MARKETPRESS OTTO PROPOSTE DA COMUNI E COMPRENSORI ALLA GIUNTA TRENTINA
PER REGOLAMENTARE IL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE “L’alcol può danneggiare la tua salute, la tua famiglia e
la tua comunità”: questa la scritta che alcuni tra i maggiori Comuni trentini
ed una serie di Comprensori vorrebbero fosse stampata sulle etichette di tutte
le bevande contenenti alcol. Si tratta di una delle proposte – un’altra riguarda il
divieto di somministrazione e vendita di bevande alcoliche ai minori di 18 anni
- contenute in un documento che i Comuni di Trento, Rovereto, Riva del
Garda, Arco, Drena e Tenno ed i Comprensori Vallagarina, Giudicarie, Alta
Valsugana, Valle di Fiemme, Ladino di Fassa, Valle di Sole, Valle di Non hanno
presentato al governo provinciale “al fine di tutelare la salute dei cittadini
consumatori pur nel rispetto dei diritti dei produttori”. Il documento è stato
illustrato oggi all’assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli. Uno
dei maggiori rischi per la salute, in particolare dei giovani – e se ne è avuta
conferma anche al recente convegno internazionale “Alcol e giovani” che si è
svolto la scorsa settimana al Mart di Rovereto per iniziativa dell’Assessorato
provinciale alle politiche per la salute - è dato dal consumo di bevande
alcoliche. L’abuso di alcolici, specie tra le giovani generazioni, e la
necessità di una strategia complessiva, che va rafforzata, contro tale
fenomeno, è anche il richiamo che arriva proprio in questi giorni
dall’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, il cui
rapporto di analisi è stato ufficialmente presentato lunedì scorso. Ma per
combattere la “piaga” dell’alcolismo, servono azioni coordinate che vedano il
coinvolgimento di tutti i soggetti, pubblici, privati e del volontariato
sociale. Nel documento – intitolato “Alcol: proposte di regolamentazione a
tutela della salute pubblica” – si fa riferimento ai principi solennemente
sanciti nella Carta Europea sull’Alcol firmati da tutti i governi europei ma
ancora poco considerati nelle nostre comunità, al pesante tributo in vite
umane (dai 30. 000 ai 40. 000 morti in Italia ogni anno) che l’alcol ed i
problemi ad esso correlati comportano ed alla necessità che il governo
provinciale si faccia carico, direttamente o tramite le amministrazioni locali
e nazionali, di promuovere “iniziative culturali, politiche e legislative
chiare e coraggiose”. Ecco le proposte, in otto punti, sottoposte da Comuni e
Comprensori e condivise dai Coordinamenti “Alcol, sicurezza e promozione della
salute”, alla Giunta provinciale. 1. – Promuovere una iniziativa politica e legislativa
volta a stabilire il divieto alla somministrazione e vendita di bevande
alcoliche ai minori di anni 18, come già avviene in alcuni paesi europei. LA REPUBBLICA Guadagnare salute in 4 punti
di Maurizio Paganelli Guadagnare salute: così il
documento programmatico predisposto dal ministero per "affrontare in
maniera globale i fattori di rischio principali (fumo, alcol, scorretta
alimentazione e inattività fisica)". Si parte dall’affermazione molto
"liberale" che lo Stato "non può condizionare direttamente le
scelte individuali" ma può "rendere più facili le scelte salutari e
meno facili quelle nocive". Come? Informazione, azione regolatoria,
risorse per sostenere cambiamenti "nell’ambiente di vita". Programma
onnicomprensivo, generale (per non dire generico) che coinvolge più ministeri,
Asl, enti pubblici e privati. (*) S’inizia dalla nascita: promuovere l’allattamento al
seno, monitorare i comportamenti alimentari, sostenere la "dieta
tradizionale" (italica), cibi salubri nella ristorazione collettiva,
etichette chiare, regolare la pubblicità di alimenti e il mercato dei
dimagranti. (*) Nota: una delle prime proposte del Ministro della salute è stata il divieto di vendita degli alcolici ai minorenni e sulle autostrade. Proposta subito ritirata per pressioni dei produttori e per il timore di essere troppo proibizionisti. Dovremo accontentarci di un generico documento programmatico che si tradurrà, nelle migliori delle ipotesi, in una serie di buoni consigli. ASAPS Svizzera
Migliora ancora il barometro della
