CORRIERE DELLA SERA – FORUM ITALIANS Federvini e le stragi del sabato
sera
Gentile Severgnini, come è nel Suo stile, con schiettezza e senza giri di
parole, sul "Corriere" del 26 febbraio ha chiesto alla Federvini se
sia disponibile a fare la sua parte per aiutare i giovani a consumare le
bevande alcoliche responsabilmente; forse per essere certo di avere la
risposta, ci stimola domandandosi se Federvini abbia coraggio e volontà nel
sostenere le Autorità. Caro Cagiano, grazie per la risposta. Educata e sensata, come quella del ministro Amato (pubblicata il 27.2). Confesso, però: le avrei volute entrambe più concrete. "La collaborazione tra tutti i soggetti che a vario titolo interagiscono" è una bella cosa: ma, nell’attesa che i soggetti interagiscano, i ragazzi muoiono sulle strade (lo scorso week-end, un’altra ecatombe). Lei scrive: "Le scorciatoie non pagano, spesso sono solo vicoli ciechi". Ma era una scorciatoia, la proposta di piazzare pattuglie della polizia e dei carabinieri davanti a TUTTI i luoghi dove si consuma tanto alcol, come accade nei Paesi civili? Secondo me, sarebbe invece un segnale forte, e una lezione d’educazione civica. Ricorda cosa le dissi durante il nostro incontro? Se non volete che il "proibizionismo nordeuropeo", attraverso la UE, arrivi in Italia, prendete l’iniziativa. Oltre le Alpi - è vero - i ragazzi bevono di più e peggio; ma muoiono meno. Ha letto il reportage di Giusi Fasano sul "Corriere" di lunedì? Dopo aver girato i locali della Romagna, la collega scrive: "I ragazzi salgono in auto ubriachi, e non si vede alcun controllo". Intanto Federvini mette in guardia dal "sensazionalismo" (quale?), il ministro dei trasporti propone d’abbassare il limite di velocità a 120 km/h (quando nessuno rispetta i 130 km/h), il ministro degli interni mi assicura che "al di là dei controlli e delle sanzioni, ci sono comportamenti che devono essere cambiati in profondità" e mi invita "a non mollare la presa". Non ci penso nemmeno, signor ministro. Ma confesso: qualche volta, essere italiano, è faticoso. CORRIERE DELLA SERA – FORUM ITALIANS 27.3.07 Gentile Ministro Giuliano Amato, «sono certo che al ministro degli Interni non è sfuggito:
mentre si discuteva della moralità politica di Follini e delle prospettive
politiche di Casini, nove ragazzi italiani sono morti in auto, a poche ore di
distanza. Nel Salento, scontro frontale: auto disintegrata, 5 giovani carbonizzati.
A Cattolica, altri 4 morti (oltre a padre, madre e due bambini: investiti, sono
in prognosi riservata). In Puglia come in Romagna, serata di divertimento,
altissima velocità, schianto pazzesco. Insomma, le solite cose. Il motivo per
cui ne parliamo oggi è che nove morti in due incidenti sono quasi un record. I
morti singoli e le coppie che s’ammazzano ogni fine settimana non fanno più
notizia, al fuori della provincia. Lì, foto sul giornale, genitori distrutti,
amici in lacrime al funerale, col prete che dice: "Non deve accadere
più!". E invece accadrà ancora, garantito. Anzi, se va avanti così,
nemmeno nove ragazzi morti in due incidenti faranno più notizia. Nove morti in
un unico incidente? Be’, allora se ne può parlare. Non è cinismo, Ministro: è
frustrazione. Le crisi di governo succedono, certo, e vanno risolte; la
metastasi calcistica che ha ucciso Filippo Raciti andava fermata. Ma mi domando
se un governo del XXI secolo non debba fare di più per impedire la strage a
puntate di una generazione. Ci conosciamo da qualche anno, e so che lei è
ancora capace d’indignarsi. In un uomo politico è una virtù rara, non la butti
via. Delle stragi del sabato sera - espressione orribile, che trasuda
rassegnazione - ho scritto spesso sul "Corriere", negli ultimi anni.
