Rassegna stampa del 23 maggio 2005 |
Da
"EmiliaNet" del 23 maggio 2005
Uccise a posto di blocco, chiesta grazia per poliziotto Condannato a 9 anni per omicidio volontario, già 13000 firme BOLOGNA
Una domanda di grazia al presidente della Repubblica Ciampi, sostenuta già da oltre 13.000 firme, per Ivan Liggi, l’agente della Polstrada di Rimini che dall’anno scorso sta scontando una condanna per omicidio volontario a nove anni e cinque mesi per aver ucciso un automobilista di 32 anni che aveva saltato un posto di blocco: la richiesta è stata presentata dal papà dell’agente, all’epoca (1997) 25enne, al carcere di Forlì dove è detenuto. In mattinata Natale Liggi, il padre, è stato in Piazza Maggiore a Bologna insieme all’associazione di volontariato Andromeda per fare volantinaggio fra i cittadini, per annunciare i banchetti che dalla prossima settimana l’associazione metterà nelle piazze del capoluogo emiliano in cui chiederanno anche contributi economici (c/c 119502 del Credito Cooperativo). Ivan Liggi, il 24 febbraio 1997, in servizio di pattuglia sulla statale Adriatica, intimò l’alt a un automobilista, che saltò il posto di blocco e costrinse i poliziotti a un lungo inseguimento nel centro di Rimini: dopo essere stato investito, Liggi esplose un colpo che uccise il 32enne guidatore. Da "ANSA" del 23 maggio 2005 Incidenti stradali: 42 vittime nel fine settimana Meno incidenti sulla rete autostradale ROMA E’ di 42 morti e 1.182 feriti il bilancio degli incidenti stradali dell’ultimo fine settimana. Lo stesso numero di vittime si sono registrate nell’analogo week end dello scorso anno. Tra venerdì e domenica scorsi Polizia stradale a carabinieri hanno attivato 33.644 pattuglie. Nell’ultimo fine settimana sulla rete Autostrade per l’Italia, il numero complessivo degli incidenti e’ invece diminuito del 37% rispetto allo scorso anno. Da "Il Messaggero" del 23 maggio 2005 RACCORDO Inseguimento e carambole sul filo dei 180 km orari Un morto e cinque feriti sull’A24, un inseguimento a 180 orari con aggressione alla polizia sul grande raccordo anulare. È il bilancio di un sabato notte drammatico sulle strade intorno alla Capitale. L’incidente mortale è avvenuto poco dopo le 3,30 nei pressi del casello del Centro agroalimentare di Guidonia dell’autostrada Roma-L’Aquila. Una persona è morta e altre cinque sono rimaste ferite e sono state ricoverate all’ospedale di Tivoli. Ancora non è stata resa nota l’identità della vittima e non si conoscono le effettive condizioni di salute dei feriti. Dell’incidente si sono occupati gli agenti della polizia stradale Roma Est, che hanno eseguito i rilievi e stanno indagando sulla dinamica che ha provocato l’incidente. Secondo la prima ricostruzione le macchine coinvolte nell’impatto sono state tre. Il corpo della vittima è stato trovato all’esterno di uno dei veicoli, probabilmente scaraventato fuori dall’impatto provocato da un tamponamento. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco, con due mezzi, che hanno estratto i feriti dalle lamiere. Poco dopo, intorno alle 5,10, tre auto della polizia stradale di Roma e tre volanti sono state impegnate in un lungo inseguimento lungo tutto il Gra a una velocità media di 180 chilometri orari e oltre. L’emulo dello Schumi degli anni migliori, Daniele R. di 26 anni, è entrato sul raccordo da via Tiburtina, in corsia esterna. Qui ha cominciato una lunga corsa a folle velocità, subito intercettato da una pattuglia della stradale, che ha chiamato i rinforzi. Dopo circa settanta chilometri sulla soglia dei 200, l’Audi A6 del “fuggitivo” si è scontrata con alcune auto private, quindi ha infilato l’uscita della Rustica e ha terminato la corsa in via Noale, dove è stato bloccato dagli agenti dopo una violenta colluttazione. L’uomo è adesso piantonato all’ospedale Figlie di San Camillo, dove è stato ricoverato per un trauma cranico dovuto a un colpo alla testa rimediato nella frenata finale. È accusato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre ad aver collezionato una sfilza da record di violazioni al Codice della strada. Da "La Provincia di Cremona" del 23 maggio 2005 Targa inclinata per evitare l’autovelox: scoperto e multato Savona Per sfuggire all’autovelox della polizia stradale un quarantenne cuneese aveva collegato un cavo