COMUNICATO DELL’AEFVS CORRIERE DELLA SERA – LA REPUBBLICA – LA STAMPA Drammi e
fallimenti sulle strade d’Italia È tempo di cambiare
Beppe Severgnini,
Questo stesso pezzo oggi esce
anche nel "Buongiorno" di Massimo Gramellini su La Stampa e ne
"L’Amaca" di Michele Serra su la Repubblica.
Dall’inizio dell’anno sono morti sulla strada più giovani
italiani (138) che in tutte le missioni militari dal 1945 in poi (106). Per
interrompere questo suicidio collettivo a puntate, il governo si accinge a
dettare regole e inasprire sanzioni. Come già il governo precedente,
ingrandisce il cartello "Attenti al cane" senza rendersi conto che il
cane non c’è. Il cane sono le auto di polizia e carabinieri che dovrebbero
controllare il territorio, dissuadendo gli ubriachi dal salire in auto e
sottoponendo i sospetti alla prova del palloncino. In Germania, dove bevono
peggio ma non meno che da noi, le stragi del sabato sera non esistono più. In
Francia neppure. E non in un virtù di un miracolo o della particolare
resistenza alcolica degli indigeni. Il crollo degli incidenti ha coinciso con
la decisione di mettere una pattuglia di agenti davanti ai locali a rischio.
Cosa costa imitarli? Nelle casse dello Stato ci sono 37 miliardi di entrate
fiscali extra: potremo permetterci di usarne qualcuno per pagare gli
straordinari alle forze dell’ordine. Persino la Federvini ha promesso un aiuto.
Se il numero d’incidenti crollasse di colpo, sapremo di essere sulla strada
giusta. Coraggio, ministri Amato, Bianchi e Melandri. Fatelo per i ragazzi e un
po’ anche per i genitori: passano le notti in bianco in attesa di una porta che
si apre. (*) (*) Nota: … o di un telefono che suona. LA REPUBBLICA Al volante con licenza di uccidere
Con 3 mila vittime l’anno, la
guida in stato d’ebbrezza è la prima causa di morte violenta in Italia. Sessantamila donne, bambini, anziani, uccisi negli
ultimi 20 anni. Tre volte tutti i morti per mafia, terrorismo, omicidio
volontario. Un’emergenza nazionale e un solo assassino, l’alcol, responsabile
della metà dei morti in incidenti stradali. E di 200.000 invalidi. Bolzano, 29 novembre 2006. I
carabinieri fermano un camion. L’uomo alla guida è palesemente ubriaco. I
militari lo informano che gli devono ritirare la patente. Il camionista
sbraita: "Andate a fermare gli spacciatori". Pochi anni fa in
Lombardia, aveva investito e ucciso un ciclista. L’anno dopo, con il suo
camion, in Val Pusteria aveva centrato un pullman: 9 morti. La scienza ha ampiamente
dimostrato che l’alcol è causa diretta delle stragi. Ricerche condotte in
abbondanza negli anni ’80 dalle commissioni dei governi australiani e canadesi
e negli anni 90 dal ministero dei Trasporti Usa: la metà o più dei piloti
deceduti aveva un tasso superiore o molto superiore al consentito. Il meccanismo d’azione
Sono almeno due i fattori che
rendono l’alcol un killer. Uno, il pilota ebbro è fuori controllo. E’ un
effetto specifico delle bevande oltre una certa soglia: riflessi rallentati,
percezioni alterate, comandi imprecisi. Il secondo è l’eccesso di sicurezza:
nell’euforia, si sottovalutano i rischi. Il fenomeno non è uguale per tutte le
droghe: molti consumatori di marijuana tendono a guidare più piano. Con cocaina
e anfetamine, la guida è più temeraria, come con l’alcol. Anche un adulto
maturo, e buon guidatore, oltre un certo limite di tasso etilico non è più in
grado di esercitare un perfetto autocontrollo. A un ubriaco fradicio, poi, può
succedere di tutto. Anche di imboccare un autostrada contromano. Tra chi guida
c’è uno zoccolo duro: un milione di alcolisti cronici. Molti bevono tutti i
giorni in forti quantità. L’altra fetta sono i consumatori normali, che però
hanno ecceduto nell’occasione dell’incidente. Quando a esagerare sono i
giovanissimi, più inesperti al volante, le conseguenze sono spesso fatali. Aggredire il problema
Grazie a provvedimenti e campagne molto dure, in
Inghilterra i morti sono stati ridotti della metà. La Francia è partita un po’
dopo ed è già a meno 41,6 in 5 anni. In Italia, gli effetti della patente a
punti sono stati forti nei primi 2 anni, poi si sono affievoliti. I dati 2006
della Polstrada sembrano indicare addirittura un’inversione di tendenza. Ma solo un’azione poderosa, una vera e propria
aggressione, può avere effetto. Priorità assoluta, i controlli antialcol. Bisogna passare dagli attuali
200.000, ad almeno 3 milioni. In Francia sono 4 milioni: da noi i controlli di
documenti e altro per le strade sono già 3,9 milioni, basta che contestualmente
si faccia anche l’alcol test (servono pochi secondi). Se il guidatore contesta,
l’esame si fa in ospedale e, secondo il codice della strada, è obbligatorio.
