IL GIORNALE DI VICENZA
Stragi del sabato sera, la
proposta del sindacato di polizia Coisp
«Buttafuori come steward»
«Gli addetti alla sicurezza dei
locali, che impropriamente vengono chiamati buttafuori, siano utilizzati come gli
steward dello stadio». È una delle proposte del sindacato di polizia Coisp per
far fronte all’emergenza delle stragi del sabato sera, di cui di recente si è
interessato il governo.
Il segretario regionale del Veneto, il vicentino Luca
Prioli, ha avanzato l’idea che prevede un complesso progetto. «Gli addetti
conoscono tutto dei locali dove lavorano ma oggi non hanno alcun potere se non
quello di mandare via i rompiscatole. Invece, se venissero fatti seguire loro
dei corsi professionalizzanti nei settori del primo soccorso, della sicurezza e
della prevenzione, come è avvenuto per gli steward in servizio negli stadi
italiani, potrebbero essere validissime spalle alle forze dell’ordine». Il Coisp nazionale infatti aveva plaudito all’iniziativa
del governo di inasprire le pene per chi si mette alla guida ubriaco o provoca
incidenti, ma aveva sottolineato col segretario Franco Maccari come fosse
necessario prevedere l’utilizzo di molte più pattuglie delle forze dell’ordine
per consentire i controlli. «Oltre a questo si possono coinvolgere i locali e i loro
gestori - continua Prioli -, perché i giovani bevono soprattutto in bar e
discoteche, non certo in casa propria. Per questo un ruolo importante
potrebbero avercelo i buttafuori (oltre un migliaio solo in Veneto), che
potrebbero essere autorizzati a fermare le persone ubriache quando escono dai
locali e a impedire loro di mettersi al volante». (*) (*) Nota: il problema della guida in stato di ebbrezza ha
una sua specificità, come pure l’accertamento dell’alcolemia. La maggior parte
dei comuni per meglio controllare i parcheggi a pagamento si è attivata con gli
ausiliari del traffico. Prevedere degli ausiliari dell’etilometro sarebbe più
complicato ma non impossibile. Del resto il timore più grande di fronte alle
nuove proposte di legge è proprio quello che non vengano attivate le risorse
necessarie per applicarle.
IL MATTINO
Il «Treno azzurro» anti-sballo
notturno
Torni il «Treno azzurro» contro le stragi del sabato sera
dovute in gran parte alla stanchezza o all’assunzione di alcool o droga. La
proposta è dei Verdi di Bologna che sollecita di riavviare l’esperienza
promossa negli anni scorsi in Romagna nel periodo estivo in coincidenza con le
«blue lines», gli autobus colorati che collegani i locali più frequentati dal
«popolo della notte».
L’ARENA
Il preside Dino Poli: «Il nostro obiettivo è far passare
il messaggio che il bere fa comunque male»
Alcol, i giovani parlano ai
giovani In classe i ragazzi dell’«Anonima alcolisti» La
prevenzione in classe L’iniziativa all’istituto Ferraris
Giovani e alcol, un binomio che spesso va a braccetto con
altre sostanze illecite e che torna periodicamente in primo piano ad ogni
strage del sabato sera. Ma se riguardo alla droga il messaggio che le istituzioni
e la società lanciano è di condanna, sull’alcol c’è ancora una cultura che
tende a minimizzare la «sbronza» considerandola una semplice bravata. C’è però
anche chi lavora in senso opposto: all’istituto tecnico Galileo Ferraris si
cerca di educare attraverso le dirette testimonianze. Giovani che parlano ai
giovani raccontando i loro problemi di dipendenza da alcol, la loro difficile
lotta contro la bottiglia e infine la rinascita ad una nuova e più consapevole
vita. Sono i ragazzi dell’Anonima alcolsti che, espressamente invitati dal
preside Dino Poli, si incontrano con le classi terze periodicamente, già da
alcuni anni. «Normalmente arrivano in due e raccontano agli studenti
cos’è l’Anonima alcolisti e come funziona, spiegano la differenza tra
l’alcolista “umido”, quello che beve, e l’alcolista “secco” quello cioè che
permette di bere», spiega il preside Poli, «poi parlano di esperienze personali
o di altri alcolisti usciti dal tunnel. Chi finisce nel problema dell’alcol si
rovina, perde il lavoro, distrugge la famiglia e perde completamente il
contatto con la realtà; è un messaggio forte che arriva diretto, senza filtri,
ai ragazzi e per questo forse più efficace di mille slogan». Nel Veneto, aggiunge il preside, c’è una cultura del vino
importante, «un bicchiere di vino, per certi versi, fa meno male di uno di Coca
Cola», aggiunge Poli, «ma bisogna capire che fermarsi lì non è facile,
soprattutto quando si è giovani. Per questo l’Alcolisti anonimi lancia il
messaggio che non bisogna assolutamente bere, certo è un po’ “terroristico”, ma
visti i tempi che corrono è efficace». Non si tratta però di fare proibizionismo, chiarisce il
preside, ma «di comprendere che è come il gioco d’azzardo, non si sa se si
riuscirà ad uscirne». E prosegue: «Non ci facciamo illusioni, è un’età in cui
ci si mette alla prova, si vuole sperimentare. Ma ci auguriamo che chi già beve
ci rifletta e chi invece non ha ancora provato, si decida a non farlo»,
prosegue Poli. «Sono d’accordo con le dichiarazioni di Vittorino Andreoli,
ultimamente il messaggio che esce è "bevete pure ma non guidate
ubriachi", invece bisognerebbe dire di non bere affatto perché i rischi
sono tanti». Il preside torna poi sul ruolo degli insegnanti, sollevato
alcuni giorni fa con la proposta del ministro dell’Interno Giuliano Amato di
introdurre i test antidroga all’interno delle scuole: «Come per gli
stupefacenti, gli insegnanti si rendono subito conto se in un ragazzo c’è
qualche problema di dipendenza», spiega Poli, «invece di introdurre misure
coercitive, lo Stato dovrebbe pensare agli organici scolastici, se gli
insegnanti mancano, i supplenti non possono avere l’occhio "clinico"
e allenato per individuare anche i minimi cambiamenti nel comportamento o
nell’atteggiamento degli studenti». Giorgia Cozzolino
IL GAZZETTINO (Treviso)
L’ASSESSORE ROMANO ASTOLFO ILLUSTRA LE INIZIATIVE
Alcol e droga, i progetti per combattere il disagio dei
giovani
Motta di Livenza
(G.R.) In relazione alle polemiche degli ultimi giorni sulle
problematiche legate al consumo di alcolici e di sostanze stupefacenti da parte
dei giovani, interviene l’assessore mottense al sociale Romano Astolfo.
