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Articoli 07/03/2007

Cellulari e guida: un rischio in rapida crescita

da "il Centauro"
Cellulari e guida: un rischio in rapida crescita
di Franco Taggi*, Antonella Crenca, Cinzia Cedri, Giancarlo Dosi

 

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Negli ultimi anni in tutto il mondo c’è stata una diffusione esplosiva, specie tra i giovani, dei telefoni cellulari: una sorta di “tsunami” della comunicazione. In termini sociali, ciò sembra molto positivo in quanto questi dispositivi favoriscono i rapporti tra le persone e migliorano la loro sicurezza: ad esempio, gli anziani possono chiamare più facilmente i loro cari in caso di necessità o per pura compagnia; i genitori tenersi in ogni momento in contatto con i figli giovani; molti problemi di lavoro sono facilitati, anche per la possibilità di collegarsi ad Internet; le persone amate e gli amici sono sempre raggiungibili; i medici hanno reperibilità più affidabile; chiamare prontamente soccorso in caso di emergenza non costituisce più un problema. Nel caso di disastri, poi, il cellulare può essere decisivo per indirizzare le ricerche, come hanno più volte mostrato salvataggi di persone sepolte da macerie, rintracciate proprio grazie al fatto che avevano potuto comunicare con i soccorritori tramite il loro cellulare. E ancora, a chi non è capitato di rimanere chiuso in ascensore magari il 15 di agosto con 35 gradi all’ombra e tutti i condomini in ferie a Rimini o alle Maldive? A fronte di questi vantaggi, tuttavia, non sembra che la gente si renda ben conto che l’uso del cellulare può impegnare pesantemente la nostra attenzione, e talora impedirci di percepire correttamente il mondo circostante. Questo “effetto collaterale” del cellulare sembra avere particolare importanza per la sicurezza stradale. Esistono, infatti, molte evidenze del fatto che usare il cellulare mentre si sta guidando comporta un rischio elevato di provocare un incidente. Il numero di ricerche pubblicate nel tempo su questo tema ha avuto carattere esplosivo, parallelo alla veloce diffusione di tali dispositivi: nel documentarci, abbiamo reperito 29 studi pubblicati nel ventennio 1980-1999 e ben 99 studi dal 2000 al 2005! Recentemente, i numerosi lavori scientifici prodotti al riguardo sono stati valutati criticamente in un’ampia rassegna (1). In base al copioso materiale esaminato gli autori concludono che: - studi osservazionali indicano che i conducenti usano comunemente il cellulare e che l’uso sta aumentando; - studi sperimentali, in genere svolti su simulatori, indicano che la capacità di guida risulta compromessa sia utilizzando cellulari (con o senza auricolare) o il “viva voce”; - studi epidemiologici mostrano che il rischio relativo di incorrere in un incidente stradale con o senza feriti è intorno a 4, anche stavolta sia utilizzando cellulari con o senza auricolare o il viva voce; - l’introduzione di leggi specifiche volte a contrastare l’uso del cellulare durante la guida sembra produrre effetti solo nel breve termine; - Gli utenti della strada sembrano capire molto presto se la frequenza dei controlli su strada viene aumentata, e modificano rapidamente i propri comportamenti. - Ancor più recentemente, con l’uso di un simulatore ad alta fedeltà, è stato definitivamente confermato che il degrado della capacità di guida determinato dall’uso del cellulare è simile a quello indotto da un’alcolemia del conducente intorno a 80mg/100ml (si ricordi che il limite legale in Italia è pari a 50mg/100ml) (2). Tutta questa conoscenza accumulata sembra, purtroppo, scarsamente utilizzata per comunicare il rischio alla popolazione. Nei fatti siamo tutti continuamente bombardati da spot televisivi dove vengono presentate situazioni di uso esagerato dei cellulari, senza che sia mai fatto cenno a possibili effetti negativi sull’attenzione, in particolare in relazione alla sicurezza di guida.