Dotare tutte le pattuglie (ps, cc e vigili urbani) di questi apparecchi costa
poco: con 10 milioni se ne comprano 200 mila. Se gli automobilisti hanno la
certezza che, al momento del fermo, c’è la misurazione del tasso etilico, una
buona fetta eviterà il bicchiere di troppo; c’è il ritiro della patente (non
solo punti). Potrebbe essere reso obbligatorio anche l’etilometro personale (50
euro). Il guidatore è il primo a sapere se è in regola. Chi sfora, aspetta e
smaltisce in un’ora o due. Velocità decisionale
Misura semplicissima: ogni comune,
per la sua polizia municipale e ogni stazione di carabinieri, entro un mese,
deve munirsi di questi apparecchi in abbondanza. E’ il tipico provvedimento che
un Governo deve prendere per decreto in modo che a vada in vigore subito, poi
in Parlamento entro i 60 giorni sarà facile farlo passare, (*) con qualunque
equilibrio di forze in campo. I risultati si vedrebbero dopo poche settimane e
andrebbero pubblicizzati al massimo. Decine di migliaia di multe e, subito dopo,
una riduzione degli incidenti mortali. Guido Blumir - Sociologo, Pres.
Comitato scientifico "Libertà e Droga"
(*) Nota: il sociologo Guido Blumir, è uno dei maggiori esperti del problema degli stupefacenti. La sua analisi e le sue proposte sono sicuramente condivisibili, con un’unica perplessità: è tutt’altro che facile far passare certe proposte. Il Parlamento ha più volte dimostrato di tenere molto in considerazione gli interessi dei produttori, che fino ad ora sono riusciti a bloccare anche proposte ampiamente condivise dalla maggior parte della popolazione. (Da un sondaggio de La Stampa di oggi il 73% dei lettori approva le proposte). LA REPUBBLICA Il Consiglio dei ministri approva
un documento del ministro Bianchi Inasprimento delle sanzioni, "punti
anche per i motorini e le minicar" Rivoluzione sicurezza stradale
Arresto per ubriachi alla guida ROMA - Rivoluzione nel mondo dell’auto: il Consiglio
dei ministro ha approvato le indicazioni del ministro dei Trasporti, Alessandro
Bianchi, che saranno definite in decreti legge, per migliorare la sicurezza
stradale. Previsti consistenti rafforzamenti delle sanzioni: fra queste,
l’arresto fino a sei mesi, e un’ammenda fino a 12 mila euro, per la guida "in
stato di ebbrezza alcolica o assunzione di sostanze stupefacenti". Il ministro ha riferito di aver "presentato una serie
di misure e un rapporto che parte dall’esame della situazione della sicurezza
stradale in Italia con dei dati che dimostrano come ci sia un sostanziale
rallentamento nella diminuzione degli incidenti e delle vittime".
Rapporto, ha aggiunto Bianchi, che "testimonia un certo ritardo rispetto
al resto d’Europa e che l’obiettivo del dimezzamento degli incidenti e delle
vittime entro il 2010 sembra ormai molto lontano". "Siamo di
fronte ad una vera e propria ecatombe con oltre 5.000 morti un costo di oltre
30 miliardi di costo stimato, il 2,5% del Pil. E tutto questo ci ha fatto
pensare che bisogna impostare una serie di misure di carattere strutturale".
Ma cosa conterrà questo pacchetto
di novità? Innanzitutto lo stravolgimento della patente a punti con l’obiettivo
di ridarle nuova efficacia. Per questo, la perdita dei punti si focalizzerà sui
comportamenti di guida ad elevato rischio, sia al fine di ridefinire
complessivamente il processo di perdita e riacquisizione dei punti, con una
procedura di riassegnazione più rigorosa (basata su esami e valutazioni) e
controlli più severi per la riassegnazione dei punti. Misure rapide anche in materia di formazione. L’atto di
indirizzo parla di progetti pilota per l’educazione alla sicurezza stradale in
organica e stretta collaborazione con le amministrazioni locali e con i
principali soggetti che contribuiscono attivamente a migliorare la sicurezza stradale
a livello locale. Inoltre si punta anche al miglioramento dell’accesso alle
patenti di guida sia attraverso il miglioramento dell’addestramento e degli
standard di preparazione necessari per superare l’esame di abilitazione alla
guida, sia attraverso la formazione di una maggiore consapevolezza del rischio
stradale sotto i diversi aspetti (condizioni di traffico, condizioni
climatiche, salute e livello di stanchezza del conducente, etc.). In questo ambito verrà data piena applicazione al
principio di gradualità indicato nella direttiva comunitaria sulle patenti di
guida in modo da consentire l’uso dei mezzi di trasporto più potenti e
impegnativi attraverso patenti di guida alle quali si può accedere solo
attraverso esami progressivamente più impegnativi e dopo un prefissato periodo
di esperienza nel livello precedente. Inoltre, sono previsti progetti pilota
per la formazione di tecnici e decisori mentre verranno messe in sicurezza
delle dodici strade più pericolose. Questa "non solo potrà determinare un
consistente risparmio di vite e di feriti, ma potrà anche consolidare e rendere
disponibili metodologie, tecniche ed esperienze concrete per la individuazione
degli specifici fattori di rischio e, soprattutto, per la individuazione delle
