Il ministro Bianchi
ROMA - Rivoluzione nel mondo dell’auto: il Consiglio dei ministro ha
approvato le indicazioni del ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, che
saranno definite in decreti legge, per migliorare la sicurezza stradale.
Previsti consistenti rafforzamenti delle sanzioni: fra queste, l’arresto fino a
sei mesi, e un’ammenda fino a 12 mila euro, per la guida "in stato di
ebbrezza alcolica o assunzione di sostanze stupefacenti".
Il ministro ha riferito di aver "presentato una serie di misure e un
rapporto che parte dall’esame della situazione della sicurezza stradale in
Italia con dei dati che dimostrano come ci sia un sostanziale rallentamento
nella diminuzione degli incidenti e delle vittime". Rapporto, ha aggiunto
Bianchi, che "testimonia un certo ritardo rispetto al resto d’Europa e
che l’obiettivo del dimezzamento degli incidenti e delle vittime entro il 2010
sembra ormai molto lontano". "Siamo di fronte ad una vera e propria
ecatombe con oltre 5.000 morti un costo di oltre 30 miliardi di costo stimato,
il 2,5% del Pil. E tutto questo ci ha fatto pensare che bisogna impostare una
serie di misure di carattere strutturale".
Ma cosa conterrà questo pacchetto di novità? Innanzitutto lo stravolgimento
della patente a punti con l’obiettivo di ridarle nuova efficacia. Per
questo, la perdita dei punti si focalizzerà sui comportamenti di guida ad
elevato rischio, sia al fine di ridefinire complessivamente il processo di
perdita e riacquisizione dei punti, con una procedura di riassegnazione più
rigorosa (basata su esami e valutazioni) e controlli più severi per la
riassegnazione dei punti.
Misure rapide anche in materia di formazione. L’atto di indirizzo parla di
progetti pilota per l’educazione alla sicurezza stradale in organica e
stretta collaborazione con le amministrazioni locali e con i principali
soggetti che contribuiscono attivamente a migliorare la sicurezza stradale a
livello locale. Inoltre si punta anche al miglioramento dell’accesso alle
patenti di guida sia attraverso il miglioramento dell’addestramento e degli
standard di preparazione necessari per superare l’esame di abilitazione alla
guida, sia attraverso la formazione di una maggiore consapevolezza del rischio
stradale sotto i diversi aspetti (condizioni di traffico, condizioni
climatiche, salute e livello di stanchezza del conducente, etc.).
In questo ambito verrà data piena applicazione al principio di gradualità
indicato nella direttiva comunitaria sulle patenti di guida in modo da
consentire l’uso dei mezzi di trasporto più potenti e impegnativi attraverso
patenti di guida alle quali si può accedere solo attraverso esami
progressivamente più impegnativi e dopo un prefissato periodo di esperienza
nel livello precedente. Inoltre, sono previsti progetti pilota per la
formazione di tecnici e decisori mentre verranno messe in sicurezza delle
dodici strade più pericolose. Questa "non solo potrà determinare un
consistente risparmio di vite e di feriti, ma potrà anche consolidare e rendere
disponibili metodologie, tecniche ed esperienze concrete per la individuazione
degli specifici fattori di rischio e, soprattutto, per la individuazione delle
forme di intervento più efficaci per la loro rimozione".
"La mia opinione - spiega lo stesso Ministro - è che serva una patente
di guida per macchinette e motorini e che debbano essere soggetti anche
loro alla patente a punti, con un innalzamento dell’età per la guida delle
microcar da 14 a 16 anni”. Ma non mancheranno sanzioni più pesanti - sia dal
punto di vista economico che da quello della sottrazione dei punti - contro la
guida in stato di ubriachezza o sotto l’uso di psicofarmaci e anche
"violazioni gravi" come la guida contro mano e l’uso del telefonino
mentre si è al volante.