Il problema in Italia

 In Italia abbiamo studiato questo fenomeno nell’ambito delle nostre indagini nazionali nelle scuole superiori sui rischi per la guida (3,4,5). La prima di queste ricerche (relativa a 6.624 soggetti di 8 regioni) mostrava che già nel 1998 circa il 40% degli studenti possedeva un telefono cellulare. In un’analoga indagine svolta nel 2003 (22.348 soggetti di 19 regioni) tale proporzione aveva largamente superato l’80%. Da una rilevazione di approfondimento, svolta nel 2005 (958 soggetti), risultava che praticamente tutti gli studenti possedevano un cellulare; circa uno studente su tre aveva già un videofonino. Un’indagine intermedia, svolta nel 2002 su 759 studenti universitari (età: 19-30 anni) mostrava che più del 95% di essi possedeva un cellulare e circa l’80% guidava un autoveicolo. Tra questi ultimi, circa il 50% dichiarava di usare il cellulare durante la guida sia per ricevere che per fare telefonate (in media 2.5 telefonate al giorno, della durata di due minuti). Ma con i cellulari non si telefona soltanto: si possono anche inviare o ricevere messaggi (SMS-Short Message Service, ovvero MMS - Multimedia Messaging Service, con suoni, immagini o addirittura brevi filmati!). Nel caso di SMS ricevuti durante la guida, il 41.2% dei maschi e il 24.3% delle femmine dichiarava di leggerli “quasi sempre”. Fatto ancora più interessante (e preoccupante) è che, sempre durante la guida, l’11.5% dei maschi e il 4.2% delle femmine riferiva di inviare molto spesso SMS (un ulteriore 22.1% di maschi e 18.2% di femmine dichiarava di farlo, ma non frequentemente). Nel 2005, nell’ambito del sistema nazionale di monitoraggio dell’uso del casco e delle cinture di sicurezza (Sistema Ulisse), abbiamo dedicato spazio anche all’osservazione diretta dell’uso del cellulare durante la guida (auricolare e viva-voce non rilevati): su 71.657 conducenti osservati, il 2.1% lo stava utilizzando (5,6). In Italia, il Nuovo Codice della Strada consente l’utilizzo del cellulare durante la guida di un veicolo soltanto con dispositivi hands-free (quelli, cioè, che lasciano le mani libere). In particolare, non è superfluo sottolineare che è proibito l’uso di qualsiasi apparecchiatura radiotelefonica durante la marcia del veicolo, con le eccezioni di cui sopra, di conseguenza è vietato anche inviare o leggere SMS o MMS (art.173 CdS). Nonostante questa facilitazione (che, come visto però non riduce il rischio) dal primo luglio 2003 al 30 giugno 2004 sono state elevate 89.015 contravvenzioni per questa infrazione, in gran parte a conducenti maschi (dati dell’archivio della patente a punti del Ministero dei Trasporti, v. fig.1).

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Fig.1 Contravvenzioni elevate per uso del cellulare durante la guida, per sesso ed età, rapportate al numero sottostante di patenti attive (Italia, Data base “Patente a punti”, periodo 1.07.2003 – 30.06.2004)

Questo numero rappresenta il 4.7% di tutte le sanzioni di interesse per la patente a punti e, rapportandolo al numero di patenti attive (oltre 35 milioni), si può stimare che la probabilità di essere sanzionati nell’anno per uso di cellulare durante la guida è intorno al 2.6 per mille (un valore certo trascurabile per suscitare un concreto timore di incappare in un controllo). Attualmente, anche per via dei recenti Campionati del Mondo di calcio, si sta diffondendo in Italia, come in altri paesi, il TV-fonino, apparecchio che permette di ricevere anche trasmissioni televisive. A fronte di questa diffusione rapida e capillare di cellulari sempre più evoluti, con prestazioni diverse, c’è in noi grande preoccupazione per il futuro della sicurezza stradale del nostro Paese. E questa preoccupazione non è dettata solo dal fatto che la gran parte dei giovani guida un veicolo e possiede un cellulare, ma anche dalla constatazione che i diversi tipi di cellulari, come pure i vari usi che se ne possono fare, sottendono rischi diversi, via via crescenti. Una guida sicura presuppone infatti che si sia sempre in grado di far fronte a quattro fasi sequenziali: percezione, analisi-riconoscimento, decisione, azione (3,9). L’uso normale dei cellulari più semplici non interferisce molto sulla percezione in quanto, anche se l’attenzione è impegnata in parte nella telefonata, il soggetto la strada la guarda. Gli effetti della conversazione si manifestano sulle due fasi centrali, allungando il tempo necessario per l’analisi-riconoscimento di quanto si incontra sulla strada e quello per decidere cosa fare in caso di necessità. L’impatto sulla fase “percezione” si ha invece durante le operazioni di chiamata o di risposta. Nel caso degli SMS, specie se inviati, la percezione della strada diventa necessariamente frammentaria; lo stesso può dirsi per i videocellulari, se il conducente indulge ad osservare l’immagine comparsa sullo schermo. Il rischio di provocare un incidente stradale che nelle diverse situazioni viene a concretizzarsi dura per un tempo limitato, quanto dura la telefonata (la composizione di un messaggio, il leggere un messaggio, o – nel caso dei videofonini - il guardare l’immagine sullo schermo).