sicurezza stradale, nel 2006 -9% dei morti.Diminuisce anche il numero degli
incidenti dovuti all’alcol.Il ruolo dell’UPI BERNA, 1 marzo 2007 – La violenza stradale, in
Svizzera, continua a scendere. Lo dice l’UPI, l’Ufficio elvetico per la
Prevenzione degli infortuni, che proprio in questi giorni, dopo aver ricevuto
dalle polizie cantonali tutte le statistiche, ci ha trasmesso il dato ufficiale
relativo al 2006. Nel corso degli ultimi 12 mesi, le vittime sono state 371, 38
in meno rispetto al 2005, quando le vittime furono 409 (-9%). È stato invece
uguagliato il numero dei feriti gravi, con 5.075 persone. “I risultati – dicono
all’UPI in una nota – mostrano palesemente che la prevenzione degli infortuni
ha imboccato la strada giusta, ma che tuttavia non si è ancora arrivati al
traguardo. Sono, infatti, necessarie ulteriori misure concrete”. (*) Nota: la drammaticità della sofferenza causata dagli alcolici è resa ancora più acuta dalla consapevolezza che esistono alcune soluzioni possibili ed efficaci. La vicina Svizzera con adeguati controlli dell’alcolemia dei guidatori ha ridotto significativamente il numero di incidenti stradali. Una analoga riduzione in Italia equivarrebbe a oltre 500 decessi in meno all’anno. LA GAZZETTA DI PARMA Troppo alcol fra i giovani: il
Comune scende in campo
PROGETTO NON SI PUNTA SULLA
«INTIMIDAZIONE» MA SULLA CORRETTA INFORMAZIONE DEL PERICOLO Troppo alcol fra i giovani: il Comune scende in campo Pigazzani: incontri a scuola e nei luoghi di aggregazione, oratori compresi II Il problema del consumo dell’alcol fra gli adolescenti è preoccupante: a livello generale il trend è in crescita, mentre si sta abbassando l’età del primo bicchiere che in Italia è scesa ad 11 anni contro la media europea di 12/14 anni. Anche l’amministrazione comunale a livello di prevenzione si è attivata con una serie di iniziative mirate. Ad illustrarle - il tema è stato sollevato anche da un’interrogazione in consiglio comunale - è l’assessore ai Servizi Sociali Giorgio Pigazzani: «Per contrastare il fenomeno, le iniziative del Comune in rete con il nostro Distretto, avvengono in collaborazione con Sert, Acat e associazioni di volontariato. IL MATTINO «La movida? Non solo birra e panini» ERMINIA PELLECCHIA «L’altra movida? Quella alternativa al consumismo e soprattutto più vivibile? Se ne parla da anni, ma poi non se ne fa nulla. Il meccanismo è perverso, molte persone fanno ristorazione o bar in maniera prettamente commerciale, ma alla fine sono costretti a farlo per sopravvivere ad una concorrenza agguerrita, al proliferare di locali, ai costi di gestione alti». Sandro Donnabella, patron e anima del Brigante, il ristorante cult del centro storico alto, pone il dito sulla piaga. E riflette sull’inchiesta del Mattino sulla movida che secondo gli under 30 è soltanto birra e panini. Il suo ritrovo è una delle poche isole felici della città, lui si considera quasi un sopravvissuto rispetto a chi è stato costretto a chiudere. Ma non gli va di essere considerato un esempio da esportare. «Dicono che il Brigante sia un posto di nicchia dove si mangia bene e a poco prezzo, si incontra gente bella, si fa cultura - dice - Sarà, io faccio solo quello che sento di fare: la normale routine di chi porta avanti un ristorante con la cultura seria del fare ristorazione. Non chiedo nulla alle istituzioni, ho sempre rischiato in prima persona». Gli fa eco Ciccio Verrengia del Tatum, che ha ereditato i fasti dei mitici Caffé dei Mercanti e dell’Alcol. «Il mio bar si trova nella zona rossa del by night, quella ritornata sotto i riflettori. Non ci sono formule per una movida alternativa. Io penso a lavorare con coscienza. Non mi va di fare critiche o polemiche, parlo per me. Mi rompo le ossa giorno e notte per offrire il meglio alla mia clientela». Concorda in parte Sandro Longo, titolare del Babele di via Botteghelle, tra i pochi locali, insieme al Cercopiteco di piazza Sant’Agostino e allo Zen di via Roma, in cui si cerca di creare intrattenimento alternativo. «Gli enti dovrebbero investire di più - dichiara - aiutare le attività propositive, valorizzando in particolare l’ambiente dove operiamo per stimolare la gente a passeggiare anche nelle zone periferiche