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Rassegna stampa 26/05/2005

Rassegna stampa del 26 maggio 2005

Rassegna stampa del 26 maggio 2005


Da "ANSAWeb" del 26 maggio 2005
POLSTRADA DI AREZZO SEQUESTRA 19 KG COCAINA SU AUTOSOLE
Droga nascosta in vano ricavato nel serbatoio di un’auto


AREZZO
La Polizia Stradale di Battifolle, nell’Aretino, ha sequestrato oggi 19 chili di cocaina purissima, per un valore sul mercato di 6 milioni di euro. Erano nascosti nel vano segreto ricavato nel serbatoio di un’auto. E’ il più grosso quantitativo di cocaina mai sequestrato dalla polizia aretina. Una pattuglia ha intercettato un’auto che viaggiava sull’Autosole e, dopo un’inseguimento, l’ha fermata. Al volante un romano pluripregiudicato per precedenti specifici. Dietro il sedile posteriore, gli agenti hanno scoperto che il serbatoio della benzina era stato ridotto per ricavarne un tunnel che dava accesso ad un vano nel quale erano stati riposti 19 panetti di cocaina purissima per un totale di 19 chili. L’uomo era entrato in autostrada a Prato ed era diretto nella capitale. E’ rinchiuso nel carcere aretino di San Benedetto.

Da "EGCom" del 26 maggio 2005
Rio Ferdinand: patente ritirata
Sfrecciava a 170 davanti alla polizia


La passione per la velocità è costata cara al difensore del Manchester United Rio Ferdinand. Il giocatore ha superato a quasi 170 km/h una pattuglia della polizia, con il risultato che gli è stata ritirata la patente per 28 giorni e comminata una multa di circa 2.200 euro. Continua così il periodo nero, dopo la squalifica di otto mesi in cui era incappato l’anno scorso per aver rifiutato un test antidoping.
Finché si è veloci all’interno del rettangolo verde, non ci sono problemi. Ma Rio Ferdinand ama correre anche a bordo della sua quattroruote e quando il pedale dell’acceleratore viene premuto troppo davanti a una pattuglia della stradale... beh, si può andare incontro a spiacevoli conseguenze.
Se non altro il centrale del Manchester e della Nazionale, è in buona compagnia. La passione per le auto di grande cilindrata infatti sembra comunque essere comune a molti calciatori della Premier League. Nel 2003 il centrocampista del Leeds Seth Johnson dovette rinunciare alla patente per ben due anni per essere arrivato a 200 km/h con la sua Porsche, e per di più in stato di ebbrezza. Anche all’ex-compagno di squadra di Ferdinand, l’attaccante Dwight Yorke, fu ritirata la patente per 6 mesi, quando venne sorpreso dagli autovelox a 160 km/h sulla sua Lincoln Aviator. Se l’è invece cavata David Beckham: nel 1999 riuscì a convincere il giudice che si occupava del suo caso, che l’alta velocità, che gli era stata contestata, era dovuta alla fuga dai paparazzi che lo stavano assediando.

Da "Il Messaggero" del 26 maggio 2005
Corsa contro il tempo della Polstrada di Rieti

Corsa contro il tempo della Polstrada di Rieti per salvare la vita ad una anziana donna colpita da infarto. Quindici minuti sulla Salaria con sirene e lampeggianti da parte della vettura con a bordo l’assistente capo Fausto Fainelli e l’agente scelto Daniele Ganci. La pattuglia era impegnata in un posto di controllo sulla Salaria quando si fermava vicino agli agenti una Panda guidata da una giovane donna di Borgo Quinzio: agitatissima, chiedeva aiuto per sua madre, sdraiata all’interno. Gli agenti decidevano allora di scortare l’auto fino al De Lellis, facendole strada tra il traffico intenso, riuscendo a far giungere in tempo utile l’anziana al Pronto soccorso, avvertito nel frattempo dalla sala operativa. Poi la pattuglia è tornata in servizio accompagnata dai ringraziamenti delle due donne.
Da "La Sicilia" del 26 maggio 2005
Pagavano per avere la "patente facile"
Giuseppe Recca