 Due nuovi rischi emergenti

 Accanto a questi rischi – da tempo studiati - ne stanno sorgendo però altri due, che andrebbero attentamente considerati per tempo, sia in termini di ricerca sia per azioni di prevenzione. Il primo riguarda i TV-fonini: cosa avverrà tra non molto quando questi dispositivi si saranno consistentemente diffusi? Quanti li utilizzeranno durante la guida? Non pochi di certo, visto che già alcune riviste ne pubblicano i programmi settimanali (v. fig.2).

 

Fig.2 Programma settimanale delle trasmissioni su TV-fonino (“Sorrisi e Canzoni”, settimanale nazionale italiano di guida ai programmi radiotelevisivi, settembre 2006)

Telegiornali, partite di calcio, trasmissioni cui si è particolarmente affezionati, e altro ancora, saranno per molti conducenti tutte occasioni per accendere il TV-fonino, specie durante spostamenti sulla lunga distanza, verosimilmente in autostrada. E questo verrà fatto pensando: “Tanto ascolto soltanto”. Ma probabilmente non sarà così: non si realizzerà un episodico azzeramento della percezione della strada, ma un continuo staccare gli occhi dalla strada per guardare nello schermo del TV-fonino. E tutto questo non durerà quanto una breve telefonata, bensì molto di più, quanto la durata di una trasmissione! E’ bene osservare che questo rischio si potrà concretizzare anche quando sarà il trasportato ad usare il TV-fonino: è ragionevole pensare che la tentazione di dare un’occhiata allo spettacolo che il passeggero sta seguendo sarà continua per il conducente. Tutto questo appare, a nostro avviso, di particolare allarme, specie in relazione al trasporto professionale sulle lunghe distanze. Il secondo rischio emergente riguarda invece… i pedoni. Da circa un anno stiamo osservando il loro comportamento quando attraversano la strada (7). I più recenti dati da noi acquisiti, relativi alla città di Roma (1609 attraversamenti osservati in giugno-luglio 2006), ci mostrano che mediamente il 5.5% dei pedoni (circa uno su diciotto) attraversa la strada parlando al cellulare. In più dell’80% di questi casi, quello che sorprende è che per il soggetto il mondo sembra non esistere. Mentre attraversa, il pedone che sta usando il cellulare non fa in genere attenzione alla strada e ai veicoli che sopraggiungono (che talvolta sono costretti a frenare bruscamente per non investirlo): egli è totalmente concentrato sulla conversazione, semplicemente indifferente al mondo che lo circonda. E non si tratta solo di giovani, come verrebbe istintivamente da pensare. In definitiva, l’uso del telefonino da parte dei pedoni potrebbe rivelarsi come una delle maggiori cause di incidente all’interno delle aree urbane. Il pedone che attraversa la strada, infatti, è un soggetto a rischio nella giungla metropolitana, un “utente debole”; sicuramente ancor più debole se distratto da una conversazione telefonica. La questione non è banale: ricordiamoci che nel 2004 sono morti 700 pedoni in Italia. Quanti di questi stavano parlando al cellulare?

