dei minori del Friuli Venezia Giulia, si ricorda, è emerso che due ragazzi su tre si ubriaca qualche volta l’anno, il 32 per cento una volta al mese e ben l’8 per cento dei consultati una volta per settimana. Sempre dal medesimo studio è emerso che due ragazzini su tre beve birra, il cui consumo è in vertiginoso aumento. Inoltre, cosa curiosa tra tutti i ragazzi delle regione, quelli di Pordenone risultano essere i più patiti dell’aperitivo (62,5%), ma non amano invece in maniera particolare il vino. Quest’ultimo viene consumato dal 36,3% dei pordenonesi, contro il 48,5% registrato tra gli isontini, il 39,2% degli udinesi e il 36,5% dei "muli" triestini.
Antonella Santarelli

(*) Nota: tra un po’ ci sentiremo dire che l’articolo 689 del Codice penale l’ha scritto l’Ascom
(**) Nota: mi sembra strano che i gestori dei cinema possano accertare l’età dei loro clienti ed i gestori dei bar no. Se c’è qualcuno che ne sa di più ce lo comunichi.


ASCA

AUTO: QUATTRORUOTE, TROPPA INDULGENZA VERSO PIRATI DELLA STRADA 

Roma, 22 feb - C’e’ troppa indulgenza in Italia nei confronti dei pirati della strada. Lo sostiene un’inchiesta pubblicata sul numero di marzo di Quattroruote.

Il mensile ha verificato come si sono conclusi i processi a carico di alcuni automobilisti che nel corso del 2006 avevano provocato incidenti gravissimi con comportamenti irresponsabili, censurati all’epoca dalla stampa quotidiana. Quasi sempre i procedimenti sfociano in condanne miti. Clamoroso - ricorda il mensile - il caso di un cittadino svizzero che nell’estate scorsa semino’ il panico sull’Autosole, tra Parma e Modena, rubando quattro macchine, sfasciandone quindici in una catena di incidenti con diversi feriti, con colluttazione finale con la Polizia al momento dell’arresto preceduta da una fuga a bordo di un’auto sulla quale si trovava una bambina in attesa dei genitori. Processato per direttissima, l’uomo e’ stato rilasciato e condannato al pagamento di una multa di soli 260 euro, oltre a una pena di un anno e undici mesi che pero’ e’ stata immediatamente sospesa, e ha potuto fare tranquillamente ritorno in patria.
Ancora piu’ grave la storia di un camionista al quale per sette volte e’ stata ritirata la patente, ma che ha potuto sempre rientrare in possesso del documento di guida, nonostante abbia all’attivo diversi incidenti tra cui una vera e propria strage in Val Pusteria. Quattroruote ritiene che ’’non ci sia proporzione tra le sanzioni previste per questi veri e propri pericoli pubblici e per chi invece commette un’infrazione in buona fede e senza mettere a repentaglio la vita altrui’’. Il mensile si sofferma infine sulle punizioni previste per chi guida con un tasso alcolemico nel sangue superiore alla soglia consentita di 0,5 grammi per litro: al momento non c’e’ differenza tra chi si trova appena al di sopra di questa soglia, ed e’ ancora abbastanza lucido, e chi arriva fino a due grammi, ed e’ quindi in stato di vera e propria ubriachezza. Per quest’ultima fattispecie - sottolinea - ’’occorre applicare una maggiore severita’ e arrivare, come propone la Polizia Stradale, fino alla confisca del veicolo’’.
red-glr/mcc/alf


IL GAZZETTINO (Treviso)

LOTTA ALLE DROGHE Operativo il progetto finanziato dalla Regione. A disposizione anche un numero verde 

Il sostegno arriva via Internet 

Gli esperti fisseranno colloqui individuali con i ragazzi dopo le prime informazioni al telefono