d’acciaio alla targa della sua moto per alzarla dopo il posto di controllo fisso. Uno stratagemma che però non è servito al motociclista piemontese che ieri è stato bloccato e multato dagli agenti della Stradale di Savona sulla provinciale 29 del Colle di Cadibona, la strada che collega la Riviera al basso Piemonte. Sono state oltre 200 le moto controllate in zona dalla Stradale che ha intensificato in questo weekend i controlli. Da "Il Messaggero" del 23 maggio 2005 Alcol, ritirate 10 patenti MACERATA Capillare lavoro di prevenzione e repressione quello condotto dagli agenti della polizia stradale la notte tra sabato e ieri lungo l’intero tratto ella costa maceratese, da Porto Recanati a Civitanova, e concentrato soprattutto in vicinanza dei locali notturni. Alla fine dieci sono state le patenti ritirate ad automobilisti, giovani per lo più, per eccesso di velocità, guida pericolosa o in stato di ubriachezza: i guidatori che non hanno superato l’esame dell’etilometrro sono stati la maggioranza. Da "Il Giornale di Brescia" del 23 maggio 2005 Ebbrezza: ritirate undici patenti CONTROLLI DELLA POLIZIA STRADALE IN FRANCIACORTA g. s Non sono solo i maschi, come si crede, ma ci sono anche ragazze che nelle serate prefestive alzano troppo il gomito prima di mettersi al volante nel cuore della notte. Tra le 11 patenti che la Polizia Stradale ha ritirato nel fine settimana per guida in stato di ebbrezza, ci sono infatti anche due donne. Anche loro sono incappate nei controlli effettuati con l’etilometro dalla mezzanotte di sabato alle 6 di ieri mattina da due pattuglie della Stradale (una di Chiari e l’altra di Brescia) nella zona della Franciacorta, tra Erbusco e Rovato. Gli undici automobilisti, che per lo più avevano un’età sui 20 anni, con il tetto di 32, oltre ad aver perso 10 punti della patente, sono stati anche denunciati. Un’altra patente, la dodicesima del controllo, è stata ritirata per sorpasso vicino a un incrocio. Un automobilista è stato sorpreso senza aver allacciato la cintura di sicurezza e ci ha rimesso 5 punti. Rilevate anche altre 5 infrazioni al Codice della strada. Ritirate anche due carte di circolazione per mancata revisione del veicolo. In tutto sono stati controllati 50 veicoli e 77 persone. E per chi ancora non lo sapesse, i severi controlli si ripeteranno anche nei prossimi fine settimana. Da "La Provincia di Cremona" del 23 maggio 2005 Alla guida ubriachi e drogati Cremonesi indisciplinati nei guai E’ il solito problema. Il vizio di sempre: bevono e fumano spinelli e poi si mettono alla guida. Senza capire quanto sia pericoloso. E per fortuna che a fermarli, prima che accada l’irreparabile, ci sono gli agenti della polizia stradale, impegnati nei servizi coordinati allo scopo di prevenire le stragi del sabato sera. Anche nel fine settimana appena trascorso, sono stati decine i cremonesi finiti nei guai per guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Come sempre, a cadere nella rete degli inquirenti sono stati per la maggior parte giovani e giovanissimi, età compresa tra i 18 e i 25 anni. A fermarli, per poi sottoporli ai test di legge, gli agenti della polstrada di Cremona e dei distaccamenti di Pizzighettone e Casalmaggiore, di pattuglia insieme lungo le strade più trafficate, nei pressi dei locali notturni. Bilancio: strage di punti, patenti ritirate, qualche denuncia a piede libero. E se per gli indisciplinati al volante i controlli a Cremona e provincia si sono rivelati ‘amari’, non meno lo sono stati quelli organizzati da carabinieri e polizia nel Bresciano. Anche oltre confine, infatti, i cremonesi hanno mostrato scarsa predisposizione a seguire le regole. Ovviamente identiche, all’ombra del Torrazzo come nel territorio della Leonessa, le conseguenze. Con una aggravante: tre ragazzini, uno minorenne, bloccati nella zona di Orzinuovi sono stati sorpresi con alcuni grammi di hashish e per questo segnalati alla prefettura come assuntori di sostanze stupefacenti. Da
"La Repubblica" del 23 maggio 2005
Spire, boe, sensori e radar sull’autostrada dell’hitech STEFANO CARLI Sono
200 chilometri davvero hitech quelli dell’autostrada che collega
Brescia a Padova. Duecento chilometri interamente controllati elettronicamente,
in cui il movimento delle auto e dei tir non lascia quasi zone d’ombra.