forme di intervento più efficaci per la loro rimozione". "La mia opinione - spiega lo stesso Ministro - è che
serva una patente di guida per macchinette e motorini e che debbano essere
soggetti anche loro alla patente a punti, con un innalzamento dell’età per la
guida delle microcar da 14 a 16 anni”. Ma non mancheranno sanzioni più pesanti
- sia dal punto di vista economico che da quello della sottrazione dei punti -
contro la guida in stato di ubriachezza o sotto l’uso di psicofarmaci e anche
"violazioni gravi" come la guida contro mano e l’uso del telefonino
mentre si è al volante. Sul fronte della programmazione, il pacchetto di misure
rapide prevede la concertazione con Regioni e Province delle linee guida per la
costruzione di una rete di centri di monitoraggio provinciali e regionali, con
la eventuale partecipazione delle città maggiori, raccordati con il centro di
monitoraggio nazionale. Questo da un lato, avrà il compito di coordinare e
fornire supporti alla rete dei centri di monitoraggio provinciali e regionali e,
dall’altro, dovrà fornire al Governo nazionale e agli operatori pubblici e
privati che possono contribuire al miglioramento della sicurezza stradale un
quadro certo delle problematiche, delle azioni intraprese e delle misure che
hanno conseguito i risultati più soddisfacenti. E sul versante della regolamentazione, si procederà a
rafforzare l’azione di contrasto dei comportamenti di guida ad alto rischio
attraverso la riorganizzazione delle sanzioni con l’obiettivo di distinguere le
violazioni del codice della strada in relazione alla pericolosità e graduare di
conseguenza le sanzioni. Si tratta di una misura che anticipa la riforma del
codice della strada e punta ad aumentare la durata del periodo di sospensione
della patente di guida in proporzione al rischio determinato dalla
trasgressione, oltre a prevedere, per i comportamenti ad alto rischio, la
confisca del veicolo e forme di pena alternative come l’obbligo a svolgere
servizi di utilità sociale, come fornire assistenza a vittime di incidenti
stradali che siano rimaste inabili. Altre misure riguardano l’informazione e sensibilizzazione
con la costituzione della banca della comunicazione per la sicurezza stradale e
l’istituzione di un premio annuale per le amministrazioni locali che hanno
ottenuto i migliori risultati di sicurezza stradale. Misure ad hoc anche per la mobilità su due ruote. Il
Governo, per migliorare la sicurezza dei conducenti dei veicoli a due ruote a
motore, con il contributo dei principali soggetti interessati a questo comparto
di mobilità, predisporrà un piano di azione dedicato in modo specifico a questo
comparto di incidentalità. E partirà anche un progetto "città
sicure". La maggior parte delle vittime (45% dei morti e il 75% dei
feriti) è determinata da incidenti in area urbana e le città italiane sono
quelle con la più alta quota di vittime e con i più alti tassi di mortalità e
ferimento. Tra le misure strutturali, spicca la riforma del codice
della strada "secondo principi di semplificazione, delegificazione,
rafforzamento degli aspetti relativi alla sicurezza, diversificazione del
sistema sanzionatorio, con particolare attenzione ai comportamenti di guida ad
alto rischio". Inoltre, è previsto un aggiornamento del piano nazionale
della sicurezza stradale, approvato dal Cipe il 29 novembre del 2002, "con
l’obiettivo di ridefinire quegli aspetti che possono favorire un incremento
dell’efficacia degli interventi e una più ampia partecipazione degli enti
locali e del sistema delle imprese al processo di miglioramento della sicurezza
stradale". Altro obiettivo è il rafforzamento della Consulta
Nazionale sulla Sicurezza Stradale volto a svilupparne ulteriormente le
funzioni di promozione della concertazione interistituzionale e del
partenariato pubblico privato, di analisi delle misure poste in essere e
verifica della loro efficacia, di valutazione generale dello stato e
dell’evoluzione della incidentalità rispetto agli obiettivi di sicurezza
comunitari e nazionali. Un ’pacchetto’ di interventi interesserà la formazione a cominciare dall’educazione stradale nelle scuole. Il ministero della Pubblica Istruzione ha già individuato alcune linee di indirizzo per l’attuazione di iniziative di educazione alla sicurezza stradale mirate ad assicurare una formazione di base sulla mobilità sicura e sostenibile per la popolazione in età scolare. Inoltre, è prevista la promozione di master universitari e di altre iniziative formative in materia di sicurezza stradale dedicate a tecnici e decisori delle amministrazioni nazionali, regionali e locali per migliorare la capacità complessiva di governo della sicurezza stradale. IL GIORNALE Manette per chi guida drogato o
ubriaco Supermulte e patente per i motorini di Valerio Boni Milano giovedì 08 marzo 2007 - Circa quindici giorni fa,
era il 21 febbraio, il ministro Alessandro Bianchi aveva annunciato
un’imminente revisione del Codice della strada con l’obiettivo di ridurre il
numero delle vittime e ieri si sono avute le prime indicazioni di ciò che si
