CITY
Scozzesi a tutta birra, violato il divieto di alcol
Disatteso
il provvedimento del prefetto che ieri vietava la vendita di alcolici. E più di
qualcuno ne ha approfittato chiedendo 5 euro per una bionda in bottiglia. Prima tutti sul lungomare, per abbronzarsi al sole e
sbronzarsi con litri di birra. Poi di corsa verso i bus navetta che li
attendevano in piazza Diaz, per portarli al San Nicola. Così i cinquemila
scozzesi arrivati a Bari per seguire Italia-Scozia hanno trascorso la vigilia
della partita e l’ultima notte in città prima di ripartire in aereo. Clamorosamente
violata l’ordinanza del prefetto, che imponeva il divieto di vendere alcolici e
bottiglie di vetro in tutta la città. In realtà ieri era difficile trovare un
tifoso scozzese che non avesse tra le mani una bottiglia di birra, soprattutto
le bionde italiane. (*) Affari d’oro per i gestori dei pub e i venditori
improvvisati, che a Pane e pomodoro, al molo San Nicola in N’derr alla lanz e
in tutto il resto del centro di Bari hanno rifornito gli ospiti con cartoni di
birra, venduta anche a cinque euro per ogni lattina. Già nella notte fra
martedì e mercoledì, molti pub avevano esaurito le scorte di birra, facendo
ricorso a nuovi rifornimenti. Anche ieri pomeriggio, prima di trasferirsi al
San Nicola, i Tartan Army hanno riempito ogni angolo del quartiere murattiano
con le bandiere con la croce di Sant’Andrea e la suggestiva colonna sonora
delle cornamuse. In mattinata invece, il commissario della federazione scozzese
George W.Peat, insieme con la federazione italiana guidata da Luca Pancalli, è
stato ricevuto in Comune dal sindaco Emiliano che si è complimentato per
"l’esempio di fratellanza e civiltà senza precedenti" dei tifosi
scozzesi. "Siamo lusingati di essere ospiti di Bari - ha detto Peat - e
ringraziamo per i complimenti ai nostri tifosi, che molto spesso non sono così
apprezzati". Tra le altre prove di "fratellanza" vanno ricordate
la visita al reparto di Pediatria oncologica del Policlinico per donare
giocattoli e dolci ai bambini leucemici e il soccorso prestato da alcuni ultras
scozzesi a una donna rimasta in panne con l’auto nell’indifferenza degli
automobilisti del posto. Intanto, dopo Materazzi, Zambrotta e Perrotta, un
altro campione ieri è diventato barese ad honorem: l’ex idolo dei tifosi del
Bari, l’attaccante Igor Protti, ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal
sindaco. La cerimonia, svolta nella palestra del quartiere San Paolo, è
cominciata con due ore di ritardo, perché l’ex bomber dei biancorossi aveva
perso l’aereo per Bari. Anche ieri, infine, migliaia in coda per ammirare la
Coppa del Mondo. Pierluigi Spagnolo
(*) Nota: i primi tentativi di limitare il consumo di alcolici con ordinanze e delibere non sono propriamente entusiasmanti. L’articolo non parla di controlli e di come sono stati coinvolti i venditori di alcolici. In ogni casi occorre riflettere su quelle che appaiono come scorciatoie, e che si dimostrano in seguito irte di difficoltà. CORRIERE ADRIATICO Popolo della notte
Ora crescono le adesioni alla
battaglia contro l’alcol
PORTO RECANATI - Continua la campagna di sensibilizzazione
dei giovani frequentatori di discoteche. Sabato notte – ma meglio domenica
mattina – davanti al Green Leaves c’era addirittura il presidente della Regione
Gianmario Spacca accompagnato dal comandante regionale della Polizia Stradale
Italo D’Angelo, come riferito nei giorni scorsi in Regione. Stavano assistendo
in prima persona alla messa in pratica della suddetta campagna. A condurre gli
