EMILIANET Tantissime iniziative promosse dagli
Enti locali in aprile per cercare di fermare le stragi
Un mese per la prevenzione alcologica e la sicurezza
stradale L’intero mese di aprile sarà dedicato alla prevenzione alcologica e alla sicurezza stradale, attraverso una serie di iniziative di sensibilizzazione messe in calendario sinergicamente dalle amministrazioni locali e dall’associazionismo territoriale presentati questa mattina alla Gabella dall’assessore provinciale alla Solidarietà Marcello Stecco, dall’assessore comunale alle Politiche sociali Gina Pedroni, dal presidente provinciale Anci Cesare Beggi e dal professor Umberto Nizzoli, direttore del programma di Salute mentale dell’Ausl. "Questa iniziativa conferma il nostro impegno comune di fare rete e allearci per fare in modo che non vengano distrutte intere famiglie - hanno detto - Vogliamo promuovere insieme una sicurezza partecipata". Inquietanti i dati emersi: 40.000 reggiani - tra cui 8.000 ragazzi sotto i 15 anni - sono considerati bevitori regolari, i morti a causa dell’uso di alcool sono 5 volte di più rispetto ai decessi causati da altre dipendenze, nel 2006 si è registrato il record di patenti sospese (circa 900), come ha ricordato l’ispettore Roberto Rocchi dell’Osservatorio provinciale sulla sicurezza stradale, annunciando "la terza distribuzione in 12 mesi di etilometri davanti ai locali notturni in collaborazione con i gestori". Questo il programma, non ancora definitivo, delle già
numerose iniziative promosse per aprile (e non solo) - LUNEDÌ 2 APRILE “Alla tua Salute”, Convegno Regionale Prevenzione alcologica, Lega
Tumori, Teatro Asioli Correggio. - 2,12,13,16 APRILE Incontri di
sensibilizzazione inerente alle problematiche correlate all’abuso di alcol,
Istituto Einaudi, Correggio. - GIOVEDÌ 12 e VENERDÌ 13 APRILE Incontri su problematiche correlate all’abuso di alcol, Viano
(Presso Bocciodromo). - GIOVEDÌ 19 APRILE “Segni e sintomi della violenza nelle relazioni significative: come riconoscerli e gestirli”, Giornata
di Formazione AUSL, Sala Galloni, Via
Amendola 2 (RE). - SABATO 21 APRILE “Happy Hour? Happy Year”, Gabella e Copresc, Via Crispi (RE). - LUNEDÌ 23 APRILE “Cineforum Alcol e Cinema”,
Assessorato Giovani e Gabella (Presso Gabella). - LUNEDÌ 23 APRILE “Presentazione dati infotunistici anno 2006 e consegna del premio
"Prefetto Renato Stranges"; Osservatorio Provinciale Sicurezza
Stradale, Automobil Club Reggio, Sede ACI Viale Magenta (RE). - Da LUNEDÌ 23 a
SABATO 28 APRILE Punto informativo a
disposizione dei cittadini, Piazza Prampolini. - GIOVEDÌ 26 APRILE Serata analcolica presso i Centri Sociali della 5° Circoscrizione. - GIOVEDÌ 26 APRILE Dibattito Pubblico, Assessorato diritti di Cittadinanza e Pari
Opportunità, 5° Circoscrizione. - VENERDÌ 27 APRILE “Disagio e gli stili di vita”, Incontro con gli Studenti, Istituto Russell, Guastalla. - VENERDÌ 27 APRILE "Giovani alcol e prevenzione degli incidenti stradali.
Presentazione esiti del Programma Regionale MPONE e confronto su esperienze
di buone prassi operative", Ass. Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, Osservatorio Regionale per l’educazione stradale, Osservatorio Provinciale per la sicurezza
stradale, Provincia di RE - SABATO 28 APRILE Distribuzione di etilometri nei locali di intrattenimento, Osservatorio Provinciale
Sicurezza Stradale. - SABATO 14 e 28 APRILE “Alcol, Guida e Prevenzione Alcologica”, Due serate organizzate da
Discoteca Tempo in collaborazione con Comune di Gualtieri e Provincia di RE. - APRILE “Uso-Abuso di sostanze e coesione sociale a Scandiano”, Commissioni
consiliari, Municipio Scandiano. - Da OTTOBRE 2006 Bus Navetta Notturno, Circolo Arci Fuori Orario - Università di Parma,
tutti i Venerdì e Sabato notte. La prevenzione continua - 3,4,7,8,15 MAGGIO Iniziativa di Prevenzione Alcol e Guida, Istituto Gobetti, SerT e
Polizia Municipale. Scandiano. - GIOVEDÌ 17 MAGGIO, Incontro di sensibilizzazione sulle problematiche correlate all’abuso di
alcol, Castellarano. - LUNEDÌ 21 MAGGIO, “Alcol e Guida”, Ausl, Comune e
ACAT, Montecchio Emilia. - MARTEDÌ 22 e MERCOLEDÌ 23 MAGGIO, “Maggio in strada”, problematiche alcol e
guida, Reggio Emilia. - VENERDÌ 25 MAGGIO, “Maggio in strada”, problematiche alcol e guida, Castelnovo né Monti. IL RESTO DEL CARLINO SICUREZZA Aprile, un mese di eventi
Tanti gli appuntamenti in programma per
sensibilizzare i giovani alla guida sicura
Reggio Emilia, 30 marzo 2007 - La vera "emergenza delle strade reggiane è data da alcool
e droga alla guida, soprattutto nel fine settimana", dice Roberto Rocchi,
coordinatore dell’Osservatorio provinciale sulla sicurezza stradale. I dati
parlano chiaro: nel 2006 sono state ritirate quasi 900 patenti per guida in
stato d’ebbrezza. L’aprile reggiano sarà dunque il mese della prevenzione
della giuda in stato d’ebbrezza. Istituzioni e associazioni infatti organizzano iniziative
per tutto il mese, a partire da lunedi’ prossimo, tra cui aperitivi analcolici,
