Rassegna stampa del 6 giugno 2005 |
Da
"Il Messaggero" del 6 giugno 2005
I morti fanno spettacolo Gli studenti denunciano: troppe vittime sulle strade di LUCIANA BARBETTI FOLIGNO Quanto male fanno, agli occhi e al cuore, 145 cadaveri tutti insieme, distesi uno accanto all’altro? Sicuramente nessuno ha mai avuto occasione di pensare a così tanta morte tutta in una volta. Nessuno ha mai voluto o potuto riflettere su quanto spazio occupino, quale forma assumano, o quanta paura facciano. Ma i ragazzi di Nocera Umbra, sì. Loro, non solo ci hanno voluto riflettere ma si sono addirittura cimentati nella rappresentazione di tutta questa morte, secondo la specifica declinazione che di essa forniscono gli incidenti stradali. Si sono distesi l’uno accanto all’altro intorno a un ipotetico contorno geografico dell’Umbria. Sono rimasti così a lungo; erano tanti, vicinissimi e muti. Il progetto che li ha portati, sabato pomeriggio, a una così drammatica manifestazione si chiama “Educazione stradale – Vivere civilmente la strada”, è curato dalla scuola secondaria “F. Mari” e mira a sensibilizzare il più possibile e fin dalla più tenera età l’opinione pubblica sui comportamenti da tenere e sul valore della vita. L’idea del progetto scaturisce dal triste primato detenuto dalla nostra regione: l’Umbria è la regione d’Italia col più alto numero di incidenti stradali rispetto alla popolazione; in media muoiono 120 persone all’anno e 5.267 restano ferite; nel 2003 i morti sono stati 145. I ragazzi ci hanno lavorato su per tutto l’anno scolastico e dal loro impegno sono scaturite, sabato, una serie di iniziative. Innanzitutto, sono state realizzate alcune dimostrazioni pratiche di primo soccorso e simulazioni di incidenti stradali. Particolarmente angosciante è stata la simulazione di un frontale tra un motorino e una jeep, con due ragazzi feriti, ricoperti di sangue, accovacciati a terra. Naturalmente era tutto finto, ferite e sangue compresi, ma l’impressione è stata comunque forte e, finché non sono arrivati i mezzi di soccorso, il pubblico è rimasto col fiato sospeso. Al culmine della manifestazione, c’è stata la rappresentazione delle vittime del 2003. I 145 partecipanti, vestiti con i colori del Comune di Nocera, si sono distesi, hanno chiuso gli occhi e sono rimasti immobili per alcuni lunghissimi minuti. I preparativi sono stati un po’ laboriosi (“Professore, come devo metterle le mani, giù o su?”; “La testa da quale parte la inclino? Di qua o di là”) com’è normale che sia quando dei bambini devono fare la parte dei morti. Ma l’effetto complessivo è stato, al tempo stesso, suggestivo e drammatico. Centoquarantacinque morti sono tanti occupano uno spazio molto grande e seguono una linea lunghissima. Di solito la morte non ha un valore numerico, è assoluta, non si moltiplica e non si divide. Ma quando è legata a un comportamento sbagliato, a un fenomeno arginabile e modificale dall’uomo, allora associare ad essa una quantità può essere utile a cambiare le cose e a mobilitare la comunità verso il miglioramento. Da "Helpconsumatori" e "L’Arena" del 6 giugno 2005 Veneto: incidenti stradali prima causa di morte tra i giovani Una ricerca sull’incidentalità stradale nel Veneto ha evidenziato che la maggior pericolosità delle strade continua ad essere nei centri abitati, dove si verifica il 70% degli incidenti e come una guida distratta rappresenti la causa principale degli infortuni stradali Per la fascia d’età compresa tra i 18 e i 29 anni gli incidenti stradali causano quasi una morte su due. Lo rileva uno studio sulla incidentalità stradale nel Veneto realizzato dalla Direzione Sistema Statistico Regionale sulla base di dati relativi all’anno 2003 e correlati con una serie storica che illustra l’evoluzione del fenomeno dal 1994. Fonte delle informazioni sono gli