Promesse, molte; inviti (rifiutati) a inutili convegni, parecchi; risultati,
zero. Però non mollo. Anzi, ho una proposta. Non è particolarmente
originale, perché modellata su quanto accade negli Usa e in Nordeuropa: chi
beve, fuma o s’impasticca dev’essere tenuto lontano da un volante, a tutti i
costi, con le buone o con le cattive. Da chi? Dalla polizia stradale e dai
carabinieri, ovviamente. Come? Piazzando pattuglie di notte davanti ai locali,
sugli incroci, lungo le statali. Perché oggi - diciamolo - se ne vedono ben
poche. L’ho scritto in gennaio, lo ripeto: nel 2002/2004 solo il 3% dei
patentati italiani è stato controllato con l’etilometro, rispetto al 16% della
media europea e al 38% dei Paesi più severi. In Francia si effettuano 7-8
milioni di controlli l’anno; in Spagna, 3-4 milioni. In Italia, 200.000
(duecentomila!). Su 35 milioni di patentati, significa una probabilità di
controllo ogni 175 anni. Dimenticavo: le cifre vengono dall’ASAPS, Associazione
Sostenitori Amici della Polizia Stradale. Quindi, possiamo fidarci. Dopo
quell’articolo, caro Amato, ci siamo scritti privatamente. Lei mi ha fatto
capire: vorrei mettere più pattuglie sulle strade, ma non ci sono i soldi. Be’,
troviamoli. Sarebbe un bel modo di spendere parte dei 37 miliardi di entrate
fiscali inattese, di cui ha parlato il vice-ministro Visco. Anzi: un modo
bello, utile, morale e popolare. Guadagnereste la stima - e magari i voti - di
MILIONI di genitori italiani che, ogni sabato notte, stanno svegli col mal di
pancia, aspettando una porta che si apre. E’ inutile illudersi che i nostri
ragazzi cambino orari e abitudini. Cerchiamo, invece, di aiutarli a non
ammazzarsi (è il compito degli adulti, da che mondo è mondo). Dimenticavo:
se Visco non mollasse i soldi, cerchiamo aiuto alla Federvini. Il direttore
generale Ottavio Cagiano de Azevedo, recentemente, mi ha chiesto cosa fare per
evitare che l’inutile proibizionismo nordeuropeo sbarchi in Italia. Ecco, cosa
fare: Federvini s’impegni a sostenere carabinieri e polizia stradale. Però
occorrono soldi, volontà e coraggio. I primi, li avete. E il resto? Beppe Severgnini
Caro Severgnini, lei chiede giustamente più sicurezza sulle strade del
sabato sera. Siamo d’accordo. Tanto che il governo presenterà tra due settimane
un piano articolato che prevede, tra l’altro, il rafforzamento dei controlli e
dell’apparato sanzionatorio contro coloro che alla guida creano gravi
situazioni di pericolo per sé e per gli altri. Poiché, poi, si stima che almeno
il 30% degli incidenti gravi sia legato all’uso di alcol e stupefacenti, verranno
introdotte sanzioni penali dure contro questi comportamenti, prevedendo anche
la confisca del veicolo. Sono misure vigorose. E saranno accompagnate da
un’azione altrettanto importante, promossa dai ministeri dei Giovani e
dell’Istruzione, sul fronte dell’educazione dei nostri ragazzi. In questa
direzione, va detto, accanto alle iniziative del governo, serve anche un
maggiore impegno dei media e delle famiglie stesse. Perché, al di là dei
controlli e delle sanzioni, ci sono comportamenti che devono essere cambiati in
profondità. Lei non molli la presa. La Polizia, può esserne certo, c’è e farà
la sua parte. Giuliano AmatoASCA SICUREZZA STRADALE: DA AMATO E
MELANDRI DELEGAZIONE VENDITORI ALCOLICI Roma, 7 mar. - Il Ministro dell’Interno, Giuliano
Amato, e il Ministro per le Politiche giovanili e le Attivita’ sportive,
Giovanna Melandri, hanno ricevuto oggi al Viminale i rappresentanti delle
