Invitiamo i lettori di questa rassegna ad aderire a questa
importante iniziativa. Il Piano d’Azione Europeo sull’alcol indica tra i suoi
obbiettivi la riduzione delle pressioni esercitate sui giovani per incitarli a
bere. L’adesione al manifesto proposto dall’ASAPS è un’occasione
per tradurre in pratica questo obbiettivo. ASAPS Sottoscrivi il manifesto NO
AGLI OPEN BAR!
Invia la tua mail di adesione a noopenbar@asaps.it, La dilagante moda degli “Open Bar” che si è oramai diffusa
in tutti i locali della Penisola, sta massicciamente incentivando il consumo di
alcol fra i giovani proprio nel momento in cui il Governo tenta di studiare
nuove strategie di contrasto per frenare il consumo e l’abuso di alcolici. Per pochi euro, e talvolta in maniera persino gratuita, i
clienti dei locali notturni vengono attratti dal “miraggio” di poter bere in
quantità elevate senza la minima preoccupazione, grazie anche ad una costante
opera di pubblicizzazione di simili iniziative. A farne le spese, come spesso capita, sono i giovani, che
ogni anno pagano un tributo di oltre 600 vittime mortali e 20.000 feriti in
incidenti stradali. Sono sempre gli stessi giovani la categoria più colpita
dagli eventi infortunistici delle notti di fine settimana che, da sole, fanno
registrare un numero di incidenti pari a quello rilevato nelle restanti notti. Per questo motivo l’Asaps dice BASTA AGLI OPEN BAR e lancia
un monito a tutto il Paese per contrastare il diffondersi di questa assurda e
deplorevole moda. L’Asaps chiede a tutti gli Enti, le Associazioni ed i
Soggetti sia pubblici che privati che si occupano di circolazione e sicurezza
stradale di sottoscrivere questo manifesto, che verrà pubblicizzato in
occasione della “Settimana Mondiale della Sicurezza Stradale” prevista dal 23
al 29 aprile p.v. Nel contempo, chiede anche con forza che il Governo prepari
una legge in grado di limitare la vendita degli alcolici con particolare
riguardo ai minori. Giordano Biserni Presidente Asaps
ASAPS PERCHE’ NO AGLI OPEN BAR Una battaglia civile per tutelare sulla
strada la vita dei giovani
Aderisci anche tu al nostro manifesto noopenbar@asaps.it, L’Asaps scende in campo per dire no e contrastare l’assurda
e deplorevole moda dei cosiddetti “open-bar”, cioè la vendita a prezzi
stracciati - o talvolta l’offerta gratuita - di alcolici in quantità illimitata
all’interno di pub, discoteche e locali notturni in genere. L’iniziativa prende il via dopo che un locale di Reggio
Emilia, il “Geco Club”, aveva ampiamente pubblicizzato con un volantino dal
titolo “Bevi fin che vuoi”, la possibilità di assumere alcolici in quantità a
fronte di un esborso da 5 a 10 euro a seconda se uomo o donna. Subito sono scattate le proteste della sezione reggiana
dell’Asaps, cui hanno fatto eco altre analoghe prese di posizione soprattutto
da parte delle associazioni dei genitori ed in particolare dell’Associazione
Italiana Familiari Vittime della Strada, per culminare con un sit-in davanti al
locale che ha visto venerdì scorso la partecipazione di decine di cittadini. Il problema, naturalmente, non è circoscritto alla città
emiliana e non investe pochi locali, visto che la moda degli “open-bar” è
sempre più diffusa su tutto il territorio nazionale e in tantissimi luoghi di
aggregazione giovanile, come facile richiamo per i tanti giovani che vivono la
notte. Per questo motivo, proprio in un momento storico dove le
statistiche evidenziano l’alto consumo di alcolici fra i giovani, l’Asaps alza
il suo grido e chiede a tutta la società civile di dire NO AGLI OPEN-BAR