serate senz’alcool, cineforum e dibattiti. Il 23 aprile verranno presentati i
dati infortunistici del 2006 e verra’ istituito un banchetto in piazza
Prampolini. Giovani e sicurezza stradale, dunque, al centro del dibattito
cittadino per un mese. Alcune iniziative "dimostreranno che si può stare
insieme senza la mediazione alcolica", dice Gina Pedroni, assessore comunale ai Diritti di
cittadinanza alla conferenza stampa di quest’oggi. L’obiettivo "e’ che i giovani riprendano in mano le
proprie ambizioni per decide i propri stili di vita", sottolinea
l’assessore provinciale alla Solidarietà Marcello Stecco. Il presidente provinciale dell’Anci Cesare Beggi indica quattro priorità. La disponibilità "a moltiplicare i presidi di polizia alle uscite dei locali - dice - investire su iniziative educative con la polizia municipale, sanzioni più severe sul ritiro della patente, parlare con gli esercenti perché un giovane è diventato elemento di redditivita’ dalle 19 alle 5 di mattina e ridurre gli orari, in particolare per la vendita di alcolici". SASSUOLO2000 ’Lavoro sicuro senza alcol’, tante iniziative a Modena e
provincia “Lavoro sicuro senza alcol”. È questo
lo slogan che, in occasione del mese di Prevenzione Nazionale dei rischi e
problemi legati al consumo di alcol, riunisce moltissime iniziative (21
appuntamenti in 10 comuni) promosse per il sesto anno consecutivo – a Modena e
in provincia - dai Centri alcologici e dai Servizi di Prevenzione e Sicurezza
negli Ambienti di Lavoro dell’Azienda USL di Modena. L’iniziativa rientra nell’ambito del Piano per la Salute
provinciale, in collaborazione con Provincia di Modena, Comuni e Associazioni
di auto mutuo aiuto Alcolisti Anonimi, ACAT, Al-Anon. Fondamentale il supporto
di numerose organizzazioni: Ufficio Scolastico Provinciale, Ordine dei Medici,
Ordine dei Farmacisti, Farmacie Comunali, Federfarma Modena e Società Italiana
di Alcologia. Importanti partner sono anche Rete di sicurezza e Stradanove. Il programma delle iniziative è stato presentato oggi nel
corso di una conferenza stampa tenutasi a Modena presso la sede dell’Azienda USL. All’incontro sono intervenuti il Direttore generale
dell’Azienda USL Giuseppe Caroli, l’Assessore alla Sanità della Provincia di
Modena Maurizio Guaitoli, l’Assessore alle Politiche per la salute del Comune
di Modena Simona Arletti, il Responsabile del Programma Prevenzione e
Promozione della Salute dell’Azienda USL di Modena Giuseppe Fattori, il
Responsabile del progetto Alcol dell’Azienda USL Claudio Annovi, Mara
Bernardini del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro e Referente
del Progetto “Alcol e lavoro”, e Claudio Ferretti Direttore del Settore
Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL. Erano presenti, inoltre,
rappresentanti di Alcolisti Anonimi (AA), Associazione Club Alcolisti in
Trattamento (ACAT ) e Al-Anon. Quest’anno si vuole richiamare l’attenzione in particolare
sui problemi legati all’alcol negli ambienti di lavoro. A questo proposito, già
dal 2006, la Regione Emilia Romagna ha avviato il progetto “Alcol e lavoro” che
vede come capofila proprio l’Azienda sanitaria di Modena. Il progetto ha come
punto di partenza i risultati e le indicazioni forniti dalla ricerca condotta
dai Servizi Dipendenze Patologiche e dai Servizi Prevenzione e Sicurezza negli
Ambienti di Lavoro dell’Azienda USL di Modena in 25 grandi aziende dei
distretti di Sassuolo e Pavullo. L’obiettivo è la messa a punto, in ogni
Azienda USL, di programmi di intervento finalizzati a prevenire ed affrontare
le problematiche alcolcorrelate che si possono manifestare negli ambienti di
lavoro. E’ ormai nota, infatti, la correlazione negativa tra
assunzione di bevande alcoliche e la condizione lavorativa. Noti anche i
problemi che ne derivano: maggiori assenze per malattia, gravi danni ed
intossicazioni per l’uso contemporaneo di alcol e di altre sostanze tossiche,
almeno il 10 % degli infortuni, riduzione delle capacità lavorative, problemi
personali e famigliari, costi economici per l’azienda e per la comunità. Una
stima attribuisce all’uso di alcolici la corresponsabilità in Italia di almeno
100.000 infortuni, 150 dei quali mortali. Nell’ambito del progetto regionale è
stato realizzato il depliant informativo “Lavoro sicuro senza alcol”, che viene
consegnato ai lavoratori nel corso degli incontri informativi in azienda
insieme all’utile e simpatico “alcolmetro”, strumento che serve a calcolare
indicativamente il tasso di alcol nel sangue attraverso l’incrocio di diverse
variabili (peso corporeo, sesso, unità alcoliche ingerite, ecc.). Incontri, conferenze, proiezioni, eventi sportivi, stand
informativi: sono in programma ben 21 appuntamenti in 10 comuni della provincia
(Modena, Carpi, Mirandola, Nonantola, Castelfranco Emilia, Sassuolo, Maranello,
Soliera, Pavullo, Vignola) a cui si aggiungeranno altri interventi di
sensibilizzazione attuati presso alcune aziende pubbliche e private.