associazioni dei locali pubblici e delle aziende produttrici e distributrici di
bevande alcoliche. ’’L’incontro - si legge in una nota del Viminale - e’
servito per individuare possibili iniziative comuni nell’ambito della strategia
del Governo contro le cosiddette ’stragi del sabato sera’’’. Durante l’incontro
e’ stato avviato ’’un protocollo d’intesa, che prevedera’ e dara’
sistematicita’ a programmi condivisi come per esempio il guidatore designato
che non beve, l’utilizzo di mezzi collettivi di trasporto e la collaborazione
su campagne di comunicazione’’. Un nuovo incontro e’ gia’ fissato per la
prossima settimana con l’obiettivo di varare il protocollo contestualmente
all’approvazione da parte del Governo delle annunciate misure di legge. (*) (*) Nota: è paradossale che la prevenzione di problemi
legati all’alcol si debba concordare con chi guadagna dalla vendita dell’alcol. GOMARCHE.IT Giovani e alcol: prevenire e
informare
Mercoledì 7
Marzo 2007
ANCONA - Sulla scia di quanto sta accadendo in questi
ultimi giorni anche nella nostra regione a proposito di incidenti stradali che
coinvolgono i giovani al rientro dalle discoteche nelle notti del weekend si
vuole mettere in evidenza il lavoro svolto dall’Unità di Strada Informabus del
Comune di Ancona, in quanto costituisce un esempio di “buone pratiche” per la
riduzione dei rischi dovuti alla guida in stato di ebbrezza. IL GIORNALE DI VICENZA INCIDENTI. Al Consiglio dei ministri il
pacchetto di misure di Bianchi
Sicurezza stradale, 60 milioni per
rispondere all’emergenza
Roma. Inasprimento
delle sanzioni per chi guida ubriaco o sotto l’effetto di stupefacenti, non
rispetta una precedenza o il semaforo rosso, mette in atto comportamenti «ad
elevato rischio», tali cioè da essere causa di incidenti stradali. (*) È
ciò che prevede il pacchetto «sicurezza stradale», un atto di indirizzo di una
quindicina di provvedimenti che il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi
illustrerà oggi al Consiglio dei ministri. Dal pacchetto, due-tre misure più
urgenti potrebbero finire in un decreto legge. Nel piano-Bianchi sono inoltre
previsti un diverso sistema di penalità per la patente a punti, provvedimenti
più severi per i centauri che vìolano le norme stradali o non indossano il
casco, una migliore segnaletica, interventi sulle dodici strade italiane
statisticamente più pericolose, e un programma di educazione stradale nelle
scuole. Nel triennio 2002-2005 sono stati
spesi 9,4 euro pro-capite per la sicurezza stradale in Italia a fronte dei
25-40 euro dei Paesi a più bassa incidentalità. Se nel prossimo triennio
venissero applicate le progressioni previste del Piano nazionale della
sicurezza, si arriverebbe a poco meno di 14 euro pro-capite, una cifra ancora
distante da quella dei Paesi più attrezzati. (*) Nota: l’inasprimento delle pene non avrà nessuna effetto se non si aumentano i controlli. Sfuggire ad una sanzione di 258 euro ha lo stesso effetto deterrente che sfuggire ad una sanzione di 516 euro. L’ARENA «Pattuglie davanti ai locali e controlli sui ragazzi prima
di farli partire in auto» Bojan Pavlovic, 29 anni, piastrellista, ieri mattina si
trovava con un amico al bar «Art & Chocolate», a due passi da piazza
Viviani. Troppe stragi di giovani sulle strade, il ministro Bianchi
chiede una linea più dura contro il consumo di alcol e l’eccesso di velocità...
«Sono assolutamente d’accordo, ormai gli incidenti del
fine settimana sono diventati una tragedia costante e a perdere la vita sono
sempre giovanissimi.