sottoscrivendo l’allegato manifesto. Enti, associazioni e liberi cittadini potranno inviare le
loro e-mail e aderire alla nostra protesta che rimane finalizzata
esclusivamente a SALVARE LA VITA DEI TANTI GIOVANI, che ogni anno pagano un
alto tributo di sangue proprio nelle notti di fine settimana. Per farlo basterà inviare una e-mail al seguente indirizzo
telematico: noopenbar@asaps.it, Giordano Biserni Presidente Asaps
CORRIERE ADRIATICO “Troppe stragi, una cinica inerzia”
PESARO “Il mondo politico dovrebbe arrossire di vergogna per la
cinica inerzia con la quale registra le stragi del sabato sera”. Lo ha detto il deputato dell’Udc Carlo Giovanardi,
commentando le notizia dei giovani morti e della famiglia di quattro persone in
prognosi riservata inseguito all’incidente stradale accaduto alle porte di
Cattolica. Una strage delle quale anche al ministro è arrivata notizia. “E soprattutto dovrebbero vergognarsi -
ha aggiunto Giovanardi - quei deputati che per un solo voto affossarono nella
scorsa legislatura la proposta del Governo tesa ad attenuare i fattori di
rischio (alcol, droga, orari, nomadismo da un locale all’altro, luci
psichedeliche e musica assordante) che trasformano le notti del venerdì e del
sabato in tragedie continue. Dall’opposizione oggi rivolgo un appello al futuro
Governo e al Parlamento - ha concluso - per mettere mano ad un provvedimento
che cerchi di limitare quella che oggi è la prima causa di morte dei giovani
nel nostro paese”. Venerdì l’ex ministro Giovanardi aveva preso parte, a Reggio
Emilia, con una cinquantina tra genitori e rappresentanti di associazioni di
volontariato, ad una iniziativa davanti al “Geco Club”, locale notturno al
centro di polemiche per la scelta di offrire alla giovane clientela alcolici in
quantità a fronte di pochi euro di spesa. Ma la morte dei 4 giovani pesaresi, che ancora dovevano
raggiungere il locale in Romagna, per festeggiare, è stata l’alta velocità più
che lo stordimento. IL GAZZETTINO Due scontri frontali in Romagna e nel Salento a causa
dell’alta velocità, cinque sono bruciati vivi nel rogo della loro Mini, gli
altri erano su una Bmw Nove giovani muoiono nella follia del
sabato sera
Ventiquattro le vittime di incidenti stradali in questo
week-end. Sollecitati controlli più severi sulle strade e tolleranza zero sulle
infrazioni Roma Il più grande aveva solo trent’anni
anni, gli altri neanche arrivavano a 25; nove morti, nove giovani vite spezzate
dalla follia del sabato sera: quattro sono morti mentre andavano in discoteca a
Riccione per festeggiare i 18 anni di uno di loro, 5 sono bruciati vivi
nell’auto diretta a Lecce, dopo aver mangiato una pizza a due passi da casa. L’ennesima strage di giovani si è consumata ancora una volta
sull’Adriatico; una strage che si va a sommare agli altri morti registrati nel
weekend sulle strade italiane: 24 solamente tra sabato e domenica, di poco sotto
la media indicata dai dati Istat del 2006 secondo i quali sono 15 i morti al
giorno. I due incidenti più gravi sono avvenuti a Lecce e Cattolica,
500 chilometri di distanza l’uno dall’altro. E stavolta non c’entrano nebbia o
sfortuna: dai primi accertamenti, sembra sia stata l’alta a velocità la causa
di entrambi gli scontri Massimiliano Geusa, 30 anni, Antonio Giannuzzi, 18,
Giorgio Tario, 19, Cristian Serinelli, 25, Marco Laterza, 27 sono morti a bordo
di una Mini, partita da Torchiarolo e diretta a Lecce. Guidava Massimiliano: era andato a prendere i quattro che
avevano cenato in una pizzeria del paese, per poi andare nel capoluogo