L’obiettivo è quello di diffondere, nella popolazione in generale e nel mondo
del lavoro in particolare, la conoscenza sui rischi e i danni per la salute che
il consumo di alcol può determinare. Si comincia lunedì 2 aprile con la
proiezione gratuita presso la Sala Truffaut a Modena del film “Whisky”, di J.
Pablo Rebello e Pablo Stoll e si termina domenica 8 maggio a Castelfranco
Emilia con un incontro pubblico presso la biblioteca comunale: qui verrà data
voce a storie di vita caratterizzate dal problema comune dell’alcol. E’ importante ricordare che l’alcol etilico è un fattore di
rischio rilevante per la salute tanto da essere classificato
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una sostanza che determina
effetti tossici sull’organismo: in Italia almeno 30.000 persone all’anno
muoiono a causa dell’alcol. Ogni anno sono attribuibili al consumo di alcolici
circa il 10% di tutti i ricoveri, il 10% di tutti i tumori, il 63% delle
cirrosi epatiche, il 41% degli omicidi, il 45% di tutti gli incidenti, il 9%
delle invalidità. (…) IL RESTO DEL CARLINO LA NOSTRA CAMPAGNA "Il 28 aprile tutti in centro a
piedi Gestori, dovete aiutarci"
Due anni fa Andrea Bursi perse gli amici sull’A1, e da allora
è segnato: "Tante persone non sanno cosa vuol dire il dolore causato dalla
perdita di un amico" Reggio Emilia, 30 marzo 2007 - "I gestori devono
mettersi una mano sul cuore". Andrea Bursi, 23 anni, non si stanca di
ripeterlo: "La battaglia contro le stragi del sabato sera si vince anche
con la loro collaborazione". Il problema è che "pochi si rendono
conto di cosa vuol dire perdere una persona cara in un incidente
stradale", dice con una nota di amarezza. Quella di chi, due anni fa, ha
perso in un tragico schianto sull’A1 tre amici. Da allora la sua vita è cambiata: corsi di guida sicura,
niente alcol — "non c’è bisogno di bere per divertirsi" — una
Seicento guidata con prudenza e un impegno quotidiano accanto ai familiari
delle vittime delle strada. E la notte di sabato 28 aprile — in occasione
dell’iniziativa sostenuta da Il Resto del Carlino — "tutti a piedi".
Anche a costo di "scontentare la fidanzata". Per un sabato notte niente auto. Le
piace la proposta?
"Certo. Ho gia deciso di aderire. Del resto meno auto
per le strade uguale meno incidenti". Lei cosa farà quella sera?
"Ne ho parlato con i miei amici. Tutti in centro. A
piedi!" Per qualcuno sarà un disagio lasciare
l’auto a casa?
"Ma quale disagio! Bisogna guardare ai risultati. Un
morto in meno è più importante dell’andare a prendere la fidanzata in auto. E
poi non c’è bisogno di andare a ballare a Rimini per divertirsi". Cosa pensa dell’ordinanza del sindaco
contro gli open bar?
"Una decisione positiva. Chiaro che è solo un primo
passo che deve trovare continuità anche in altre misure. Se non altro
l’Amministrazione ha preso atto del problema visto che inizialmente aveva detto
di avere le mani legate". Di che misure parla?
"Di regole che vanno imposte e fatte rispettare,
divieti e multe. Perché, da sola, la prevenzione - pur importante - può fare
poco. E la gente continua a morire". La sinistra giovanile dice che è
riduttivo concentrare l’attenzione sugli open bar. Secondo lei?
"Intanto iniziamo da qui. E proseguiamo con altre
iniziative". Molti gestori hanno già dubitato
dell’utilità dell’ordinanza…
"Trovo giusto che gli alcolici vengano fatti pagare in
base al consumo effettivo. I gestori devono fare la loro parte. Porre dei limiti.