Bassano

Da qualche giorno sono attivi nel nostro territorio un nuovo numero verde e un interessante sito Internet per prevenire l’uso di droghe, fornire informazioni (e ascoltare chi ne fa uso) e accompagnare chi ha voglia di uscire dal tunnel della droga. I nuovi strumenti sono stati messi a disposizione dal progetto "Speedy Gonzales", promosso con i contributi della Regione per gli interventi di lotta alla tossicodipendenza e all’alcol. Sono a disposizione dei ragazzi che vorrebbero avere qualche notizia in più sulle sostanze stupefacenti e che magari hanno il bisogno di essere ascoltati e capiti, oltre che di trovare qualcuno che li sappia orientare. Negli ultimi anni si sono profondamente modificate le modalità di assunzione di droghe e la tossicodipendenza si manifesta in maniera diversa rispetto al passato. Spesso l’uso di sostanze non impedisce alle persone di continuare a portare avanti la loro vita di studio e di lavoro. Ma per quanto tempo? e in quali condizioni?
«Circa un terzo degli studenti veneti dai 15 ai 19 anni - raccontano i responsabili del progetto - ha sperimentato la cannabis e i suoi derivati. Il consumo annuale di cannabinoidi è riferito dal 25% degli studenti, in particolar modo i 19enni, sia maschi sia femmine». Sul consumo di cocaina nel 2004, i dati ci dicono che «tra studenti tra i 15 e i 19 anni l’hanno sperimentata nel 4,5\% dei casi (la tendenza nazionale è del 5,4%)». Sul problema della cocaina ultimamente è intervenuto anche il ministro dell’Interno Giuliano Amato. Sul tema si stanno compiendo ricerche e convegni, si stanno sperimentando forme nuove di intervento, si sta perfino proponendo un vaccino. Inoltre ormai nessuno ignora il dilagare dell’uso di droghe sintetiche, di pastiglie di vario tipo nelle discoteche, negli stadi, in luoghi che sarebbero nati per un sano divertimento. Chi consuma queste sostanze difficilmente si avvicina ai servizi classici (Sert o comunità) per farsi aiutare. Sono ragazzi che stanno male, che fanno fatica a fare i conti con la realtà in cui vivono. Difficilmente considerano l’uso di queste sostanze come un problema, e tanto meno come un problema rischioso per il loro futuro.
Con lo scopo di prevenire e di affrontare questa situazione vissuta in particolare dal mondo giovanile, ma non solo, nei Comuni dell’Ulss 3 ha preso il via la nuova iniziativa che rientra in un progetto più ampio di attività di prevenzione, accompagnamento e inserimento lavorativo di persone con problemi di tossicodipendenza e alcoldipendenza, finanziata dal Fondo regionale per la lotta alla droga.
L’utilizzo del numero verde e del sito Internet permette a chi lo desidera di mettersi in contatto in forma anonima, e in un secondo momento di incontrare educatori o altre figure professionali adeguatamente preparate. Nel progetto infatti lavoreranno diversi educatori ed esperti. Pertanto, dopo il contatto telefonico, a seconda delle domande e della situazione specifica, la persona potrà incontrare uno psicoterapeuta o un pedagogista per tre colloqui gratuiti che si svolgeranno in una sede del proprio comune o di quello vicino. Attraverso questa forma di vicinanza ambulatoriale, sarà possibile incontrare le persone in un ambiente neutrale e in condizioni di assoluta riservatezza e discrezione.
Michele Zarpellon


IL GAZZETTINO (Venezia)

Un inno alla gioia che si è trasformato in un inno all’indecenza

Carnevale, inno alla gioia, alla spensieratezza dove grandi e piccoli trovano la loro dimensione per divertirsi. Venezia, invece, si trasforma in un inno all’indecenza, alla volgarità espresse da bande di giovani ubriachi fradici, che in preda ai fumi dell’alcool e pieni di porcherie di vario genere danno libero sfogo alla loro maleducazione, per di più incitati da musiche assordanti che non rispettano gli orari imposti dalla pubblica amministrazione: parolacce, bestemmie, rutti, pernacchie e quant’altro di volgare si possa pensare, queste è la normale esternazione della loro gioia! Non bastasse questo, per forza di cose devono espellere tutto quanto hanno trangugiato quindi ogni calle è un ottimo vespasiamo, noncuranti delle proteste degli abitanti. A questo punto perchè continuare ad organizzare il Carnevale in questo modo visto che i risultati sono nefasti per la cittadinanza? Chi ne beneficia? Solamente gli albergatori e i ristoratori che applicano per l’occasione prezzi stratosferici senza alcun controllo delle autorità competenti. Interpellate quest’ultime telefonicamente per far rispettare gli orari previsti, mi hanno detto che erano impossibilitate d’intervenire perchè avevano personale ridotto. Evviva Venezia! Ultimamente ho sentito una frase che calza perfettamente alla situazione: i veneziani hanno fatto Venezia e quindi che la distruggano pure! Pertanto veneziani dateci dentro che state andando benissimo e fortissimo. In poco tempo così completerete l’opera!
Giannandrea De Candido


IL GAZZETTINO (Venezia)

Calli usate come orinatoi, bottiglie ...