«L’impegno delle istituzioni in questo senso è massimo. Ricordo che i comuni
del distretto, d’intesa con i servizi dell’Usl competenti in materia di disagio
giovanile, hanno attivato diversi tentativi di risposta in maniera condivisa
sulle problematiche del mondo giovanile. Ricordo il consultorio adolescenti,
con l’apertura di uno spazio neutro rivolto agli adolescenti per un pomeriggio
a settimana; i progetti di promozione del benessere e del protagonismo
giovanile, iniziative che promuovono l’inclusione giovanile e ne valorizzano
l’espressività, facendo emergere le potenzialità e le risorse dei nostri
ragazzi. Da ricordare anche il laboratorio "Scuola e volontariato",
in collaborazione con le associazioni di volontariato locale, per avvicinare e
sensibilizzare i giovani alle tematiche della solidarietà, della cittadinanza
attiva e dell’impegno sociale; iniziativa già avviata negli istituti Isiss di
Motta, Sansovino di Oderzo e ai nastri di partenza anche alla Lepido Rocco di
Motta. Soprattutto, in materia di prevenzione delle dipendenze, ricordo il
progetto dello "Spazio di ascolto", che rientra nel piano triennale
di intervento 2006/08 dell’Ulss 9. Il progetto vede il comune di Motta capofila
per il territorio opitergino-mottense e ha come obiettivi, interventi di
prevenzione con gruppi di persone a rischio, aumentandone i livelli di
conoscenza e consapevolezza dei rischi connessi all’uso di droga e all’abuso di
alcool. Le istituzioni - ha concluso Astolfo - dunque sono molto attive per
dare risposte concrete ai giovani».
IL GAZZETTINO (Venezia)
Un pacchetto di iniziative messo a punto dai titolari di alcune
discoteche di Lugugnana e Fossalta
Test anti alcol contro le stragi del sabato
Dai bus
navetta ai premi per chi risulta negativo all’etilometro. Alberghi a prezzi
speciali per i ragazzi un po’ alticci
Portogruaro
Troppi morti sulle strade, troppi ragazzi che perdono
tragicamente la vita dopo aver passato un’allegra serata in una discoteca. Una
strage quella del sabato sera alla quale va posto fine. Ed è per questo che
anche le discoteche del Portogruarese si stanno attrezzando con una serie di iniziative
finalizzate a rompere questa tragica catena di morte. L’ultima di queste in
ordine di tempo si chiama "Music for live" e viene promossa dalla
discoteca Tnt di Lugugnana di Portogruaro. Un’iniziativa che vuole lanciare un
messaggio forte ed educativo ai giovani e che, stando ai piani dei promotori,
richiede la collaborazione della Regione Veneto e delle forze di Polizia. In
parte, il progetto è già avviato con almeno 8 bus navetta che raccolgono i
ragazzi da più parti del Veneto e del Friuli Venezia Giulia ogni domenica
pomeriggio per poi riportarli a casa. Secondo una stima della direzione sono
più di 400 ragazzi che, in questo modo, vengono "tolti" dal pericolo
delle strade, con ulteriori 180 vetture di giovani "discotecari" che
non circolano. Un successo raggiunto ancora il 31 ottobre scorso per la festa
di Halloween. In quella circostanza si trattava però di un servizio notturno,
con caratteristiche ben diverse dalla domenica pomeriggio. "Music for life" sarà
attivo già sabato 24 marzo con tre bus che arriveranno a Caorle, Concordia
Sagittaria e Portogruaro, città dove è prevista la sosta anche nei pressi della
stazione ferroviaria. Il progetto si pone anche l’obiettivo di mettere a
disposizione di tutti gli automobilisti che escono dalla discoteca un servizio
di controllo sul loro stato psicofisico. Qualora il risultato dell’etilotest
risultasse negativo i gestori del Tnt offriranno al guidatore e a tutte le
persone che si trovano in auto con lui, e negative al controllo, un invito
omaggio per una delle serate successive. Questa iniziativa potrebbe venire
illustrata ai clienti da hostess o steward, che consegneranno anche gli omaggi
dopo l’avvenuto controllo. Nell’eventualità che le forze dell’ordine non siano
disponibili per i controlli all’esterno del locale per varie motivazioni, i
gestori si dicono disponibili ad acquistare dei semplici etilometri "usa e
getta" o un etilometro fisso da posizionare all’uscita del locale per
effettuare autonomamente i controlli". Per "Music for life" sono già disponibili anche