Da una parte ho l’impressione che la colpa vada colta anche nel fatto che ci
sono macchine troppo potenti e che i genitori le mettono nelle mani dei ragazzi
che ancora non hanno l’esperienza sufficiente per guidarle; d’altro canto penso
che sia proprio il fatto che nel fine settimana si beve a determinare molti
incidenti. Forse ci vorrebbero delle pattuglie davanti ai locali più
frequentati che facessero controlli ai giovani prima di lasciarli partire». (…) L’ARENA Il presidente della Serenissima
interviene nel dibattito seguito ai tragici incidenti stradali dell’ultimo fine
settimana «Avanti con i filmati shock» Merlin accoglie con favore la
proposta del prefetto: «Facciamoli vedere nelle scuole»
«Filmati shock? Sono favorevolissimo. Io li farei vedere
nelle scuole». Il presidente della società autostradale Serenissima Aleardo
Merlin ha accolto favorevolmente la proposta del prefetto Italia Fortunati di
alzare il livello della prevenzione e dell’educazione stradale per contrastare
le continue stragi del fine settimana. Nell’ultimo week end solo nella nostra
provincia si sono contati 7 morti e per domani il prefetto ha convocato
d’urgenza su questo tema il comitato per l’ordine pubblico. CORRIERE ADRIATICO La Confesercenti sul divertimento dei giovani “Più locali notturni per fermare
le stragi”
PESARO - “E’ vero - scrive il segretario di Confesercenti,
Daniele Cruciani - che a Pesaro c’è una carenza cronica di locali dove i
giovani possano ritrovarsi e godersi un sano divertimento. E’ altrettanto vero
che da un po’ di tempo, i pochi coraggiosi che hanno deciso comunque di
investire in questo comparto, devono fare i conti con una normativa che in più
di una occasione anche noi abbiamo definito vessatoria e inadeguata a quelle che
sono le nuove tendenze delle giovani generazioni. Non vogliamo sicuramente
trasformare la città in un divertimentificio (non rientra nel nostro stile di
vita e nella nostra cultura), ma riteniamo assurdo che i pochi locali che
propongono un qualche intrattenimento al loro interno, debbano fermare
l’attività musicale a mezzanotte. LA GAZZETTA DI MANTOVA L’INTERVISTA «Alcol a fiumi: basta niente e c’è la rissa» CERESE. Abbigliamento sportivo, occhi sfuggenti, E. si
presenta all’appuntamento con titubanza per raccontare cosa accade di notte.
Perché risse e saccheggi proprio a Cerese? «A rompere le macchine ci va la gente
che non ha testa. Vendono le autoradio, ci guadagnano qualcosina. Anche gente
di Cerese. Le botte invece da qualche mese capitano spesso la mattina quando
chiudono i locali e la gente ha bevuto». Perché ci si picchia? «Non c’è un
motivo: una parola detta male, soldi non restituiti. Oppure gli apprezzamenti
sulle ragazze. Dalle parole si passa ai fatti». «Sono bande organizzate, o
gruppi spontanei... «Non sono bande. IL GIORNALE DI VICENZA La polizia indaga sulla rissa di
domenica
Il sedicenne colpito rimane grave
Sfilano i testimoni
Restano gravi le condizioni del sedicenne rimasto vittima
di un forte colpo in testa domenica mattina in città. E. G., di origini
sudamericane ma cittadino italiano, residente a Verona, è ricoverato al Borgo
Trento e rimane in prognosi riservata. Ai poliziotti vicentini che volevano
sentirlo i medici hanno risposto picche. Prima vogliono valutare come il suo
fisico si riprenderà dalla frattura cranica che ha subito. IL MATTINO Litiga con il padre e lo uccide a
coltellate
