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Rassegna stampa 13/09/2005

Rassegna stampa del 12 Settembre 2005

Rassegna stampa del 12 Settembre 2005


Da “Sesto Potere” del 12 settembre 2005
ASAPS: "CINTURA SALVA LA VITA FINO A 111 KM/H".


Forlì
Un recente studio dell’UPI -Ufficio prevenzione Incidenti della Svizzera - sull’utilità delle cinture di sicurezza per i suoi interessanti (e inaspettati) risultati é stato ripreso da Il Centauro, rivista ufficiale dell’Asaps con un’intervista al dr. Franco Taggi direttore del reparto "Ambiente e Traumi" dell’Istituto superiore di Sanità.
Dallo studio dell’UPI, commentato e integrato dal dr. Taggi, emerge che le cinture di sicurezza cominciano a produrre una differenza sulle probabilità di mortalità in auto, a partire dai 25 Km/h circa e in modo prima limitato, ma via via progressivo raggiungono il massimo di efficacia negli impatti intorno ai 40-60 Km/h. Infatti se la probabilità del rischio di mortalità per chi non le indossa inizialmente può essere di 2 volte più elevata rispetto a chi le allaccia, la forbice tocca la punta di rischio di mortalità superiore di 10 volte rispetto a chi indossa le cinture proprio a 40-60 Km/h, per poi ridiscendere fino ad annullarsi intorno ai 111 Km/h.
"Attenzione - rileva Giordano Biserni, presidente Asaps - parliamo di velocità al momento dell’impatto, non quella tenuta dal veicolo prima di una ipotetica frenata".
Taggi spiega però bene che lo studio, con relativi grafici, prende in considerazione la sola ipotesi dell’incidenza e differenza dei cinturati rispetto ai non cinturati. L’esperto puntualizza che la differenza nelle lesioni rimane sempre e comunque, tanto che le lesioni gravi senza cinture possono diventare meno gravi o lievi con le cinture. C’é sempre poi un più elevato fattore di rischio per i canoni estetici, in particolare del viso.
Secondo Taggi la maggior parte degli incidenti stradali avviene a valori contenuti di velocità, tipici del "range" dove la cintura "funziona": quindi, nella gran parte degli scontri ci troviamo in una fascia di energia (di velocità) dove la cintura é in grado di proteggere efficacemente i soggetti che la indossano. Taggi conclude l’intervista sostenendo che poiché, come detto, l’uso della cintura diminuisce la gravità delle lesioni , sino ad evitarle del tutto a bassa velocità, non indossarla non é una scelta intelligente.
"Da questa relazione - conclude Giordano Biserni, Presidente Asaps - tra efficacia generale della cintura e sua efficacia pratica, quest’ultima dovuta al fatto che la distribuzione delle velocità di impatto si sovrappone largamente al range di valori in cui la cintura può ben operare, nasce un’immediata e importante conseguenza: se la velocità media dei veicoli diminuisce, allora la distribuzione delle velocità di impatto si sposterà su valori necessariamente più bassi e quindi le conseguenze globali degli incidenti tenderanno ad essere meno gravi, maggiormente per chi indossa la cintura".

Da “helpconsumatori” del 12 settembre 2005
SICUREZZA STRADALE
Senza cinture cresce rischio mortalità
Lo rileva l’Ufficio Prevenzione Incidenti della Svizzera. Secondo l’indagine le cinture di sicurezza fanno la differenza fra la vita o la morte da 25 km/h fino a 111 km/h al momento dell’impatto.
SB.