otto alberghi della zona dove potrebbero pernottare, a prezzo agevolato, gli
automobilisti risultati positivi al test alcolico.Per attuare queste iniziative
è stata attivata un’apposita richiesta di fondi alla Regione che, nell’ambito
del progetto "Iniziative per il controllo del territorio contro la
diffusione dell’alcolismo ed a favore della sicurezza stradale", ha
permesso l’acquisto di 12 etilometri fissi da installare all’interno dei
maggiori locali pubblici di Jesolo. Le prime date di "Music for life" sono state
fissate per il 24 e il 31 marzo e per il 14 e 21 aprile. Apposite pubblicazioni
sono state predisposte per dare dettagliate informazioni alla clientela. Un
analogo progetto è già pronto per essere presentato anche da Paolo Tomaselli
titolare di due locali a Fossalta di Portogruaro.
Marco Corazza
L’ARENA
L’intervento
«I controlli non sono sufficienti La prevenzione inizia a
casa»
Ma non è solo un problema dei
giovani, la fascia più a rischio è quella della seconda età L’obiettivo. La
cultura della sicurezza deve diventare patrimonio di ogni cittadino
Le statistiche dei primi 80 giorni del 2007 relativi al
numero di sinistri stradali nella nostra provincia sono allarmanti, con quasi
40 morti. Il Prefetto già da alcuni mesi aveva convocato un Osservatorio con
tutti i protagonisti attivi, dalla scuola alle forze di polizia, dall’Aci ai
sindacati delle discoteche e sale da ballo, dai mass media alle associazioni
dei familiari delle vittime sulla strada. Ma siamo convinti che gli sforzi fatti finora siano
abbastanza? Penso che gli sforzi vadano nella giusta direzione ma debbano
essere accompagnati da una cultura della sicurezza stradale che non si compra
al mercato e che ogni cittadino deve avere nel proprio dna. È il «Mese della Sicurezza Stradale» e in queste settimane
ho girato con i miei collaboratori per le circoscrizioni e i centri di
aggregazione. Durante gli incontri serali sono stati pochissimi coloro tra i 30
e 50 anni venuti ad ascoltare un dirigente di polizia locale che parlava di
morte sulle vie e piazze veronesi, anche mostrando immagini forti. Perché? È
forse un problema solo dei giovani? I dati non dicono questo, anzi la fascia
più a rischio è quella della seconda età. I tre fattori che contribuiscono ad un incidente stradale
- utente, veicolo, strada - vengono esaminati quotidianamente dai tecnici, ma
spesso è proprio il primo quello relativo a chi conduce un veicolo quello più
dirompente. I nostri giovani hanno dichiarato di ubriacarsi prima di andare in
discoteca, magari con miscele di alcool (tanto) e succhi di frutta (poco).
Dicono che bere nelle osterie costa poco e negli open-bar ancora meno, anzi
meglio comprare tutto al supermercato. Non vanno criminalizzati i commercianti
ma l’attenzione sul bere e sui minori va posta con forza. Ma non c’è solo
l’alcool, c’è la droga che ha un costo per chi la compra (e qualcuno i soldi ai
figli glieli dà) e che porta a un incidente certo. Le forze dell’ordine
combattono in maniera instancabile questi due fenomeni con nuovi strumenti
(precursori) e (purtroppo) leggi vecchie, che devono essere modificate subito,
perché il contatore numerico va avanti. Tutti devono vigilare, ma i primi attori sono i genitori,
gli insegnanti, le istituzioni. E servono i controlli, con mezzi innovativi e
tutori dell’ordine motivati, a cui dare obiettivi selezionati, sulle strade in
generale, perché non esistono i black-point, esiste un grande punto nero sulla
nostra provincia. Dobbiamo tutti impegnarci perché l’obiettivo 2010 (riduzione
del 50 per cento dei morti e degli incidenti sulle nostre strade) si allontana
ogni giorno di più, in Italia e in ogni provincia. E poi serve il rispetto delle regole, anche quelle del
Codice della Strada. Non si deve parlare di sicurezza stradale solo perché ci sono
i morti. La speranza viene però dagli incontri nelle scuole, dove in questi
giorni abbiamo incontrato con il Nucleo di Educazione Stradale oltre duemila
studenti e scolari. Alcuni giovani sono rimasti turbati da foto e video. Sono
loro la speranza, perché quel turbamento può salvare vite umane. Non è più pensabile che genitori piangano i propri figli,
