Da
“Il Gazzettino” del 15 settembre 2005
Incidente, sbronzi entrambi i conducenti
L’episodio nel corso di un week end, durante il quale la Polstrada
ha proceduto a dieci ritiri di patente.
Week end di intenso lavoro per la sezione della
Polstrada di Vicenza. Nel reticolo di una viabilità provinciale resa
ancora più convulsa da appuntamenti come l’apertura di Orogemma alla
Fiera di Vicenza, o la Fiera del Soco a Grisignano, le pattuglie hanno avuto
il loro da fare per regolare il traffico e, all’occorrenza, elevare le necessarie
contravvenzioni: in particolare dieci per eccesso di velocità, nove
per stato di ebbrezza, tre per mancato uso di cinture, e due per utilizzo
del telefono cellulare. In tutto sono state ritirate dieci patenti e una
carta di circolazione, mentre 248 sono i punti complessivamente decurtati
nelle patenti degli automobilisti sottoposti a controllo.
In tale contesto, il ritiro della patente è scattato per H.A, marocchino
di 33 anni residente a Breganze: rimasto coinvolto in un incidente stradale,
il nordafricano è risultato positivo all’alcotest per una concentrazione
pari a 1,81 grammi/litro. Un pò meno ebbro di lui il conducente dell’altra
vettura coinvolta nel sinistro, D.F.C., 39 anni, di Borso del Grappa, positivo
all’esame alcolemico con una concentrazione pari a 0,73 g/l.
Altro tipo di controllo ha riguardato un autotreno moldavo, proveniente
dall’Olanda, con ingenti quantitativi di merce da trasportare in Grecia.
Il mezzo viaggiava con autorizzazione internazionale per merci "Cemt",
rilasciata dalla Conferenza europea dei ministri dei trasporti. Ma la Cemt
vale qualora il mezzo rientri nella nazione d’origine una volta ogni quarantadue
giorni; in questo caso l’ultimo viaggio in Moldavia risaliva a settanta
giorni prima, per cui, nei confronti della ditta è stato elevato
un verbale per trasporto abusivo di merci. Di almeno tremila euro la sanzione
prevista per il titolare dell’azienda.
Da “AGI” del 15 settembre 2005
PATENTE A PUNTI: IN UN ANNO -23% I MORTI, -14% I FERITI
Riccione
Con l’introduzione della patente a punti, sono drasticamente diminuiti in
un anno il numero dei morti (-23%) e il numero dei feriti (-14%) per incidenti
stradali. È quanto è emerso oggi a Riccione nel corso del
24^ convegno nazionale di polizia urbana. La giornata ha avuto come tema
centrale la sicurezza stradale, il suo stato attuale e le necessità
più impellenti per migliorarla. Secondo quanto riferito da Maurizio
Coppo, segretario della Consulta nazionale per la sicurezza stradale in
77 province italiane gli incidenti sono diminuiti drasticamente, un evento
positivo verificatosi solo altre due volte dal 1953. In altri Paesi, come
la Francia, l’entrata in vigore di norme analoghe non ha consentito
simili performance. L’Italia resta però un Paese in coda agli
investimenti, destina pochissime risorse ai piani di prevenzione (5 euro
pro capite, contro i 25-40 euro degli altri paesi dell’UE), il costo
sociale degli incidenti è di 600 euro per ogni cittadino italiano,
il 2,5% del Pil, una somma enorme che deve incitare a nuove soluzioni. Gli
ambiti di intervento sono stati in parte individuati: in Italia il 65% degli
incidenti avviene sulle strade urbane; l’85% chiama in causa strade
sulle quali hanno potere di intervento le regioni, le province ed i comuni.
Le nostre città sono le più pericolose d’Europa, le grandi
capitali europee hanno una incidentalità dimezzata rispetto a quelle
italiane.