Sono loro, del resto, che vendono da bere. Se non si convincono della
pericolosità di certe iniziative, non andiamo lontano". Alcuni hanno fatto capire che l’ordinanza si può aggirare…. "Mi chiedo come si possano veicolari messaggi del
genere. Il punto è che guardano solo al profitto. Anche io lavoro e capisco che
possa essere un aspetto importante. Ma c’è un limite. Dopotutto stiamo parlando
di vite umane. Il problema sa qual è?" Dica.
"Tante persone non sanno cosa vuol dire perdere un
amico o un familiare in un incidente stradale. Ecco, gli auguro di non
conoscere mai questo dolore che nemmeno il tempo può cancellare". Vanina Cocchi CORRIERE DELLA SERA – FORUM ITALIANS I produttori di vino? Possono fare di
più
Caro Severgnini, sempre più spesso l’alcol viene accusato di essere una droga
e sul banco degli imputati finiscono tutte le bevande alcoliche, vino compreso.
Per quale motivo l’alcol è considerato alla stregua della droga? Perchè, in
caso di abuso, crea dipendenza. Come si è difeso il mondo del vino? Sostenendo
che l’abuso verrebbe causato dai superalcolici, che il consumo moderato del
vino è di beneficio alla salute, che il vino ha forti valenze culturali e non
possono essere le patologie ad inficiarne il valore. Però questo modo di difendersi
sembra non bastare più. E se invece di restare in trincea fossero i produttori
stessi di vino a prendere iniziative? Qualche esempio. PUBBLICITA’. Dato per scontato che è l’abuso a creare
dipendenza, dovrebbero essere i produttori di vino stessi a chiedere per la
pubblicità di tutte le bevande alcoliche, vino compreso, una disciplina
speciale, delle norme più restrittive. SEPARARE L’IMMAGINE DEL VINO DA QUELLA DELLE ALTRE BEVANDE
ALCOOLICHE. I produttori di vino hanno un modo di operare profondamente diverso
dai distillatori di alcol o da quelli che lo diluiscono in una miscela di
sostanze aromatizzanti e coloranti. Sarebbe estremamente utile avviare una
ricerca scientifica seria, rigorosa, che consenta di comparare gli effetti del
vino accompagnato al cibo a quelli delle altre bevande alcoliche consumate
fuori dai pasti. CONSUMARE MENO. E’ illusorio sperare di fare crescere i 28
milioni di ettolitri di vino che si stima vengano consumati annualmente in
Italia; è più realistico pensare di far beneficiare della stessa quantità un
numero maggiore di consumatori guadagnandone di nuovi da educare al piacere del
vino apprezzato con moderazione. DIFFONDERE LA CONSAPEVOLEZZA DELLA PERICOLOSITA’ DELL’ABUSO.
Chiedere alle molte fiere del vino italiano di collocare alle uscite la prova
palloncino per dare consapevolezza ai volontari che vorranno soffiarci dentro
di diventare consapevoli dell’alcol che hanno nel sangue e di quanto superi i
limiti di legge; così per gioco, senza la presenza di pubblici ufficiali, servirebbe
a suggerire a chi ha troppo alzato il gomito di attendere qualche ora prima di
mettersi alla guida di un mezzo. Chiedere ai produttori che offrono il loro
vino in fiera di consentire che i degustatori lo possano espellere, non
obbligandoli a doverlo trangugiare con la scusa che un vino di elevata qualità
non meriterebbe l’affronto. Angelo Gaja Caro Gaja, ho sempre pensato - l’ho anche scritto, un paio di volte -
che i produttori di vino dovrebbero prendere l’iniziativa, se non vogliono
finire schiacciati da qualche strampalata iniziativa proibizionistica di
matrice nordeuropea. Ma per far questo occorre accettare alcuni sacrifici e
qualche spesa; affrontare argomenti scomodi; ammettere errori; scontentare
qualcuno. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca (forma idiomatica
molto adatta, nel nostro caso!). Quando Federvini, nella persona del direttore generale
Cagiano de Azevedo, mi ha chiesto un incontro e un suggerimento, ho detto più o
meno le cose che ha scritto lei, Mr Gaja. Giocate d’anticipo, e a carte
scoperte. Aiutate la forze dell’ordine a svolgere i controlli - quelli che,
alla fine, salvano la vita. Non puntate sulla quantità del consumo ma sulla
qualità del prodotto. Vedo che è stata scelto, invece, un investimento sull’educazione
- comunque importante - accettando, più o meno volentieri, il metodo del
"guidatore designato" munito di braccialetto, caro al ministro
Melandri. Funzionerà? Me lo auguro. Nell’ultimo fine settimana gli
incidenti sono diminuiti: sarà stata la paura dei nuovi controlli? O il merito
del guidatore-con-braccialetto? Di sicuro, bisogna starci sotto. Sappiamo
infatti come funziona, l’Italia: anche i propositi e le norme migliori ,
passato il solerte entusiasmo iniziale, vengono presto dimenticate. Forza, Mr Gaja: dite pane al pane, vino al vino e vodka alla vodka. Qualcuno protesterà, ma forse accadrà qualcosa, finalmente. L’ADIGE LETTERE Feste senza alcol/1
Svolta culturale
Mi rivolgo al sindaco di Rovereto. Da moltissimi anni mi