interventi all’uscita della discoteca sono stati sei militi della Protezione
Civile di Porto Recanati e tre della Croce Azzurra. Costoro erano attivi sin
dall’1 di notte, c’è quindi da supporre che la loro semplice presenza e qualche
consiglio volante abbiano suggerito moderazione a quelli che entravano in
discoteca. IL RESTO DEL CARLINO
DOPO IL DIVIETO AL ’BEVI FINCHE’
VUOI’ I gestori dei locali:
"Ordinanza inutile"
Il titolare del Geco: "C’è
chi riempie bicchieri a 2 euro. Non è peggio?". Ma c’è anche chi dà
ragione al sindaco: "È ora di unire l’etica al profitto" Reggio Emilia, 28 marzo 2007 - "SPERIAMO che serva a
qualcosa, speriamo che ottengano ciò che vogliono". Così, tra il serio e
il faceto, Rosario Nozzolino, proprietario del Geco club, commenta l’ordinanza
del sindaco Graziano Delrio di vietare ai locali gli “open bar”. LA STAMPA Germania, muore dopo 52 tequila BERLINO Un ragazzo di 16 anni è morto ieri a Berlino dopo
essere entrato in coma etilico per aver bevuto oltre 52 bicchierini di tequila,
riaprendo il dibattito in Germania sull’abuso di alcol tra i minori. I medici
hanno lottato oltre un mese per salvare la vita dell’adolescente, ricoverato
dopo aver perso conoscenza durante un party privato tenuto in un bar della
capitale tedesco. Il tasso alcolico riscontrato nel sangue della giovane vittima
era del 4,8 per mille (ben superiore allo standard consentito dello 0,5).
L’autopsia servirà a stabilire le circostanze del decesso, avvenuto per arresto
cardiocircolatorio. ASCA
CALCIO: PREFETTO DECIDE DIVIETO ALCOLICI PER
ROMA-MANCHESTER Roma, 28 mar - Divieto, dalle ore 12 del 4 aprile alle ore
3 del 5 aprile, di vendita di alcolici nei pressi dello Stadio Olimpico in
concomitanza con l’incontro di calcio di Champions league Roma-Manchester
United. A deciderlo e’ stato il Prefetto di Roma Achille Serra dopo che il
Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi ieri, ha
unanimemente espresso parere favorevole al divieto di vendita per asporto, in
tutto il territorio del Comune di Roma, di alcolici e superalcolici, fatta
eccezione del consumo presso le attivita’ di ristorazione. L’ADIGE Il Comune aderisce alla campagna. Basta superalcolici alle
feste «L’acqua appartiene all’umanità» Caldes contro le
privatizzazioni CALDES - Il Comune di Caldes è il primo del Trentino a aderire alla campagna «Acqua pubblica, ci metto la firma!» promosso dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua, per la raccolta di firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare che afferma il principio secondo cui l’acqua è un bene dell’umanità, un bene che appartiene a tutti e quindi non può essere proprietà di nessuno. A tale scopo saranno messe in atto iniziative volte a sensibilizzare i cittadini sull’importanza del corretto utilizzo e della gestione di quest’elemento, incentivando anche un risparmio, ad esempio con una minore erogazione d’acqua dalle fontane pubbliche. La giunta, in attesa della convocazione del consiglio comunale, ha inoltre dato il proprio appoggio ad una proposta dell’Automobile club d’Italia, una petizione a sostegno dell’iniziativa «Strade sicure - Make Roads Safe» che sarà presentata alla sessantaduesima assemblea generale delle Nazioni Unite, in programma per il mese di novembre, insieme con una raccolta di firme. Per l’Aci, punto di partenza sarà la Settimana mondiale della sicurezza stradale (con inizio il 23 aprile), un momento di riflessione che costituirà la base di un piano quadriennale di iniziative da mettere in campo per fare in modo che l’Italia raggiunga l’obiettivo europeo di ridurre