del by night. Che so, dare contributi agli artisti, organizzare spettacoli nelle piazzette del centro storico, quello che Paolo Apolito ha tentato con la città dei creativi. Episodio rimasto, purtroppo, isolato». E l’antropologo, chiamato in causa, non si tira indietro. «È un problema complesso e difficile da affrontare in un momento tra l’altro bruttissimo per la nostra città - interviene - La movida è in crisi, il fenomeno è degenerato, siamo in guerra e dobbiamo vincerla, tutti insieme, istituzioni e cittadini. Dobbiamo riconquistare il territorio e per farlo dobbiamo partire dai giovani, proponendo loro sogni diversi da quelli facili e consumistici della camorra. La scialuppa di salvataggio possibile è ritrovare l’identità, i valori di questa città. Si può iniziare dalla passione per la Salernitana e nello stesso tempo lavorare più nel profondo, dando un senso alle cose, valorizzando le forze positive di questa città anche rinunciando a qualcosa di proprio. Ed è l’invito che faccio ai ragazzi del Laboratorio Diana: mettiamoci insieme. Dal capannone di via Ligea può partire un messaggio forte, ma per essere tale si deve irradiare a tutti gli altri spazi di creatività esistenti. E, se c’è da dare contributi a gestori attenti e sensibili, che offrano standard di qualità, ecco, non è una promessa, ci saranno». MANFREDONIA.NET Associazione di famiglie di
persone alcoldipendenti
In costituzione a Manfredonia con la finalità di
approfondire i molteplici aspetti del problema ed usufruire di uno spazio di
ascolto e condivisione del problema. di Redazione Le problematiche connesse all’abuso/dipendenza da alcol
sono in crescente aumento e comportano costi sociali, sanitari ed economici
estremamente elevati. Se da un lato l’uso di alcol è ampiamente accettato ed
"esibito" nella nostra cultura, dall’altro, nei confronti di coloro
che hanno sviluppato un’alcoldipendenza e delle loro famiglie, prevale un
atteggiamento stigmatizzante. Chi è interessato ad aderire a questa iniziativa e/o a ricevere ulteriori informazione può rivolgersi alla dott.ssa Maria De Finis, U.O. Prevenzione - D.D.P. di Manfredonia, tel. 0884-510364. BRESCIA OGGI A Ospitaletto un Sert
«accreditato»
Tossicodipendenza il recupero ora
passa anche dai «privati»
Nasce sul territorio bresciano il secondo «Sert
privato» in Italia: con delibera della Regione Lombardia del 20 dicembre 2006 è
stato accreditato il Servizio Multidisciplinare Integrato (Smi) per le
dipendenze da sostanze lecite ed illecite (stupefacenti, alcool, gioco
d’azzardo, ecc.) gestito dalla cooperativa sociale «Il Mago di Oz», promossa
dal Gruppo Fraternità e dal Gruppo Pinocchio. La sede è a Ospitaletto, ma
l’operatività è estesa a tutto il territorio dell’Asl di Brescia, dopo la firma
del contratto con l’Azienda sanitaria locale di Brescia, lo scorso gennaio. IL GAZZETTINO (Rovigo) IL CASO L’amico muore nell’incidente e
mettono il cadavere al volante (r.b.) L’auto era uscita di strada, aveva colpito i
cartelli e poi si era ribaltata nella scarpata. A perdere la vita era stato Ion Cimpeanu, trentaquattrenne
di origini rumene, morto sul colpo sull’argine del Po a Guarda Veneta. Era il
31 agosto del 2003. IL TEMPO Indiano sfregiato in pieno centro
L’aggressione è avvenuta in viale
XVIII dicembre nel capoluogo pontino
di STEFANIA BELMONTE Latina — Una lite sfociata nel peggiore dei gesti, ieri attorno alle 11.15, in viale XVIII dicembre. Virdavinder Paul Singh, un indiano di 46 anni, è stato ferito alla guancia ed alla mano sinistra con il vetro di una bottiglia rotta da Imane Jamale, egiziano, 28 anni, in Italia senza fissa dimora e con precedenti penali. L’extracomunitario è stato arrestato dai carabinieri del Nor della Compagnia di Latina con l’accusa di di tentato omicidio e tentata rapina. L’indiano, invece, è stato trasportato al pronto soccorso del «Goretti» in ambulanza, dove le sue ferite sono state giudicate guaribili in 20 giorni. Sul luogo dell’aggressione è intervenuta una volante del I nucleo e la squadra mobile della questura. Un episodio accaduto in pieno giorno, nel centro cittadino. Una scena che ha sconvolto i residenti della zona e le tante persone che ieri mattina si trovavano