occupo di alcol, dei problemi alcolcorrelati e delle relative politiche di
prevenzione. Dal 2002 ho ideato e organizzato annualmente, in provincia di
Mantova, un «Festival Musicale Analcolico». Ho letto, attraverso la cronaca
locale dei giorni scorsi, della vostra iniziativa, che intende mettere in
relazione la cultura (e la disponibilità) alcolica delle feste che vengono
organizzate sul vostro territorio, con la possibilità di erogare finanziamenti
pubblici da parte del Comune. La proposta del Comune di Rovereto è sostanzialmente
culturale, per nulla proibizionistica. Per fare un esempio, cambiare nome a una
festa della birra, evitando l’accostamento - già nel titolo - tra l’alcol e il
divertimento, ha un importantissimo significato. Ma non proibisce a nessuno di
vendere o di consumare birra. Chi vuole fare feste senza la giornata analcolica
può continuare a farle. Semplicemente lo farà senza finanziamenti pubblici,
perché gli amministratori hanno la responsabilità di promuovere una cultura di
salute nelle loro comunità, e gli investimenti pubblici vanno fatti in questa
direzione. Desidero esprimere pubblicamente tutto il mio sostegno ed il mio
incoraggiamento a proseguire sulla strada che state intraprendendo: giustamente
avete parlato di una «svolta culturale». È evidente che questo non significa
risolvere, e subito, i problemi alcolcorrelati di quel territorio. D’altra
parte la ricetta per ottenere un simile risultato non ce l’ha nessuno, mi pare.
La proposta del Comune di Rovereto è un investimento di lungo respiro che, prima
ancora di divenire operativo, sta ottenendo i primi risultati, portando le
persone di quella comunità a riflettere e discutere. Mi farò carico
personalmente di far girare la notizia della vostra mirabile iniziativa per
tutta Italia, affinché altre amministrazioni locali possano prendere esempio da
Rovereto. Alessandro Sbarbada - Mantova
a.sbarbada1@tin.it
Feste senza alcol/2
Bravi a Rovereto
L’esperienza quotidiana di ognuno di noi ci fa capire come
la vita abbia una marcia in più, per questo sentiamo che è la vita stessa che
ci trascende e ci sollecita ad andare sempre avanti nel senso di crescita e di
apertura alla novità. L’iniziativa del Comune di Rovereto è da valutare con
ottimismo perché apre un nuovo approccio verso una qualità di vita migliore,
dove la salute viene collocata al centro. Altri Comuni da tempo stano tentando
pur fra molte difficoltà questo tipo di approccio: speriamo che l’esempio di
Rovereto rompa gli indugi e acceleri l’intesa. In questo periodo si parla molto
dei problemi legati all’alcol, dei danni causati; le iniziative in questo senso
sono molte, seppur con esiti disparati. Nel nostro Trentino recentemente
abbiamo visto iniziative come un convegno su «Alcol e Giovani» promosso
dall’assessorato alle Politiche per la salute della Provincia Trento, le
premesse per una «nuova cultura» verso stili di vita nuovi promosso dal Comune
di Rovereto, comunità e associazioni che sostengono proposte in questo campo.
Abbiamo anche il rovescio della medaglia che ci viene dato da chi «soffre» per
la mancanza allo stadio del «vin brulè» da offrire agli amici sportivi, dalle
difficoltà relazionali nelle famiglie, per non parlare dei ritiri di patenti
causa alcolemia oltre il limite. Stiamo entrando in periodi fecondi per le
feste paesane, dove la promozione al divertimento è il richiamo alla birra o
altra bevanda alcolica. Ci rendiamo conto che i problemi risolvibili o meno,
sono visibili quotidianamente, ma «importare» divieti o proibizionismi sarebbe
deleterio. Dentro la nostra quotidianità ci sono momenti di fatica e di sudore,
ma è possibile trovare anche armonia e serenità, divertendo e divertendoci:
dobbiamo solo crederci e Rovereto insegna. Una prevenzione nelle comunità è
importante. In Trentino e in Italia, fra le associazioni che offrono
l’opportunità di affrontare le problematiche della vita, legate sia alla
dipendenza alcolcorrelata che relazionale, troviamo i Club degli Alcolisti in
Trattamento, formati da famiglie con problemi legati all’alcol. Se ci
collochiamo dentro l’opportunità offerta da Rovereto sicuramente prende un
significato diverso il nostro esserci nel tempo e nella storia; possiamo
facilmente acquisire la capacità di guardare al futuro con altra mentalità. Remo Mengon - Presidente Apcat del TrentinoIL GAZZETTINO (Pordenone) Chiesto ai vigili urbani di fare parte di
super-pattuglie notturne. I primi cittadini: «Troppo poche le risorse» Sicurezza stradale, il no dei
sindaci
Il prefetto chiama le polizie
municipali per i controlli del sabato sera. Ma i Comuni nicchiano
Il vertice è stato voluto dal prefetto Elio Maria Landolfi
dopo il protocollo sulla sicurezza firmato l’altro giorno dal presidente
regionale Riccardo Illy e dal ministro dell’Interno Giuliano Amato. All’ordine
