(ASAPS) FIRENZE, 15 marzo 2007 – Chi avrebbe mai
immaginato che grazie alle telecamere della ZTL di Firenze, due soggetti del
genere sarebbero stati alla fine identificati e smascherati? Le due storie,
molto diverse l’una dall’altra, hanno come denominatore comune la sfrontatezza
dei rispettivi protagonisti, ora alle prese con due pesanti denunce a piede
libero. Il primo è un giovane, che dal 6 dicembre scorso entrava ed usciva dal
centro storico della città gigliata a bordo di una Lancia Y, addirittura rubata
il 23 novembre 2006. Il proprietario ne aveva denunciato regolarmente il furto,
ma quando a casa sua si è visto recapitare un pacco di 60 verbali di
contestazione – stilati dal sistema automatico di rilevazione collegato ai
varchi elettronici del nucleo centrale di Firenze – ha pensato bene di
presentarsi alla Polizia Municipale. Qui, gli agenti si sono collegati al
cervellone che gestisce il sistema, estrapolando tutti i fotogrammi, gli orari
e le date delle singole violazioni. Hanno così ricostruito una sorta di
itinerario, ed hanno dislocato svariate pattuglie in borghese in prossimità
degli accessi che erano risultati più battuti dal misterioso utilizzatore del
veicolo rubato. Dopo giorni di attesa, il personaggio è stato visto superare
come se nulla fosse il bastione tecnologico posto a “difesa” della città, in
via della Calza, e dopo un breve pedinamento è stato bloccato e identificato. Il
delinquente ha esibito una patente di guida, sulla quale aveva apposto la sua
foto, ma con generalità diverse dalle sue: si trattava di un documento rubato.
È quindi scattata la perquisizione personale, che ha consentito di rinvenire e
sequestrare un’altra patente di guida, una carta di identità, un libretto di
circolazione di un ciclomotore ed un permesso per disabili rilasciato dal
Comune di Fiesole: tutto materiale rubato. L’operazione è stata dunque estesa
all’abitazione del sospetto, dove sono stati rinvenuti molti telefoni
cellulari, una terza patente di guida ed un blocchetto di assegni di
provenienza illecita. Alcuni giorni prima un altro furbastro della ZTL era stato
denunciato per truffa, sempre dagli agenti della Polizia Municipale: aveva
messo il padre in un istituto ed in suo nome aveva poi ottenuto dal comune un
telepass d’accesso al centro storico. La magagna è venuta fuori quando lo
scaltro usurpatore ha presentato un ricorso contro una multa arrivatagli a casa
a seguito di un malfunzionamento del suo telepass, che non aveva ottenuto “luce
verde” dal sistema in occasione di un transito. L’atto era stato subito
impugnato dal destinatario del verbale, il quale aveva esibito le credenziali
del padre – invalidità e deroghe rilasciate dal comune – affermando che il
giorno in questione aveva dovuto accompagnare il genitore presso la casa di
cura ove è ricoverato. Nel ricorso c’era però qualcosa che non andava e l’agente
incaricato delle controdeduzioni dopo la ricezione dell’impugnazione in
prefettura, ha deciso di “spippolare” un po’ sulla tastiera ricostruendo il
passato di quel telepass. L’elenco di ingressi nella ZTL, oltre 400 nel breve
volgere di pochi mesi, lo ha insospettito e quella che doveva essere una
pratica di routine si è trasformata in un’indagine in piena regola. L’anziano
invalido al quale il telepass era intestato, si era effettivamente presentato
in comune, accompagnato dal figlio, per ottenere il contrassegno previsto per
la sua diversa abilità. Oltre a quel giorno, però, l’anziano non si è mai mosso
dalla struttura ove è ricoverato: nemmeno per una gita domenicale, mentre il
figlio de l’è letteralmente spassata. Giorno ed orario di ogni singolo accesso
in ZTL è stato verificato con la cartella clinica dell’anziano genitore,
consentendo ai Caschi Bianchi di incastrare l’utilizzatore del suo telepass,
che ha reiterato la medesima infrazione per un totale di 28mila euro. Soldi che
il comune vuole, a tutti i costi, tanto che si costituirà parte civile al
processo: il furbastro è stato infatti denunciato per truffa aggravata. (ASAPS) |
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