C’è anche un agrigentino tra le dodici persone tratte in arresto ieri nell’ambito dell’indagine sulle patenti facili condotta dalla Polizia Stradale di Agrigento e coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo. Si tratta di Giuseppe Perricone, 53 anni, ex sindaco dal 1997 al 2002 di Santa Margherita Belice. Perricone si era ricandidato alla guida di una lista di Centrosinistra, ma non riuscì ad ottenere la conferma, abbandonando in questo modo l’attività politica e tornando al suo lavoro, che prima di fare il sindaco, era quello di dirigente della condotta agraria di Sciacca. Poi un breve periodo ad Agrigento, alla Motorizzazione, prima del trasferimento a Palermo come dirigente dello stesso ufficio. Perricone è uno dei dodici destinatari di ordinanza di custodia cautelare, uno dei nove funzionari dell’Ufficio provinciale del Dipartimento dei Trasporti Terrestri (l’ex Motorizzazione) finiti in manette insieme a tre titolari di autoscuole del palermitano. Le accuse ipotizzate sono di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione aggravata, al falso in atto pubblico e rivelazioni di segreto d’ufficio. Altre 105 persone sono state denunciate a piede libero. Perquisizioni sono state effettuate nelle abitazioni e negli uffici degli arrestati. L’indagine, avviata nell’aprile del 2004, ha messo in luce un patto che consentiva ai candidati delle autoscuole coinvolte di conoscere in anticipo le domande dei quiz dell’esame per ottenere la patente di guida. Le indagini hanno preso il via nell’aprile del 2003 e sono state condotte dalla Polizia Stradale di Agrigento a cui hanno partecipato successivamente il distaccamento di Sciacca e la Squadra di polizia giudiziaria della Stradale di Palermo. Tutto cominciò quando nel 2003, nei pressi di Sciacca, gli agenti sequestrarono due patenti di guida contraffatte, risultate rubate in Campania e ricettate in Sicilia. I poliziotti pedinarono gli indagati e sorvegliarono diversi locali dove si svolgevano gli esami per la concessione delle patenti. Tramite delle intercettazioni telefoniche e microspie, furono riscontrate responsabilità a carico di 93 persone che hanno conseguito illecitamente la patente di guida. I provvedimenti sono stati disposti dal gip di Palermo Vincenzina Massa su richiesta del procuratore aggiunto Paolo Giudici e del sostituto Sergio De Montis.
Da "L’Adige" del 26 maggio 2005
Arrestate tre persone specializzate nei furti sulle autostrade
Fermata la banda dei peruviani
Omessa denuncia, cade l´accusa nei confronti di Tullio Reina e Carlo Milani
Cassazione, dirigenti provinciali assolti



Prendevano di mira i turisti stranieri sull´autostrada. Con un trucco li facevano accostare e poi li ripulivano. Ieri però non sono sfuggiti alla polizia che li cercava dietro mandato della Procura generale di Trento. Tre peruviani sono stati bloccati dalla Polizia stradale sulla bretella tra la A4 e la A5, a Viverone (Vercelli). Elizabeth Guitierres Mendoza, di 30 anni, è stata fermata, mentre Felipe Velez Figueroa, di 36 anni, e Jose Luis Solar Cortes, di 30, sono stati arrestati. I tre fanno parte di una banda specializzata in colpi sulle autostrade. Semplice la tecnica: i malviventi affiancavano la loro auto a quella delle vittime, con la scusa di avvertirle di un principio di incendio o di problemi alle gomme, li facevano fermare e poi rubavano portafogli, telecamere e borsette.Ci sono voluti tre gradi di giudizio ma alla fine Tullio Reina (all´epoca dirigente provinciale del Servizio patrimonio) e Carlo Milani (capo ufficio) hanno visto accolte in pieno la proprie ragioni. La Corte di Cassazione ha infatti assolto "perché il fatto non costituisce reato" i due dipendenti pubblici dal reato di omessa denuncia ribaltando così la sentenza di primo e secondo grado (180 euro di multa).
Reina e Milani, difesi dall´avvocato Marcello Russolo, erano finiti nei guai per non aver denunciato l´illecita occupazione di demanio stradale a Roncegno. I giudici della Suprema corte hanno stabilito invece che i due agirono correttamente segnalando la questione all´ufficio provinciale competente sul demanio stradale.


Giovedì, 26 Maggio 2005
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