 Conclusioni

 Quanto abbiamo qui discusso tratteggia una situazione estremamente critica, in rapida evoluzione, e fa prevedere che se non verranno presi per tempo seri provvedimenti, sia repressivi sia di massiccia informazione del pubblico, dovremo aspettarci una crescita importante del numero di incidenti stradali legati all’uso del cellulare. Se questo avverrà, la cosa non sarà indolore, alla luce del fatto che è stato valutato (prima del diffondersi dei telefonini…) che un incidente stradale su quattro ha come causa principale un problema di attenzione (8). Per quel che ci riguarda, stiamo operando per far promuovere in Italia quattro azioni urgenti: 1) dare maggiore spazio nei corsi per l’acquisizione della patente di guida ai rischi dell’uso dei cellulari, sottolineando il loro impatto negativo sul “cognitivo” del conducente; 2) aumentare consistentemente il livello dei controlli su strada, facendo in modo che la possibilità di incorrere in una dura sanzione per uso del cellulare durante la guida sia maggiormente percepita rispetto a quanto avviene oggi; 3) promuovere da parte dello Stato specifiche (e periodiche) campagne di informazione, in modo che il rischio sia più concretamente percepito dalla gente; 4) far sì che all’interno degli spot pubblicitari dei cellulari sia reso obbligatorio un cenno sulla pericolosità del loro uso in certe situazioni (prima di tutto durante la guida). In fondo, questo è quello che già avviene nelle pubblicità dei farmaci e di altri prodotti che comportano anche rischi per l’acquirente. In relazione all’ultimo punto, ci rendiamo ben conto delle difficoltà connesse con la sua attuazione; ma il rischio dell’uso del cellulare durante la guida (o in altre situazioni che richiedono elevata attenzione, come attraversare una strada) non può restare confinato in poche righe del libretto di istruzioni dell’apparecchio. E’ quindi sperabile che Produtori e Gestori di cellulari comincino a sentirsi moralmente coinvolti nei problemi che abbiamo qui considerato, e decidano – anche in assenza di un obbligo di legge - di informare nei loro messaggi pubblicitari in modo più completo gli utenti.

 Nota a piè di pagina:

 In Italia, dove la popolazione è di circa 57 milioni di abitanti, circolano più di 43 milioni di veicoli a motore (49 milioni se consideriamo anche i veicoli privi di motore come i rimorchi). Tra questi, circa 34 milioni sono autoveicoli, 5 milioni mezzi pesanti e 4 milioni motociclette. I titolari di patenti attive sono più di 35 milioni, e il 21.3% di questi ha età compresa tra 18 e 29 anni. Vi sono inoltre circa 7 milioni di ciclomotori (dato solo stimato in quanto veicoli privi di carta di circolazione), usati prevalentemente da giovani di età dai 14 ai 17 anni, per la guida dei quali solo da circa due anni è stata prevista un’apposita autorizzazione (il patentino). Dopo l’introduzione della patente a punti (luglio 2003) si è avuta in Italia una forte riduzione dell’incidentalità stradale (circa –20%), ma il fenomeno rimane sempre grave: nel 2004 sono stimabili a questo proposito dai dati sanitari: 6.250 morti, 120.000 ricoveri e più di 1.000.000 di accessi al pronto soccorso. Il rapporto maschi/femmine è circa 3.5:1 nei deceduti e circa 2:1 nei soggetti ricoverati. Circa un decesso su tre (34.3%) riguarda soggetti con meno di trenta anni di età. (3,5). Questo stato delle cose deve essere attentamente considerato ai fini della prevenzione, anche alla luce del fatto che il processo di riduzione dell’incidentalità innescato con la patente a punti, e che ha caratterizzato gli ultimi anni, appare affievolirsi nei suoi effetti.

*Reparto “Ambiente e Traumi” Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione Primaria Istituto Superiore di Sanità
Pietro Marturano Direzione Generale Motorizzazione – Div.9 (Prevenzione e sicurezza stradale) Dipartimento Trasporti Terrestri Ministero dei Trasporti  


Bibliografia

 