che altri figli piangano i genitori, che aumentino le croci sulle nostre
strade. Per meglio comprendere il fenomeno sicurezza stradale ogni anno in provincia
di Verona è come se sparisse un intero condominio, composto da 80-90 persone,
uomini, donne e bambini, non lo dimenticate cari veronesi. Luigi Altamura (Comandante della polizia municipale)
L’ARENA
BICCHIERI DI TROPPO
Etilometro, c’è il modello da viaggio. Ed è gratis
Etilisti palesi, amanti della ciucca del sabato sera, osti
onesti, cultori di amari e digestivi: non avete più scuse. Sull’auto con le
dotazioni di bordo, le cinture, la torcia elettrica ed il giubbetto
catarifrangente, ora si può mettere anche un accessorio assai utile:
l’etilometro, prèt a porter. Vari modelli di alcolimetri fai-da-te sono in vendita nei
negozi di accessori a prezzi modici o alti. Oppure, addirittura, vengono
regalati. Un dono prezioso in eleganti confezioni grandi come mezzo pacchetto
di sigarette. L’alcol test personalizzato comprende un tubicino
trasparente contenente una sostanza gialla cristallizzata ed è chiuso da due
tappi, uno bianco ed uno rosso, più un sacchetto di resina chiuso da una
valvola. Si tolgono i tappini, si fa uscire la polvere - la gialla rimane
all’interno - si soffia nel sacchetto floscio riempendolo con il proprio alito,
lo si avvita al tubicino dal lato del tappo bianco (con freccia) e si schiaccia
il sacchetto trasparente. Ed ecco la sentenza: se la polverina rimane gialla va
tutto bene, se diventa verde ci siamo: una tacca dirà di quanto si supera il
limite previsto dalla legge. E’ del 5 per mille, in pratica una quantità che si
aggira sui due bicchieri di vino (anche meno). Sarà il caso di non guidare se si ha memoria di quanto è
accaduto ad amici e parenti per via della patente ritirata o, peggio,
dell’albero che (come gli sciagurati sostenevano subito dopo il sinistro)
«aveva attraversato loro la strada». A Verona l’etilometro non incontra molto ma tutti i
rivenditori ne sono forniti. Li hanno finiti da Poli elettrodomestici in via
Centro 6, un esemplare monouso 6 euro ( i poliuso ne costavano 30), li stanno
ordinando. Come da Tuttauto, in via Tombetta 78, dov’era anche in vetrina, e
costava 90 euro. Gliene sono rimasti solo cinque all’Elettroricambio di via
Adigetto, costo 18 euro, modello costruito dalla ditta Lampa di Viadana di
Mantova ma, addirittura li regalavano ai clienti alla Nuovages di via Francia
9. «Li donavamo a chi faceva acquisti per 20-25 euro, ne
abbiano distribuiti gratis almeno un migliaio, come promozione, ma pure per
dare un contributo a questo controllo dei sinistri ed salvaguardia delle
patenti», dice Denis Sandrini mostrando la confezione ed il funzionamento. E
spiega il suo collega Maurizio Pizzato: «Ne davamo due per persona, precisando
che il limite è molto basso ma è meglio non correre rischi in ogni caso. Se ne
sono già viste troppe di disgrazie e di gente azzerata dal ritiro della
patente: Adesso ne aspettiamo un’altra partita, ne sono rimasti solo 12, e
continueremo a donarli». Bartolo Fracaroli
TELERADIOERRE
FOGGIA, giovedì 22 marzo 2007
Dipendenze da alcol, incontri a Baobab
L’assessorato provinciale ai Servizi sociali, il centro
interculturale “Baobab-sotto la stessa ombra”, l’Asl di Capitanata,
l’assessorato all’immigrazione del Comune di Foggia, hanno organizzato una
serie di incontri formativi sul tema delle dipendenze da alcol per operatori
impegnati nel settore migratorio. Gli incontri si terranno presso la sede del
centro interculturale di Foggia (via Candelaro, 90). La partecipazione è
gratuita. Primo incontro oggi alle ore 16.00 sul tema “Problemi medici di abuso
di alcol e comportamenti da avere con i soggetti con dipendenze da alcol”. “Il problema
dell’abuso di alcol - ha affermato l’assessore provinciale alle politiche
sociali Benvenuto Grisorio - accomuna cittadini italiani e stranieri. Abbiamo,
perciò, dato vita a questi incontri nella convinzione che occorre fornire agli
operatori di settore gli strumenti necessari per agire in una logica di rete e
realizzare le azioni idonee per prevenire e contrastare il fenomeno”.
