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Rassegna stampa 03/09/2005

Rassegna stampa del 2 Settembre 2005

Rassegna stampa del 2 Settembre 2005

 



da “Il Messaggero” del 2 settembre 2005

Tenta il suicidio, salvato dagli agenti


 

Per porre fine alla sua esistenza aveva deciso di morire asfissiato dal gas. E il piano sarebbe riuscito se qualcuno non avesse avvertito il distaccamento della Polizia stradale di Amatrice di quanto stava accadendo lungo la via Salaria, nei pressi dell’abitato di Posta. Una pattuglia della Polstrada ha cominciato così a percorrere l’arteria, controllando ogni vettura in sosta, fino a quando gli agenti sono giunti sul luogo dove si trovava parcheggiata una Rover, la stessa segnalata al distaccamento. La vettura era seminascosta dalla vegetazione e parcheggiata su una strada sterrata. All’interno, ormai privo di sensi, c’era un imprenditore di Fiano Romano, P.M. , di 42 anni, sposato, stordito dalle esalazioni emanate da una bombola di gas propano, una di quelle utilizzate per uso domestico. L’aspirante suicida l’aveva sistemata sui sedili e aveva aperto la valvola. I due agenti della Polstrada hanno forzato la portiera estraendo l’uomo e distendendolo in terra, quindi bloccavano le valvole della bombola. Subito dopo venivano avvertiti i Vigili del fuoco del distaccamento di Posta e l’ospedale di Amatrice che faceva giungere sul posto un’autoambulanza del 118. La brutta storia per l’imprenditore si è chiusa in ospedale dove i medici l’hanno sottoposto a terapie mediche prima di dimetterlo

 


da “Il Mattino” del 2 settembre 2005

Incidenti fatali in bicicletta l’Italia ha il primato in Europa


 

Roma. Andare in bicicletta fa sicuramente bene alla salute ma può rivelarsi pericoloso, soprattutto in Italia. Secondo i dati di Centauro-Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), il nostro Paese detiene il primato del numero di morti in Europa: 325 nel 2003, seguito da Francia con 249 e Olanda che, nonostante vanti una importante tradizione ciclistica, registra 199 decessi. Elevato anche il numero dei feriti: 10mila e 995 in un anno. Tra i ragazzi, poi, nella fascia d’età fra i 10 e i 14 anni, nei primi sei mesi del 2003 si sono registrate 26 vittime e 2mila e 555 feriti. Per questo l’Uni (l’Ente Nazionale Italiano per l’Unificazione) ricorda di rispettare le leggi sulla sicurezza: caschi protettivi e seggiolini per il trasporto dei bambini dai 9 mesi ai 5 anni.

 


da “Il Territorio”  del 2 settembre 2005

MACCHINARI RUBATI, 3 DENUNCE

Si tratta di due uomini di 35 anni e una donna di 36.

L’indagine, seguita dalla Polizia giudiziaria della Stradale di Latina, ha portato a recuperare diversi mezzi sottratti da alcune aziende del Nord.

Stefania Belmonte


 

Tre persone sono state deferite all’Autorità Giudiziaria per riciclaggio di veicoli di illecita provenienza. Si tratta di due uomini di 35 anni e di una donna di 36, tutti residenti nella provincia di Latina ed operanti nella zona. L’indagine ha visto la collaborazione tra la sezione di Polizia Giudiziaria della Stradale di Latina e di Roma, che insieme hanno scoperto un traffico illecito di mezzi d’opera rubati al nord e poi riutilizzati in alcuni cantieri stradali della Capitale e in una cava di Priverno. Si è trattato di un vasto lavoro di indagine, partito da una serie di furti di mezzi d’opera che si erano verificati nei mesi scorsi nel Nord Italia. Il 10 agosto, sono scattati i primi sequestri. Proprio da alcuni controlli effettuati sul Raccordo Anulare, dove erano in corso dei lavori di allargamento della carreggiata, gli agenti della stradale avevano trovato 4 veicoli rubati.

I mezzi adibiti al movimento della terra, in seguito al ritrovamento sono tutti stati sequestrati: si trattava di due escavatori cingolati, un rullo compattatore ed una minipala bobcat. Seguendo le tracce di questi mezzi, l’indagine coordinata dalla Procura di Roma ha condotto poi ad allargare le verifiche oltre provincia. Le operazioni hanno così portato a nuovi risultati: altri due mezzi sono stati ritrovati a Priverno, in uso all’interno di una cava. La verifica ha interessato più di venti mezzi, tra i quali quei due sono risultati di illecita provenienza, così come un gruppo elettrogeno da 180 Kw. In seguito al ritrovamento dei veicoli, dal valore complessivo di circa 450mila euro, i legittimi proprietari sono stati contattati. Tutti sono così tornati in possesso del veicolo che gli era stato sottratto. Una bella fortuna, in senso letterale ed economico, per i proprietari che si sono visti restituire mezzi da lavoro dall’elevato costo di mercato. Soprattutto contando che nessuno di loro era assicurato contro il furto.

 


da “La Sicilia”  del 2 settembre 2005

Ricorso contro la multa e adesso paga doppio
r.n.


 

Prima la prevenzione sulle strade, poi la contestazione della multa. I poliziotti impegnati a prevenire gli incidenti possono non contestare immediatamente un’infrazione al Codice della strada.
La multa, dice la Corte di Cassazione, deve comunque essere pagata. A fare le spese della sentenza 17573/05, un automobilista di Caltanissetta, Pietro L.R. che si era opposto a tre infrazioni di 500 euro complessive «accertate con apparecchiatura Infratel» nell’ottobre del ’98 contestategli con successiva raccomandata a casa dalla Polizia stradale di Caltanissetta.