Da “Il Mattino” del 15 settembre 2005
La legge che prevede la confisca dei ciclomotori sta garantendo ottimi
risultati
Non c’è motivo per cambiarla
La legge che prevede la confisca dei ciclomotori
sta garantendo ottimi risultati, dunque non c’è motivo per
cambiarla. "La manteniamo", chiarisce il ministro dell’Interno
Pisanu, chiudendo la porta alle ipotesi di un affievolimento delle sanzioni
adombrate nei giorni scorsi. "Si tratta di una norma severa ma che
sta funzionando bene - aggiunge il responsabile del Viminale rispondendo
alle domande dei giornalisti - penso che i napoletani siano in grande
misura soddisfatti della sua applicazione, quindi la manteniamo. Certo
non sono soddisfatti quelli che girano senza casco, ma basta rispettare
le regole e il problema è risolto". Anche il sindaco Rosa
Russo Iervolino, intervenendo all’assemblea pubblica dell’Unione
industriali, difende la riforma che punisce con la confisca del ciclomotore
quando il casco non è indossato o si viaggia in due su veicoli
non abilitati. "Sono una garantista - ha spiegato il sindaco - mi
rendo conto che la confisca dei motorini è una misura pesante ma
ha una valenza decisiva non solo sotto il profilo della prevenzione di
scippi e furti ma soprattutto di protezione della vita". Evidenzia
infatti la Iervolino: "Questo fine settimana sono morti due ragazzi,
sulle nostre strade: uno di quindici anni e uno di diciassette. Quindi
penso che di fronte alla protezione della vita umana qualsiasi misura,
anche drastica, debba essere rispettata". Nei giorni scorsi alcuni
resoconti avevano attribuito al ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi
l’intenzione di proporre modifiche che rendessero meno severe le
sanzioni previste dalla nuova legge. Oggi, in una lettera pubblicata sul
Mattino, il ministro chiarisce di ritenere "doveroso e anche necessario
un maggior rigore", aggiungendo di aver solo evidenziato che, in
tema di confisca, "le norme sono perfettibili". Ma questo "sempre
tenendo in massima considerazione la sicurezza stradale". Cautela
sulle misure introdotte di recente viene espressa anche dal sindaco di
Roma, Walter Veltroni: "Penso che sia giusto - ha affermato - trovare
una soluzione diversa da quella che prevede la confisca degli scooter.
Ci possono essere altre sanzioni dure, ma non la confisca che è
poi di difficile applicabilità come hanno anche sottolineato i
vigili urbani di tutta Italia". Pisanu però resta di parere
opposto: "Le norme che funzionano bene - ribadisce - si tengono".
Da “Il Gazzettino” del 15 settembre
2005
Fermato per la quinta volta per guida in stato di ebbrezza
Montebelluna
Fermato per la quinta volta in cinque anni per guida in stato di ebbrezza;
da due anni inoltre guidava con la patente "sospesa"; gli è
stato sequestrato anche il veicolo. Protagonista di questa situazione
limite, M.P. 60 anni di Montebelluna che è stato fermato l’ultima
volta domenica poco prima della mezzanotte a S.Vito d’Altivole. Al volante
della sua Mercedes l’uomo guidava contromano proprio perché in
stato di ebbrezza. Gli agenti della Polizia Stradale di Castelfranco lo
hanno fermato e poi hanno contestato il reato. Nei successivi controlli
effettuati però, hanno scoperto che l’uomo era stato fermato altre
quattro volte e sempre per lo stesso motivo. La prima volta il 15 maggio
del 2000 dalla Polstrada di Castelfranco; il 12 gennaio 2003 dai carabinieri
di Asolo e poco più di un mese dopo il 24 marzo ancora dalla Polstrada.
Sempre nel 2003, che è stato il suo "anno nero" è
stato fermato il 4 novembre dalla Polizia Municipale di Montebelluna.
In questa occasione gli è stata anche sospesa la patente e per
riaverla doveva sostenere un esame-visita medica di idoneità fisica
che non ha mai effettuato. Ultima "impresa" di M.P. domenica
notte ma questa volta le conseguenze non saranno lievi. Infatti per la
seconda volta la Polstrada ha provveduto a mettere in anno il "provvedimento
Fojadelli" che prevede, in casi eccezionali e reiterati il sequestro
anche del mezzo come disposto appunto dal Procuratore della Repubblica
di Treviso Fojadelli per cercare di limitare proprio i casi come questo.
La Provincia di Treviso infatti è l’unica in Italia che applica
questo genere di restrizione anche verso soggetti a rischio e per quanto
riguarda la Polstrada di Castelfranco è la seconda volta che lo
applica.
Da “Il Mattino” del 15 settembre 2005
Droga sull’asse Cassino-Scampia arrestate 2 donne
Afragola.
A Scampia per fare il pieno di droga. Francesca Fimiani e Patrizia Ladina
sono state sorprese con reggiseno e slip pieni di cocaina e arrestate
dagli agenti della sottosezione della polizia stradale di Afragola mentre
facevano ritorno a Cassino. Una di loro ha cercato di disfarsi delle bustine
di droga lasciandole cadere in una pianta degli uffici della polstrada.
Processate sono state condannate a 2 anni e 4 mesi di detenzione domiciliare.
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