Sintetizzando nei numeri, lungo il percorso dell’autostrada sono
già oggi operative quattro distinte tecnologie di rilevamento
dei dati di traffico. Sono infatti state installate 200 telecamere;
circa 500 "boe elettromagnetiche", che poi non sono altro
che antenne montate su dei pali o inserite nei cartelli, che captano
dei segnali e li rimandano alla centrale. La stessa funzione che hanno
diverse altre centinaia di "spire elettromagnetiche" inserite
appena sotto il primo strato d’asfalto. Infine è stato
anche installato un centinaio di "sensori radar".
Un dispiego di tecnologia in grado di esercitare un controllo pressoché assoluto su tutto quello che accade sul doppio nastro d’asfalto e che ha per obiettivo solo la sicurezza e la scorrevolezza del traffico. Oggi la Brescia Padova, la Serenissima, come viene comunemente chiamata, offre questo alto tasso di tecnologia grazie al fatto che la società di gestione autostradale è anche l’azionista di controllo di Infracom, la società di telecomunicazioni che ha realizzato tutta la piattaforma tecnologica e che gestisce il traffico di dati per conto della società autostradale. La Serenissima è in effetti per Infracom un vero e proprio laboratorio, anche perché è forse la tratta autostradale più trafficata d’Italia e, finanziariamente, una società che genera un enorme flusso di cassa. Una combinazione che ha permesso ad Infracom di crescere fino al punto di acquisire, un paio di anni fa, la rete in fibra ottica di Autostrade Spa e di espandere il suo campo di azione dai distretti lombardi e veneti della sua missione originaria a tutto il territorio nazionale. "Infracom ha chiuso il 2004 con un fatturato di 152 milioni, ma la sua attività non è più solo di sfruttare la rete in fibra ottica posta lungo la Serenissima per vendere servizi di tlc alle aziende, ma è in misura crescente nel business della mobilità, che genera già oggi il 18% dei ricavi. E per sviluppare tecnologie e applicazioni la società investe il 56% del fatturato", spiega il direttore generale Giovanni Zola. L’obiettivo della società non è dunque solo di sfornare tecnologie ad uso della sua capogruppo, ma si prepara ad uscire dalle autostrade per offrire il controllo dei flussi di mobilità soprattutto alle grandi città soffocate dal traffico e dall’inquinamento, per dare sostanza a quelle ZTL, Zone a Traffico Limitato, che oggi funzionano quali solo grazie ai vigili, ma che domani potrebbero essere completamente gestite dalle tecnologie, sia per il controllo che per la riscossione delle tariffe di accesso. Le tecnologie di base sono proprio quelle in funzione sulla Serenissima. Le telecamere. Duecento telecamere, ogni 2 chilometri, ma raddoppiate per ognuno dei sensi di marcia. Sono "direzionabili da remoto", come si dice in linguaggio tecnico: vuol dire che il centro operativo può cambiare la direzione e le altre caratteristiche delle inquadrature. Le loro immagini vanno a finire in altrettanti monitor nel centro di servizio Infracom di Verona. Ovviamente non si possono tener d’occhio 200 monitor, e allora le immagini per ora restano qui. Ed ecco come vengono utilizzate. Boe elettromagnetiche. Sono circa 500: sono delle piccole scatole metalliche montate su ponti, viadotti, pannelli: insomma, più o meno a mezz’aria. Il loro compito è di rilevare i segnali radio emessi dai terminali in movimento. Oggi, per esempio, rilevano