prepara per gli automobilisti. La revisione completa, che rivedrà numerosi articoli, è
attesa per il 2008, ma già si parla di un sensibile inasprimento delle
sanzioni, alcune delle quali potrebbero lievitare fino a raggiungere quota
dodicimila euro, vale a dire con uno sconto netto del 40 per cento rispetto ai
ventimila che erano stati annunciati. In attesa di scardinare le attuali normative, sono stati
individuati 15 interventi applicabili da subito e comunque in tempi decisamente
brevi, entro le prossime vacanze estive, che interesseranno il sistema delle
patenti: in particolare il meccanismo dei punti e l’inasprimento delle pene per
gli utenti della strada più indisciplinati. Il piano per l’attuazione di questi interventi è contenuto
in un documento di dieci pagine approvato dal Consiglio dei ministri, che non
fissa ancora in modo dettagliato le cifre da sborsare per ciascun tipo di
infrazione, ma traccia comunque le linee guida. Che si presentano decisamente
pesanti. In attesa di sapere quanto costeranno le infrazioni più
gravi, tra le quali rientrano la guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di
psicofarmaci, il transito contromano su autostrade e superstrade, ma anche
peccati più urbani, come il passaggio con un semaforo rosso o i colloqui con il
telefonino (che resta una tra le trasgressioni più amate dagli italiani) ci
sono già alcune certezze. Tra gli obiettivi primari è stata inserita la lotta
ai «pirati della strada», con un’annunciata tolleranza zero, che può arrivare
fino alla confisca del veicolo. Per chi guida sotto l’effetto di
alcol e droga previsto l’arresto fino a sei mesi. Ma si parla anche di nuove
forme di pena alternative a quelle già note, con l’obbligo di svolgere servizi
utilità sociale e di assistenza a vittime di incidenti stradali rimaste
inabili. Il disegno non dovrebbe tuttavia contenere solo misure
repressive, ma anche un programma di prevenzione, basato principalmente su
progetti per l’educazione alla sicurezza sulle strade, e soprattutto interventi
di correzione sulle strade più pericolose: ne sono state identificate dodici,
del nostro Paese. Il tutto rientra in un piano organico che prevede un
ulteriore «mix» di dieci azioni strutturali, che richiedono tempi medio-lunghi
e un cospicuo impegno finanziario, oltre ai 15 punti su multe e patenti che
dovremmo vedere attuate entro i prossimi sei mesi. Tra gli elementi soggetti a revisione, un ruolo importante
sarà svolto dalla patente a punti, il cui sistema dovrebbe subire una pesante
ristrutturazione con l’obiettivo di tornare a dare l’efficacia originale. Ci
sarà pertanto da attendersi «sforbiciate» di punti più ampie per i
comportamenti a più alto rischio. Si interverrà non solo sul taglio dei punti, ma
soprattutto sulle modalità per riacquisirli: tornare a punteggio pieno dovrebbe
diventare più difficile. Inoltre si punta a una patente a punti anche per i
minorenni alla guida di un ciclomotore. Il documento contiene anche indicazioni su un maggior
rigore nel rilascio delle patenti. Tra gli obiettivi da raggiungere c’è
innanzitutto la fase di addestramento per arrivare all’esame. In vista anche una stretta per i neopatentati, creando un accesso «graduale» ai veicoli più impegnativi da guidare, un argomento del quale si era già parlato a inizio 2007. Al momento non ci sono indicazioni sul sistema scelto, vale a dire che non si sa ancora se la discriminante saranno potenze, velocità o il rapporto tra peso e potenza. Il Consiglio dei ministri ha approvato le linee di
indirizzo sulla sicurezza stradale. Alcune misure entreranno in vigore molto
presto grazie ad un decreto legge Arresto e megamulta per chi guida
ubriaco (*)
Inasprite le sanzioni e
introduzione della patente a punti per motorini e minicar. Innalzamento
dell’età a 16 anni per guidare i quadricicli Roma Quindici «misure rapide», a
partire da multe-shock: fino a 12 mila euro, ma anche l’arresto fino a sei
mesi, per la guida sotto l’effetto di alcol o droga. Così il ministro dei
Trasporti, Alessandro Bianchi, vuole imprimere una svolta sul fronte della
sicurezza stradale, superando «il sistema delle azioni impiegato sino a oggi»
che «si è rivelato insufficiente o, come nel caso della patente a punti, di
breve momento». Il Consiglio dei Ministri ha approvato il suo piano
sintetizzato nelle 10 pagine di un atto di indirizzo. Con misure da varare immediatamente e attuare al massimo
entro un anno, parte di un piano più ampio e articolati, cambieranno le multe,
ma anche le patenti ed il meccanismo dei punti. Presto, già per il prossimo
Consiglio dei ministri, le misure proposte verranno tradotte nel testo del
primo decreto legge. Bianchi ha presentato a Palazzo Chigi un quadro
allarmante: un tasso di mortalità «al di sopra della media Ue» (9,1 morti ogni
100mila abitanti), ed un costo sociale pari al 2,5\% del Pil, 30,6 miliardi l’anno.
Ed ha proposto, si legge nel documento, «modifiche strutturali di strategie e
azioni», e «nuovi strumenti». L’obiettivo è «una decisa accelerazione» del
trend, degli ultimi anni, di riduzione delle vittime della strada.