del 50% le vittime della strada entro il 2010. Caldes, che già aderisce al Discobus promosso dal Comprensorio e da uno specifico gruppo di coordinamento, si attiverà anche in questo caso per la promozione di momenti atti a sensibilizzare i giovani sulle problematiche legate al consumo di alcolici soprattutto nei fine settimana, quando si registra il maggior numero di incidenti mortali anche tra i giovanissimi, vietando la distribuzione di superalcolici in occasione di manifestazioni ed incontri in località Contre ed invitando le associazioni ad organizzare serate senza alcol. L. Za. IL MATTINO (Salerno) LA PROPOSTA DI ZITAROSA (FI) PER I
FINE SETTIMANA
«Stop agli alcolici a mezzanotte e via Roma pedonalizzata»
Stop alla vendita di alcolici dopo la mezzanotte, chiusura
dei locali alle 2 e via Roma chiusa al traffico di notte durante i fine
settimana: sono le proposte di Giuseppe Zitarosa. Il consigliere comunale di
Forza Italia si è rivolto ieri al sindaco appoggiando l’iniziativa che il
centrodestra sta portando a livello nazionale «Una notte più breve, una vita
più lunga». La questione della movida scuote l’attenzione della Cdl. A livello
nazionale sono le stragi del sabato sera a chiedere un impegno del Governo per
limitare le morti tra i giovani durante i week end che negli ultimi quattro
anni hanno superato le perdite americane in Iraq. A livello salernitano invece
la questione si pone in relazione ad una movida sempre più «fracassona» e priva
di alcun elemento culturale. «Ma anche da noi - dice Zitarosa - nella notte di
sabato accadono incidenti paurosi. Ormai le discoteche e i locali non sono più
occasioni di svago, ma solo di alienazione. La voglia di divertimento dei
ragazzi è tradita gestori di locali irresponsabili». La ricetta secondo il
consigliere comunale è quella proprio di limitare la «lunghezza» della notte.
Dunque locali chiusi alle 2, in modo da far cominciare ad orari più normali le
serate dei fine settimana e poi limitazione della vendita degli alcolici da
mezzanotte per fermare le esasperazioni di chi vuole solo ubriacarsi. «Infine -
conclude Zitarosa - il caos del traffico il venerdì, il sabato e la domenica
notte è insostenibile e senza ragioni. Allora pedonalizziamo via Roma nei
giorni più caldi della movida e potenziamo il servizio pubblico sia al centro
che nei collegamenti con i quartieri periferici, un punto questo che era anche
nei programmi elettorali di Vincenzo De Luca ma che non è stato mai attuato». L’ARENA A conclusione del mese della prevenzione
dell’infortunistica stradale esposti tre «relitti» tra piazza Bra, Porta Nuova
e piazzale Guardini Auto shock, un’iniziativa che
divide
Un passante:«I bambini si
spaventano». La psicologa:«No, proposta efficace»
Due auto e una moto distrutte in altrettanti incidenti
stradali, per ricordare che «la tua vita e quella degli altri non puoi
lasciarla per strada». A conclusione del mese dedicato alla prevenzione degli
incidenti stradali, su proposta del prefetto, il Comune ieri ha fatto
posizionare tre «relitti», quello di una Volvo 460 in piazza Bra, quello di una
Rover 75 davanti a Porta Nuova, e quello di una moto in piazzale Guardini,
vicino alle scuole Marconi. Resteranno esposti al pubblico per circa un mese,
per invitare la gente, come ha fatto osservare l’assessore alla sicurezza Elio
Pernigo, «a fermarsi un momento a riflettere sui rischi causati dai
comportamenti scorretti alla guida, dal mancato utilizzo delle cinture di