solo i veicoli dotati di Telepass. La nuova frontiera è quella di far rilevare i segnali emessi dai cellulari (ovviamente quelli abilitati a questo servizio) o da Rfid, le etichette intelligenti a radiofrequenza. Il compito delle boe è di rilevare e contare il passaggio dei veicoli. Quando il passaggio si intensifica, si rilevano troppi veicoli a distanza ravvicinatissima, vuol dire che si è creata una coda. Spire elettromagnetiche. Il compito e il funzionamento è come per le boe. In più le spire sono anche in grado di rilevare la velocità dei veicoli. Non in modo preciso (non potrebbero essere utilizzate per fare multe) perché opera per categorie. Rileva il peso dell’auto e la assegna automaticamente ad una categoria dimensionale; poi sono anche in grado di misurare l’intervallo di passaggio tra le ruote anteriori e posteriori e, incrociando questo dato con quello della categoria dimensionale, e ipotizzando quindi una lunghezza media dell’auto per quella categoria, calcola la velocità. E’ evidente l’approssimazione del calcolo se si pensa agli Autovelox, ma qui serve sapere se le macchine in circolazione vanno in un range di velocità intorno ai 50 all’ora, agli 80 o sopra i 100 o anche oltre. Un dato che serve, anche qui, a dire di come stia scorrendo il traffico. Sensori Radar. Sono normali radar, ce ne sono un centinaio lungo l’autostrada, che individuano le sagome dei veicoli e inviano i dati alla centrale operativa. La piattaforma. E’ il cuore del sistema. E’ una tecnologia messa a punto da Infracom e che combina tutto l’insieme dei dati rilevati dai vari sensori. Quando individua un’anomalia segnala l’esistenza di un problema: a quel punto si va a vedere sui monitor corrispondenti, si ha un’immagine diretta di che cosa sta accadendo in quell’istante e si prendono le adeguate misure. Questo è quello che è in funzione già oggi. Ma assieme a queste tecnologie ce ne sono altre in via di sviluppo. Anche se sono ancora al livello di test. Telecamere intelligenti. E’ un software in grado di "leggere" le immagini, interpretandole. Il senso è quello di rilevare andamenti veicolari anomali. Per esempio un’auto che sta sbandando e che quindi procede in modo irregolare rispetto al senso di marcia. La telecamera che rileva questa anomalia fa scattare un allarme e si va a vedere sul monitor cosa è accaduto: un incidente, un guasto meccanico. Lo si vede in diretta e si prendono le misure adeguate. Oggi telecamere intelligenti esistono già: sono montante sulle auto della Polizia ma si limitano a riconoscere e leggere i numeri delle targhe delle auto, inviandole alla centrale per un controllo in automatico. Il caso del riconoscimento delle traiettorie anomale è un po’ più complesso. Riconoscimento selettivo. E’ il sistema più sperimentale di tutti, al momento. Se in un auto ci sono, per dire, quattro persone, e ognuna indossa un sistema di pagamento automatico al casello (che non sarà più legato alla macchina ma alla persona) il sistema deve essere in grado di riconoscere tutti e quattro ma deve far pagare solo uno. Come? Ad Infracom non lo vogliono dire ma assicurano che la soluzione l’hanno trovata. Come per il caso di chi accompagnasse un disabile nella propria auto in una Ztl: con il disabile a bordo, che ne ha il diritto, si entra tranquilli; senza, è una multa assicurata. |
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