salentino a chiudere la serata. Sulla rampa che immette nella superstrada
Brindisi-Lecce, la Mini ha invaso la corsia opposta e si è scontrata
frontalmente con una Mercedes. Nell’urto, violentissimo, l’auto si è ribaltata e ha preso
fuoco. Per i cinque ragazzi non c’è stato nulla da fare, bloccati nelle lamiere
in fiamme. I vigili del fuoco hanno lavorato cinque ore per estrarre i loro
corpi. Il conducente della Mercedes, un altro ragazzo di 30 anni, è stato
ricoverato in prognosi riservata, ma le sue condizioni non sono gravi. Filippo Melucci, 23 anni, Elisa Siliquini e Riccardo
Procaccioli, 17, e Paolo Sorcinelli, 18, tutti di Pesaro, sono invece morti
mentre andavano in discoteca. Anche loro in uno scontro frontale, anche loro
dopo aver invaso l’altra corsia. Alla guida della Bmw c’era Filippo, che aveva chiesto e
ottenuto dal padre l’auto per festeggiare i 18 anni di Paolo. Sulla statale
Adriatica, all’altezza di Cattolica, il ragazzo ha però perso il controllo -
per l’altissima velocità dicono i primi rilevamenti - ed è finito contro un Suv
Mercedes su cui viaggiava una famiglia. Tutti morti sul colpo i 4 ragazzi, feriti
in modo molto grave gli occupanti del Suv, padre di 46 anni, madre di 39 e due
bambini di 5 e 7 anni. «Ho il vuoto dentro» sono le uniche parole che il padre
di Filippo è riuscito a pronunciare dopo aver saputo cosa era accaduto. «Serve un controllo delle strade più serrato» ha invece
ammesso il questore di Pesaro Benedetto Pansini, aggiungendo però che «più
importante ancora è che gli enti locali e le Province promuovano servizi di
trasporto collettivi per le discoteche, consentendo ai ragazzi di lasciare
l’auto a casa». «Non c’è tempo da perdere - ha aggiunto
quasi sconsolato - tutti devono fare qualcosa». E Maria Burani Procaccini,
responsabile minori di Forza Italia chiede misure «eccezionali» tra cui il
divieto di guidare macchine sopra i duemila di cilindrata per gli under 25 e
«pene severissime» per chi giuda ubriaco o commette infrazioni stradali. Come
il Moige che chiede «tolleranza zero». Intanto quello che resta è un lungo bollettino di morte: oltre ai nove giovani hanno perso la vita un pedone di 77 anni, investito a Civitanova Marche da un ’coetaneo’; un ciclista di 30 anni investito sulla Lecce-Gallipoli; una ragazza di 24 anni, morta in uno scontro frontale sempre nel leccese. E nel reggiano una donna di 52 anni, uccisa non dalla velocità ma dall’alcol: era sulla sua auto quando le è piombata addosso un’Audi con a bordo un giovane 25enne ubriaco. Ai controlli il suo tasso alcolico è risultato 3 volte superiore al limite consentito. L’ARENA LAVAGNO. Lezione di Truddaiu Allarme dei carabinieri «L’80% dei ragazzi incontra la
cocaina» Non capita tutti i
giorni di avere il comandante della locale stazione dei Carabinieri come
insegnante delle norme che regolano la convivenza civile fra cittadini. Ma
tutti gli alunni della scuola secondaria di primo grado di Lavagno hanno avuto
questa esperienza incontrando il maresciallo Gianfranco Truddaiu che dirige la
stazione dei Carabinieri di San Martino Buon Albergo, Lavagno e Mezzane. Più di un’ora dedicata in successione alle classi prime,
secondo e terze per parlare di bullismo e di pedofili che possono girare
attorno alla scuola, come di fatto è realmente avvenuto. Un fatto che, per
fortuna, si è concluso con l’arresto del molestatore delle minorenni. La lezione ha toccato anche i temi del patentino per la
guida dei ciclomotori, che l’Istituto comprensivo di Lavagno prepara a