del giorno la questione della sicurezza stradale soprattutto nei fine
settimana. Un problema legato in particolare ai giovani, al consumo di alcolici
e agli incidenti del sabato sera. Al summit di ieri mattina in prefettura erano
stati invitati i vertici di polizia, carabinieri, guardia di finanza. Oltre ai
sindaci e ai comandanti delle polizie comunali di Pordenone, Sacile, San Vito,
Maniago, Spilimbergo, Azzano Decimo e Cordenons. All’appello mancavano, però,
alcuni Comuni. Il tema centrale dell’incontro è stato il coinvolgimento
delle polizie comunali nelle azioni di controllo stradale nei fine settimana in
affiancamento alle altre forze di polizia, in particolare Stradale e
Carabinieri del nucleo radiomobile. Un obiettivo, come ha spiegato introducendo
i lavori dell’incontro, il prefetto Landolfi, che deriva sostanzialmente dalle
linee guida del nuovo protocollo firmato a inizio settimana a Trieste da Illy e
Amato. Insomma, la prefettura intende costituire nei fine settimana delle
super-pattuglie ad hoc per i controlli stradali in particolare nelle strade
ritenute maggiormente a rischio o nelle vicinanze di alcuni locali che sono
particolarmente frequentati dai ragazzi. A queste super-pattuglie - che
dovrebbero entrare in azione nelle ore notturne, dalla mezzanotte alle sei del
mattino - dovrebbero partecipare anche gli uomini delle polizie comunali dei
vari municipi in affiancamento a polizia, carabinieri e guardia di finanza. La proposta è stata però accolta con un certo scetticismo da
parte dei sindaci e degli amministratori locali presenti. I Comuni hanno
sottolineato le diverse difficoltà con le quali sono costretti a fare i conti
sul fronte della polizia municipale. Quello che è stato evidenziato come uno
dei problemi maggiori, rispetto alla proposta del prefetto, è la disponibilità
"sistematica" di uomini e mezzi nelle ore notturna durante i venerdì
e i sabati. Il piano anti-stragi chiederebbe, infatti, la disponibilità
"sistematica" dei vigili urbani ogni fine settimana. «Dobbiamo valutare
attentamente - ha sottolineato Loris Pasut, assessore pordenonese alla Polizia
locale - le richieste che ci sono state fatte con la disponibilità e con le
nostre risorse. I nostri vigili urbani difficilmente possono essere impiegati
in operazioni di controllo e sorveglianza stradale nelle ore notturne». Senza contare poi che, in alcuni casi come quello di Sacile,
i vigili urbani non sono nemmeno armati. «Ma il vero problema - come sottolinea
Roberto Cappuzzo, primo cittadino della città sul Livenza - sono gli organici e
le risorse delle casse comunali. Mettere due vigili in turno per una notte
significa non averli per il giorno dopo. E i numeri sono quelli che sono. Così
come le risorse. Allo stato attuale non siamo in grado di garantire la
disponibilità continua. Diverso è se ci venisse chiesto qualche intervento ad
hoc per il quale ci si può organizzare». (*) Gli amministratori, dunque,
dicono: piena disponibilità a collaborare, ma prima dateci le risorse
necessarie. E sul tema delle risorse è stato ricordato che proprio in merito
alla firma del protocollo Illy-Amato, il governatore del Friuli Venezia Giulia
ha parlato di nuove risorse economiche da "girare" ai Comuni proprio
sul fronte dei nuovi compiti di controllo che saranno chiamati a svolgere sul
territorio. Per ora, però, di queste risorse i sindaci ne hanno solo sentito
parlare. D.L. (*) Nota: i comuni, alle prese con una cronica mancanza di risorse, hanno difficoltà a partecipare ad iniziative per la sicurezza stradale. Sarebbe interessante conoscere quanto un comune, come quello di Pordenone, spende per sovvenzionare iniziative legate alla promozione degli alcolici. Sapremmo così indicare quanto e come risparmiare per finanziare le iniziative sulla sicurezza del sabato sera. L’ARENA L’assessore Martelletto: «Dobbiamo puntare
al potenziamento dei controlli da parte delle forze dell’ordine adottando il
massimo rigore» In arrivo nuovi etilometri per la
polizia stradale
Li fornisce la Provincia impegnata sul fronte delle «stragi
del sabato sera» con prevenzione e repressione A seguito della recente escalation degli incidenti stradali
nel territorio veronese, la Provincia si è messa a disposizione del prefetto di
Verona, Italia Fortunati, per mettere in atto provvedimenti straordinari a
favore della sicurezza nella mobilità. Lo spiega l’assessore provinciale ai Trasporti, Alberto
Martelletto: «Dalle riunioni del Tavolo sulla sicurezza stradale, costituitosi
nel maggio 2006, con i responsabili locali delle forze di polizia, i
rappresentanti dell’amministrazione provinciale, del Comune, del Csa (Centro
servizi amministrativi), dell’Aci, del Silib, del Centro polifunzionale Don
Calabria, della Ulss 20, dell’Associazione provinciale familiari e vittime