incidenti rilevati dalle forze dell’ordine sul territorio regionale, che abbiano provocato la morte o il ferimento di persone. Nel 2003 - si legge in una nota - si sono verificati nel Veneto 18.005 incidenti stradali (l’8% di quelli nazionali) che hanno causato 25.330 feriti e 686 morti. Emerge la tendenza ad un aumento degli incidenti fino al 2001. Sia nel 2002 che nel 2003, si assiste ad una contrazione del fenomeno (-5,3% nel 2003). Scendono le percentuali anche del numero dei feriti (-6,1% dal 2002 al 2003), ma sono aumentati gli incidenti mortali e i morti (+4,3% e +8,2% rispettivamente. La maggior pericolosità delle strade continua ad essere nei centri abitati, dove si verifica il 70% degli incidenti. Il 79% degli incidenti ha interessato più veicoli mentre sono solo il 21% quelli che hanno coinvolto un unico veicolo. Per quanto riguarda le cause degli incidenti il 96% è riconducibile ad inconvenienti di circolazione ed in particolare ad una distratta condotta di guida. Solo il 3,6% è riconducibile ad alterazioni dello stato psicofisico del guidatore. La maggior parte di queste (59%), peraltro, si concentra nel fine settimana ed in particolare nelle fasce orarie comprese tra le 19 e le 22 e tra l’una e le quattro del mattino. Giugno - conclude la nota - risulta essere il mese più critico per gli incidenti stradali: 10,4% del totale dei sinistri si è verificato in questo mese, mentre i due giorni del weekend totalizzano complessivamente il 27,8% dei sinistri. Inoltre, anche nel 2003 - come nell’anno precedente - il sabato risulta essere il giorno con il maggior numero di incidenti (15,2% rispetto al totale). Da "AGI" del 6 giugno 2005 44 VITTIME SULLE STRADE NEL FINE SETTIMANA Roma Trentasette incidenti mortali con 44 vittime nel fine sttimana. E’ questo il bilancio degli incidenti e dei morti sulle strade italiane stilato da polizia stradale e carabinieri. Un dato in calo rispetto a 7 giorni fa quando gli incidenti furono 42 e le vittime 51. Per limitare le violazioni al codice della strada, polizia e carabinieri hanno impiegato nel week-end 31.609 pattuglie, che hanno contestato 21.043 violazioni al codice, con 27.949 punti decurtati, 811 patenti di guida e 914 carte di circolazione ritirate. Numerosi gli incidenti che hanno coinvolto le 2 ruote: sono stati 17, pari al 46% circa del totale dei sinistri. Inoltre, gli incidenti del sabato sera, quelli avvenuti nella fascia oraria tra le 22 e le 6 del mattino dopo, sono stati 6 con 8 vittime. Complessivamente su 44 vittime 21 avevano un’eta’ inferiore a 30 anni. Da "Il Mattino" del 6 giugno 2005 Incubo rientro, code per centinaia di chilometri È finito in un incubo il maxi-ponte del 2 giugno. Un incubo lungo 200 chilometri, come il serpentone di auto che, alle nove di ieri sera, ancora "strisciava" a passo d’uomo sulle autostrade dell’Emilia Romagna. E dire che la partenza nelle ore serali è la dritta consegnata dalla Società Autostrade sin dal pomeriggio, dopo una difficile mattinata di traffico "molto intenso" soprattutto in Emilia Romagna e Liguria, che aveva praticamente raddoppiato, per gli automobilisti, i tempi di percorrenza. E non è andata meglio nel resto della Penisola. Se quella di ieri era una prova in vista dell’estate, allora il piano del controesodo è tutto da rifare. Che sarebbe stata una domenica nera lo si è capito fin dalle prime ore della mattinata quando le prime file di veicoli già superavano i cinquanta chilometri. Sull’autostrada dei Fiori, per esempio: in mattinata le auto in coda nel tratto da San Bartolomeo al mare (Imperia) a Savona, era un fiume ininterrotto di 55 chilometri di lamiere. Anche sull’autostrada A12 code a tratti si sono formate in mattinata tra Rapallo e Genova, in direzione dell’autostrada A7 Genova-Milano. E il traffico è rimasto intenso per tutto il