Fra i 40/60 km/h la probabilità di morte per i non cinturati e’ superiore di 10 volte rispetto ai cinturati. E’ quanto emerge da uno studio dell’UPI (Ufficio prevenzione Incidenti della Svizzera) sull’utilità delle cinture di sicurezza. La ricerca è stata ripresa da Il Centauro, rivista ufficiale dell’Asaps (Associazione sostenitori amici della polizia stradale) con un’intervista al dr. Franco Taggi direttore del reparto "Ambiente e Traumi" dell’Istituto superiore di Sanità.
In particolare, dallo studio emerge che le cinture di sicurezza cominciano a produrre una differenza sulle probabilità di mortalità in auto, a partire dai 25 Km/h circa e in modo prima limitato, ma via via progressivo raggiungono il massimo di efficacia negli impatti intorno ai 40-60 Km/h. Se la probabilità del rischio di mortalità - spiega l’Asaps in una nota - per chi non le indossa inizialmente può essere di 2 volte più elevata rispetto a chi le allaccia, la forbice tocca la punta di rischio di mortalità superiore di 10 volte rispetto a chi indossa le cinture proprio a 40-60 Km/h, per poi ridiscendere fino ad annullarsi intorno ai 111 Km/h.
Nell’intervista Taggi fa notare che lo studio, con relativi grafici, prende in considerazione la sola ipotesi dell’incidenza e differenza dei cinturati rispetto ai non cinturati: "la differenza nelle lesioni rimane sempre e comunque, tanto che le lesioni gravi senza cinture possono diventare meno gravi o lievi con le cinture. C’è sempre poi un più elevato fattore di rischio per i canoni estetici, in particolare del viso".
Secondo il direttore del reparto Ambiente e Traumi dell’Iss "la maggior parte degli incidenti stradali avviene a valori contenuti di velocità, tipici del "range" dove la cintura "funziona": quindi, nella gran parte degli scontri ci troviamo in una fascia di energia (di velocità) dove la cintura è in grado di proteggere efficacemente i soggetti che la indossano".


Da “ANSA” del 12 settembre 2005
Incidenti stradali: 27 i morti nel week end
Erano stati 41 nel corrispondente fine settimana del 2004.

ROMA
E’ di 27 morti e 1.045 feriti il bilancio dei 1.303 incidenti avvenuti nel fine settimana. L’anno scorso le vittime furono 41. Polizia stradale ed Arma dei Carabinieri hanno attivato i dispositivi di prevenzione e di vigilanza stradale con l’ impiego di 32.515 pattuglie, che hanno contestato 22.156 violazioni al Codice della strada, con 30.424 punti decurtati, 1.043 patenti di guida e 799 carte di circolazione ritirate.

 



Da “La Sicilia” del 12 settembre 2005
Ragazzi che rischiate la vita in un incidente stradale
riuscite a immaginare i momenti successivi alla morte?
Roberto Cafiso .