Daniela Zazzara
IL GAZZETTINO (Pordenone)
Il responsabile dei locali pubblici dell’Associazione
convocherà i colleghi per discutere l’ordinanza già in vigore
Norme antialcol, modifiche
Ascom «Non siamo contrari in linea di principio al
provvedimento, ma il Comune poteva consultarci»
La categoria dei gestori di locali pubblici che fa
riferimento all’Ascom potrebbe chiedere al Comune alcune modifiche
all’ordinanza (già in vigore) che ha vietato la vendita di alcolici per asporto
all’interno della città dopo le 20. A prendere posizione è il responsabile
della categoria, Luca Garbo. «In linea di principio non siamo contrari al
provvedimento assunto dal Comune, quello che ci ha sorpreso, proprio per i
buoni rapporti che intercorrono con il sindaco è che l’ordinanza sia stata
firmata senza prima consultare la categoria. Molto probabilmente avremmo potuto
dare qualche consiglio utile e magari evitare problemi in futuro». Ma non è tutto. «A questo punto - va avanti Luca Grabo -
penso che insieme ai colleghi che operano in città e in particolare nelle zone
interessate dal provvedimento leggeremo attentamente l’ordinanza e dopo una
consultazione valuteremo se sarà necessario chiedere al Comune alcune
modifiche». Non nasconde il rappresentante dell’Associazione che all’interno
dei gestori dei bar qualche divisione esiste. «Posso capire - va avanti - che
chi chiude le serrande prima dell’orario indicato dal provvedimento firmato dal
sindaco sia poco interessato, ma ci sono altri operatori che invece lavorano
anche dopo quell’ora. Per quanto mi riguarda penso anche che chi va in una
pizzeria a prendere una pizza per asporto possa anche pensare di acquistare due
birre da portare a casa. Invece con questo provvedimento non è più possibile,
pena sanzioni molto salate. Penso anche a chi per cena vuole comperare una
bottiglia di vino da degustare in tranquillità a casa con gli amici. Anche questo
non sarà più possibile. A fronte di queste cose ritengo utile prima di tutto un
confronto tra noi operatori e se del caso anche qualche richiesta di modifica
al Comune. Anche perchè - conclude Luca Garbo - se sommiamo a questo divieto
pure quello di fare musica nei bar, corriamo veramente il rischio di avere una
città che alle otto di sera è completamente chiusa e deserta». (*) C’è da aggiungere che l’ordinanza firmata dal primo
cittadino ha carattere sperimentale. Questo significa che è intesa tra le possibilità
prima di tutto quella di verificare gli effetti che porta, poi, se necessario,
anche modifiche in senso migliorativo. Resta il fatto che l’amministrazione ha
agito con tempestività - si legge nel provvedimento - proprio per garantire la
sicurezza di tutta la cittadinanza.
Loris Del Frate
(*) Nota: i provvedimenti che vietano la vendita di
alcolici in verte fasce orarie o nei contenitori di vetro nascono sempre come
reazione al degrado che l’uso di alcolici e provoca. Lo stesso comune di Pordenone
ha così motivato il provvedimento: “L’ordinanza nasce dal fatto che nel
centro cittadino si registra l’eccessivo consumo di bevande alcoliche da parte
di persone che stazionano nei luoghi pubblici che poi porta a schiamazzi
soprattutto nelle ore notturne. È poi segnalato il fatto che le bevande vengono
consumate all’esterno dei locali e i contenitori vengono abbandonati causando
sporcizia e rischi”.
CORRIERE DELLA SERA – FORUM ITALIANS
L’unica cosa che può frenare un
ventenne è la punizione
Caro Beppe, nell’esprimerti tutto il mio apprezzamento per il tuo
impegno nel portare l’attenzione sulle tragedie annunciate del sabato sera,
volevo portarti la mia testimonianza di trentenne che ha da poco smesso di
passare il sabato sera a ballare girovagando da un locale all’altro e che
quindi ha ben chiaro il ricordo di quelle notti. Ho passato circa una decina di
anni a fare da "autista" delle lunghissime ed estenuanti serate
perché, in fondo, quando si trattava di riprendere la macchina per tornare a
casa, mi sono sempre fidata più di me stessa che di chiunque altro e questo
perché ne vedevo eccome di ragazzi decisamente alticci che, pervasi da un
delirio di onnipotenza, saltavano in macchina e via verso casa. Il fatto è che
a vent’anni non percepisci il pericolo, non conosci la morte e soprattutto non
ti sfiora neanche il pensiero che potrebbe succedere a te di essere raccolto
tra le lamiere contorte. L’unica cosa che a vent’anni ti frena veramente è la
punizione, la patente sospesa, la macchina ritirata, o come finalmente pare che
sarà, il carcere e la conseguente reazione della famiglia. E’ però
indispensabile che la sanzione sia percepita come reale e altamente probabile e
perché sia così devono esserci i controlli, tanti controlli, quasi una
certezza. Non deve essere più possibile, come è stato per me, che in tutti gli
anni passati in giro a divertirmi non mi è MAI capitato di essere fermata per
un controllo con l’etilometro. Quindi Beppe non abbassare la guardia su questo
argomento e se avremo il risultato di vedere diminuito il numero dei giovani
che all’alba di domenica non fanno rientro a casa sarà una gioia enorme.
Giorgia Bernacca, giobernh@hotmail.com
Grazie Giorgia: Giusi Fasano ed io ti arruoliamo come
consulente per il prossimo reportage! Ci vieni? Hai ragione quando parli di
"delirio di onnipotenza"; ne abbiamo avuti tutti, a vent’anni:
l’importante è che non diventino letali. Ed è vero che solo la sanzione (certa)
costituisce un deterrente: ho la sensazione che, da questo punto di vista, il
ministro Melandri s’illuda (vorrei aver torto, ovviamente). Oltretutto, molte
assicurazioni non rispondono, nel caso il consulente sia bevuto o drogato.