conseguire; nonchè il problema degli incidenti stradali e delle droghe, realtà
intimamente correlate fra loro. Le immagini, crude ma reali, che il comandante ha mostrato
ai ragazzi sono state molto più eloquenti di tante parole: giovani vite
spezzate in scontri sulla strada assai spesso propiziati dall’uso o dall’abuso
di sostanze stupefacenti, non ultimo l’alcool. «Le droghe», ha detto il
comandante Truddaiu, «sono sempre più diffuse tra i ragazzini anche di 12, 13
anni. L’ottanta per cento dei giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni ha
fatto uso, almeno una volta, di cocaina; il sessanta per cento di essi, poi,
continua su questa strada». Una sottolineatura particolare il
maresciallo ha voluto dedicarla all’abuso di alcol tra i giovanissimi che,
proprio nella nostra zona, interessa con una certa frequenza anche ragazzini di
età compresa tra i 12 e i 14 anni. «Il connubio tra alcol e droga mette in grave
pericolo la vita dei giovani che, sotto l’effetto degli allucinogeni, si
illudono di essere i padroni del mondo». Gli alunni hanno ascoltato con interesse quanto veniva loro
detto ed hanno posto numerosi domande al comandante. «L’aiuto vero», ha concluso
il maresciallo, «può venire dalla vostra famiglia, dalla scuola e dalle
istituzioni, non ultimi anche gli stessi Carabinieri, che sono al vostro
servizio». Giuseppe Corrà CORRIERE ADRIATICO Un giovane anconetano dormiva in macchina. S’è scatenato
quando la polizia l’ha fermato in una stazione di servizio “Farete
la fine di Raciti”. Ubriaco arrestato
Ancona - “Vi auguro di fare la fine di Raciti”. Così con calci e pugni un bancarellaro, poi arrestato, ha aggredito poco prima dell’alba di ieri due agenti della polizia. E pensare che gli uomini erano intervenuti insieme al 118 perché una segnalazione parlava di un possibile malore del ragazzo. Invece ne sono usciti E’ accaduto attorno alle sei. Un passante nota un’auto ferma in uno dei distributori di via Martiri della Resistenza e chiama la centrale di Ancona soccorso e il 113. Entrambi arrivano rapidamente sul posto. Il ragazzo, Marco Figini, anconetano di 33 anni, stando a una prima verifica bancarellaro in corso Mazzini, è come addormentato. In realtà, si verificherà subito dopo, in stato di ebbrezza. Alla vista del personale sanitario e dei poliziotti si lancia prima in insulti e poi aggredisci a calci e pugni i due agenti delle Volanti. Fuori da qualsiasi controllo. I poliziotti riescono a immobilizzarlo. Scatta l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale e per lesioni. I due uomini della questura devono ricorrere alle cure del pronto soccorso. La prognosi è di cinque giorni per ciascuno. Ma brucia più di qualsiasi contusione quella frase pronunciata dal ragazzo, seguita ad una serie di insulti. “Vi auguro di fare la fine di Raciti”, ha urlato il bancarellaro ai due agenti. Ovvero del poliziotto rimasto ucciso durante la notte di sconti del 2 febbraio con gli ultrà fuori dello stadio Massimino al termine del derby Catania-Palermo. Una tragedia che non ha insegnato nulla. CORRIERE ADRIATICO Dopo avere
devastato il noto locale nella centrale via Marsalail quartetto è fuggito
portando via 450 euro depositati in cassa Quattro
stranieri ubriachi rapinano il B.Eyes
PESARO - Ubriachi e scatenati, hanno rapinato il barista del
B.Eyes, noto esercizio pubblico che ha sede nella centralissima via Marsala. E’
accaduto nella tarda serata di sabato, all’ora di chiusura. Nel B.Eyes erano in corso le consuete faccende di fine
serata, anzi di fine settimana, visto che il noto bar resta chiuso la domenica.