Quando si è giovani è strano, poter pensare che la nostra morte venga e ci prenda per mano…
E’ un brano della canzone "Dedicata ad un’amica" dei Nomadi, di una trentina e passa anni fa.
I ragazzi corrono nel vento, che cercano di emulare, spensierati, forti della loro giovane vita, immortali come Achille, che pure immortale non era.
Corrono in auto, in moto.
Si aspettano l’ebbrezza, cercano le sensazioni forti e si sopravvalutano.
Pensano che gli incidenti capitino sempre agli altri, ai loro stessi amici di cui a volte devono partecipare alle esequie.
Ma non registrano che sotto il foglio della vita aderisce perfettamente quello della morte, i cui margini sono pronti a debordare in un attimo di distrazione, diventando l’immagine principale.
I ragazzi non sanno cos’è la morte nel dettaglio, quale bagaglio di squallida sofferenza può avere in sé, quale dolore può imprimere nei genitori che innaturalmente devono seppellire i propri figli.
La morte è cruda, concreta, dà confidenza a chiunque ed accetta le sfide, perché è sicura di vincere prima o poi.
I giovani che corrono, rischiano e si misurano con i loro limiti (che spesso sconoscono) non capiscono cosa può essere per i loro genitori un incidente grave, nel quale riporteranno menomazioni o addirittura moriranno.
Bisognerebbe far vivere loro, pur da spettatori, l’esperienza tragica di un incidente mortale di un loro coetaneo.
Lo schianto, il silenzio assordante degli attimi che seguono, il corpo riverso sull’asfalto, le frenate delle auto che si fermano per i soccorsi, il sangue, le urla e i primi pianti di chi, vedendo, ha capito.
Poi la sirena di un’ambulanza, l’arrivo in pronto soccorso, il livello rosso di attivazione dei sanitari, il rianimatore, i raggi x per constatare gli effetti devastanti dell’urto sulle ossa, sugli organi e l’ultimo respiro esalato mentre arrivano i parenti.
Ragazzi sapete cosa può voler dire per un padre ed una madre apprendere dagli occhi di qualcuno che il proprio figlio non c’è più?
Che è morto poco prima in una lettiga, tra estranei, prima del suo tempo, senza neppure un bacio?
Avete mai ascoltato le urla o lo strazio composto ?
Gli abbracci disperati che si cercano per un reciproco sostegno?
Sapete com’è fatto un obitorio?
E’ surreale e c’è freddo.
Sapete immaginare il corpo nudo di un giovane devastato sul marmo?
Con fratture esposte, ferite sparse in un corpo martoriato ed immobile?
Conoscete il colorito grigiastro della morte?
Gli occhi socchiusi?
E l’incedere di un medico legale incaricato da un magistrato di ispezionare quel corpo?
O magari di effettuarne l’autopsia?
Un corpo immobile che prima era una vita ed ora è gonfio di sangue, ghiacciato e deturpato.
Bisognerebbe vedere due genitori distrutti che aspettano che il cadavere sia dissequestrato e restituito per i funerali.
Gli addetti alle pompe funebri, discreti ma efficienti che lavorano e cercano il parente più lucido per programmare il funerale, per scegliere le parole giuste per i manifesti mortuari.
Il ronzio di voci, di volti esterrefatti, solidali, di circostanza, che si avvicinano, baciano, fanno le condoglianze.
Ma anche il flusso di ricordi che affolla la mente di chi è in vita e se ne fa una colpa.
I genitori non dovrebbero mai seppellire i propri figli, è innaturale, iniquo.
Ragazzi, pensate mai a quanto grande può essere un dolore simile?
In una chiesa gremita di volti affranti, abiti scuri, con una bara in mezzo, davanti all’altare, i fiori, l’omelia pietosa del sacerdote che predica la speranza e la fede nella resurrezione, in un momento dove è difficile andare oltre la crudezza del dolore.
Riuscite ad immaginare i vostri genitori, i fratelli, i parenti, stretti sui banchi di quella chiesa distrutti, inebetiti, avvolti da un’atmosfera surreale?
E pensate al dopo, ai compagni, agli amici che si alternano con gli occhi rossi a portare il feretro a spalla tra gli applausi appena fuori dalla chiesa degli intervenuti.
Ripensate a quei vostri genitori, che non sanno perché sono lì, ai funerali di chi, che devono ringraziare le pietose mani che li toccano o solo li sfiorano, mentre loro sragionano, piangono, ridono.
Immaginate quanto grande può essere un simile sfinimento per chi nutriva progetti, fantasticava traguardi e si aspettava sorrisi e strette di mano, ma di congratulazioni?
E’ difficile capire cosa c’è nell’animo di un genitore se non si è messo al mondo un figlio.
E’ atroce pensare di poterlo accompagnare in cimitero, dentro una bara, per chiuderlo per sempre in una tomba.
Non sappiamo se la crudezza di queste riflessioni, purtroppo meno reali della realtà, valgano la prudenza di un ragazzo.
Possa frenare l’apertura del suo polso o la spinta del piede sull’acceleratore in tante circostanze ove si pensa di non incontrarla mai la morte.
Né ad un incrocio e neppure dietro una curva con cui cimentarsi per vedere chi quanto si è abili nella guida.
Ma dietro ogni gara ci sono altre persone. Quelle che tremano, che palpitano, che pregano per noi.
Quelle che ci vogliono bene e alle quali neppure pensiamo talmente è scontato che ce ne vogliano.
Ma non è così, se ci pensate.
Essere amati è un privilegio che non può prevedere lo sprezzo dei sentimenti, il rifiuto della logica, lo scherno della cautela.
La morte è a volte in agguato, a prescindere.
Ma quando si è giovani è più probabile che la si vada a stuzzicare, perché essa di norma si rivolge altrove, ad altri.
La sua rappresentazione ne celebra un patos teorico, ne esalta il mistero, la rende nobile.
Ma affrontarla nei suoi esiti, davanti alle spoglie di un figlio, è tutta un’altra cosa.
Essa è assurda tragedia, desolazione della carne, profonde ferite dell’anima che un adulto non rimarginerà mai, morendo anch’esso dentro, senza la consolazione dell’oblio.
Prudenza e basta vuol dire poco.
Ma rispetto per l’amore che suscitiamo in chi ci ama dovrebbe essere un valore.
Rispetto per la loro gioia.
Prevenzione per il loro dolore per una indecente voglia di rischiare fine a se stessa, ordita troppe volte con troppa sufficienza e vanto.
Se solo ci ricordassimo di più di chi ci ama….