Molti genitori non si rendono conto che l’appartamento di famiglia è appeso a
un filo, se il figlio provoca un incidente.
IL GAZZETTINO
LETTERE
(…)
Non si paragonano le Frecce al
Tocai
Leggo l’articolo uscito sulle Frecce Tricolori e rimango
attonita ed amareggiata per le dichiarazioni della senatrice di Rifondazione
Comunista, Linda Menapace. "Le Frecce Tricolori sono inutili e dannose.
Contano minimamente per la difesa del Paese. Prendono in considerazione aspetti
coreografici, un rituale che io non amo" ed ancora "Potrebbero essere
finanziate dai privati" e poi " preferisco lottare per altre cause
come quella in favore della salvaguardia del vino Tocai". Ora per nulla
togliere alle nostre colline, ricche di vini pregiati e sicuramente importanti
per l’economia della nostra regione, un paragone del genere lo trovo
personalmente fuori luogo. Tutti i giorni si parla di sicurezza stradale, di
giovani che purtroppo sempre più spesso alzano "il gomito" e di
continui incidenti dove i morti ogni fine settimana raddoppiano e di genitori che
piangono sopra le tombe dei loro figli. Basti fare un giro per le nostre strade
e molto spesso troviamo fiori in ricordo di qualcuno che lì è morto Non è un
controsenso? Tutto questo per dire che mi sta bene la propaganda commerciale a
difesa del Tocai, però aspettavo anche una dichiarazione della Senatrice sui
danni e sui morti provocati dall’alcool. Un attacco alla Frecce, nostro fiore all’occhiello, non
solo per la Regione ma per tutta la nazione, che con la loro forza di libertà
difende gli onori della Patria e porta alto il nome dell’Italia nel mondo, si
ritrova ad essere, talaltro, paragonata al vino Tocai. Un offesa gratuita, a mio avviso, per questi ragazzi che
con grande impegno, onore e professionalità ad ogni loro acrobazia sono
un’icona indiscutibile di Pace. Non riuscendo a trovare una motivazione valida
dalle parole della senatrice, mi chiedo ancora una volta quale sia l’astio
verso la Nostra pattuglia acrobatica. Vorrei ricordare, che questi piloti, non sono solo
"acrobati", ma fanno parte integrante della pattuglia dei caccia
della nostra Aeronautica Militare e quindi fulcro di difesa e prevenzione della
nostra Nazione. Togliere fondi in maniera del tutto ingiustificata a chi ci
protegge a mio avviso è un atto alquanto azzardato. Mi auguro che la senatrice pensi a lungo a quanto
dichiarato. Aggiungo e concluso con un grazie alla nostra Pattuglia ed un
augurio forte che continuino a darci le emozioni che fino ad ora ci hanno
regalato mettendo a repentaglio anche la loro vita, pur di dare un forte segno
di Pace. Cristina Palanga Forza Italia - Cordenons
(…)
GOMARCHE
Ubriaco, minaccia di buttare la figlia dal balcone
ANCONA – Giovedì 22 Marzo 2007. Ieri pomeriggio ad Ancona,
nel quartiere Brecce Bianche, Gianluca Carpineti, commerciante di 44 anni, in
seguito ad una violenta lite con la moglie, ha minacciato di gettare dal
balcone della propria abitazione, la figlia di un mese e mezzo. Per fortuna l’uomo, ubriaco, è stato fermato in tempo
dalla Polizia e dai carabinieri, chiamati dalla madre della bimba e da una
testimone. Arrestato per tentato omicidio , l’uomo ora si trova nel carecere di
Montacuto. La neonata, trasportata all’ospedale Salesi di Ancona per
alcuni accertamenti, è in buone condizioni di salute e sembra non aver subito
traumi.
IL MATTINO
Interrogati i due fratelli che
picchiarono il vigile
PIAZZA D’ARMI Interrogati i due fratelli che picchiarono
il vigile Sono comparsi davanti al gip Cassano i due fratelli arrestati per
aver picchiato a sangue il vigile urbano di Avellino all’interno del bar
«Albachiara» di piazza d’Armi. Difesi dagli avvocati Danna e Romano, i due
hanno affermato di essere completamente ubriachi al momento dell’aggressione. i
due restano nel carcere di Bellizzi Irpino. (…)
LA GAZZETTA DI PARMA
Calci e pugni ai carabinieri: un
albanese finisce in cella
PREVENZIONE I MILITARI AGGREDITI SONO STATI MEDICATI AL
PRONTO SOCCORSO
Calci e pugni ai carabinieri: un albanese finisce in cella
Il giovane, fermato durante un controllo, era in preda ai fumi dell’alcol. Si è
concluso con l’arresto di un venticinquenne di origine albanese e residente a
Salsomaggiore, un controllo alla circolazione stradale effettuato dai
carabinieri nelle vie del centro cittadino. Al fine di contrastare in maniera
efficace le vittime delle stragi del sabato sera, e quindi prevenire e
reprimere il reato di guida in stato di ebbrezza, i carabinieri di Salso, al
comando del capitano Vincenzo Di Stefano, hanno effettuato controlli a tappeto,
anche mediante l’utilizzo dell’etilometro.