pomeriggio. La difficile situazione-traffico in Liguria, soprattutto nel tratto dalla Riviera di Ponente in direzione delle città della pianura Padana, ha reso necessario l’intervento del prefetto di Imperia: "Non partire sull’autostrada A10 in direzione nord senza avere a bordo adeguate scorte di acqua ed altre bevande": è l’appello rivolto agli automobilisti, tramite gli uffici dell’autostrada dei Fiori. Lunghi incolonnamenti si sono registrati anche sulla A1 fra Toscana ed Emilia e in entrata sulla A23 e l’A4 in Friuli Venezia Giulia. In Veneto, un’ininterrotta colonna di veicoli dalle località di mare da Portegrandi a Mestre: è formata dai turisti che stanno rientrando dalle spiagge veneziane di Jesolo e del Cavallino. Code e rallentamenti per circa dodici chilometri sono segnalati pure sull’autostrada A1 fra Ponzano Romano e Roma Nord, verso la Capitale. La polizia stradale segnala traffico intenso su tutta la rete autostradale del Lazio. Posticipare le partenze alle ore serali, in particolare per i viaggiatori diretti al Nord dalla riviera romagnola. È il consiglio dato dalla Società Autostrade per l’Italia agli automobilisti che dovevano mettersi in viaggio per il rientro, dopo aver monitorato che per tutta la giornata sulle tratte maggiormente interessate, code e tempi di percorrenza erano più che raddoppiati. Eppure, proprio in serata, si è avuta la situazione più critica in Emilia Romagna. Dove alle nove di ieri sera una coda di 200 chilometri, cominciava sull’A14 dalla riviera romagnola in direzione Nord fino a Bologna, poi si trasferiva sull’A1 arrivando a Fidenza. Al sud, circa dieci chilometri di coda vengono segnalati sull’autostrada Catania-Palermo per il restringimento in una carreggiata nei pressi di Trabia. Incolonnamenti vi sono anche sulla Mazara-Palermo, all’altezza degli svincoli di Carini e Capaci. . Agenti della polizia stradale e uomini dell’Anas sono distribuiti lungo le autostrade per monitorare il traffico. Da registrare anche qualche incidente. Cinque persone, tra cui due bambini, sono rimaste ferite in un incidente stradale avvenuto nel pomeriggio in A4, tra Peschiera del Garda e Sirmione, ai confini tra Veneto e Lombardia. Nello scontro sono rimasti coinvolti un trattore con semirimorchio che trasportava frutta, un camper, una roulotte e alcune vetture. L’incidente ha ulteriormente appesantito il traffico che già faceva registrare una coda di 15 chilometri. Un giovane militare è invece morto in un incidente stradale avvenuto oggi nei pressi del mercato del ortofrutticolo di Sant’Egidio del Monte Albino, nel Salernitano. Un’auto della scorta del consigliere economico di palazzo Chigi Renato Brunetta ha investito invece ieri una vettura della polizia stradale sulla corsia di emergenza dell’autostrada A1 Roma-Firenze, tra gli svincoli di Orte e Attigliana. Nell’incidente non vi sono state conseguenze per Brunetta nè per gli uomini della sua scorta, mentre un agente della polstrada è rimasto lievemente ferito ed è stato trasportato in un ospedale della zona. Da "Adnkronos" del 6 giugno 2005 TRASPORTI: LUNARDI, IN VENT’ANNI TRAFFICO AUMENTATO DEL 40% Milano A proposito del caos sulle strade in questo ultimo ponte di inizio giugno, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, intervistato da ’Studio Aperto’, in onda alle 18.30 di questa sera, ricorda agli italiani ’’che da vent’anni il traffico e’ aumentato del 40%. Ci sono 33 milioni di mezzi circolanti sulla stessa rete stradale. Da quattro anni -sottolinea il ministro- stiamo lavorando sulla rete stradale, ma ci vorranno almeno altri cinque anni perche’ le opere siano completate’’. Da "Apcom" del 6 giugno 2005 CONTROESODO/LUNARDI:DISAGI LEGATI A RETE STRADALE INADEGUATA Circolano 33 milioni veicoli contro 21 milioni di 20 anni fa Non è possibile rimuovere