MARCO INGINO Serino. Non si spezza l’impressionante catena di delitti in Irpinia, non si ferma questa angosciante ondata di violenza. Ancora un omicidio, il sesto in poco più di due mesi. E, soprattutto, ancora una tragedia familiare. Venti giorni fa un ragazzo uccise il fratello, ieri un uomo è stato ammazzato a coltellate dal figlio. È accaduto, poco dopo le dieci di sera, alla frazione Sala di Serino. Al culmine di una violenta lite, Andrea Marra, 31 anni, operaio della Fma di Pratola Serra, si è scagliato contro il padre Giovanni, di 58 anni, operaio in pensione, e gli ha inferto quattro coltellate all’addome e al torace. L’uomo è morto dopo pochi secondi di agonia. La tragedia si è consumata in un’abitazione di via Raffaele Rocco, una strada periferica. Padre e figlio si trovavano in cucina, quando è scoppiato il litigio. La mamma, invece, era già andata a letto. La donna è in cura per problemi psichici e, poiché in serata aveva assunto dei tranquillanti, dormiva profondamente e non si è accorta di nulla. E sembra proprio che la malattia mentale della donna avesse scombussolato la vita familiare. In particolare, il giovane assassino soffriva molto per le condizioni della mamma ed aveva attraversato anche lui dei brevi periodi di depressione. Le liti tra il padre e il figlio erano frequenti, tanto è vero che l’uomo aveva anche pensato di andar vivere da solo. Ieri sera, nella piccola cucina, le tensioni sono esplose in maniera irrimediabile. Forse per darsi coraggio, Andrea aveva bevuto un paio di whisky (verso le nove lo hanno visto in un bar del paese). Le grida del padre e del fratello hanno richiamato l’attenzione dell’altro figlio, Adolfo, che si trovava nella sua camera. Il giovane si è precipitato in cucina ed ha avuto solo il tempo di vedere Andrea che sferrava l’ultima coltellata al padre. «Cosa hai fatto?», ha gridato e poi si accostato al muro, paralizzato dal terrore. Andrea non si è scomposto e non ha detto nulla. Con il coltello insanguinato in mano, il respiro affannoso e lo sguardo allucinato, è uscito dalla cucina ed è salito sulla sua Y10 che era parcheggiata proprio davanti alla abitazione. Adolfo ha atteso che l’automobile partisse e si è avvicinato al padre, riverso in una pozza di sangue. Ha capito subito che era morto e, con la forza della disperazione, è corso al telefono per avvertire i carabinieri di Serino: «Mio fratello ha ucciso mio padre ed è scappato». I militari hanno subito allestito dei posti di blocco per acciuffare l’assassino in fuga. E poco dopo le undici, la Y10 è stata intercettata in piazza Kennedy ad Avellino, dai carabinieri della locale compagnia, al comando del capitano Mirante, e del reparto operativo del maggiore Merone. Andrea Marra ha capito che per lui era finita. Mentre lo ammanettavano, ha farfugliato: «Sì, sono io quello che ha ucciso il padre». Il coltello era adagiato sul sedile del passeggero. Il giovane è stato portato nella sede del comando provinciale di via Roma, dove è stato interrogato dal sostituto procuratore, Maria Luisa Buono. IL MATTINO UN TESTIMONE LI ACCUSA, SONO DUE
RUMENI E UN POLACCO
Rissa notturna alla stazione,
incastrati i tre responsabili
È stato un giovane con precedenti penali ad aiutare, questa volta, i poliziotti di quartiere a individuare gli extracomunitari che, nella nottata tra venerdì e sabato, sono stati gli autori di una rissa alla stazione distruggendo il lunotto di un taxi parcheggiato in piazza Vittorio Veneto. Tre uomini, tutti stranieri, sono così stati denunciati a piede libero per rissa e concorso in danneggiamento. Si tratta di J. L., polacco di 40 anni; V. F., rumeno di 36 anni e L. F., rumeno di 34 anni. Ma le indagini dei poliziotti di quartiere proseguono per individuare altre persone che avrebbero potuto partecipare alla rissa. Secondo quanto appurato dagli investigatori, sarebbero stati tutti ubriachi. L’altra mattina, durante il consueto orario di pattugliamento, hanno individuato in via Carmine, il giovane «informatore», abituale frequentatore della stazione ferroviaria e lo hanno fermato. Questi, nella nottata tra venerdì e sabato era presente quando è scoppiata la rissa ed è riuscito a fornire ai poliziotti pochi elementi sui quali sono stati attivati nuovi canali d’indagine. E così gli agenti sono riusciti a ricostruire l’esatta dinamica del fatto e quindi sono arrivati ad individuare gli autori della rissa. I primi due sono stati subito rintracciati e portati in caserma per gli accertamenti.Dopo qualche ora è stato individuato anche il terzo rumeno in via Roma, accusato di aver lanciato la bottiglia. pe.car. LA SICILIA Maltrattamenti alla moglie, narese
