(ASAPS) PARIGI, 22 marzo
2007 – Secondo il dipartimento francese della Sicurezza Stradale, le postazioni
fisse per il rilevamento della velocità (in prevalenza radar), hanno fruttato
alle casse dello stato ben 349 milioni di euro. Un bel “bottino”, questo
relativo al 2006, sia in termini assoluti che in paragone al bilancio del 2005,
quando l’erario aveva incamerato 205 milioni di euro. Una crescita
esponenziale, che prosegue ininterrotta dal 2004, quando a suon di verbali finirono
nelle casse dello repubblica 106 milioni. Ma non ci sono solo conti economici,
che hanno fatto brillare gli occhi alla ragioneria di Parigi: in termini di
decurtazione di punti, infatti, i francesi ne hanno dovuti lasciare – nel corso
dell’ultimo anno ormai in archivio – oltre 8 milioni, un milione in più
rispetto al 2005. La mole di dati è stata oggetto di studio da parte
dell’Osservatorio Interministeriale per la Sicurezza Stradale,
il quale ha fatto rilevare che nel corso del 2006 sono stati elevati oltre 6
milioni di verbali di contestazione solo dalle postazioni radar, sia fisse che
mobili, su un totale di 7milioni e
700mila verbali complessivi. Ma a differenza di quanto accade in Italia, in
Francia la destinazione di tanti quattrini è ben regolamentata dallo stato, che
mantiene il controllo totale sulle casse della sicurezza, evitando che la
salvaguardia della vita umana sulla strada diventi un semplice business. Una
bella differenza con l’Italia, paese nel quale, purtroppo, la ricchezza di un ente
locale è data non più dalla sua capacità produttiva, ma dalla presenza di una
qualche arteria maggiore che lo attraversi, un po’ come la ferrovia nel vecchio
West. La gigantesca fetta di torta, secondo quanto previsto dal codice della
strada e dalle norme di attuazione, viene divisa in tre parti: 140 milioni
verranno incamerati sul bilancio speciale dei radar (manutenzione, vigilanza e
sostituzione), 100 milioni andranno all’agenzia di finanziamento per le
infrastrutture e trasporti (che provvede alla sicurezza in termini materiali
delle strade), e la restante parte ai comuni, in forma di finanziamento
vincolato alle azioni di sicurezza stradale: 109 milioni di euro, tutti per una
sola causa. Non male. Abbiamo davvero tanto, tantissimo da imparare. (ASAPS)
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