sicurezza alla guida sotto l’effetto di alcol e di sostanze stupefacenti». (*) Nota: l’idea e la paura della morte nella nostra cultura vengono costantemente evitati. Vivere come se si fosse immortali o avere un’idea astratta della morte impedisce di dare un senso e una misura ai rischi a cui ci si espone. (Insegnare cos’è la morte insegna a vivere. Micheal De Montaigne) IL GAZZETTINO (Belluno) SANTO STEFANO La testimonianza di un ex alcolista nell’incontro con gli
studenti Aveva raccontato la propria esperienza di ex alcolista in un’intervista
rilasciata qualche tempo fa al Gazzettino, ora Aldo Quinz, collabora con i
carabinieri parlando ai giovani delle scuole per evitare che altri compiano i
suoi stessi errori. IL GAZZETTINO (Rovigo) CONSIGLIO DEI RAGAZZI Primo spritz a 13 anni, i giovani
si interrogano
Si è parlato di alcolismo e di bullismo nel consiglio comunale dei ragazzi. Argomenti di strettissima attualità che sono stati posti all’attenzione di giovani studenti degli ultimi anni delle elementari e delle medie al fine di sensibilizzarli al problema e di invitarli a riflettere. Ospite dell’assise il dottor Finessi dell’Ulss 19 di Adria, che ha presentato il progetto "Occhio al bicchiere", promosso dall’azienda sanitaria in collaborazione con alcuni Comuni al fine di evidenziare le problematiche correlate all’uso di sostanze alcoliche. Il dato più allarmante emerso direttamente dai piccoli consiglieri comunali è che i primi spritz vengono assunti già verso i 13 anni e dall’aperitivo alcolico ai superalcolici il passo è breve. «Il nostro compito come istituzioni è promuovere un maggior senso di responsabilità tra i gestori di locali che somministrano sostanze alcoliche ai più giovani - dichiara l’assessore alle Politiche giovanili Francesco Ennio - attraverso un lavoro di concertazione con le scuole, l’Ulss e gli enti locali, anche con un sistema a rete di segnalazioni». Poi l’assessore ha affrontato il tema del bullismo, facendo riferimento all’episodio accaduto l’altro giorno nei confronti di un disabile aggredito da sedicenni. «Ho citato la definizione di Dan Olweus, psicologo norvegese che definisce bullismo azioni offensive e di prevaricazione ripetute nel tempo - spiega - non vorrei che si creasse un eccessivo allarmismo per un episodio che mi auguro isolato e che comunque va condannato. La nostra gioventù è sana, anche se va educata con interventi concertati con enti, parrocchie, mondo sportivo, altrimenti non diamo un servizio alle famiglie. Non voglio dire di assumere un atteggiamento superficiale nei confronti di questi atti di violenza, ma neanche di creare un terrorismo psicologico tale da costringere i genitori a tenere in casa i propri figli». LA SICILIA Educazione alla salute coinvolti
gli studenti
Si è concluso il progetto di educazione alla salute
promosso dal primo istituto d’istruzione superiore "Michelangelo
Bartolo" in collaborazione con la cooperativa Futura di Siracusa. LA STAMPA Giro di vite Sergio Miravalle Suonare la carica dell’intelligenza dalla trincea
del vino
Che succederebbe se all’uscita del Vinitaly ci fossero i
controlli alcometrici sui visitatori? Quanti potrebbero guidare? Domande
pesanti, soprattutto se poste al pubblico da uno dei produttori più famosi
d’Italia. Angelo Gaja. È lui dopo aver lacerato il velo dell’ipocrisia,
correndo il rischio di essere accusato di autolesionismo e di “sputare nel
bicchiere dove beve”. LA PROVINCIA DI COMO
Le statistiche
Le dipendenze degli adulti restano
stupefacenti e alcol