della strada, è emersa la necessità di interventi volti all’attività di
prevenzione ed a quella di repressione». «Da gennaio ad oggi la scia di sangue ha lasciato sul
terreno ben 38 vittime, per la maggior parte giovani di ritorno dai
divertimenti del weekend. Le linee guida parlano di potenziamento dei controlli
con criteri di massimo rigore da parte delle forze di Polizia stradale,
Questura, Carabinieri e Polizia municipale. La Provincia ha dunque assunto
l’impegno di dotare le forze dell’ordine di un maggior numero di etilometri,
per consentire controlli più rapidi e diffusi». «E’ un provvedimento straordinario», prosegue l’assessore di
Forza Italia, «che il presidente Mosele ha voluto assumersi, che va aggiunto al
normale programma svolto dall’amministrazione provinciale». Tre sono gli
etilometri professionali che la Provincia consegnerà alla Polstrada, oltre a
dieci cosiddetti precursori, che servono per i controlli preventivi, per una
spesa complessiva di 30mila euro. Sarà un supporto concreto per il lavoro che
svolge normalmente la Polizia della strada, che a Verona ritira già la bellezza
di 300 patenti al mese per guida in stato di ebbrezza. La Provincia, poi, investe ogni anno circa 30 milioni di euro per la manutenzione delle strade e per la messa in sicurezza. La campagna di educazione dei giovani, infine, vede a Provincia impegnata in corsi nelle scuole sulla sicurezza stradale, in collaborazione con la Polizia». (r.c.) IL TRENTINO Piace a «Vita Trentina»
Festa no alcol
L’idea del Comune di Rovereto di sponsorizzare solo le feste senza alcol ha conquistato l’apertura di «Vita trentina» il settimanale diocesano. Un’intera pagina è stata dedicata alla proposta di palazzo Podestà che ha realizzato una sorta di decalogo. Al primo posto c’è il divieto di dedicare la manifestazione alla birra, al vino e simili. Poi è vietata la sommistrazione di superaolcolici e se la manifestazione dura più giorni, dovrà esserne prevista una «alcol free». Non si potranno fare pià delle offerte speciali per invogliare la gente a partecipare alla festa proponendo gli alcolici a prezzi bassi. Se tutto questo viene seguito e c’è già un contributo comunale, sarà aumentato. L’ARENA «Le stragi del sabato sera? Chi guida brillo sia mandato in
servizio sulle ambulanze» Federica Minici, 27 anni di professione tatuatore, beve un
caffè lungo in compagnia della mamma Francesca al bar Tulipano in via Marconi e
sfoglia le pagine de L’Arena. È utile esporre le carcasse di due auto e di una moto per
fermare le stragi del sabato sera? «No, sarebbe più utile obbligare i giovani trovati positivi al test dell’alcol o che superano i limiti di velocità, a prestare servizio di volontariato presso la croce rossa o verde. Sono certa che portando soccorso a quanti sono vittime di incidenti stradali si renderebbero conto che la vita è un bene prezioso». (…) IL GAZZETTINO Lettere
Cellulare contro la guida in stato di
ebbrezza
Visto che sempre più si parla di sicurezza della strada in ambiti politici e altro, coinvolgendo persino i gestori dei bar e locali vari, ai quali si chiede di interpretare sistemi e metodi vari per sensibilizzare al problema, io avrei una idea anche banale da proporre a chi commercia e progetta i telefonini. Io che sono stato autista di pullman e che di strada ne ho vista un po’, specialmente di notte, nei weekend vedo tuttora una quasi dipendenza morbosa dell’utilizzo di questi apparecchi specialmente da parte dei più giovani. Perché non suggerire a queste società di installare nei nuovi apparecchi un alcoltest automatico che monitorizzi il livello del tasso alcolico con un software adeguato in maniera che tutti possano controllare il loro stato di idoneità alla guida? Bar Val Rosna DIREGIOVANI Si salvi chi può! Arriva l’inquinamento
30 marzo 2007 ROMA- Cosa temono di più lavoratori e
pensionati italiani perchè minaccia la salute? Non c’è dubbio: l’inquinamento. Lo dice una ricerca internazionale, realizzata dal gruppo
assicurativo Axa, che ha rivelato come il 93% dei lavoratori italiani e il 90%
dei pensionati ritengono che l’inquinamento costituisca la minaccia più
pericolosa per la propria salute. Convinzione cresciuta durante l’ultimo anno: nella
precedente indagine, infatti, l’inquinamento era stato scelto come elemento di
maggiore pericolosità dall’82% dei lavoratori e dal 76% dei pensionati. Dopo
l’inquinamento a preoccupare ci sono: stress, fumo, fast food, alimenti
industriali ed in ultimo l’alcol. Siamo, infatti, al penultimo posto nella
graduatoria internazionale di chi ritiene che l’alcol faccia male alla salute,
seguiti solo dai giapponesi. Secondo la ricerca, inquinamento stress e fumo sono fra le
minacce più sentite per la salute in tutto il mondo. I pensionati europei mettono in cima alla torre