tutti i cantieri Roma I disagi occorsi ieri agli automobilisti in occasione del controesodo sono legati all’inadeguatezza della rete stradale rispetto alle esigenze del traffico. Lo dice il ministro dei Trasporti Pietro Lunardi in riferimento agli incolonnamenti registrati durante il fine settimana. "Oggi - dichiara Lunardi in una nota - circolano in Italia 33 milioni di autoveicoli. Vent’anni fa ne circolavano 21 milioni. A fronte di questa crescita enorme del traffico, negli ultimi vent’anni l’estensione della rete viaria nazionale non è però cresciuta in modo, anche minimamente, significativo. Oggi abbiamo la stessa rete viaria di 20 anni fa, ma 12 milioni di auto in più sulle strade". "Per vent’anni quindi - prosegue Lunardi - non si è fatto niente in Italia sul fronte delle infrastrutture. E’ stata questa legislatura ad avviare fin da subito la costruzione di strade e infrastrutture per sanare 20 anni di vuoto. Ma ci vuole tempo: i benefici dei grandi investimenti che abbiamo fatto e delle grandi opere che abbiamo avviato li avremo fra qualche anno, se i futuri Governi proseguiranno le opere avviate. Opere che, ricordo sempre, appartengono al Paese e non a questo o a quello schieramento politico". "Ma una cosa è certa - sottolinea il Ministro - se in questi anni non avessimo avviato l’ampliamento della rete stradale e infrastrutturale, appaltando e cantierando le opere, il Paese sarebbe andato verso il collasso totale della circolazione". "Oggi - prosegue Lunardi - tutti noi automobilisti, paghiamo il prezzo del "nulla" degli anni passati. E meno male che ci sono tutti questi cantieri: dimostrano l’impegno sul fronte delle infrastrutture, anche se purtroppo c’è perfino chi sostiene che i cantieri non esistono, pur di screditare il Governo". Secondo il ministro, "i disagi alla circolazione pertanto sono inevitabili e ci saranno fino a quando non sarà concluso il programma di realizzazione delle Grandi Opere. Fino a quel momento la raccomandazione è: partenze intelligenti. Cioè prima di partire bisogna informarsi bene sulle condizioni del traffico, sulla presenza di cantieri lungo il percorso e sulle condizioni meteo. Si dovrà cioè partire in modo scaglionato se si vogliono evitare lunghi incolonnamenti. Il mio Ministero unitamente alla Polizia Stradale fornisce e continuerà a fornire indicazioni agli automobilisti". "Non è possibile infatti rimuovere completamente i cantieri dalle strade: è possibile - conclude il ministro - ridurne l’attività ed estensione sulle strade durante gli esodi, cosa che già fanno i gestori stradali e autostradali per limitare i disagi a chi viaggia". FEBBRE D’ESTATE Che accadrà con i maxi esodi? di CARLO MERCURI ROMA Se il ponte del 2 giugno, con quasi 8 milioni di auto in viaggio, ha causato code e incolonnamenti per decine e decine di chilometri in varie parti d’Italia, che cosa succederà con l’esodo estivo, quando il numero dei veicoli sulle autostrade raddoppierà, triplicherà? Il ponte del 2 giugno è stato solo un aperitivo, la grande bouffe arriverà in luglio e in agosto. Ma il buon giorno si vede dal mattino e i bollettini autostradali della giornata di ieri non sono affatto tranquillizzanti: parlano di 55 chilometri di coda sull’autostrada dei Fiori, a Savona; otto chilometri sulla Torrano-Roma, cinque chilometri sulla Ponzano-Roma Nord. La Società Autostrade non parla di code ma solo di rallentamenti. Si tratta tuttavia di rallentamenti consistenti, perché quando si va a 30 all’ora per 80-100 chilometri il tempo di percorrenza medio raddoppia, creando non pochi disagi. Per esempio, la Società Autostrade ha reso noto che "Da Lavagna a Genova Est, nei 35 chilometri di autostrada, si è viaggiato a una velocità media di 30 all’ora. A 40 all’ora si sono percorsi i circa 130 chilometri del tratto della A14 da Pesaro