Da “Corriere Romagna” del 12 settembre 2005
Multato dalla Polstrada per ubriachezza molesta.

RIMINI
Ubriaco, talmente ubriaco, da infastidire tutti gli automobilisti in transito e dar vita a un poco gradito spogliarello. A bloccare lo scalmanato c’ha provato anche una pattuglia della Polizia stradale che stava rientrando in caserma dopo il servizio contro le stragi del sabato sera, fermata da alcune delle persone molestate dall’uomo. Che alla vista degli agenti, anziché calmarsi, ha aumentato le intemperanze. Così, a forza, è stato caricato in auto, accompagnato in Questura e affidato all’ufficio Immigrazione. Sull’uomo, risultato extracomunitario, che non aveva documenti, sono in corso accertamenti per scoprire se in regola con il permesso di soggiorno. Per il momento è stato contravvenzionato per ubriachezza molesta.



Da “La Repubblica” del 12 settembre 2005
Il Cdm applica la sentenza di gennaio della Consulta
Saranno ridati a chi non rivela il nome del conducente
Patente, arriva la sanatoria
resta la multa ma punti restituiti
Potrebbero essere riviste le norme per la confisca dei motorini.

ROMA
Arriva la sanatoria per la patente. La multa resterà, ma si riavranno indietro i punti sottratti. Il Consiglio dei ministri varerà domani un provvedimento che applica la sentenza della Corte Costituzionale di gennaio: il proprietario di un’auto che non ha svelato il nome di chi era al volante il giorno dell’infrazione, pagherà 2.000 euro di multa ma non gli verranno decurtati i punti dalla patente. Sarà necessario presentare un’istanza, ma sarà solo una formalità burocratica: i punti ritorneranno sulla patente senza bisogno di fare ricorso alla magistratura.
Il provvedimento - spiegano al ministero dei Trasporti - sarà composto da un unico articolo che, nel primo comma, risolve le lacune lasciate aperte dalla sentenza dei giudici costituzionali, ribadendo per i proprietari dell’auto l’obbligo di fornire i dati del conducente responsabile dell’infrazione qualora non sia stato fermato e identificato dalle forze dell’ordine. In caso di rifiuto, stabilisce una multa che va da 500 a 2.000 euro, a seconda della gravità della violazione al codice stradale. Questa sanzione resta inalterata.
La presentazione di questo provvedimento potrebbe infine essere l’occasione per rimettere mano alla contestatissima norma che prevede la confisca del motorino come risultato dalla violazione di alcune norme del codice, come quella che vieta il trasporto di un passeggero per i motorini o per chi viaggia senza casco o con il casco slacciato. Al ministero ritengono che in sede di conversione del decreto ’salva-punti’, il Parlamento potrebbe rimettere mano alla norma che ha scatenato la rivolta di tanti motociclisti.



Da “helpconsumatori” del 12 settembre 2005
SICUREZZA STRADALE.
In arrivo sanatoria per riottenere i punti della patente
E’ in arrivo la sanatoria "salva punti" per tutti gli automobilisti a cui sono state attribuite infrazioni
CC.