Calli usate come orinatoi, bottiglie rotte, urla e schiamazzi. Musica che avrebbe dovuto iniziare alle 19 e terminare alle 22.30, e che, invece, veniva anticipata di almeno mezz’ora e "spenta" dopo le 23 (addirittura dopo la mezzanotte la sera del martedì grasso). Il volume degli spettacoli musicali, poi, totalmente incompatibile con la vita di chi abita nella zona.
Non è stato sempre una festa, insomma, il carnevale veneziano. A denunciare la situazione è il Comitato Santa Margherita che, per il tramite del portavoce Marco Bettini, racconta quanto avvenuto in campo e nell’area circostante durante i giorni del Carnevale. «Vogliamo sottolineare, fuori polemica e a kermesse terminata - ha detto il portavoce - che ancora una volta si è dato il campo in mano agli esercenti, che ne hanno fatto puntualmente uso e abuso a loro piacimento. Nei chioschi sono stati somministrati alcolici anche a minori, e sistematicamente non venivano battuti scontrini fiscali, nonostante il registratore di cassa fosse ben visibile».
Quanto descritto pare sia tutto documentato con riprese audio e video e a disposizione anche di chi avrebbe potuto e dovuto - secondo il comitato - vigilare. «Quest’anno non ci sono stati sufficienti mezzi per garantire il controllo della zona e alle rassicurazioni di forma non sono seguite le presenze necessarie - continua il portavoce -; l’età degli avventori minorenni, cui non viene mai chiesto documento d’identità, va dai 12 ai 16 anni; le manifestazioni sono state continuative per tutti i giorni del Carnevale e il volume della musica talmente alto che a casa mia vibravano tavolo e bicchieri».
Secondo il comitato, sono circa 3000 i residenti che vivono nella zona in questione e molte le case che insistono sul campo. «A mezzanotte il campo era deserto perché la musica in diretta con radio Company terminava alle 22, e poi tutto veniva spostato alla marittima - ribatte Paolo Friselle, dell’associazione Esercenti di Santa Margherita - e questo non mi sembra uso e abuso; sono stati fatti grandi miglioramenti nella gestione delle manifestazioni». Secondo gli esercenti, campo Santa Margherita è l’unica piazza al mondo, l’unica anche di Venezia, a subire limiti restrittivi anche nel periodo del Carnevale, quando dovrebbe eventualmente essere un po’ "maggiorato" il divertimento.«Qualche residente ha detto che gli amplificatori dei bassi generavano un volume troppo alto - dichiara Friselle -, ma tengo a dire che le casse dei bassi non c’erano nemmeno. E se poi i nostri figli fanno la pipì per strada e non usano i servizi igienici, qualcuno deve averglielo insegnato».
Daniela Pierobon


LA SICILIA

la festa rovinata da pochi imbecilli 
Fine del Carnevale all’insegna del vandalismo
 

È stato un carnevale finito davvero male quello che si è svolto a Licata. È stato un brutto carnevale soprattutto per via di episodi di intolleranza commessi da giovani molti dei quali in stato di evidente ubriachezza per abuso di bevante alcoliche.

