Rassegna stampa del 7 Agosto 2005 |
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da “Il Gazzettino” del 7 agosto 2005 Solo nella Marca sono mille e cento dal ‘99 mentre in tutta Italia gli incidenti hanno stroncato tante vite pari a sette tragedie delle Torri gemelle di New York Vittime della strada, ogni 5 anni "muore" un paese Andrea Dan: «Quando muore un figlio ai genitori non resta che fare i conti per tutta la vita con le pastiglie di sonnifero» Antonella Federici
«Degli attacchi terroristici abbiamo paura; ma degli incidenti stradali no. Eppure in Italia, dal 2001 in poi (la data del disastro delle torri gemelle di New York), ci sono state vittime come se lo stesso attentato fosse stato messo a segno sette volte. Mille e cento solo nella marca: come se fosse sparito un paese intero». Andrea Dan è il padre di una bambina che morì a seguito di un incidente stradale: da quel giorno in poi lavora instancabilmente perché le tragedie sulla strada diminuiscano di numero e ha fondato l’associazione familiari delle vittime della strada che porta il nome della piccola scomparsa, Manuela. «Vorrei parlare con Stefano Girardi (l’uomo che giovedì sera ha travolto ad Arcade un’intera famiglia con l’auto, uccidendo una bambina) perché ho sentito dire che minaccia di togliersi la vita. Vorrei che riflettesse sul valore, della vita. Evidentemente la prima volta che ha ucciso con l’auto - sette anni fa - non lo ha fatto. Se l’avesse fatto, forse non avrebbe ucciso di nuovo e non vorrebbe cancellare anche la propria esistenza. E mi rivolgo anche all’uomo che in auto ha travolto un’altra bambina di 11 anni a Covolo di Pederobba, tre giorni fa. È morta». Lei come ha superato quello che le è accaduto? «Non si supera mai; i parenti che restano a piangere i figli morti spesso hanno solo - come eredità - le pastiglie di sonnifero. Bisogna invece elaborare i lutti, capire che la vita continua e può continuare diversamente, in maniera da aiutare il prossimo. Se questo signore - dopo il primo incidente mortale - avesse prestato servizio almeno sei mesi presso la famiglia di un ragazzo rimasto in carrozzella dopo un incidente, forse quello che è accaduto giovedì sarebbe stato evitato». «Se uno con la patente ritirata guida lo stesso - dice Dan - va incontro solo a sanzioni amministrative. Negli altri stati (Usa, Francia, Germania) la prima notte dopo un mortale la si passa in galera a riflettere: nel nostro Paese le leggi dovrebbero essere attentamente meditate. Quando si commette un reato due volte scatta la recidiva, che è un’aggravante. Con gli incidenti mortali questo non succede; eppure la pena per un mortale va fino a 5 anni».
da “AGI” del 7 agosto 2005 PRESI LADRI CHE SVALIGIAVANO CAMPER SU A4: 25 COLPI
Bergamo. E’ terminata la carriera dei ladri dei camper. Due malviventi hanno a lungo imperversato lungo i parcheggi e le aree di servizio dell’autostrada A4 svaligiando i camper e le roulotte nel corso della notte: in un mese erano riusciti a mettere a segno qualcosa come 25 colpi. Ed erano talmente abili che, quasi sempre, le loro vittime non s’accorgevano neppure di essere state derubate, o se ne accorgevano quando ormai i ladri erano lontani chilometri. La carriera dei due ladri (un malese di 25 anni e un bosniaco di 34 anni, entrambi clandestini, che si spostavano in continuazione con una vecchia Subaru tra le aree di servizio Brembo e Rovato) e’ finita la notte scorsa intorno alle 2,30. I due avevano appena compiuto un furto in un camper fermo nell’area di servizio Sebino, sull’autostrada in territorio di Rovato, e si stavano apprestando a svaligiare un secondo mezzo quando alle loro spalle è piombata una pattuglia della Polizia stradale di Seriate. Gli agenti li cercavano da tempo, cioè da quando erano cominciate ad arrivare le prime denunce, e a rotazione stavano tenendo d’occhio i camper parcheggiati di notte. Finché sono riusciti a cogliere i ladri sul fatto.
