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Rassegna stampa 24/06/2005

Rassegna stampa del 23 giugno 2005

Rassegna stampa del 23 giugno 2005


Da “Adnkronos” del 23 giugno 2005
Arrestato dalla Polizia Stradale e dai Carabinieri
TRIESTE, PRESO A VENTIMIGLIA IL TERZO UOMO DELLA SPARATORIA DEL 7 MAGGIO
E’ uno dei presunti autori della fuga automobilistica avvenuta a Duino conclusa con una sparatoria per fortuna senza feriti.

Trieste
E’ stato arrestato dalla Polizia stradale del Friuli Venezia Giulia e dai Carabinieri di Aurisina (Udine) uno dei presunti autori della fuga automobilistica avvenuta a Duino (Trieste) il 7 maggio, quando i Carabinieri, impegnati in un posto di blocco, avevano tentato di bloccare due macchine, una Renault Clio e una Mercedes, quest’ultima risultata rubata. Le due auto non si erano fermate all’alt intimato dai militari, costringendoli ad un inseguimento che si era concluso con una sparatoria per fortuna senza feriti.
In quell’occasione i due occupanti della Clio erano stati bloccati sul posto mentre un terzo uomo si era dato alla fuga. E oggi e’ stato arrestato a Ventimiglia, nei pressi del confine italo-francese, Robert Carvely, sloveno di 21 anni, che, a quanto si apprende dai Carabinieri, ha già a suo carico dei precedenti penali.

Da “Corriere Romagna” del 23 giugno 2005
Cresce il consumo di alcool per ragazzi e ragazze
Federica Ferruzzi


RAVENNA
Non sarà la sola causa, ma in molti casi alcol e sostanze psicotrope legali ed illegali (ovvero farmaci che agiscono sui processi psicologici) rappresentano in percentuale rilevante la concausa di incidenti stradali. Per questo, se un’indagine svolta in Regione ha evidenziato un calo di decessi (passati dai 116 del 2001 ai 64 del 2003) è anche grazie a interventi di ordine preventivo come quello svolto da “Sicuramente al mare”, iniziativa promossa nel 2001 da Sert in collaborazione con Comune, forze dell’ordine, associazioni di categoria, locali e stabilimenti balneari.“Si tratta - ha spiegato la responsabile Sert Silvia Briani - di un osservatorio mobile per tastare il polso della situazione giovanile. Con volontari e operatori siamo presenti nelle feste e nei locali di Marina, dove viene allestito un banco a cui i ragazzi si rivolgono per ottenere informazioni e sottoporsi alla prova dell’etilometro, utile per prendere coscienza del proprio tasso alcolico. Riteniamo sia importante vivere questi contesti per riuscire a capire come si muovono i giovani e di conseguenza come tarare i servizi offerti. Solo stando a contatto con loro abbiamo potuto capire, ad esempio, che quasi mai cambia il tipo di droga in circolazione, ma che piuttosto vengono diversificate le modalità di assunzione”. E i dati relativi al 2004 evidenziano un consumo maggiore di bevande alcoliche nei maschi di età compresa tra i 20 ed i 31 anni, che però, a livelli alti di alcolemia, dichiarano di non guidare.“Tassi piuttosto elevati - ha illustrato Matteo Girotti, coordinatore del progetto - sono stati rilevati a tarda notte, mentre il valore 0 gr/l risulta essere più presente verso l’orario in cui terminano le feste in spiaggia. Rientra nella media la percentuale di chi beve molto e poi si mette alla guida di un auto e di un motore, mentre i valori salgono moltissimo per chi guida uno scooter, come se questo non fosse considerato (e lo stesso avviene per la bicicletta) un mezzo di trasporto. Rispetto all’anno precedente, inoltre, si segnala un incremento del 10per cento di ragazze che bevono, mentre è pari al 7,45 l’aumento in percentuale di ravennati che si sono avvicinati al servizio”.“Non bisogna però dimenticare che la maggior parte dei giovani - ha specificato l’assessore alle Politiche Giovanili Lisa Dradi - proviene da altre province e che per questo bisogna intrecciare politiche di prevenzione in collaborazione con quelle Amministrazioni”.“Credo sia opportuno parlare di divertimento responsabile ma anche di responsabilità dei gestori - ha aggiunto Manuela dello stabilimento Duna degli Orsi. Chi sta dietro al banco non dovrebbe servire minori o chi presenta già un forte stato di alterazione, anche se in molti arrivano con la macchina già piena di superalcolici. Ora si tende a bere maggiormente e in orario più tardo, come dimostra il calo di vendite registrato durante l’happy hour”.“Servirebbe inoltre - la incalza Raffaella della Taverna Bukowski - una maggior sensibilizzazione degli altri colleghi delle associazioni per un aggiornamento sulle problematiche attuali al fine di mettere in campo efficaci interventi preventivi”. E sempre in tema di prevenzione, si ripeterà il prossimo luglio un’iniziativa simile a quella di “occhio alla fiaccola”, simulazione di incidente stradale avvenuta l’estate scorsa in via Trieste in collaborazione con le forze dell’Ordine.“Lo scopo - ha spiegato la Dradi, che ha preso parte all’iniziativa - è stato quello di far ragionare i ragazzi sull’eventualità di un incidente stradale. Una volta giunti nei locali hanno poi trovato a tranquillizzarli volantini esplicativi. Il tutto per confermare l’importanza del divertimento, che però deve essere all’insegna della responsabilità e della prevenzione”.