Dopo una giornata di lavoro, anzi dopo una settimana, le ultime pulizie e tanta
voglia di andare a casa. Nessuna voglia, invece, di concludere la serata alle
prese con quattro stranieri ubriachi. Che volevano bere ancora. E hanno
sollecitato il barman, che poi è il proprietario, a servire le bevande
preferite. Una legge, che purtroppo non viene applicata sempre, impone
ai gestori di esercizi pubblici di non servire bevande alcoliche a persone che
sembrano ubriache. E così ha fatto, rigorosamente e legittimamente, il barman
del B.Eyes. Ma i lo avesse fatto. I quattro, visibilmente contrariati,
hanno sollecitato il malcapitato a cambiare idea. E per meglio fare comprendere
l’italiano stentato, hanno usato parole minacciose. Impaurito, il barista si è rifugiato nel bagno, chiudendosi
a chiave, sottraendosi così alle minacce degli scatenati avventori. Che anziché allontanarsi pe evitare guai, hanno reagito nel
peggiore dei modi, scatenando una furia alimentata dallo smodato uso di bevande
alcoliche. Non potendo prendersela con il barista, hanno preso di mira le
suppellettili, rompendo tutto quello che era alla loro portata, dalle sedie ai
tavoli e forzando la cassa da cui hanno sottratto 450 euro. Solo dopo essersi impadroniti del denaro hanno abbandonato
il locale, allontanandosi indisturbati. Finalmente, il gestore ha potuto
lasciare il bagno e dare l’allarme al 113. Sul posto è arrivata una pattuglia
della Squadra Volante della polizia che ha cercato inutilmente di rintracciare
il quartetto che rischia un processo per rapina. Gli stranieri ubriachi che cercano di bere ancora la sera stanno diventando un problema praticamente quotidiano. IL GIORNALE DI CALABRIA Con la scusa del Carnevale compiono
atti vandalici
CROTONE. Un giovane finito in manette, altri sei denunciati a piede libero e una trentina identificati: è il bilancio finale dei tumulti scoppiati a Roccabernarda, nell’entroterra crotonese, con la scusa del carnevale. Tutto è iniziato quando un gruppo di giovani, travisati con maschere da carnevale, ha piazzato cassonetti dei rifiuti in mezzo alla strada bloccando la circolazione e tirando uova contro chiunque si trovasse a passare. Per un pezzo gli scalmanati hanno danneggiato cose e molestato persone finché sono intervenuti i carabinieri che hanno dovuto faticare non poco per riportare la calma, ma non hanno potuto fare a meno di ammanettare un giovane di 22 anni, Rosario Grisolia, che non voleva saperne di addivenire a miti consigli; il giovane è accusato di grida e manifestazione sediziosa, molestie, ubriachezza, resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di fornire le proprie generalità. I carabinieri hanno poi denunciato per assembramento non autorizzato altri sei ragazzi di Roccabernarda di età compresa tra i 15 e i 23 anni. Una scena praticamente identica era avvenuta la notte precedente anche a Cirò Marina dove un gruppo di circa venti giovani del luogo ha dapprima incendiato alcuni cassonetti dei rifiuti quindi ha preso a lanciare uova ma anche sassi contro i mezzi dei vigili del fuoco chiamati a spegnere