AGI
SONDRIO, ARRESTATO MAROCCHINO PER AGGRESSIONE A MOGLIE E
VICINI
Milano, 22 mar. - I Carabinieri di Tirano (Sondrio) hanno
arrestato un cittadino marocchino che dopo aver aggredito la moglie e alcuni
vicini accorsi in difesa si era scagliato contro le stesse forze dell’ordine. I
Carabinieri sono intervenuti nella tarda serata di ieri, in seguito a una
segnalazione, dopo che Gamra Jamal, di 42 anni, in evidente stato di
ubriachezza aveva aggredito la moglie e altre persone; all’arrivo dei militari
il marocchino aggrediva anche loro, venendo infine arrestato per violenza e
resistenza a pubblico ufficiale.
IL GAZZETTINO
CORTINA
Minacce con coltello al ristorante, denunciato
ubriaco
(si.p.)
Notte movimentata in centro storico per colpa di un cittadino tedesco ubriaco.
L’uomo, Christian H.U., 49 anni, l’altra sera intorno alle
23 ha iniziato a minacciare con un coltellaccio camerieri, clienti e gestori di
un locale del centro storico, il ristorante Zanvor di via Cesare Battisti. Pare che, ancora una volta, sia proprio l’abuso di alcol
alla base del comportamento dello straniero. Subito molti cittadini che si trovavano a passare dalla
zona ed alcuni avventori del locale pubblico cominciano a tempestare di
telefonate il 112, allertando la centrale operativa della compagnia dei
carabinieri di Cortina. Sul posto si precipitano due pattuglie del nucleo
radiomobile in quel momento in servizio di pronto intervento. Al loro arrivo l’uomo si mostra tranquillo e non ha niente
né in mano, né in tasca. I carabinieri lo bloccano e lo perquisiscono. Il
coltello, ritrovato poco distante gettato in un vaso per i fiori, viene
recuperato e sequestrato. L’uomo, accompagnato in caserma per essere fotosegnalato è
stato denunciato per minaccia aggravata e porto abusivo di armi bianche. Rimesso in libertà a notte fonda, l’uomo è stato proposto
alla Questura per l’irrogazione della misura del foglio di via obbligatorio da
Cortina per i prossimi tre anni.
MERATEONLINE
Merate: extracee ``ebbro`` si accascia lungo la
sp342
Si è reso necessario l’intervento degli uomini del 118 e
della polizia locale nella mattinata di giovedì 22 marzo sulla Statale nei
pressi del Bar bocciofila Nodari. Un extracomunitario residente a Cornate
d’Adda, molto probabilmente sotto l’effetto di alcool si è accasciato a terra
mentre stava attraversando la trafficatissima strada. Già noto nella zona per
altri episodi analoghi, l’uomo è stato riconosciuto da un camionista che stava
sopraggiungendo in quel momento lungo la strada e che, intuita la situazione,
ha dato l’allarme. Subito intervenuti gli uomini del 118, hanno provveduto a
trasportare l’uomo all’ospedale dove ha potuto smaltire in un posto più sicuro
la quantità di alcool ingurgitata, mentre gli uomini della polizia locale hanno
provveduto a regolarizzare il traffico, rimasto bloccato per il tempo del
soccorso.
L’ARENA
Avevano mandato fuori strada un altro veicolo
Fuggono dopo l’incidente Scoperti
e denunciati in tre Gli immigrati, due dei quali clandestini, erano
tutti ubriachi
Minerbe. Provocano un frontale, facendo finire nel fossato
un imprenditore del paese e poi fuggono a piedi. Nel giro di due ore, però, i
tre, tutti immigrati di cui due clandestini, sono stati rintracciati ed
identificati: a quel punto sono stati anche denunciati per omissione di
soccorso e fuga dopo l’incidente. Lo scontro è avvenuto l’altra sera, dopo le 19 sulla
provinciale 500 che da Legnago va a Minerbe. I tre uomini erano a bordo di una
Golf Volkswagen vecchio modello e si stavano dirigendo proprio verso Legnago.
Purtroppo l’eccissiva quantità di alcool che avevano in corpo ha tradito la
loro lucidità e, ad un certo punto, hanno perso il controllo della Golf e sono
finiti contro una Ford Galaxy che proveniva dalla corsia opposta. Il frontale è
stato piuttosto violento e la Ford è stata sbalzata dentro al fossato che corre
a lato della strada. Fortuna vuole che il conducente, F.V., di Minerbe, non sia
rimasto ferito in modo serio ed è riuscito ad uscire dal veicolo. Anche i tre
immigrati della Golf non si sono fatti male e visto che hanno capito benissimo
le conseguenze alle quali sarebbero andati incontro - considerato anche lo
stato di ubriachezza - se la sono data a gambe levate. In quel momento, però, arrivava la polizia municipale di
Minerbe, allertata dell’incidente ed ha visto tre individui allontanarsi. Sono
scattate subito le ricerche e due di questi, i clandestini, sono stati trovati
all’interno di un locale, al circolo Girasole, di Minerbe. Interrogati, questi
hanno alla fine svelato il nome del terzo amico che, per altro, era il
conducente della Golf. A quel punto la polizia municipale ha avvisato anche i
carabinieri di Minerbe che si sono occupati dell’identificazione dei
clandestini. Quindi i militari dell’Arma sono andati a casa del terzo, R.G., 32
anni, un immigrato regolare residente a Legnago. Tutti e tre sono stati
denunciati a piede libero. (d.a.)