L’inasprimento delle sanzioni è tra le misure di immediata attuazione:
«Proporzionalmente al rischio» aumenterà la durata di sospensione della
patente, si arriverà alla confisca del veicolo, ed a nuove «forme di pena
alternative», come l’obbligo a svolgere servizi di utilità sociale, ed in
particolare assistenza a vittime di incidenti stradali che siano rimasti
inabili. Per le patenti verrà introdotto un diverso «principio di
gradualità», come previsto dalle direttive Ue, «in modo da consentire l’uso dei
mezzi di trasporto più potenti e impegnativi attraverso patenti di guida alle
quali si può accedere solo attraverso esami progressivamente più impegnativi e
dopo un prefissato periodo di esperienza nel livello precedente». Cambia anche
la tabella dei punti, con una focalizzazione «sui comportamenti di guida a
elevato rischio», ma anche rivedendo i meccanismi di riassegnazione, e
prevedendo controlli più rigidi. Più severità anche per i giovanissimi, con l’introduzione
dei punti per la patente «AM» per ciclomotori e minicar. E per guidare le
«macchinette», così le chiama il ministro (nel documento «quadricicli
leggeri»), è previsto un innalzamento dell’età minima a 16 anni. Bianchi vuole
anche una «cura d’urto» per «la messa in sicurezza delle dodici strade più
pericolose» di Italia, un «piano di azione dedicato» alla sicurezza per «i
conducenti dei veicoli a due ruote», un «progetto città sicure» per le aree
urbane. Misure ad hoc, coinvolgendo i mobility manager delle imprese, anche per
ridurre gli incidenti che «accadono a lavoratori che vanno o tornano dal
lavoro»: le statistiche indicano che sono quelli che determinano «la maggior
parte delle vittime». Si pensa ad «un premio annuale per le amministrazioni
locali che hanno ottenuto i migliori risultati», e ad un monitoraggio «per
impegnare nel modo più efficace le risorse finanziarie». Tutto in un quadro di
programmazione, con progetti focalizzati anche sulla formazione, e iniziative
di informazione e sensibilizzazione. Il Governo vuole agire a tutto campo, dai limiti di
velocità alla segnaletica stradale, anche perché sia chiaro che l’obiettivo è
«fare sicurezza» e non «fare cassa». Vuole «assicurare la certezza della
sanzione», ma anche disincentivare i «comportamenti opportunistici da parte di
alcune amministrazioni locali che utilizzano il codice solo per aumentare gli
incassi delle sanzioni pecuniarie». Sarà istituito invece un premio annuale per
quelle amministrazioni locali che avranno ottenuto le maggiori riduzioni di
vittime e di incidentalità o che hanno realizzato i progetti più innovativi. (*) Nota: rispetto alla assenza di interventi ed iniziative legislative del passato, queste proposte hanno il merito di dare un segnale di attenzione al problema. Ma il vero nodo della questione è la certezza della pena, non la sua entità. Lo Stato si comporta come quei genitori che non avendo l’autorevolezza per farsi obbedire alzano la voce.
Testati 744 giovani tra i 19 e i
30 anni durante la campagnavoluta dai Servizi sociali per prevenire gli
incidenti dovutiallo stato d’ebbrezza dei guidatoriSi comincia a berecon
l’aperitivo I risultati dell’Informabus
all’uscita delle discoteche: valori da ubriachi nel 62% dei casi Notti alcoliche per sei ragazzi su
dieci
ANCONA - S’inizia quando è ancora giorno, con un drink per
l’aperitivo, e si finisce che quasi albeggia, mettendosi al volante con la
testa pesante e i riflessi appannati, dopo aver fatto il pieno di birra e
liquori. Sono le notti alcoliche dei ragazzi anconetani, misurate con
l’etilometro dal camper dell’Informabus, messo in moto dall’assessorato
comunale ai Servizi sociali per una campagna di prevenzione delle stragi del
sabato sera. I risultati di questa rilevazione sul campo non avranno valore
scientifico, perché il campione è formato a caso da chi accetta di farsi
controllare all’uscita di un locale notturno, ma certo sono allarmanti: più di
sei ragazzi su dieci tra i 744 “testati” nel corso di quindici uscite serali
presentano valori superiori al limite di legge di 0,5 milligrammi per litro. La
percentuale s’abbassa quando quando si tratta di misurare l’alcol nel sangue di
ragazzi che hanno dichiarato di essere sul punto di guidare. Ma resta comunque
alta, intorno al 30%, e in certe serate, come all’uscita di una discoteca
dell’entroterra monitorata nel maggio 2005, superava addirittura il 70%. Dati che ieri il Comune di Ancona ha divulgato per
sollecitare una riflessione e proporre esempi di riduzione del rischio “sulla
scia di quanto sta accadendo in questi ultimi giorni anche nella nostra regione
a proposito di incidenti stradali che coinvolgono i giovani al rientro dalle
discoteche nelle notti del weekend”. L’antidoto che l’amministrazione civica
anconetana ha messo in circolo da un paio d’anni è affidato al lavoro svolto
dall’unità di strada Informabus con il progetto notte “Nelle tue mani”. Un
camper si piazza nel fine settimana all’uscita di discoteche e altri ritrovi
giovanili. Gli operatori “agganciano” i ragazzi, li fanno accomodare in una
sala decompressione, dove si ascolta musica e si beve una tisana. Vengono date
informazioni su come ridurre i rischi legati alla guida in stato di ebbrezza e
a chi vuole viene misurato il tasso di alcol nel sangue con l’etilometro.