l’incendio, fracassandone i vetri e provocando qualche contusione ai pompieri; sassi sono stati lanciati anche contro i carabinieri una cui autovettura è rimasta danneggiata. Dell’episodio ieri mattina si è discusso nel corso di una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica; il prefetto Cardellicchio ha manifestato solidarietà ai vigili del fuoco ed ai carabinieri ed ha stigmatizzato l’accaduto auspicando che gli autori possano essere individuati e perseguiti. LA STAMPA Novara Ubriachi
al volante sette patenti ritirate
Roberto Lodigiani – Sette patenti ritirate tra l’una e le 5
della notte tra sabato e domenica nel “divertimentificio” della provincia di
Novara, alla rotonda di Castelletto Ticino. L’operazione di prevenzione è stata
condotta dalla polizia stradale di Novara con l’intervento di due pattuglie. La prova del “palloncino” ha permesso di inchiodare sette
automobilisti che si erano massi alla guida pur avendo un livello alcolimetrico
superiore al consentito. I sette automobilisti bloccati appartenevano ad una
fascia di età compresa tra i diciotto e i quaranta anni e sono stati fermati
non lontano dai numerosi locali notturni presenti nella zona. Si sono rivelati più portati ad alzare il gomito gli automobilisti maschi con una netta maggioranza di sei presenze su sette. Nella rete di controlli tesa dalle forze dell’ordine è caduta anche una donna. (…) CORRIERE DELLA SERA Sponsor: addio sigarette e tabacco Nuova
Honda F1: la svolta ecologica Sulla nuova monoposto solo un
mappamondo disegnato. Ognuno potrà firmarne un pixel aiutando associazioni
«verdi» ROMA - Niente sigarette ne’ altri
sponsor «vecchio stile» sulla scocca della nuova Honda di Formula 1. Solo la
Terra e i problemi dell’ambiente. La casa automobilistici giapponese opta
per una svolta ecologica. La nuova vettura, presentata oggi nel Natural History
Museum di Londra sulla carrozzeria porta disegnato un gigantesco mappamondo.
«Il cambiamento climatico è probabilmente il problema più sentito dalla comunità
globale e la Formula 1 non ne è immune» ha spiegato il capo della scuderia,
Nick Fry. Un look nuovo, come mostrato anche
dalle foto sul sito della Formula Uno, con il verde marrone delle terre emerse
che si stacca dall’azzurro degli oceani, che ha costretto la scuderia
giapponese a rinunciare anche a diversi sponsor: tutto in nome del rispetto
ambientale. «Noi crediamo che la Formula 1 con il
suo enorme profilo globale possa giocare un ruolo importante anche cercando di
trovare soluzioni al problema», spiega il team. Dietro alla scelta che è
tutt’altro che estetica c’è anche la volontà di coinvolgere i molti tifosi
delle monoposto: anche per questo la Honda ha fatto sapere che attraverso il
sito www.myearthdream.com ognuno può avere l’opportunità di mettere il suo nome
sulla RFa107 facendo una donazione ad associazioni che lavorano per la tutela
ambientale. «La nostra macchina è la vostra macchina» è il messaggio che la
Honda vuole veicolare. Così quanti faranno beneficenza «verde» sapranno che il
loro sarà un pixel dell’immagine del pianeta terra disegnato sulla monoposto.
