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Notizie brevi 24/02/2007

Inquinamento, in Italia più di 8milioni i veicoli in circolazione non catalizzati

Napoli e Palermo le città con la concentrazione maggiore

Foto Coraggio

(ASAPS)  In Italia sono ancora troppe le auto non catalitiche in circolazione. Per l’esattezza si parla di 8.042.094 su un parco veicolare complessivo di 34.667.485. Tradotto in percentuali il 23,2% rappresenta le autovetture immatricolate prima del 1993. Nella maggior parte dei casi si tratta di veicoli non catalizzati, con emissioni inquinanti superiori rispetto a quelle delle autovetture nuove. I dati sono raccolti nello studio condotto dall’Osservatorio Autopromotedove è stata stilata anche una classifica delle città con la maggiore concentrazione di mezzi particolarmente inquinanti. Al primo posto si classifica Napoli con il 41,48%, seguita da Palermo (31,27%), Milano (18,42%), Roma (18,34%) e Torino con il 18,24%. A queste si aggiungono Bologna (16,3%), Genova (15,74) e Firenze (14,65%). Questi numeri evidenziano una situazione smog particolarmente allarmante. E’ vero che gli incentivi sulla rottamazione rappresentano un incentivo importante al rinnovo del parco veicolare. E’altrettanto vero che “buttare via” più di 8milioni di auto non è un’operazione che si può compiere in breve tempo. A peggiorare ulteriormente la situazione salubrità del clima, sono i risultati delle analisi relative alla diminuzione delle polveri sottili ottenuta con il blocco della circolazione. Analizzandole si nota che, durante le limitazioni del traffico a Roma, Milano, Torino e Bologna, le emissioni di PM10 sono calate solo del 3%. Analogamente, la circolazione a targhe alterne per tutti i veicoli le ha ridotte solo dell’1%. Oltre che dal trasporto stradale (29%), le emissioni

di PM10 sono causate dall’ industria e dalle centrali termiche (25%), da altre modalità di trasporto (15%), dagli impianti residenziali e commerciali (11%), dai processi produttivi (10%) e dai processi di combustione naturale (10%). Inoltre, le emissioni nocive, causate dal trasporto stradale, variano secondo la tipologia del veicolo. Il loro livello, infatti, è molto più elevato per le vetture non sottoposte a regolare manutenzione. (ASAPS)


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Sabato, 24 Febbraio 2007
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