“Volendo definire una strategia globale d’intervento - così l’amministrazione
civica illustra la filosofia del progetto notte ’Nelle tue mani’, operativo dal
maggio 2005 - si è tenuto conto di alcuni aspetti di un fenomeno, ormai
abbastanza frequente tra i giovani: la ricerca del piacere durante le notti del
fine settimana, che ha come controparte la frequente esposizione a rischi
elevati per la salute”. Così i “santuari” del divertimento notturno, di solito
percepiti dagli adulti come luoghi della trasgressione e del pericolo,
diventano per gli operatori sei servizi sociali importanti occasioni di
incontro, confronto e prevenzione con i ragazzi, puntando sull’accoglienza,
l’ascolto attivo, il dialogo, l’informazione. Non giudicano, gli operatori di
Informabus, ma offrono un supporto anche attraverso l’uso di strumenti quali
l’etilometro o il tendone allestito per il chill out, la sala decompressione. L’équipe di Informabus, nell’arco di nove mesi, ha fatto
17 uscite serali in vari locali e ritrovi di Ancona e provincia, soprattutto
durante concerti, serate con feste a tema o con musica e DJ set, dove c’è una
maggiore affluenza di giovani. In 15 occasioni gli operatori hanno proposto
l’alcol test attraverso l’etilometro, strumento che permette di rilevare in
tempo reale la quantità di alcol nel sangue analizzando l’alito. I 744
alcoltest effettuati, tiene a precisare il Comune, sono una semplice
rilevazione senza valenza statistica, perché il campione analizzato è
assolutamente volontario (hanno aderito più ragazzi che ragazze) e inoltre i
soggetti che si sottopongono al test sono in genere quelli che durante la
serata bevono più alcolici e si sentono già ubriachi. Ma comunque i dati
parlano chiaro. Su tutto il campione volontario esaminato nel corso delle
serate, ragazzi tra i 19 e i trent’anni, la quota di soggetti il cui tasso
alcolico eccede il valore limite di 0,50 supera il 60%, percentuale che
s’abbassa per i soggetti guidatori. “Si passa facilmente dalla birra al vino e
ai superalcolici - sono le conclusioni dell’indagine di Informabus - con mix
piuttosto pesanti. Inoltre le serate in cui si consumano più alcolici iniziano
molto presto, a volte anche nel pomeriggio e proseguono con l’aperitivo, la
cena e il dopocena in discoteca fino a tarda notte. LORENZO SCONOCCHINI LA REPUBBLICA Sì alle campagne-choc
LE CAMPAGNE nazionali possono essere molto efficaci, ma devono avere impatto fortissimo, dev’essere impossibile non vederle. Vanno differenziate per target: una specifica per i giovani su Italia 1, All music, Mtv; per gli adulti, raffiche di spot, molto cinematografici: un signore normale che esce da un ristorante dopo una cena ben innaffiata e tira giù un paio di anziani sulle strisce... No alle campagne finte, di un paio di settimane: non le ricorda nessuno. In Spagna, hanno scelto gli annunci choc: foto di assassini famosi (Lee Harvey Oswald, Charles Manson), e scritte: "Se corri, potrai essere ricordato per aver ucciso qualcuno". Maturi i tempi per coinvolgere i produttori: in una recente pubblicità sui quotidiani, Martini propone: "Goditi la serata. E anche il rientro. TAXI". Bene le iniziative locali con discoteche e polstrada. Da Latina a Modena, uscendo dai club, i giovani fanno il test: chi è negativo viene invitato a guidare, e gli regalano biglietti della discoteca. Dalla Ue arriva un provvedimento ineludibile: le scritte sulle bottiglie, equivalenti a quelle sui pacchetti di sigarette...