Già sabato nella centralissima piazza Progresso, prima che iniziasse lo spettacolo canoro, la polizia municipale è stata costretta ad intervenire in modo energico per far rimuovere le bancarelle abusive realizzate da improvvisati commercianti ambulanti per la vendita di prodotti tipici di carnevale.
Lo spettacolo d’animazione con la partecipazione di Monica Hill si è svolto regolarmente. Sul posto è stata comunque garantita la necessaria presenza di poliziotti così come disposto dal dottor Carlo Mossuto dirigente del locale commissariato ma ha visto anche una massiccia presenza di agenti della polizia municipale impegnati in servizio d’ordine pubblico.
Alcuni giovani purtroppo si sono lasciati andare ad atti di vandalismo rimuovendo illegalmente diversi pannelli della segnaletica stradale collocati nelle maggiori arterie stradali del centro urbano. Una situazione che ieri mattina ha provocato qualche problema alla viabilità stradale. Diverse le risse che nella tarda serata di martedì invece, a chiusura delle manifestazioni di carnevale, hanno impegnato gli agenti di polizia municipale al comando del colonnello Diego Peruga. Nell’ambito dell’attività investigativa i vigili urbani hanno denunciato alla magistratura agrigentina diversi giovani alcuni dei quali si sarebbero resi autori di danneggiamenti all’interno di alcuni locali pubblici che si trovano nel cuore del centro storico della città. Danneggiamento, stato di ubriachezza molesta, resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale sono le ipotesi di reato contentate con i vigili urbani che hanno anche segnalato alla magistratura diversi giovani. L’intervento dei vigili urbani ha fatto sì che alcune risse non sfociassero in sanguinose aggressioni.
a.c.


IL GIORNALE DI VICENZA

L’incidente è accaduto l’altra notte sulla statale Marosticana Schiavonesca alle porte di Mussolente

Carambola in curva, tre all’ospedale

L’auto si è ribaltata più volte. Illesi il conducente ed una ragazza

Diretto verso il Trevigiano, ha preso la curva, diciamo così, con eccessiva disinvoltura, tanto che è uscito per la tangente, cappottandosi più volte e rimbalzando sulla carreggiata. Bilancio: tre giovani feriti: due contusi, un trauma cranico e trenta punti di sutura alla testa. Illesi il conducente dell’auto impazzita e la ragazza che gli sedeva accanto. Tuttavia, avrebbe potuto finire assai peggio se dalla direzione opposta fosse giunto un veicolo: il mezzo si sarebbe trovato l’auto semidistrutta sulla propria direzione di marcia, con i giovani incastrati all’interno del rottame.
L’incidente è accaduto intorno all’1,35 di ieri a Mussolente, lungo la 248, all’altezza di un’ampia curva che svolta a destra in direzione della rotonda, nei pressi di villa Piovene. B.M., 19 anni, di Asolo, al volante di una Toyota Yaris sulla quale viaggiavano altri quattro giovani, di ritorno da una serata trascorsa nel Vicentino in occasione del martedì grasso, si stava dirigendo verso la Marca quando ha perso il controllo della vettura. L’auto è sbandata sulla sinistra cappottandosi più volte sino a fermarsi sull’opposta corsia praticamente distrutta.
Il diciannovenne al volante e M.F., la diciottenne di Riese che gli sedeva accanto, sono usciti dal mezzo da soli, mentre i loro amici, Z.R., 22 anni, di Asolo, T.M., 19 anni, di Vidor, e D.P.G., 20 anni, pure lui di Vidor, sono rimasti incastrati nella Toyota. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri di Romano che hanno liberato i feriti prigionieri delle lamiere. Per fortuna, nei minuti che la Toyota è rimasta bloccata sulla carreggiata non è giunto alcun veicolo dal centro di Mussolente. Poteva essere una strage. Dai primi accertamenti effettuati dai carabinieri è emerso che il giovane al volante della Yaris guidava in stato di ebbrezza. Al test è risultato avere un tasso alcolimetrico di poco superiore a 150 mg/dl. Per questo gli è stata ritirata la patente ed è stato denunciato alla Procura.
Gli altri ragazzi sono stati accompagnati al pronto soccorso del San Bassiano per le cure del caso. A D.P.G., che ha riportato un trauma cranico, sono stati applicati 30 punti di sutura al capo. Il ventenne è stato dimesso assieme agli altri due, entrambi contusi.