E’ in arrivo la sanatoria "salva punti" per tutti gli automobilisti a cui sono state attribuite infrazioni senza essere stati identificati alla guida dell’auto multata. Il provvedimento arriva in seguito alla sentenza con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la decurtazione di punti senza l’identificazione del conducente, e verrà portato domani in pre-Consiglio dei Ministri in vista quindi di una sua approvazione in settimana.
Il decreto restituirà i punti a tutti gli italiani a cui è stata contestata un’infrazione senza essere identificati alla guida dell’auto e non solo a quelli che hanno fatto ricorso. I proprietari dell’auto che non forniranno il nome del "vero" conducente rischiano però una multa fino a 2000 euro. Il provvedimento, fa sapere il Ministero dei Trasporti, sarà composto da un unico articolo che, nel primo comma, risolve le lacune lasciate aperte dalla sentenza dei giudici costituzionali, ribadendo per i proprietari dell’auto l’obbligo di fornire i dati del conducente responsabile della violazione degli articoli del codice.
In caso di rifiuto il proprietario della vettura dovrà pagare una multa che va da 500 a 2.000 euro, a seconda della gravità dell’infrazione. Il secondo comma si occupa della ri-attribuzione dei punti ai soggetti che hanno subito la decurtazione senza che sia stato identificato il conducente. Si tratta, insomma, della gran parte degli automobilisti italiani, ossia coloro che hanno "scoperto"di aver commesso l’infrazione solo quando si sono visti recapitare a casa multa e comunicazione dei punti decurtati. Per riottenere i punti perduti sarà comunque necessario che l’interessato presenti un’istanza.
Le modalità e le procedure per "riavere" i punti saranno oggetto di un successivo decreto interministeriale. La presentazione di questo provvedimento potrebbe infine essere l’occasione per rimettere mano alla norma che prevede la confisca del motorino in seguito alla violazione di alcune norme del codice, come quella che vieta il trasporto di un passeggero per i ciclomotori di bassa cilindrata o per chi viaggia senza casco. Secondo il Ministero infatti in sede di conversione del decreto "salva-punti", il Parlamento potrebbe rimettere mano alla norma - introdotta con un emendamento parlamentare al decreto che rinviava l’introduzione del patentino anche per i motorini - e ripensare ad una migliore formulazione del provvedimento.



Da “Il Gazzettino” del 12 settembre 2005
Perde 35 punti-patente in un colpo solo
Verbale-record durante i controlli della Polizia stradale nel weekend a Lignano.

Un verbale da record, e non solo nell’ambito dei servizi straordinari disposti per la campagna di informazione "Guido con prudenza". Ben 35 punti sottratti in un sol colpo dal bonus di 20 con il conseguente ritiro della patente. Protagonista in negativo un uomo di 40 anni, residente in un paese della Bassa friulana, incappato nei controlli disposti nell’ultimo fine settimana dalla polizia stradale di Udine.
Intercettato lungo la statale 354 mentre si allontanava dopo una serata trascorsa a Lignano, il giovane è stato seguito da una pattuglia della stradale munita di "Provida": si tratta di un sofisticato sistema in dotazione ad alcuni mezzi della polstrada, che consente di seguire e videoregistrare le infrazioni commesse dagli automobilisti, anche a distanza. Tre le irregolarità contestate: guida in stato di ebbrezza, eccesso di velocità e guida pericolosa con un rocambolesco sorpasso in curva per complessivi, appunto, 35 punti. Conseguenze pesanti, ma di gran lunga più lievi rispetto a quanto sarebbe potuto accadere se il giovane non fosse stato fermato dalla polstrada e avesse quindi continuato la sua folle corsa in auto in condizioni psicofisiche certo non idonee per una guida sicura per se stesso ma anche per gli altri.
Non meno rilevante la serie di infrazioni contestate ad un altro ventenne cui sono stati decurtati 20 punti, il totale, tra l’altro per inottemperanza dell’invito a fermarsi al controllo; circostanza questa che ha reso necessario un breve inseguimento.
Per quanto riguarda i servizi straordinari effettuati nell’ultimo settimana, su 543 conducenti sottoposti all’alcol test 28 sono risultati positivi, con il ritiro di altrettante patenti. Quindici pattuglie della polizia stradale hanno presidiato la statale 354 da e per Lignano, controllando complessivamente 567 autoveicoli, 603 persone e rilevando 90 infrazioni che hanno portato alla decurtazione di 491 punti, oltre al ritiro di 28 patenti per guida in stato d’ebbrezza e una per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Altre 10 patenti sono state ritirate per eccesso di velocità, dato questo significativo in un week end segnato da un’ondata di maltempo che avrebbe invece consigliato una guida più attenta e sicura.
Sono stati poi 34 i biglietti per le discoteche convenzionate distribuiti dalla polizia stradale nei casi di controlli negativi. Discoteca gratuita, inoltre, per i giovani che, dopo essere stati designati al loro ingresso in discoteca quali "Bob", avevano mantenuto il loro impegno e sono risultati negativi ai test alcolimetrici.