Il parere di Filippini e Ciccioli
“Più dialogo e pubblicità”
ANCONA - Due pareri per capire meglio la realtà di
questo fenomeno. Che troppo spesso sulle strade, al rientro dopo una notte in
discoteca, spezza la vita di ragazzi che hanno abusato di alcol e droghe. “Il
dato che emerge è certamente preoccupante - dice Andrea Filippini, 26 anni,
assessore alle politiche giovanili di Ancona da poco meno di un anno -. Il
fatto che tanti giovani facciano uso di alcol, ci deve far domandare se ci sia
qualcosa da rivedere nella nostra società di consumi. Temo che la maggior parte
di quei ragazzi che abusano di alcol e droghe al fine di divertirsi, siano
indotti a farlo soprattutto da una società che dà un messaggio prettamente
consumistico delle cose. Vedo un deterioramento nel modo di divertirsi dei
giovani e purtroppo questo è un fenomeno in crescita, sempre rinvenuto da ogni
tipo di analisi sociologica”. Filippini sottolinea l’importanza di ricerche
e sondaggi attivati in questi mesi da Informabus nella città dorica. “E’ uno
dei servizi dell’assessorato alle politiche sociale e di quello delle politiche
giovani. E’ uno strumento utilissimo che agisce sul territorio, svolto
direttamente con i ragazzi. La cosa più rilevante è che sia gestito da giovani
con lo scopo di incontrare i giovani. Cercano il dialogo e l’ascolto, elementi
basilari per porsi con coscienza di fronte ai ragazzi. E’ uno di quei servizi
di grande rilievo, come l’Informagiovani, che danno indicazioni basilari per
capire l’entità di ogni tipo di disagio giovanile. E’ proprio questo il dato
positivo. Quello che anche l’amministrazione comunale stia dimostrando grande
impegno al fine di capire e risolvere ogni problema dei giovani, specie quello
dell’abuso di alcol, al quale spesso si legano gli incidenti stradali e le
tragedie del sabato sera. Cerchiamo di monitorare la situazione e creare
precise attività sul territorio per dare un’occasione sana di divertimento. Mi
riferisco a Informagiovani, centri di informazione per i ragazzi che sono
aperti da tempo Torrette, a Ponterosso e agli Archi. Con questi strumenti
vogliamo dare un messaggio diverso rispetto a quello che deriva dalla
televisione. E’ uno stimolo ulteriore ad andare avanti sulla costruzione di un
tessuto tra i giovani che abbia valenza sociale”. Anche Carlo Ciccioli, psichiatra e onorevole di An, punta
sulla prevenzione: “Deve esserci un’educazione volta a prevenire questi
comportamenti e soprattutto per evitare che chi abusa di alcol e droghe non sia
alla guida dell’auto nel momento del ritorno a casa. Non sarebbe male un
controllo specifico, all’uscita delle discoteche, di chi è alla guida delle
auto da parte delle forze dell’ordine”. Ciccioli punta l’indice contro la
tendenza all’esagerazione da parte dei giovani. “Anche se è stato rilevato che
il più delle volte non è l’alcol ma l’eccessiva velocità in auto alla base
delle tragedie del sabato sera, il problema resta. E’ noto che chi va in
discoteca, oltre a ballare, beve. E, ahimé, a volte consuma anche sostanze
stupefacenti. Il problema è proprio questo: troppo spesso c’è un abuso e non
più un uso. Una volta, nelle osterie, c’era un’educazione al bere. Lo si faceva
con una certa sapienza. Oggi invece si beve in modo smodato, c’è la voglia di
cercare a tutti i costi lo sballo, la tendenza all’esagerazione. Quindi lo
sballo sfrenato porta anche alla velocità sfrenata. Tutto ciò non va bene. Nei paesi
stranieri c’è abitudine che chi guida non beve. E’ tassativo. Da noi questa
usanza è troppo trascurata. Dobbiamo evitare che i comportamenti seguenti alla
serata in discoteca siano pericolosi. Servono più iniziative con le scuole, ma
anche una maggiore campagna pubblicitaria, specie con la pubblicità progresso
della presidenza al consiglio, da parte dei mass media”. M.D
Relax a bordo in attesa di
riprendere lucidità e mettersi al volante senza rischi
Musica e tisane nel camper anti-sbornia
ANCONA - L’Unità di strada Informabus ha attivato il Progetto notte - sei nelle tue mani in collaborazione con i gestori dei locali notturni, con l’obiettivo della prevenzione dell’abuso di alcol e sostanze nei luoghi del divertimento giovanile. Il camper, la cui filosofia di azione è quella di “esserci dove le cose accadono” si posiziona in prossimità o dentro i locali notturni, nei fine settimana, dalle 22.30 alle 4 del mattino offrendo un servizio di informazione e di chill out (spazio di decompressione) dove i ragazzi trovano musica rilassante, tisane e soprattutto operatori con i quali chiacchierare in attesa di essere pronti per rientrare a casa in condizioni non rischiose. Il camper è dotato anche di un etilometro che rappresenta un importante strumento di aggancio in quanto suscita notevole interesse e curiosità. Consente di affrontare il tema dell’assunzione di alcolici, partendo dall’esperienza soggettiva di chi ha assunto alcool e si sottopone al test; permette l’auto-sperimentazione circa gli effetti dell’assunzione di alcool su di sé, favorisce la riflessione sul concetto di limite personale partendo dal dato concreto rappresentato dal valore di alcoolemia ottenuto al test, consente di intervenire su un importante comportamento a rischio- la guida in stato di ebbrezza - mettendo in relazione il comportamento assunzione di bevande alcoliche al comportamento “guida sotto effetto di sostanze alteranti”. IL MATTINO «Alleanza tra genitori e gestori di locali» Roma. Per stilare un «protocollo d’intesa» contro le stragi del sabato sera, da varare contestualmente al pacchetto sulla sicurezza stradale, il Ministro dell’Interno, Giuliano Amato, e il Ministro per le Politiche giovanili e le Attività sportive, Giovanna Melandri, hanno ricevuto ieri al Viminale i rappresentanti delle associazioni dei locali pubblici e delle aziende produttrici e distributrici di bevande alcoliche. L’incontro è servito per individuare possibili iniziative comuni nell’ambito della strategia del Governo contro le stragi del sabato sera e, spiegano al ministero, «per avviare il lavoro su un protocollo d’intesa, che prevederà e darà sistematicità a programmi condivisi come per esempio il guidatore designato che non beve, l’utilizzo di mezzi collettivi di trasporto e la collaborazione su campagne di comunicazione». Un nuovo incontro è già fissato per la prossima settimana con l’obiettivo di varare il protocollo contestualmente all’approvazione da parte del Governo delle annunciate misure di legge. Tutti i partecipanti all’incontro, assicurano al Viminale, hanno evidenziato la massima volontà di collaborazione. In particolare i genitori, riuniti in comitati e associazioni, sono pronti all’alleanza con i titolari delle discoteche contro le stragi del sabato sera, ognuno facendo la sua parte: i genitori accollandosi anche la fatica di esseri autoritari, i gestori dei locali passando dalle parole ai fatti. Un impegno già dichiarato da alcune associazioni di genitori all’invito rivolto nei giorni scorsi dal presidente di Asso Intrattenimento ad essere più vigili. «Non dobbiamo rinunciare al nostro ruolo primario - ha detto Maria Grazia Colombo, presidente dei genitori cattolici dell’Agesc - ma la famiglia sta vivendo una fase di fragilità. Non si può demandare il proprio ruolo ad altri, ma è importante anche creare con la scuola quell’alleanza educativa sollecitata dal ministro Fioroni». «È importante riscoprire il valore dell’autorità in una società divenuta troppo permissiva - concorda la presidentessa del Moige (Movimento italiano genitori), Maria Rita Munizzi - Non si può dar loro in mano macchine troppo potenti, bisogna anche essere pronti ad andarli a prendere se tornano tardi». «Ma dai titolari delle discoteche aspettiamo anche coerenza - conclude - non possono vendere alcolici ai minorenni o chiudere gli occhi davanti al fatto che certe bibite analcoliche hanno alti contenuti di caffeina».