Da “La Sicilia” del 23 giugno 2005
Denunciato dalla Polstrada
Rosolinese "ricettatore" di Bmw

Manuel Bisceglie


Nuova denuncia per ricettazione d’auto. E’ stato fermato e deferito in stato di libertà M.C. di 25 anni residente a Rosolini e già pregiudicato. Il provvedimento è stato effettuato dal personale della Polizia giudiziaria della stradale di Siracusa che deferiva il pregiudicato, secondo l’articolo 648 del codice penale, di ricettazione di una BMW serie 3. Dalle indagini coordinate dal dirigente vice questore Giuseppa Pirrello, è stato accertato che il veicolo non era di provenienza lecita, in quanto l’imputato ne aveva disposto l’utilizzo, pur sapendo che il veicolo non fosse di sua proprietà. Dai controlli del personale di polizia giudiziaria, risultava, infatti, che i numeri del telaio del mezzo erano stati alterati e da successive verifiche sulla provenienza, l’immatricolazione e la costruzione dell’autovettura, si è giunti alla conclusione del reato di ricettazione. Secondo quanto riferito dalla sezione di polizia stradale, verrà effettuata un’ulteriore investigazione al fine di risalire al proprietario.

Da “Corriere Adriatico” del 23 giugno 2005
Cinque persone alla sbarra
Auto riciclate Via al processo.


MACERATA
Un presunto vasto giro di ricettazione e riciclaggio di autovetture è stato stroncato dalla polizia stradale. L’operazione, risalente ad alcuni anni fa, ha interessato noti rivenditori e carrozzieri della provincia, finiti poi nel mirino della magistratura. Alcune delle persone iscritte a vario titolo nel registro degli indagati della Procura di Macerata sono comparse ieri davanti al giudice per l’udienza preliminare, Renato Gentile. Il commerciante D. C., 49 anni, difeso dall’avvocato Stefano Migliorelli e il carrozziere A.G., 50 anni, assistito dal legale Gianfranco Formica, hanno chiesto il rito abbreviato e ieri sono stati assolti dal giudice per ”non aver commesso il fatto”. Per un altro indagato – E.T., 47 anni, anche lui carrozziere, difeso dall’avvocato Raffaele Delle Fave – è stata invece pronunciata la sentenza di non luogo a procedere. Gli altri indagati – Arnaldo Giustozzi, Mauro Nicolini, Pacifico Montecchiari, Giulio Menotti ed Enzo Cesca – sono stati invece rinviati a giudizio. Per loro scatta dunque la fase dibattimentale, dove tenteranno di chiarire la loro posizione in merito alle ipotesi di reato contestate. Secondo quanto sostenuto dall’accusa, venivano acquistate delle carcasse di auto in demolizione con targa “pulita” e successivamente venivano rubate macchine con le stesse caratteristiche. Le vetture rubate venivano quindi smontate e rimontate su quelle in demolizione. Si riciclavano dunque le automobili mettendo le targhe “pulite”. L’indagine era stata coordinata dalla Procura di Macerata e poi la vicenda giudiziaria è finita nelle mani del Gup del Tribunale maceratese. Resta d’aggiungere che una delle persone sotto inchiesta – D.C., di Porto Recanati – è deceduto nel 2002. Gli indagati rinviati a giudizio dal Gup sono difesi dagli avvocati Francesco Governatori, Maurizio Ballarini, Giancarlo Nascimbeni e Luca Pascucci. Si preannuncia un processo particolarmente complesso, nel corso del quale saranno ascoltati diversi testimoni che potranno delineare i contorni della vicenda.