Da “Il Mattino” del 12 settembre 2005
"Motorino selvaggio la legge non si tocca".

MARISA LA PENNA
Il ministro Lunardi critica la nuova legge sui motorini, dice che è una norma perfettibile, che può essere modificata con la prossima sanatoria per la patente a punti. Dichiarazioni rese l’altro giorno che scatenano un putiferio di reazioni. La prima, infuocata, arriva dal senatore di Alleanza Nazionale, Luigi Bobbio. "Il nostro ministro evidentemente non ha dimestichezza con la politica e le sue necessità" dice senza mezzi termini il senatore di An. E accusa: "Le sue dichiarazioni dimostrano che non ha assolutamente compreso le ragioni politiche del mio emendamento e del voto favorevole unanime che lo ha accompagnato". E rincalza: "Lunardi dimostra di sottovalutare, e quindi di non comprendere, il reale significato di questa norma che, lo ricordiamo una volta di più anche per il ministro, serve a tutelare interessi di assoluta importanza: l’incolumità delle persone e la sicurezza specialmente nelle città del sud". Ricordiamo, a tal proposito che Napoli è la città in cui è avvenuto il maggior numero di confische di motorini: oltre seicento, seconda in classifica Roma, con 100. Secondo il rappresentante di AN il fatto che un ministro del nord "dimostri in maniera così chiara di ignorare completamente questa realtà, purtroppo tutta meridionale, non vuol dire certo che abbia ragione". Per cui, a suo parere la norma va mantenuta, senza modifiche. "E il ministro farebbe bene, d’ora in poi, a non manifestare questa sorta di complesso di superiorità nei confronti del Parlamento. Farebbe bene a fare più politica e a leggere i commenti a questa norma che sono stati unanimamente favorevoli in tutte le parti politiche e, ciò che più conta, fra la gente". Anche da Palazzo San Giacomo arrivano critiche all’intervento del ministro Lunardi: "La legge è effettivamente un po’ severa. Però questo provvedimento nasce per la sicurezza stradale e considerato che proprio in questo fine settimane ci sono morti da incidenti bisogna riconoscere che non si è mai troppo severi quando si ha a che fare con la vita umana". E dal Comune commenti favorevoli anche alle operazioni di sequestro contro le mini-moto. Per l’assessore alla Mobilità, Nicola Oddati, "nel Governo dovrebbero mettersi d’accordo prima di parlare". E commenta: "La maggioranza dei ministri ha sostenuto questa norma, peraltro sollecitata dallo stesso Pisanu. Sarebbe opportuna pertanto una certa uniformità di veduta". Poi l’assessore Oddati entra nel merito degli ”effetti napoletani”. "Personalmente avevo chiesto provvedimenti di irrigidimento in merito alle norme sui motorini. E pensavo a un sequestro lungo. La nuova legge è sicuramente più severa, ma sta portando dei benefici oggettivi: come si può vedere l’applicazione di essa sta inducendo i centauri a indossare il casco, sta scoraggiando l’uso del motorino a più di un passeggero". E il generale Carlo Schettini, comandante della Polizia Municipale: "La proporzione tra la sanzione e il bene sottratto non deve essere rapportato al costo del mezzo bensì al danno che il mezzo stesso provoca al conducente stesso o a terze persone. Per cui il danno economico è in ragione della sanità pubblica per i costi che gravano sulla società. La norma è finalizzata anche a ostacolare gli scippi. Sta di fatti che essi sono diminuiti. E pure le infrazioni al codice della strada".


Martedì, 13 Settembre 2005
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