MARIANO (rb) Adulti deboli, emotivamente fragili, esposti, più dei giovani, al rischio di dipendenza da droga e alcol. E’ questo che accade nel canturino e nel marianese. I dati in possesso al servizio tossicodipendenze e alcoldipendenze di via Battisti parlano chiaro: sembrerebbero non essere gli adolescenti quelli più esposti, ma chi ha superato i 30 anni, nella maggior parte dei casi di sesso maschile, single, con un lavoro stabile e con un’istruzione che si ferma alla scuola dell’obbligo. Questo è l’identikit che emerge dai numeri degli utenti in cura al servizio cittadino. L’anno scorso, con una minima oscillazione rispetto al 2005, il Servizio di via Battisti ha avuto in carico 301 persone affette da tossicodipendenze derivanti da droghe: di questi, 116 risiedono nel distretto del marianese e 165 nel canturino (la differenza si riferisce a utenti provenienti da altri comuni). Nei 12 mesi passati, sono stati 48 i nuovi pazienti, di cui 44 maschi. La fascia d’età più colpita è quella che supera i 39 anni: sono 87 i pazienti, ma è inquietante constatare che dai 35 ai 39 anni si registrano 70 utenti e che tra i 30 ai 34 anni ci sono 56 pazienti. Man mano che cala l’età, calano anche le persone in cura: tra i 25 e i 29 anni sono 44, tra i 20 e i 24 anni sono 37 e tra i 15 e i 19 anni scendono per fortuna solo a 7. La droga maggiormente diffusa è, a sorpresa, l’eroina: sono 232 i pazienti che ne fanno uso (ovvero il 77% delle persone con problemi di dipendenze da stupefacenti) e di queste, 139 (il 59,9%) ancora se la iniettano in vena, mentre gli altri la inalano. La cocaina sembra avere meno seguaci. Minima la dipendenza da cannabinoidi: solo 18 i casi dichiarati, che scendono addirittura a uno quando si parla di psicofarmaci. Anche la situazione legata alle dipendenze dell’alcol non traccia un quadro migliore: sul totale dei 61 utenti, 24 risiedono nel marianese, 34 nel canturino e gli altri in paesi diversi. Anche in questo caso, la fascia d’età più colpita è quella che interessa gli adulti: tra i 40 e i 59 anni sono 38 i pazienti. LA PROVINCIA DI LECCO L’intervista Damaris Rovida
responsabile servizio alcologia dell’Asl
I genitori non devono fingere di
non vedere
«Per combattere l’uso di sostanze stupefacenti e di alcool
tra i giovani è necessaria la collaborazione prima di tutto dei genitori, che
molto spesso minimizzano il problema o fingono di non vedere». A parlare è la
dottoressa Damaris Rovida, responsabile del servizio alcologia della Asl di
Lecco, una delle relatrici della conferenza «Alcool e droghe: i nostri figli la
pensano così», che si terrà domani sera alle 20.45 in Sala Ticozzi. Osservando
i dati dell’indagine svolta nelle scuole superiori lecchesi dagli educatori del
Ser.T, stupisce molto vedere quanto sia bassa l’età del primo contatto con
questo tipo di sostanze. Questo è ancor più vero se si analizza il dato
relativo al consumo di alcool. Oltre il 40% dei maschi assaggia il primo sorso
di alcool già prima dei dieci anni. Questo perché l’alcool, molto più delle
sigarette, è socialmente accettato, visto come poco pericoloso e sono i
genitori stessi i primi a proporlo ai figli, anche se piccoli. Magari solo un
piccolo sorso di vino, o lo spumante a capodanno. Un inizio così precoce può
causare seri danni fisici o condurre alla dipendenza? Ci vogliono circa dieci
anni prima che l’abuso di alcool distrugga il fegato. Ciò non toglie comunque
che un uso sconsiderato di queste sostanze può provocare danni altrettanto
gravi per i ragazzi. I problemi nell’immediato non sono tanto fisici quanto
psichici. L’alcool è una sostanza psicoattiva che altera la percezione e le
sensazioni, annulla le inibizioni e azzera la corretta valutazione dei rischi.