Gli agenti non avevano contestato l’infrazione subito «perché in servizio con auto munita di targa di copertura nell’espletamento del servizio di prevenzione e repressione a tutela della collettività».

L’automobilista ha protestato in Cassazione dopo che il Tribunale di Caltanissetta, nel febbraio del 2000, aveva convalidato le sanzioni amministrative sostenendo che «ragioni di riservatezza avevano legittimamente impedito la contestazione immediata».

La Prima sezione civile, contrariamente alle richieste del procuratore generale Carlo Destro che ha chiesto l’annullamento della sanzione, ha respinto il ricorso di Pietro L.R. sottolineando «l’impossibilità della contestazione immediata» alla luce del fatto che «la Polizia viaggiava con autovettura munita di targa di copertura nell’espletamento del suo servizio di prevenzione e repressione a tutela della collettività» e che dunque «non era opportuno esporsi».

L’automobilista, oltre alla multa di 500 euro, dovrà sborsarne altri 400 per le spese processuali.

 


da “Il Giornale di Brescia”  del 2 settembre 2005

Uccide un ciclista e fugge: aveva la patente sospesa
AVEVA GIÁ UCCISO


 

VIGEVANO (PV). Nonostante avesse la patente sospesa perchè due anni fa non si era fermato dopo aver provocato un incidente mortale, si è messo al volante di un furgone e, dopo aver travolto e ucciso ad Abbiategrasso (Milano) un pensionato in bicicletta, è di nuovo fuggito. L’uomo, C.R., 42enne di Vigevano (Pavia), titolare di una ditta di trasporti di piccole merci in città, è stato identificato e denunciato dagli agenti della polizia stradale di Vigevano per omicidio colposo, omissione di soccorso e simulazione di reato. L’ultimo incidente è avvenuto la mattina del 23 agosto lungo la ex statale 494. Giunto all’altezza di Abbiategrasso, il furgone Fiat Iveco Daily guidato dal piccolo imprenditore ha travolto, uccidendolo sul colpo, Giovanni Rampinelli, pensionato di 66 anni, di Abbiategrasso, che tornava a casa in bicicletta dopo aver raccolto funghi nei boschi del Ticino. Il ciclista è stato scaraventato in un fosso e C.R. ha arrestato la corsa del furgone. Aveva la patente sospesa perchè alla guida di una Bmw il 10 ottobre del 2002 aveva travolto e ucciso a Corbetta un pedone e poi si era allontanato. Alla vista del corpo immobile del pensionato, l’autista è risalito sul mezzo e ha fatto perdere le sue tracce. Secondo gli investigatori, il giorno dopo ha convinto un conoscente, B.B., 46 anni, a simulare il furto del furgone per evitare di essere scoperto. L’Iveco è stato poi trovato dalla polizia di Milano il 25 agosto, bruciato vicino a un campo nomadi di Muggiano, alla periferia di Milano. Dai cocci di vetro del fanale raccolti sul luogo dell’incidente, gli agenti della Polstrada sono però risaliti al 42enne, che ieri ha confessato.

 


da “La Provincia di Lecco”   del 2 settembre 2005

Padre e figlio alla guida senza patente

P. Gia.


 

Un episodio che sembra tratto da una commedia degli anni ’50. Mercoledì 31 agosto gli agenti della polizia stradale di Lecco, hanno fermato un’auto per un normale controllo nei pressi di Merate. Un controllo di routine, come quelli che vengono effettuati quotidianamente sulle nostre strade. Solo che il ragazzo alla guida (M.N. di 24 anni) ha mostrato agli agenti una patente falsa, risultata - ai successivi controlli effettuati - essere stata rubata dagli uffici della motorizzazione di Teramo. In Abruzzo, infatti, era sparito uno stock di patenti «in bianco» e una di queste - ovviamente falsamente compilata - è arrivata, attraverso chissà quali canali - fino a Merate. Il ragazzo è stato indagato in stato di libertà e il veicolo è stato sottoposto a fermo amministrativo. Per fare ritorno a casa, allora, il ragazzo, ha chiamato il padre che è arrivato alla guida di un’altra auto. Gli agenti della Polstrada hanno provato a controllare anche i documenti dell’uomo e hanno avuto una «bella sorpresa». L’uomo era al volante pur avendo la patente di guida revocata da anni, oltretutto con un veicolo risultato senza copertura assicurativa dal 2001 e privo di regolare revisione. È questo l’episodio più curioso emerso durante gli ultimi controlli effettuati dagli agenti coordinati dal comandante Elena Natale. Nel mese di agosto questi controlli hanno portato complessivamente a due arresti (uno per riciclaggio d’auto, l’altro di un immigrato clandestino), a due cittadini albanesi accompagnati coattivamente allo scalo aereo di Malpensa per il rimpatrio, a sette persone indagate per uso e ricettazione di documenti falsi. Ben 26 persone sono state trovate alla guida dopo aver bevuto un bicchiere di troppo (e quindi denunciate per guida in stato d’ebbrezza) e sono state ritrovate tre auto rubate. Il bilancio più che positivo della Polstrada di Lecco si conclude con il sequestro delle sette patenti false (di cui 5 rilasciate da autorità estere e due italiana) al sequestro di una carta di identità e di un contrassegno assicurativo entrambi falsi.


Sabato, 03 Settembre 2005
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