La salute, pieno benessere
psico-fisico e condizione ottimale della persona, ha come fondamento l’attività
fisica, perché l’essere umano è fatto per muoversi, e da sempre il movimento si
identifica con la vita. L’attività motoria ha avuto fin dall’antichità un ruolo
importante nella vita del singolo e della collettività, ed è stata praticata
con scopi diversi e in varie forme, come nell’addestramento militare, in gare,
tornei, nelle palestre e nelle terme. Solo nell’epoca moderna si è acquisita,
però, la consapevolezza scientifica che tale attività, se praticata in modo
regolare, non solo migliora la funzionalità di organi ed apparati, ma incide in
modo significativo sulla qualità della vita, sullo stato di salute e sul
benessere globale della persona, anche nella sua dimensione psicologica.
Numerosi studi scientifici hanno confermato che in soggetti sani l’attività
fisica, praticata regolarmente ed in maniera costante, oltre a migliorare
l’aspetto estetico, è essenziale alla salute di tutto l’organismo: incrementa
la resistenza generale, mantiene il trofismo muscolare, rallenta l’involuzione
muscoloscheletrica e cardiovascolare, riattiva la circolazione sanguigna e
linfatica, il metabolismo dei grassi, l’ossigenazione cellulare, stimola
l’attività intestinale, in pratica rallenta l’invecchiamento. L’esercizio
fisico regolare favorisce anche il benessere mentale; determina, infatti, un
aumento dei livelli di catecolamine e beta-endorfine, che agiscono positivamente
sul tono dell’umore, combattendo la depressione. L’attività motoria, oltre ad
essere perciò indicata nei soggetti in buona forma che vogliono ottimizzare la
loro efficienza fisica, magari combattendo un semplice stato di sedentarietà e
di sovrappeso, viene utilizzata come vera e propria terapia in individui non in
perfetta salute, che hanno necessità di curare una disabilità o una malattia. È
stato accertato che l’attività fisica può ridurre di circa il 40% il rischio di
morte causato da malattie delle coronarie e, dopo un infarto miocardico
trattato con angioplastica o con by-pass aorto-coronarico, ha dimostrato di
migliorare significativamente la prognosi, tanto da essere considerata
indispensabile. Molte altre patologie sono peggiorate da una vita sedentaria e
migliorate da un esercizio regolare: l’ipertensione arteriosa, le malattie
metaboliche, come il diabete e l’obesità, quelle osteo-muscolari, come
l’artrosi e l’osteoporosi. La pratica di un’attività fisica semplice e di
facile esecuzione, come una camminata sostenuta per almeno 30 minuti ogni
giorno, consente di ridurre di oltre il 50% il rischio di sviluppare il diabete
di tipo 2 in persone predisposte; quando, invece, la malattia è già presente,
apporta sostanziali benefici attraverso il miglioramento della circolazione e
la diminuzione del peso, a volte consentendo di ridurre il dosaggio dei farmaci
ipoglicemizzanti. La pratica di un’attività fisica è oggi consentita anche ai
soggetti con diabete insulino-dipendente, seppure con alcune precauzioni e con
gli opportuni aggiustamenti terapeutici. Come tutte le terapie, infatti, anche
l’attività fisica deve essere adeguata alle caratteristiche ed esigenze dei
singoli soggetti,
ed alcuni tipi di esercizi o di sport possono presentare delle controindicazioni.
Ecco perché è sempre necessario consultare un medico prima di iniziare a
frequentare una palestra o una piscina, soprattutto se con intenso impegno o in
forma agonistica. È consigliato sottoporsi ad una visita cardiologica e ad un
“test da sforzo”, che valuti l’eventuale comparsa di segni di sofferenza
cardiaca, ed è opportuno seguire un programma di allenamento personalizzato e
progressivo nella durata e nell’intensità, da monitorare e modificare in base
ai risultati raggiunti. Per i soggetti diabetici o con problemi cardiovascolari
sono indicati gli sport di tipo aerobico, cioè quelli che comportano uno
sforzo costante ma non eccessivo e consentono ai muscoli di lavorare in
condizioni di massima ossigenazione, come il ciclismo, la marcia, la ginnastica,
il nuoto, mentre sono da evitare tutti gli sport che comportano sforzi intensi
e non costanti come lotta, pugilato, sollevamento pesi, corsa veloce, o che
possano risultare pericolosi in caso di ipoglicemia, come gli sport subacquei o
il motociclismo. Le attività aerobiche sono consigliate anche nel caso in cui
si debba combattere l’eccesso di peso corporeo, perché sollecitano l’attività
muscolare in modo dolce ma per tempi piuttosto lunghi e, per far fronte a
questo lavoro continuo, intaccano le riserve adipose. Al contrario, l’attività
anaerobica, che richiede sforzo intenso e limitato, necessita di energia
più immediata, fornita dagli zuccheri e non dai grassi, e non fa dimagrire
perché stimola l’appetito. Quando è presente una fragilità delle ossa vertebrali,
come in alcuni casi di osteoporosi, è meglio evitare esercizi che comportino
una flessione forzata della colonna vertebrale. In generale, è preferibile
evitare attività che richiedono il sollevamento di carichi pesanti, i movimenti
bruschi ed impegnativi con i quali si rischiano strappi muscolari o lesioni
articolari. Anche l’esercizio fisico, come qualsiasi altro tipo di attività,
non è esente da rischi. Durante l’attività fisica intensa vi è un aumento del
rischio di morte cardiaca improvvisa, soprattutto in soggetti non allenati, un
incremento del rischio di infortuni, e in alcuni casi può insorgere una sorta
di “dipendenza da sport”. Sicuramente, però, i rischi connessi all’attività
fisica sono inferiori rispetto al non praticarla, anche nei soggetti anziani;
il declino funzionale correlato all’età si riduce, infatti, del 50% in coloro
che si mantengono fisicamente attivi. Una passeggiata a passo sostenuto per
20-30 minuti al giorno quasi tutti i giorni è un tipo di movimento che può
essere inserito facilmente nelle abitudini quotidiane, e che migliora la durata
e la qualità della vita. Non è, infatti, indispensabile iscriversi in palestra
per ottenere effetti benefici: basta anche preferire abitualmente le scale
all’ascensore, camminare per recarsi al lavoro, fare giardinaggio, imparare in
definitiva a condurre uno stile di vita più attivo, anche sfruttando le comuni
opportunità della routine quotidiana. |
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