Ce ne accorgiamo ogni volta che la cronaca ci propone le stragi del sabato
sera. Infatti. I dati emersi dal questionario confermano, purtroppo, questa
teoria. I ragazzi consumano sostanze alcoliche o stupefacenti soprattutto
durante il fine settimana. Per loro è un modo di evadere dalla quotidianità
della vita di tutti i giorni, fatta di scuola e compiti, un modo di essere, per
fare gruppo e vivere insieme determinate situazioni. Come si affronta il
problema? Per quanto riguarda il consumo di alcool non bisogna demonizzarne
l’uso, ma nemmeno fare finta che il fenomeno non esista. È la famiglia prima di
tutto che deve vigilare sui ragazzi. CORRIERE DELLA SERA – FORUM ITALIANS Stragi del sabato sera: serve la
presenza "on the road"
Beppe, sono quello che ti ha scritto che i ragazzi
dovrebbero vedere in video le conseguenze degli incidenti. Ora sono qui a fare
una constatazione. Tu sei una persona a modo, non ti droghi e non bevi
superalcolici, sei integro e sobrio quindi, se io ti dico di non correre in
macchina, sia perche’ rischi la vita sia perche’ rischi la multa, recepisci, mi
dici che ho ragione e vai piano. E fino qui ci siamo. Il figlio dello zio Pino
invece (nome di fantasia) assieme ai suoi amici, si droga con la coca, beve e
s’impasticca pure, per cui all’uscita della discoteca, posso pure dirgli che
correndo rischia la vita e i punti sulla patente che quello mi guarda come se
mi avesse appena visto scendere dall’astronave, mi dice che ho ragione e poi
sale in macchina e spara l’acceleratore a tavoletta. Chiaro il concetto? Per
cui e’ inutile sperare sulla funzionalita’ del cervello, quello in quei
momenti, e’ da un altra parte. Bisogna frenarli con la presenza, con la
presenza "on the road". E’ inutile mettersi col palloncino fuori
della discoteca, ne becchi 10 ma 1000 ti scappano. E guidano. Perche’ questa
cultura di mettersi dietro al platano con la paletta e’ cosi dura a morire?
Perche’ non farsi vedere a priori, per farli rallentare? Perche’ non fare
girare le auto col lampeggiante acceso? Perche’ magari non farsi aiutare da
cittadini volontari col lampeggiante piazzato su auto di serie, sulla falsariga
di quello che fanno i volontari delle ambulanze o come le persone che al
mattino fanno attraversare gli studenti, e che magari sono li’ a chiedersi
perche’ non li chiamano a dare una mano per salvare delle vite umane? Perchè?
C’e una frase di Gabriel Garcia Marquez che dice: "A un bambino regalerei
le ali, ma lascerei che da solo imparasse a volare". Purchè la mente non
ne sia offuscata, mi permetterei di aggiungere."Volare", quando il
cervello non e’ collegato, e’ pericolosissimo (per tutti). Se non li aiutiamo,
se non li rallentiamo, i nostri "bambini cresciuti", le ali se le bruceranno
prima di imparare a volare. Dario Gornati, gabbiani521@yahoo.itIL GAZZETTINO (Venezia) Non si ricorda un incidente altrettanto grave accaduto in
centro storico. Per Fabrizio Veronese non ancora fissato il funerale La rabbia della città per una
morte assurda
L’accusa per l’investitore è omissione di soccorso
e omicidio colposo: pena prevista da uno a cinque anni Fiori, disegni e messaggi scritti a mano sul luogo dove ha
perso la vità Fabrizio. Così i ragazzi di Chioggia hanno voluto tributare il
loro affetto allo sfortunato amico, in attesa di dargli l’ultimo saluto. Ma per
Fabrizio Veronese, il quindicenne travolto e ucciso da un’auto pirata lunedì
sera in calle San Giacomo a Chioggia, la data dei funerali non è stata ancora
fissata. I familiari infatti non hanno ancora avuto il nullaosta dalla
Magistratura che dovrebbe comunque arrivare nel giro di un paio di giorni. La
città è costernata: "Una morte assurda", è la frase più ricorrente.