da “Il Gazzettino” del 7 agosto 2005 SULLA A4 Cagnolino salvato dalla Polizia stradale
SAN DONÀ DI PIAVE. Un bastardino di mezza età e di piccola taglia, bello e docile, è stato salvato dalla Polizia stradale di San Donà di Piave, dopo che il padrone se ne era liberato chiudendolo in una borsa di plastica e gettandolo in un fossato lungo l’autostrada A4. È stato un automobilista a notare il piccolo cane, sfinito e traumatizzato, fermo sul bordo della corsia di emergenza, nei pressi di San Stino di Livenza, in direzione Trieste, e a segnalarne la presenza alla Stradale. Sul posto si è immediatamente recata una volante: un cane libero in autostrada oltre ad essere condannato a morire per investimento, può anche causare incidenti. I poliziotti, individuata la bestiola che si è lasciata prendere senza difficoltà, hanno notato nel vicino fossato i resti di una borsa di nylon, tutta strappata. Gli agenti hanno appurato che il cagnolino vi era stato rinchiuso e che, benché tramortito per l’assenza di ossigeno, era riuscito a strappare la borsa coi denti e a liberarsene. Il cagnetto, ha reso noto la Stradale, è stato consegnato al veterinario dell’Asl 10 di Portogruaro.
da “Il Corriere Romagna” del 7 agosto 2005 Il “pirata” è un 16enne studente
FORLI’ - Si pensava a un uomo senza scrupoli, a un temerario del volante, a un centauro impazzito. Sorpresa quindi, quando l’altra sera, poche ore dopo l’accaduto, il motociclista “pirata” che, a un posto di blocco su via Icaro, ha investito un vigile urbano, è stato fermato: è un ragazzo di appena sedici anni, studente a Forlì. E’ forse stata allora la paura a farlo scappare di fronte al “fattaccio”: l’incidente si è verificato intorno alle 18.30 a un centinaio di metri da via Seganti. Qui una pattuglia della Polizia municipale aveva allestito un posto di controllo, di fronte al quale è passata una moto a tutta velocità che, provenendo da via Seganti, non si è fermata nemmeno all’alt intimato dai vigili. Mentre il primo dei due poliziotti della Municipale si è scansato in tempo, il secondo è stato travolto in pieno dal “pirata” che è fuggito subito dopo essere stato sbalzato dalla sella, in seguito all’urto. Sanguinante ha ripreso la moto perdendosi nel Ronco. Un passante lo aveva segnalato mentre correva senza una scarpa e con un braccio ferito lungo l’argine del fiume che dà il nome al quartiere, dietro via Zangheri. Una caccia all’uomo che è andata avanti per tutta la serata fino al riconoscimento del giovane centauro. Per lui una denuncia alla Procura della Repubblica dei minori per omissione di soccorso e altri reati. Nel frattempo, non ci si è dimenticati del vigile ferito che, subito dopo l’impatto, è stato soccorso dal 118, e al quale ora va la solidarietà dell’Asaps - l’Associazione amici della Polizia stradale. “Atteggiamenti di sfida alle regole della strada e a chi le fa applicare - fanno sapere dal sodalizio presieduto da Giordano Biserni - sono ormai consuetudine e sintomo preoccupante di una società che fatica a contenere un sistema di comportamenti a rischio per la sicurezza. Vogliamo solo ricordare che la fuga all’alt delle forze di polizia e la pirateria stradale, oltre ad essere gravi violazione al codice della strada, quasi sempre portano alla individuazione dei responsabili. Nel primi 6 mesi del 2005, su 283 casi di incidenti con fuga e omissione di soccorso ai feriti, sono stati individuati e denunciati i colpevoli di 220 episodi, pari a quasi il 78 per cento”.
da “Il Corriere Romagna” del 7 agosto 2005 I “regali” della superstrada Susy Monteleone
VALLE SAVIO. Oggetti smarriti: mai se ne trovarono di più che lungo la E45. Incredibile, ma vero: non piccoli carichi, o il salvagente del piccolo turista. Molto di più. L’altro pomeriggio, lungo la grande arteria sono state ritrovate la bellezza di ben tre biciclette, una da uomo, una donna e una per bambino. Cestini per il pranzo, sedie sdraio, un set di valigie, e per finire, una macchina da cucire, professionale, con tanto di telaio da rifinitura. Insomma, ci devono essere state famiglie che, inavvertitamente, hanno smarrito l’intero portapacchi che aveva accuratamente predisposto per affrontare il viaggio di andata, o ritorno, verso l’agognata vacanza estiva. Poi, ovviamente, per evitare danni a cose o persone, o peggio, veri e propri sinistri stradali provocati dagli ostacoli dispersi in carreggiata, gli agenti della Polizia stradale di Bagno, passano a raccogliere tutto ciò che trovano. Una sorta di raccolta “differenziata”, che con la massima cura la polstrada locale ripone al comando, in attesa di un eventuale ritiro da parte degli sfortunati automobilisti. L’altro pomeriggio, durante il consueto giro “di raccolta”, gli agenti sono rimasti piuttosto sorpresi davanti alla macchina da cucire. A questo proposito, la Polizia stradale ha colto l’occasione per invitare i proprietari a recarsi presso la sede di Bagno per recuperare quanto smarrito. Senza vergognarsi, perché, in effetti, può capitare anche questo. |
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