a Bologna San Lazzaro. A poco più di 40 all’ora si è andati sul tratto appenninico della A1 all’altezza di Firenze Nord, per 80 chilometri. I 35 chilometri che separano Savona da Genova Voltri si sono percorsi in 40 minuti rispetto ai 20 “normali”, con una velocità inferiore ai 50 all’ora. Per percorrere i 100 chilometri in entrata a Roma Est dall’interconnessione tra A24 e A25 sono state impiegate due ore invece del tempo normale di un’ora. Velocità: meno di 50 all’ora". In quest’ultimo caso c’erano due cantieri a complicare il traffico. "Due cantieri di manutenzione straordinaria - dicono alle Autostrade - Nel resto dell’Italia, invece, non c’erano cantieri aperti". Non c’erano cantieri aperti eppure il traffico ha proceduto ugualmente a singhiozzo. Anzi, "a fisarmonica", come afferma la Polizia stradale, che tiene anch’essa a sottolineare come sia una specie di successo il fatto che non si siano registrate code. "Rallentamenti sì, ma niente code - afferma - L’inconveniente è che si è mosso tutto insieme un numero imponente di autoveicoli, per il lungo ponte del 2 giugno". Già. Resta, appunto, l’interrogativo: e che succederà, allora, con il maxi-esodo estivo? Tra l’altro c’è stato soltanto un incidente di rilievo, tra Peschiera del Garda e Sirmione. Non sono intervenuti dunque fattori straordinari a complicare la vita degli automobilisti. La Polizia stradale, dal canto suo, ha adottato misure eccezionali per fronteggiare la prevedibile ondata di vacanzieri per il ponte del 2 giugno. Ha messo in servizio sulle autostrade e sulle strade di grande viabilità la bellezza di 1.500 pattuglie, ha attivato presidi mobili di Polizia in circa 150 aree di servizio autostradali. Infine ha pianificato l’uso su vasta scala di sistemi della misurazione della velocità (154 sistemi “Pro vida”, 400 tra autovelox e telelaser, 10 sorpassometri). Ma ieri non era certo la velocità il fattore predominante di rischio. Da "Quotidiano Sociale" del 6 giugno 2005 Mezzo milione di disabili al volante Gerolmina Ciancio Ogni 1.000 patenti 14 sono "speciali". In dieci anni dati raddoppiati. Boom in Lombardia: 57.973 patentati. Handicap e mobilità, un binomio difficile. Su 2 milioni e 615mila disabili che vivono in Italia, secondo i dati Istat, 600mila sono confinati in casa. Il problema più grosso, riguarda, infatti, il diritto al movimento. Su mezzo pubblico o privato che sia, la persona con handicap da sempre rivendica il diritto all’abbattimento di ogni barriera. Secondo i dati della Motorizzazione civile i disabili che si sono presentati agli esami di guida negli ultimi 10 anni sono aumentati notevolmente: nel 1990 erano 20mila. Oggi, secondo recenti dati Istat, i patentati speciali a giugno 2004 erano 461.996 (122.521 donne e 339.475 uomini) con un aumento di 46.558 unità rispetto al 2001. Ogni 1.000 patenti rilasciate ve ne sono 14 di tipo speciale. I possessori di tali patenti sono per il 73 per cento uomini e per il restante 27 per cento donne. Circa il 49 per cento delle persone con disabilità tra i 25 e i 64 anni di età guida l’automobile rispetto a circa il 78 per cento delle persone senza disabilità della stessa classe di età. Un divario quasi uguale si riscontra nelle classi di età più giovani. La regione italiana col più alto numero di disabili patentati si conferma la Lombardia (57.973), seguita da Piemonte (37.296) e Emilia-Romagna (32.391). Agli ultimi posti Valle D’Aosta (974), Molise (1.663) e Province autonome di Bolzano (2.434) e Trento (4.013). Nel 2003 gli idonei all’esame di guida sono stati 970.474, di cui 5.123 per le patenti speciali, i rinnovi, invece, sono stati circa 3.550.103, di cui 83.284 per le patenti speciali. I disabili sono entrati a pieno diritto nel mondo della mobilità soltanto con la legge numero 111 del 1988, che ha abrogato i limiti