Quanto è accaduto ha scosso profondamente tutti. Pur tornando indietro con la
memoria di diversi anni, si fatica a trovare un caso di simile gravità tra i
tanti incidenti stradali avvenuti all’interno del territorio cittadino ed in
particolare nel centro storico. L’ADIGE Il 15 aprile a Trento la finale del concorso nazionale di
teatro amatoriale LAVIS - Da Sofocle a San Paolo, da Shakespeare a Benni. Il primo concorso nazionale di teatro amatoriale «La Corda Pazza», organizzato dalla compagnia trentina «Appunti e Scarabocchi» in collaborazione con U.i.l.t., Co.F.As. e Circoscrizione di Gardolo, non pone alcuna limitazione tematica ai concorrenti, che hanno risposto all’appello con libertà e fantasia, spaziando anche tra testi inediti. L’iniziativa, patrocinata dal Presidente della Repubblica, intende valorizzare specificamente la figura dell’attore attraverso performance suddivise nelle categorie Monologhi e Gruppi. Per gli organizzatori, che ieri hanno presentato l’andamento della fase eliminatoria, «La Corda Pazza» può già considerarsi un successo. Le 58 iscrizioni, per un totale di 359 attori, sono giunte soprattutto da fuori regione (67%); per il futuro, però, il presidente Co.F.As. Gino Tarter annuncia nuove strategie «per incoraggiare le realtà trentine ad un confronto con teatralità diverse che è linfa di crescita culturale». Intanto, scegliere i finalisti sarà molto, molto difficile. Lo assicura il direttore artistico Vito Basiliana, nel ricordare esperienze di teatro civile come «La Ballata di Libero Grassi» di Antonio Giordano e le proposte della compagnia Teatribù di Milano, impegnata con forza sui temi dell’alcolismo e della violenza contro le donne. In attesa della finale (domenica 15 aprile al Teatro Cuminetti di Trento), il buon esito delle selezioni ha determinato l’incremento del parco premi, con riconoscimenti per i primi tre classificati di ogni categoria (monologo, gruppi, monologo regionale, gruppo regionale). L’intero programma, inoltre, verrà riproposto nella prossima stagione del Teatro Cristallo di Bolzano. E già si pensa a fare circuito, per un «grande slam» di concorsi nazionali. K.M. IL SECOLO XIX Gli ritirano tre volte la patente
finge la perdita: denunciato
La truffa
AI SUOI studenti l’avrà detto spesso: attenti col motorino se avete bevuto. E invece lui, un quarantenne professore di matematica in un istituto superiore genovese, ha fatto di peggio. Non solo si è fatto ritirare per tre volte la patente per guida in stato di ebbrezza. Ma dopo ogni confisca ha sempre finto di aver perso il documento, riuscendo così a ottenerne uno nuovo. Sinché un carabiniere ha scoperto il trucco, denunciando l’autore per falso ideologico. Il giochino è andato avanti per tre anni prima di incepparsi. Il docente, all’uscita dalla discoteca, era stato pizzicato una prima volta al volante della sua vettura con troppo alcol in corpo. Motivo per il quale la patente gli era stata ritirata. Lui però, incapace di rinunciare all’auto, era andato a denunciare la perdita della tesserina rosa immediatamente dopo il sequestro. Riuscendo così a ottenere prima un foglio di guida provvisorio e poi un nuovo documento. Ingegnoso l’accorgimento che gli ha permesso di ripetere la medesima truffa: bastava recarsi dalla polizia se erano stati i carabinieri a fermarlo e viceversa. Sfruttando così il fatto che, non essendo stati ancora inseriti i dati della sanzione nel terminale, nessuno alla prima occhiata avrebbe potuto accorgersi di quanto il prof stesse architettando. Al terzo giro però un militare un po’ più esigente ha chiesto spiegazioni e il quarantenne si è contraddetto. Insospettito, il carabiniere ha fatto qualche accertamento e ha scoperto la verità. IL SECOLO XIX Bimbo pestato a Bussana, sono stati due adulti svolta