IL GAZZETTINO (Rovigo) PROCURA
Valium nella birra per rapinarlo Per il pm fu tentato
omicidio
Per la rapina consumata il 27 settembre 2006 ai danni di
un operaio 54enne di Giacciano con Baruchella, invitato a cena e poi sedato con
una massiccia dose di tranquillanti versati nella sua birra, per rubargli la
pensione, la procura di Rovigo ha ufficialmente chiuso le indagini. L’episodio
aveva portato all’arresto di Lauro Romanato, 30 anni, e l’ex infermiera Lorena
Cestaro, 44, entrambi di Badia. La vittima della rapina, cui erano stati
sottratti solo 100 euro, era finita in coma e aveva rischiato la vita.
Circostanza confermata anche dalla perizia medica disposta dal pm Silvia
Ferrari. Secondo i periti effettivamente l’operaio, dopo aver ingerito Valium e
Laroxyl, avrebbe potuto morire, se non fosse stato portato in ospedale. Quindi
per Romanato si profila la richiesta di rinvio a giudizio per tentato omicidio.
ASAPS
Stati Uniti
Partito il progetto “Safe Drive”, dedicato agi studenti
ubriachi L’alcol? Una vera e propria epidemia, soprattutto nelle università
WASHINGTON, 22 marzo 2007 – Gli specialisti l’hanno dichiarata
una vera e propria epidemia, da paragonare alla più terribile delle malattie: è
l’etilismo acuto (con seri rischi di cronicizzazione) che torna puntuale ogni
fine settimana, soprattutto in licei ed università, all’interno delle quali
vengono organizzati giganteschi party nei quali i superalcolici la fanno da
padrone. I campus universitari, che non riescono più a contrastare (nemmeno con
le temutissime vigilanze interne) questa folle passione per lo sballo – alla
quale deve essere aggiunta la patologica connessione con le sostanze
stupefacenti – hanno dunque dato vita ad un programma detto “Safe Drive”. Un
numero verde, attivo durante i weekend, consentirà allo studente ubriaco di
poter disporre ovunque si trovi di un passaggio. Qualcuno, insomma, che andrà a
prenderlo per riportarlo indietro, sperando ovviamente che con questa idea i
ragazzi non si mettano alla guida e non si facciano male, non ne facciano ad
altri ed evitino di finire in prigione. I conducenti dei veicoli di recupero,
vere e proprie Safety Car, saranno selezionati dalle direzioni universitarie e
saranno proprio gli uffici amministrativi degli atenei a sobbarcarsi ogni tipo
di spesa. Gli istituti più facoltosi hanno messo insieme piccole compagnie di
bus, in servizio fino a tarda notte, che anche durante la settimana fanno il
giro dei bar e dei locali, da quelli preferiti per l’aperitivo a quelli “della
staffa”. Ci sovviene una domanda… ma se questi sono sempre in giro, avranno
tempo (e voglia) di studiare? Forse, se qualcuno in Italia pensa ad una vacanza
studio per i propri figli, meglio l’Australia o la Nuova Zelanda.
VIRGILIO NOTIZIE
MLB/ SBRONZA E SONNO AL SEMAFORO, ARRESTATO MANAGER
CARDINALS
La Russa dormiva in macchina con tasso alcolemico fuori
legge
Jupiter,Florida(Usa), 22 mar. (Ap-Apcom) - L’inizio della
regular season della Major League Baseball è alle porte ma ai vincitori delle
World Series, i St. Louis Cardinals, la primavera concilia il sonno. Un sonno
oltre i limiti di legge. Tony La Russa, manager e timoniere dei campioni del
mondo del 2006, è stato arrestato oggi a Jupiter, in Florida, per guida in
stato di ebbrezza. O meglio, visti i fatti, per immobilità alcolica. Il 62enne La Russa è stato infatti trovato addormentato
nella sua auto sportiva mentre, poco dopo la mezzanotte, era fermo ad un
semaforo nonostante la luce verde fosse scattata già un paio di volte.
Insospettiti, agenti in borghese hanno avvicinato il veicolo trovando il capo
allenatore dei Cardinals addormentato con motore acceso, marcia inserita e piede
pigiato sul freno. Una volta svegliato, La Russa - al quale è stato riscontrato
un tasso alcolemico leggermente più alto rispetto alla soglia massima - è stato
arrestato e trasferito presso la prigione della contea di Palm Beach, lasciata
alle 8.30 di stamani dietro il pagamento di una cauzione di 500 dollari. La Russa, eletto quattro volte manager dell’anno nella
Mlb, è il terzo capo allenatore di tutti i tempi per partite vinte (2.297 in 28
stagioni) e oltre al titolo dello scorso anno con St. Louis vanta un trionfo
nelle World Series anche con gli Oakland Athletics (1989).
REDATTORE SOCIALE ’’Con un bicchiere in meno’’: campagna di prevenzione
della Provincia di Lecce
LA REPUBBLICA bullismo in crescita tra fumo e alcool
L’ADIGE Molesto e brillo, denunciato Dall’arte alla festa senza alcol
|