Ubriachi alla guida la prevenzione
inizia nei locali
Vi scrivo dopo che per l’ennesima volta decine di miei
coetanei sono deceduti sulle strade per l’alta velocità. Ci sono numerose
proposte per limitare questo fenomeno ma io mi chiedo: 1 - Perché invece di mettersi con l’alcol-test in giro non
lo fanno prima, cioè all’interno delle birrerie o degli altri tipi di locali
per evitare che i ragazzi prendano la macchina quando sono in condizione di non
riuscire a tornare a casa? 2 - Abbassare i limiti non può essere una soluzione
adeguata perché non stiamo parlando di incidenti mortali a novanta allora... ma
del doppio della velocità. 3 - Proponiamo un servizio di prevenzione vero e proprio
in cui anche chi beve e viene "beccato" all’interno di un locale o
mentre sta prendendo la macchina non ricorre a sanzioni... se non il costo di
un taxi o una piccola multa simbolica per essersi fatto accompagnare dagli
organi di controllo. 4 - Un test veloce che permetta immediatamente di sapere
chi ha fatto uso di droghe ed il ritiro immediato della patente di guida per
due anni almeno. Potremmo intraprendere lo studio e proporre la formazione
di una legge veramente preventiva. Avete idea di che cosa aspetti un ragazzo
che viene sorpreso al volante ad esempio con un quantitativo di alcool nel
sangue superiore al consentito? Non dobbiamo evitare che i ragazzi si divertano ma evitare
che si ammazzino o che ammazzino gli altri perché non si rendono conto della
pericolosità delle loro azioni. Guido Morello Meduno (Pn)
SANTO STEFANO Procededendo a zig zag l’automobilista ha centrato diverse
auto. Tasso alcolico del 3,3: il limite è 0,5 Ubriaco al volante urta più
auto
I carabinieri lo hanno portato in
caserma a smaltire la sbornia. In tutto ritirate tre patenti
(lm) In corpo aveva un tasso alcolico di 3,3 grammi per
litro contro il limite di 0,5. Un record oltre il quale c’è solo il coma etilico. Ma lui,
imperterrito, guidava lo stesso, avvolto dai fumi dell’alcol. L’uomo, 48 anni, di Santo Stefano, è stato fermato sabato
sera, nel corso di una serie di controlli con etilometro, dopo essere stato
visto zigzagare e urtare più vetture parcheggiate lungo la via. Rapidamente i
carabinieri lo hanno intercettato e fermato, sottoponendolo al test. Il
conducente era in evidente stato di ubriachezza e l’etilometro non ha fatto
altro che confermare la gravità della situazione. Immediato il sequestro
dell’auto e della patente. L’uomo è stato quindi trasportato in caserma, dove ha
potuto smaltire parte della sbornia senza rischiare di provocare danni agli
altri e a se stesso, e denunciato per guida in stato di ebbrezza. Ma prima di lui, sabato, altri due automobilisti sono
finiti nella rete dei controlli attuati dai carabinieri al fine di prevenire
possibili incidenti legati all’abuso di alcol. Anche per loro l’immediato
ritiro della patente. I controlli sono stati effettuati tra Auronzo e Santo
Stefano di Cadore in un’operazione congiunta tra i carabinieri della stazione
di Santo Stefano e quelli del Nucleo Radiomobile di Cortina. Sono stati fatti più appostamenti ed eseguiti più controlli. Tre in tutto le patenti ritirate, con il caso a dir poco eclatante di quel 3,3 grammi di alcol per litro di sangue. Come dire che prima di mettersi in macchina l’uomo aveva ampiamente brindato. Una condizione al limite del coma etilico che ha rischiato di provocare una strage sulle strade. Fortunatamente è stato fermato. Venerdì, 09 Marzo 2007 email
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