«Ogni nome sarà visibile entrando nel sito, o al microscopio sulla macchina» ha
aggiunto Fry. ADDIO SIGARETTE - La Honda fino alla
passata stagione, dopo aver comprato due anni fa la Bar, aveva come sponsor
principale le sigarette Lucky Strike. La Universal Music e Gatorade, che si
erano uniti al team in questa nuova concezione di sponsorizzazione, si sono
detti entusiasti. «La Honda Racing lavorerà attentamente con le associazioni
ecologiste per sviluppare la già esistente sensibilità ambientalista nel mondo
dei motori» ha detto Fry. E a nuovi progetti, più sensibili all’emergenza inquinamento, guarda tutto il mondo della Formula uno, comprese le case costruttrici: tutti ansiosi di limitare gli sprechi di benzina e presentare una nuova immagine rivolta all’ attenzione ambientale. Un obiettivo non semplice, visti anche i consumi di carburante che i motori di Formula 1 prevedono. «La Honda ha un desiderio enorme di cambiamento per il mondiale 2007. Noi speriamo che questa sia una stagione eccitante e di successi. Ma allo stesso tempo vogliamo restituire qualcosa nella forma della nostra nuova concezione ambientale della Formula 1». SANIHELP.IT Allerta happy hour, la salute dei
giovani a rischio
L’abuso di alcol, sotto ogni forma, è il principale fattore
di pericolosità per l’insorgenza di malattie epatiche, a cominciare dalla
steatosi alcolica o fegato grasso, che gli esperti considerano oggi come
l’anticamera di problemi più seri. Per questo motivo, il governo spagnolo ha deciso di inserire
le bevande alcoliche nella lista dei nemici dei teenager, portando alla ribalta
un problema molto diffuso anche in Italia. Nel nostro Paese, infatti, il primo approccio alle bevande
alcoliche inizia addirittura a 10-11 anni, complici i cosiddetti soft drinks e
gli happy hour. In queste occasioni, non è infrequente superare la quantità
massima di alcol che una persona, in buone condizioni fisiche, può assumere
senza subire rischi per la salute, ovvero due-tre drink al giorno per gli
uomini e uno o al massimo due per le donne. Un consumo maggiore di ottanta grammi al giorno, per dieci
anni, aumenta di cinque volte il rischio di cancro del fegato, come hanno spiegato
gli esperti riuniti a Chianciano Terme per un corso organizzato da Sige
(Società Italiana di Gastroenterologia) e Aisf (Associazione Italiana per lo
Studio del Fegato). Inoltre, superare la soglia di venticinque grammi di etanolo
al giorno aumenta la probabilità di contrarre un danno epatico
indipendentemente dalle bevande che si assumono, siano esse vino, birra o
superalcolici.
Non vanno però sottovalutati altri elementi come lo stile globale di vita e le
modalità con cui si beve. Bevute quotidiane e lontane dai pasti, il fumo e la
malnutrizione generano un mix pericolosissimo per la salute dei più giovani. Durante l’incontro di Chianciano sono
stati anche presentati i dati che confermano, per la prima volta, l’esistenza
di sostanze efficaci nella riduzione della steatosi epatica, come un
integratore a base di silibina, fosfolipidi e vitamina E, componenti naturali
in grado di depurare il fegato grasso e rallentare il danno. (*) (*) Nota: una volta tanto le argomentazioni della Sige e dell’Aisf non sono state manipolate facendoci credere che le sostanze che riducono i danni epatici dell’alcol sono contenute in abbondanza nel vino. CORRIERE DEL VINO
Russia:
un decreto sulle controindicazioni dell’alcol
Dal primo
febbraio bisogna indicare le controindicazioni sui prodotti alcolici. Questo il
senso del decreto diramato da Mikhail Zurabov, ministro della Salute
russo, che interessa anche i vini. (*) “L’alcole è
controindicato per i bambini e gli adolescenti di età inferiore a 18 anni, per
le donne in gravidanza, per le persone che soffrono disturbi del sistema
nervoso, del sistema circolatorio, dei reni o del fegato o di altri organi
digestivi, e infine per i conducenti di veicoli”. (*) Nota: indicare in etichetta che l’alcol è pericoloso per la salute probabilmente non è un accorgimento particolarmente efficace. Ha tuttavia il pregio di chiamare le cose con il loro nome. Nel nostro Paese la maggior parte delle persone considera il vino “la più salutare delle bevande”, precludendosi mentalmente qualsiasi altra considerazione. IL GIORNO Le notti brave nel Bresciano tra alcol, pasticche e cocaina
Tredici patenti ritirate sabato Cresce il consumo di droga fuori dalle
discoteche IL RESTO DEL CARLINO Parcheggia sui binari Il treno travolge l’auto Era rincasato
all’alba ubriaco per un amore finito LA GAZZETTA DI PARMA Sudamericano ubriaco al volante: denunciato |
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