IL GAZZETTINO (Treviso)

SI E’ ANCHE SCAGLIATO CONTRO GLI AGENTI 

Vandalismi in centro storico, denunciato 

Conegliano

Ha fatto disastri in via XX Settembre poi, quando sono arrivati gli agenti del Commissariato, ha opposto resistenza, cercando di sottrarsi ai controlli e iniziando a prendere a calci la portiera della loro auto.
Alba movimentata, quella di ieri, in Centro storico. L’allarme è scattato verso le 6.30 quando gli addetti alla raccolta rifiuti di Savno hanno chiesto l’intervento del Commissariato. In via XX Settembre c’era P.F., 39 anni, coneglianese, pregiudicato, che, ubriaco, stava facendo il diavolo a quattro. In particolare l’uomo aveva danneggiato due fioriere del bar Moschino, allontanandosi poi verso il centro città.
Gli agenti, giunti sul posto, hanno identificato il vandalo che, nel frattempo, era tornato verso il Centro storico. Gli agenti hanno fermato P.F. che, a quel punto, ha iniziato a dare in escandescenze, strattonando i poliziotti. Mentre cercavano di farlo salire in auto, ha preso a calci la vettura e rotto una maniglia.

Finalmente calmatosi, è stato portato in Commissariato e denunciato per danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. E’ stato inoltre multato per ubriachezza molesta.


IL GAZZETTINO (Pordenone)

IN BREVE

MONTEREALE VALCELLINA

Auto fuori strada

Una Peugeot 306 è uscita di strada, nella notte tra martedì e ieri, lungo la Provinciale 19, in comune di Montereale Valcellina, rimanendo ruote all’aria. Alla guida dell’auto c’era M.s., 23 anni, al quale la Polstrada di Spilimbergo ha ritirato la patente per guida in stato di ebbrezza. All’interno della Peugeot c’era anche D.D.B., 30 anni. Entrambi sono rimasti leggermente feriti. Sul posto anche i Vigili del fuoco di Maniago.


PRATA

Condanna dopo i pugni

Sette mesi e 10 giorni di reclusione: è questa la pena che il giudice del tribunale di Pordenone ha iflitto ieri a Nicola Presotto, il 31enne disoccupato processato per direttissima dopo essere stato arrestato dai Carabinieri di Prata. Il giovane aveva preso a calci e pugni gli uomini dell’Arma che lo avevano sorpreso e fermato, ubriaco, alla guida dell’auto. La patente gli è stata ritirata.


IL GAZZETTINO (Vicenza)

GIUDICE DI PACE/2

Ex carabiniere nutriva odio e rancore verso i militari in divisa 

Offende i colleghi, condannato

Bassano

Lo staff sanitario del pronto soccorso del San Bassiano non sapeva più che pesci pigliare. Per riuscire ad immobilizzare il paziente e sedarlo medici ed infermieri erano stati costretti a sollecitare l’intervento di una gazzella dei carabinieri. Nessuno di loro poteva immaginare che quell’uomo, con un passato da carabiniere, si sarebbe scagliato contro gli ex colleghi in divisa pronunciando epiteti irripetibili, arrivando addirittura a minacciarli di morte.
Per quello stupido sfogo, pronunciato in condizioni di scarsa lucidità, Silvano Emilio Bozza, 44 anni, di Bassano, ha rimediato una condanna per ingiurie. Il giudice di pace Elisabetta Bastianon gli ha inflitto una multa di 280 euro, peraltro estinta in virtù del recente provvedimento di indulto. A Bozza, difeso dall’avvocato Piero Someda, sono state riconosciute le attenuanti generiche, contemplate in caso di riconoscimento di una parziale incapacità di intendere e di volere. Al processo è emerso infatti che, all’epoca, l’uomo era in cura al Sert di Bassano per un’intossicazione da sostanze alcoliche.

Il 15 febbraio 2003 Bozza venne rintracciato in un bar di Bassano. Aveva bevuto troppo e si trovava in uno stato di grande agitazione. Era stato chiesto l’intervento di un’ambulanza del Suem. L’uomo era stato trasportato al pronto soccorso. Medici ed infermieri non riuscivano a calmarlo. Avevano dovuto ricorrere ai sedativi. Ma Bozza si era ribellato. Il personale del San Bassiano aveva chiesto aiuto ai carabinieri. Alla vista delle divise Bozza era andato su tutte le furie. Se l’era presa con il vicebrigadiere Carlo Ciriello e con l’appuntato Roberto Caneppele apostrofandoli in malo modo e minacciando addirittura di ucciderli con la pistola. Alla fine l’uomo era stato ridotto all’impotenza. I due militari dell’Arma avevano però inoltrato un dettagliato rapporto sull’accaduto alla Procura della Repubblica.
L.I.


Venerdì, 23 Febbraio 2007

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