condannato a 9 mesi
Si è concluso, presso la sede distaccata di Canicattì del
tribunale di Agrigento, il processo nei confronti di un narese, imputato di
maltrattamenti e lesioni nei confronti della moglie. Ieri, nell’aula penale del
tribunale di via Saetta, il giudice monocratico Luca D’Addario, ha letto il
dispositivo di condanna a 9 mesi di reclusione. La vicenda risale al febbraio
dello scorso anno. L’imputato è accusato di avere maltrattato e picchiato la
moglie. Secondo l’accusa l’uomo, in diverse occasioni, a seguito
dell’assunzione di sostanze alcoliche, avrebbe assunto un comportamento
dispotico e violento nei confronti del coniuge. Secondo quanto riportato
negli atti giudiziari, l’imputato avrebbe anche apostrofato la propria consorte
con espressioni volgari ed offensive della dignità della moglie. La donna,
stanca dell’ennesima lite, decise di rivolgersi alla locale caserma dei
carabinieri per denunciare i fatti. Raccontò ai militari dell’Arma di essere
stata colpita con schiaffi e pugni e di avere anche ricevuto delle minacce da
parte del marito. La vittima riferì ai carabinieri, che durante una lite
particolarmente violenta, tra lei e il marito, fu costretta a recarsi in
ospedale a causa di un colpo alla testa che gli procurò un trauma cranico e
lesioni al busto. Il P.M. Luca Fuzio, aveva chiesto una condanna a 10 mesi di
reclusione. IL TRENTINO Sanzioni da record, scatta la
multa da 2.792 euro
Ebbro, senza patente e
assicurazione ha provocato un incidente in via Perini
TRENTO. Se non è una multa da record, poco ci manca. In
pochi minuti un automobilista trentino è riuscito a mettere assieme una serie
di sanzioni che gli costeranno molto caro: 2.792 euro. A contestargli il tutto
sono stati, giovedì scorso in via Perini, gli agenti del comando della polizia
municipale. IL GAZZETTINO (Vicenza) THIENE S’accascia sul volante dopo una
lite al bar Malore o morte in seguito? La Procura indaga C’è una relazione tra il decesso per arresto
cardiocircolatorio di Antonio Pettinà, 62 anni di Carrè, via Marconi, morto
ieri sera verso le 22,30 lungo la provinciale 11 a Zanè a bordo della sua auto
Fiat Punto e la lite di cui era stato protagonista solo poco prima in un bar di
Thiene? LA GAZZETTA DI PARMA Al volante ubriaco: paura in via Emilia Est
IL CASO. AUTO TRAVOLTE, PEDONI SFIORATI INCIDENTE UNA DONNA
CON CARROZZINA E UNA RAGAZZA SCHIVATE PER MIRACOLO Auto semina il panico: 3 mezzi travolti e distrutti Pirata della strada ubriaco, paura in via Emilia Est II Una folle corsa terminata con tre automezzi tamponati e semidistrutti e alcuni pedoni miracolosamente non travolti, tra i quali, anche una donna con la carrozzina che attraversava la strada sulle strisce. AUDIONEWS.IT Tifoso del Celtic ucciso da taxi
10.59: Un tifoso del Celtic investito e ucciso da un taxi la scorsa notte a Milano. Lo scozzese, in città per seguire la partita della sua squadra contro il Milan, secondo quanto riferito dalla polizia municipale, era ubriaco al momento dell’incidente. IL RESTO DEL CARLINO Scontro nello Stradone tra due auto guidate da ubriachi: ferito un immigrato IL GIORNO IL LIMITE Scatta il ritiro della patente se l’etilometro
registra un tasso alcolico superiore allo 0,50. Si fanno 200mila controlli
all’anno: il sabato notte il 45% è positivo Ausiliari dell’alcol per fermare le stragi Non servano solo a multare i divieti di sosta L’ADIGE Multa record all’automobilista brillo IL SECOLO XIX Al servizio di ascolto alcoliste e depresse ITALIA OGGI Stragi del sabato Discoteche in campo ALTO ADIGE dà in escandescenze al bar, arrestato IL TIRRENO alcol e droga ritirate due patenti LA NUOVA VENEZIA in discoteca arriva l’etilometro da muro L’ECO DI BERGAMO Ubriaco contro cantiere A4: 2 feriti LA NUOVA FERRARA l’alcol crea una distorsione della realtà |
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