1) McCartt A.T., Hellinga L.A., Bratiman K.A. “Cell phones and driving: review of
research”, Traffic Injury Prevention 7, 89-106 (2006)
2) D.L.Strayer, F.A.Drews, D.J.Crouch “A comparison of the cell phone driver and the
drunk driver”, Human Factors 48, 381-391 (2006)
3) F.Taggi (a cura di) “Aspetti Sanitari della Sicurezza Stradale”, Rapporto progetto
DATIS, Istituto Superiore di Sanità – Ministero dei Trasporti, 463 pp., 2003
(scaricabile da www.iss.it/stra )
4) F.Taggi, G.Dosi (a cura di) “Guida e comportamenti a rischio: risultati generali
dell’indagine AMR 2003”, Istituto Superiore di Sanità, 70 pp., 2004
(scaricabile da www.iss.it/stra )
5) F.Taggi (a cura di) “Sicurezza Stradale: verso il 2010”, Rapporto progetto DATIS2,
Istituto Superiore di Sanità – Ministero dei Trasporti, 351 pp., 2005 (scaricabile da )
6) F.Taggi et al. “Il sistema Ulisse per il monitoraggio dell’uso delle cinture di sicurezza
e del casco in Italia (2000-2005)”, Istituto Superiore di Sanità – Ministero dei Trasporti,
118 pp., 2005 (scaricabile da www.iss.it/stra )
7) Istituto Superiore di Sanità, ricerca attualmente in corso
8) J-S. Wang, R.R.Kipling, M.J.Goodman “The role of driver inattention in crashes: new
statistics from the 1995 crashworththiness Data System”, Proceedings of the 40th Annual
Conference of the Association for the Advancement of Automative Medicine,377-392,
AAAM, Des Planes,IL., 1996
9) F.Taggi, P. Marturano – “La percezione del rischio e il rischio della percezione: il caso
della sicurezza stradale”, in F.Taggi (a cura di) “Aspetti Sanitari della Sicurezza Stradale”,
Rapporto progetto DATIS, Istituto Superiore di Sanità – Ministero dei Trasporti, pp. 355-
362, 2003 (scaricabile da e da www.iss.it/stra e da www.infrastrutturetrasporti.it
)

TELEFONINI
Crescono quasi dell’11% nei primi 11 mesi del 2006, le sanzioni per il mancato uso dell’auricolare o vivavoce
Rischio relativo 4 volte superiore per chi usa il telefonino, pari a chi guida con una alcolemia di 0,8 g/l

 

 
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Foto Coraggio


 

(Asaps) - Una tendenza che avevamo già sottolineato su questa rivista. Secondo i dati della Polizia Stradale nei primi 11 mesi del 2006 le infrazioni accertate per la violazione dell’articolo 173 del codice della strada, cioè l’uso del telefonino senza l’utilizzo dell’auricolare o del vivavoce sono in aumento. Da gennaio a novembre compreso le sanzioni della Stradale sono state 37.176, lo scorso anno nello stesso periodo furono 33.560, l’aumento quindi è del 10,8%. Nei primi nove mesi il dato era in aumento del 9,9%. In particolare sulla rete autostradale le infrazioni rilevate (un terreno più difficile per la contestazione) sono state 15.424, con un incremento del 9,7% rispetto 14.053 dello stesso periodo del 2005. Sulle altre strade: statali, regionali, provinciali e comunali le infrazioni rilevate sono state 21.752. In questo caso l’incremento è stato più sensibile +11,5% rispetto alle 19.507 dello scorso anno. La fine tecnologia e le dotazioni di serie fanno passi da gigante nel mondo dell’auto. Se si arrivasse al vivavoce di serie in tutte le auto, sarebbe un contributo alla sicurezza. Salvo per quelli che insistono nell’inviare e leggere SMS. L’RR (rischio relativo) secondo gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità (F.Taggi), è pari a 4. Cioè chi guida utilizzando il telefonino (anche con l’auricolare o il viva voce) ha 4 volte più probabilità di rimanere coinvolto in un incidente rispetto a chi non lo utilizza. Il citato studio - ci informa che: è emerso recentemente, con l’uso di un simulatore ad alta fedeltà, che il degrado della capacità di guida determinato dall’uso del cellulare è simile a quello indotto da un’alcolemia del conducente intorno a 80mg/100ml (si ricordi che il limite legale in Italia è pari a 50mg/100ml). (Asaps)

da il Centauro n.109 


© asaps.it

di Franco Taggi, Antonella Crenca, Cinzia Cedri, Giancarlo Dosi

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Mercoledì, 07 Marzo 2007
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