in viale XVIII dicembre. Una scena che, paradossalmente, nel quartiere è diventata quasi «normalità». Soltanto qualche mese fa, un episodio analogo era accaduto in via Corridoni, nei pressi delle autolinee. «Ogni giorno ne succede una, e sono sempre le stesse persone le protagoniste - riferiscono alcuni negozianti - Sono loro, gli extracomunitari, che lasciati in mezzo alla strada, spesso non trovano altro rifugio che i portici della chiesa di S.M. Goretti e già dalla mattina presto sono ubriachi». Sono in tanti a confermare la versione dei fatti e l’espressione dei volti, nell’apprendere la notizia - che ha fatto il giro del quartiere - non è certo di sorpresa. Alcuni residenti riferiscono che già dalla sera precedente si erano avute alcune avvisaglie: in Piazza S.M.Goretti, tre barboni ubriachi - due dei quali poi si sono resi protagonisti dell’aggressione di ieri mattina - avevano avuto un’accesa discussione. Si tratta di volti conosciuti in zona. A dare l’allarme, ieri mattina, è stata una donna che abita nel quartiere. Era andata a fare la spesa in un negozio di alimentari, quando è successo il fatto: dopo essere entrata nel negozio, i due barboni, pare entrambi ubriachi, (in seguito ad una violenta lite nata quando l’egiziano avrebbe chiesto all’altro extracomunitario 100 euro) hanno iniziato a picchiarsi, finché l’egiziano ha rotto una bottiglia e si è scagliato contro l’indiano, ferendolo in varie parti del viso ed anche in prossimità della giugulare. I primi soccorritori si sono trovati davanti ad un lago di sangue. Alcune tracce erano ancora visibili ieri pomeriggio, mentre sul marciapiede sono rimasti un cappellino nero e uno straccio intriso di sangue. IL TEMPO Rissa tra rumeni Si accoltellano
dopo una bevuta
di ANNA PIERSANTI - L’alcol mandato giù nelle ore precedenti è stata la miccia che ha portato una banale discussione a finire in un accoltellamento. In due, rumeni, hanno iniziato prima ad alzare la voce, poi ad offendersi a vicenda e a tentare di aggredirsi ma non è bastato a calmare la voglia di farsi giustizia, anzi. Sono spuntati i coltelli e li i colpi, anche se inferti in modo non preciso, sono arrivati a segno procurando ferite. Sul posto è intervenuta la polizia e i due hanno dovuto ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. «Purtroppo non è un caso isolato- dicono i cittadini - anche se una buona parte degli stranieri è tranquilla. Molto spesso i facinorosi si alleano o stringono amicizia anche con i balordi del paese e allora è tutta un’altra musica». Specialmente nel quartiere vecchio, infatti, si trovano gli insediamenti sovraffollati di stranieri in pochi metri quadri mentre chi vive nelle casupole in campagna la sera o nei fine settimana raggiunge il centro e oltre agli acquisti di alimenti fa grandi scorte di birra. D’altro canto in questo momento a Castel Madama, presso la sede della polizia municipale, c’è solo un presidio dei carabinieri e una macchina per il controllo del territorio. IL GIORNALE Paris Hilton, che sbadata: guidava
la Bentley senza patente
Los Angeles - Paris Hilton rischia 90 giorni di
reclusione per aver guidato senza patente, dopo che lo scorso 7 settembre le
era stata ritirata per guida in stato di ebbrezza. L’ereditiera è stata
fermata alle 23 di ieri sera dalla polizia di Los Angeles a bordo della sua
lussuosa Bentley Continental Gtc azzurra da 190.000 dollari, mentre procedeva
sul Sunset Boulevard a fari spenti. Durante i controlli di routine gli agenti
hanno scoperto che la patente della modella era stata sospesa mesi fa perché
sorpresa ubriaca al volante di una Mercedes. La corte l’aveva anche condannata
a 36 mesi di libertà vigilata, concedendole la sospensione condizionale della
pena. ITALIA OGGI Vino, evasione Iva in terra astigiana L’ADIGE L’andatura dell’automobile non lasciava dubbi sullo stato
di ubriachezza del suo conducente Crociata antialcol di comuni e comprensori Niente alcol ai minorenni IL GIORNO Norme severe contro le stragi del sabato IL RESTO DEL CARLINO LE ASSOCIAZIONI dei familiari delle vittime della strada chiedono repressione L’UNIONE SARDA Carne, fumo e alcol: è allarme |
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