Sul fronte della programmazione, il pacchetto di misure rapide prevede la
concertazione con Regioni e Province delle linee guida per la costruzione di
una rete di centri di monitoraggio provinciali e regionali, con la
eventuale partecipazione delle città maggiori, raccordati con il centro di
monitoraggio nazionale. Questo da un lato, avrà il compito di coordinare e
fornire supporti alla rete dei centri di monitoraggio provinciali e regionali
e, dall’altro, dovrà fornire al Governo nazionale e agli operatori pubblici e
privati che possono contribuire al miglioramento della sicurezza stradale un
quadro certo delle problematiche, delle azioni intraprese e delle misure che
hanno conseguito i risultati più soddisfacenti.
E sul versante della regolamentazione, si procederà a rafforzare l’azione di
contrasto dei comportamenti di guida ad alto rischio attraverso la riorganizzazione
delle sanzioni con l’obiettivo di distinguere le violazioni del codice
della strada in relazione alla pericolosità e graduare di conseguenza le
sanzioni. Si tratta di una misura che anticipa la riforma del codice della
strada e punta ad aumentare la durata del periodo di sospensione della patente
di guida in proporzione al rischio determinato dalla trasgressione, oltre a
prevedere, per i comportamenti ad alto rischio, la confisca del veicolo e forme
di pena alternative come l’obbligo a svolgere servizi di utilità sociale, come
fornire assistenza a vittime di incidenti stradali che siano rimaste inabili.
Altre misure riguardano l’informazione e sensibilizzazione con la costituzione
della banca della comunicazione per la sicurezza stradale e
l’istituzione di un premio annuale per le amministrazioni locali che hanno
ottenuto i migliori risultati di sicurezza stradale.
Misure ad hoc anche per la mobilità su due ruote. Il Governo, per
migliorare la sicurezza dei conducenti dei veicoli a due ruote a motore, con il
contributo dei principali soggetti interessati a questo comparto di mobilità,
predisporrà un piano di azione dedicato in modo specifico a questo comparto di
incidentalità. E partirà anche un progetto "città sicure". La maggior
parte delle vittime (45% dei morti e il 75% dei feriti) è determinata da
incidenti in area urbana e le città italiane sono quelle con la più alta quota
di vittime e con i più alti tassi di mortalità e ferimento.
Tra le misure strutturali, spicca la riforma del codice della strada "secondo
principi di semplificazione, delegificazione, rafforzamento degli aspetti
relativi alla sicurezza, diversificazione del sistema sanzionatorio, con
particolare attenzione ai comportamenti di guida ad alto rischio".
Inoltre, è previsto un aggiornamento del piano nazionale della sicurezza
stradale, approvato dal Cipe il 29 novembre del 2002, "con l’obiettivo di
ridefinire quegli aspetti che possono favorire un incremento dell’efficacia
degli interventi e una più ampia partecipazione degli enti locali e del sistema
delle imprese al processo di miglioramento della sicurezza stradale".
Altro obiettivo è il rafforzamento della Consulta Nazionale sulla Sicurezza
Stradale volto a svilupparne ulteriormente le funzioni di promozione della
concertazione interistituzionale e del partenariato pubblico privato, di
analisi delle misure poste in essere e verifica della loro efficacia, di
valutazione generale dello stato e dell’evoluzione della incidentalità rispetto
agli obiettivi di sicurezza comunitari e nazionali.
Un ’pacchetto’ di interventi interesserà la formazione a cominciare
dall’educazione stradale nelle scuole. Il ministero della Pubblica Istruzione
ha già individuato alcune linee di indirizzo per l’attuazione di iniziative di
educazione alla sicurezza stradale mirate ad assicurare una formazione di base
sulla mobilità sicura e sostenibile per la popolazione in età scolare. Inoltre,
è prevista la promozione di master universitari e di altre iniziative formative
in materia di sicurezza stradale dedicate a tecnici e decisori delle
amministrazioni nazionali, regionali e locali per migliorare la capacità
complessiva di governo della sicurezza stradale.
Da Corriere.it
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