nelle indagini sull’aggressione al piccolo studente. Nel mirino una coppia di abituali
frequentatori della piazza cittadina. Quando hanno picchiato il ragazzino erano
ubriachi POTREBBERO essere stati due maggiorenni ad aggredire
l’undicenne marocchino davanti alla scuola elementare di Bussana, martedì
mattina alle 8, prima dell’inizio delle lezioni. E’ la conclusione alla quale
sarebbero giunti gli investigatori del commissariato, dopo aver raccolto
numerose testimonianze su quanto accaduto l’altra mattina. Non solo:
l’aggressione sarebbe stata compiuta per gioco, per passare il tempo. IL GAZZETTINO (Vicenza) TREVIGNANO La minacciosa telefonata al 118 da un uomo in evidente
stato confusionale. Arrivano i carabinieri e il protagonista della vicenda
sembra calmarsi «Sto per uccidere mia moglie», ma è "solo"
ubriaco La situazione degenera la mattina dopo con la donna che
chiede aiuto ai Cc. Il marito arrestato per resistenza e violenza a pubblico
ufficiale "Sto per uccidere mia moglie". La minaccia
arriva telefonicamente al 118, da un uomo in evidente stato confusionale.
Questi però viene bloccato in tempo ed arrestato per resistenza e violenza a
pubblico ufficiale e denunciato per lesioni nei confronti della moglie e dei
piccoli figli. Già noto alle forze dell’ordine per liti familiari sempre
degenerate in minacce e violenze, mercoledì mattina è stato arrestato dai
carabinieri di Montebelluna un cittadino nigeriano che abita a Signoressa di
Trevignano in vicolo Alfieri. L’uomo, operaio in una ditta dell’hinterland
montebellunese, risponde al nome di Emofomwan Maximans ed ha 38 anni. Martedì
sera chiaramente alterato dall’alcool e forse anche da altre sostanze (è stato
trovato dai carabinieri in evidente stato d’ebbrezza e quant’altro), l’operaio
ritornato a casa dal lavoro se l’era presa con la moglie, da tempo vittima
delle sue angherie. Verso le 23 l’uomo chiama il 118 dicendo che vuole fare una
strage. Sul posto arrivano prontamente sia i sanitari che i carabinieri di
Montebelluna che riescono a bloccare gli insani propositi dell’uomo. Alla vista
dei carabinieri Emofomwan si era però subito calmato ed era rientrato in casa.
La situazione però si è decisamente deteriorata il mattino seguente, quando il
nigeriano che evidentemente aveva ripreso a bere in maniera forsennata e a
fumare ha ripreso ad andare in escandescenze gridando e minacciando la moglie e
i due piccoli figli. La moglie preoccupata, che già in passato era stata
costretta a ricorrere all’aiuto deimiliti, ha allertato i carabinieri che verso
le 9 sono piombati in vicolo Alfieri. Questa volta però sono stati accolti
dall’operaio nigeriano in malo modo. L’uomo infatti ha cercato addirittura di
aggredire i carabinieri che sono stati costretti ad arrestarlo. Emofomwan
Maximans abita in vicolo Alfieri in una casa presa in affitto da circa due anni
e mezzo e da quanto dicono i residenti del vicolo, dove risiede anche un
consistente nucleo di cinesi e già in passato aveva costretto la moglie a
ricorrere all’aiuto dei carabinieri. Per il suo vizio di bere in quantità industriale
e di fumare, presumibilmente "erba", l’uomo era già noto ai
carabinieri di Montebelluna che questa volta sono stati costretti ad arrestarlo
in quanto molto focoso e violento nei loro confronti. Non è da escludere che
Emofomwan Maximans possa essere processato per direttissima già questa mattina.
L’uomo però dovrebbe cavarsela con poco anche se nei suoi confronti c’è anche
la denuncia, non meno grave, da parte della moglie di matrattamenti familiari. Venerdì, 30 Marzo 2007
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