Da “Brescia Oggi” del 22 giugno 2005
La Stradale di Brescia ha arrestato il 42enne di Vobarno.
È accusato di aver fatto parte di una maxi gang che rubava e smerciava metalli
Latitante in Guglielmo, in manette Luca Fusi
Era svanito nel nulla all’inizio di maggio.
Aveva trovato rifugio in una malga sul versante Nord

w.p.


Si era rifugiato in una malga a Pezzoro di Tavernole sul Mella, sul versante Nord del Guglielmo, l’ultimo latitante che mancava all’appello per l’operazione "Inox" condotta dalla polizia stradale di Brescia. Alle 4 di ieri gli agenti hanno arrestato Luca Fusi, 42 anni di Vobarno, ricercato da quasi due mesi. All’inizio di maggio, quando gli agenti della polizia stradale avevano eseguito le 17 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Eliana Genovese su richieste del pm Gianfranco Gallo, Fusi era svanito nel nulla.
Dopo laboriose indagini gli agenti della Stradale (la squadra di pg) con alcuni uomini del distaccamento della polizia stradale di Boario lo hanno rintracciato e ieri mattina, mentre il sole sorgeva e tingeva d’oro la cima del Guglielmo, hanno fatto scattare le manette. Fusi aveva ricavato due locali all’interno di una malga. Nel corso dell’operazione è stata denunciata a piede libero per favoreggiamento la convivente R. M., 32 anni, di Bedizzole.
Fusi, come detto, era l’unico dei 30 componenti delle associazioni criminali dedite al furto ed al riciclaggio di metalli, smantellate dalla Polizia Stradale, ancora latitante.
La cattura non è stata semplice, perchè la latitanza si è svolta sui monti della Valtrompia in luoghi difficilmente accessibili. L’intervento degli operatori di polizia è avvenuto con l’utilizzo di veicoli fuoristrada, fino al margine del bosco e, successivamente, a piedi sino alla malga posta in alta quota. Con la cattura di Fusi si è conclusa definitivamente l’indagine denominata "Inox". Indagine che ha fatto finire nei guai una trentina di persone.
Le ordinanze di custodia emesse dal gip Genovese erano state eseguite il 3 maggio di quest’anno. L’indagine aveva preso il via dopo alcuni furti di camion che trasportavano alluminio, rame, nickel, titanio, ottone e zinco. Gli agenti della Stradale avevano indagato su una quarantina di episodi, furti commessi nel Nord Italia, in Veneto e uno anche a Ascoli Piceno. Dopo aver individuato i presunti mandanti e gli esecutori dei furti era entrata in azione anche la Guardia di Finanza che aveva svolto accurate indagini patrimoniali permettendo di sequestrare beni e conti correnti riconducibili a 24 delle persone indagate e a dieci società coinvolte. Gli agenti avevano evidenziato il coinvolgimento di dieci società che fornivano falsa documentazione contabile o bolle per il trasporto del materiale rubato che veniva rivenduto a prezzi concorrenziali.

Da “La Sicilia” del 22 giugno 2005
indagini della polizia stradale
Due cingalesi con patenti false
Manuel Risceglie.


Due extracomunitari cingalesi denunciati per conversione illecita di patente straniera (falsa) in quella italiana. Sono M. S. di 32 anni e M. A. di 30, entrambi dello Sri Lanka e residenti a Siracusa, ai quali è stato contestato l’"uso di atto falso e false dichiarazioni".
Il provvedimento è stato adottato in seguito ad attività investigative della squadra di Polizia giudiziaria della sezione stradale di Siracusa coordinata da Salvatore Sampognaro, dalle quali è stato accertato un canale di facile conseguimento della patente italiana (senza sostenere l’esame di guida) da parte di cittadini extra comunitari in possesso di patente straniera non regolare.
Gli accertamenti sono scattati in seguito alla richiesta dei due cingalesi di convertire la patente straniera in quella italiana presso la Motorizzazione civile di Siracusa. Poiché la conversione comportava la consegna della patente straniera questa veniva sottoposta a verifiche attraverso l’ambasciata italiana nello Sri Lanka. Dai controlli si è giunti alla conclusione che quelle patenti erano state acquisite irregolarmente e sono state ritirate dalla polizia.


Venerdì, 24 Giugno 2005
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