del rapporto potenza/peso e della velocità massima della vettura (circolare ministeriale numero 178 del 16/11/1988). Sul fronte della sicurezza stradale i disabili si confermano i più prudenti. Secondo l’Anglat (Associazione nazionale guida legislazione handicappati trasporti) gli automobilisti con handicap hanno maggiore attenzione alla guida (70 per cento d’incidenti in meno per le patenti speciali rispetto al totale e il 30 per cento riguardano microtamponamenti). Negli ultimi anni è cresciuta anche la sensibilità delle case automobilistiche nei confronti dei guidatori speciali. Nuovi dispositivi consentono di modificare l’auto a seconda delle esigenze della persona con handicap. Molte aziende, inoltre, si sono specializzate in allestimenti per auto e adattamenti di guida (acceleratore al volante, dispositivo a cerchiello, modifiche a portiere e sedili). I maggiori allestitori in Italia sono Guidosimplex, Handitech e Kivi: aziende attente, oltre che al business, anche alle esigenze dei più deboli. Da "Il Gazzettino" del 6 giugno 2005 NEL WEEK-END Ventitrè patenti ritirate per eccesso di velocità e ebbrezza in tangenziale e Treviso-Mare Strage di patenti da parte della Polizia stradale di Venezia. Per tutta la notte numerose pattuglie della Polstrada hanno setacciato la provincia di Venezia come azione di prevenzione contro le stragi del sabato sera e per chi guida in maniera più che disinvolta. E questa volta nella rete dei poliziotti della Stradale sono finiti ventitrè conducenti, la maggior parte dei quali bloccati per eccesso di velocità. Il record di infrazioni, comunque, spetta ad un giovane che è stato pizzicato sulla Treviso-Mare non solo per eccesso di velocità, ma anche per guida in stato di ebbrezza. In un sol colpo, il giovane si è letteralmente "mangiato" i venti punti nella patente. Altri casi eclatanti hanno riguardato conducenti che sono stati trovati alla guida di un’auto a 140 chilometri all’ora in zone nelle quali vigeva il limite dei 50 chilometri orari. Anche in questo caso, la patente è stata ritirata. E non l’hanno fatta franca nemmeno alcuni neopatentati che sono stati trovati ad aver superato il limite di velocità consentito per i nuovi conducenti. Gli appostamenti della Polstrada sono stati fatti non solo sulla Treviso-Mare in direzione di Jesolo, ma anche sulla Tangenziale. Un lavoro che ha sicuramente evitato drammatici incidenti e che vedrà la Polstrada in attività in tutti i week-end dell’estate. Da "Il Giornale di Brescia" del 6 giugno 2005 Sicurezza sulle strade del Garda: ritirate 9 patenti a guidatori in stato di ebbrezza CONTROLLI NELLA NOTTE Sicurezza sulle strade: prosegue, a ritmo serrato, la campagna di prevenzione e repressione messa in atto dalle forze dell’ordine. In prima linea dalla Polizia stradale. Controlli notturni - soprattutto nella fine settimana - sono stati intensificati e spesso i poliziotti fanno "strage" di patenti. Perché ancora molti sono gli automobilisti indisciplinati, soprattutto quelli che corrono troppo o che si mettono al volante in uno stato psicofisico di alterazione... insomma ubriachi o sotto l’effetto di qualche droga. E nove sono le patenti di guida ritirate proprio per guida in stato di ebbrezza durante il servizio che la Polizia stradale - con tre pattuglie coordinate dal distaccamento di Salò - ha effettuato con l’etilometro e il telelaser dalla mezzanotte di sabato alle 6 di ieri. Dove? Nella zona del Garda, prima a Moniga sulla ex statale 572 e poi al bivio Perla di Desenzano. A finire nella rete automobilisti di età compresa tra i 28 e i 32 anni. Tutti sono stati denunciati alla magistratura e dalla patente - ora ritirata - perderanno dieci punti. Complessivamente sono stati controllati 86 veicoli e 121 persone. |
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