l’inquinamento, mentre americani e australiani sono più preoccupati dallo
stress. Tra gli undici Paesi considerati gli italiani sono tra
quelli meno preoccupati degli effetti dello stress, e precedono solo i belgi. Nessuno tra i paesi considerati, infine, mette l’alcol tra le prime tre minacce alla salute umana. IL GIORNALE Pescara, contromano in autostrada per
40 km
Due di mattina. Aveva alzato un po’
troppo il gomito. E ha sbagliato strada. O meglio, senso di marcia in
autostrada. La polizia ha cercato in tutti i modi di fermarlo: sirena,
lampeggiante, segnalazioni manuali. Ma niente da fare. L’automobilista, 60
anni, li ha schivati e ha continuato a percorrere l’A24 Roma-L’Aquila- Teramo
contromano, per 40 chilometri. L’intervento della polizia Ricevuta la segnalazione dal centro operativo dell’Aquila, la pattuglia della polizia ha provveduto a bloccare il traffico prima delle due gallerie di Colle Mulino e Monte Sant’Angelo, facendo accostare le auto sulla corsia d’emergenza in attesa che il veicolo contromano arrivasse. Nonostante tutto il 60enne ha dichiarato agli agenti che la carreggiata era quella giusta e che quanto contestato dalla polizia non era vero. All’uomo era già stata ritirata la patente nel 2005, quando era stato fermato ubriaco alla guida. IL TRENTINO Danneggiate 30 auto nella notte delle
lauree
Per le indagini si cercano testimoni
fra gli universitari
MARA DEIMICHEI TRENTO. E’ successo un’altra volta. Uno torna a casa,
parcheggia in centro - fra via San Pietro e via Santissima Trinità - va a
dormire quando la mattina dopo arriva alla sua macchina trova la sgradita
sorpresa: lo specchietto spaccato di netto. L’unica consolazione, se così si
può dire, è che oltre alla sua ci sono tutte le altre auto pacheggiate nelle
vie con lo stesso problema. In tutto, nella notte fra mercoledì e giovedì sono state una trentina le vetture che sono state danneggiate da un ignoto vandalo che per ora è senza volto. Armato di una mazza o forse con un calcio ben assestato si è preso la briga di rompere, macchina dopo machina, gli specchietti. Per alcune automobili ha scelto il lato interno, per altre quello sulla strada senza una logica almeno apparente. Un lavoro certosino che costerà a ciascun automobilista una visita dal carrozziere e una fattura da pagare che potrà variare fra i 200 e i 500 euro. Non è la prima volta che accade. Solo la settimana scorsa la polizia aveva denunciato - un giovane che fra via Mantova e via Calepina si «divertiva» a dare calci agli specchietti. Nell’ottobre nel 2003 sempre in via San Pietro e via Mantova, un episodio simile. Questa volta il «furbo» di turno con una mazza aveva danneggiato 25 auto parcheggiate. Anche in quel caso era stato individuato e quindi denunciato. Poi c’è via Endrici dove i balordi hanno più volte colpito spaccando anche, in alcuni casi, il vetro posteriori dei veicoli lasciati in sosta durante la notte. Episodi che si ripetono e che, come detto, sembrano non avere nessun senso. Così è stato anche nella notte fra mercoledì e giovedì. Fino a questo momento non ci sono sospetti. Si spera di aver qualche aiuto dalle riprese delle telecamere di alcuni negozi che si trovano sul tragitto del vandalo che sembrerebbe aver messo a segno i vandalismi seguendo il tragitto che lo portava verso casa. Ha lascito le sue impronte come un Pollicino cattivo. Invece dei sassolini ha lasciato sul suo percorso specchietti rotti in via San Pietro, in via Mantova per finire in via Santissima Trinità. Un percorso con trenta macchine danneggiate. Oltre ad alcune fioriere che sono state rovesciate e spaccate. I carabinieri, che hanno raccolto le denunce, stanno cercando di fare un po’ di chiarezza cercando persone che fossero in giro a quell’ora. Certamente si è trattato di una serata molto agitata con tante feste (per lo più per le lauree di sociologia) che hanno «animato» la serata. Una presenza massiccia di giovani che in alcuni casi hanno ecceduto con l’alcol e quindi le indagini fanno anche in questo senso. Non è detto che qualcuno dei partecipanti ai bagordi post tesi siano implicati ma potrebbero essere testimoni. IL MATTINO SPARANISE, IL SINDACO VIETA L’ALCOL
CONTRO GLI SCHIAMAZZI Dopo tante lamentele di cittadini esasperati dagli schiamazzi notturni dei frequentatori di esercizi pubblici lungo Corso Matteotti è intervenuto usando il pugno duro il sindaco di Sparanise, Salvatore Piccolo. Il primo cittadino ha infatti emesso un’ordinanza che prevede la chiusura alle 23.00 di tutti gli esercizi che somministrano alimenti e bevande ed il divieto di fornire alcolici e superalcolici dalle 22.00. VIRGILIO NOTIZIE EIRE/ GUIDA UBRIACO, RESPONSABILE
SICUREZZA STRADALE ARRESTATO In manette l’ufficiale incaricato del
rispetto norme anti-alcolSabato, 31 Marzo 2007
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