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Regno Unito: la sicurezza stradale comincia dai bambini

Stanziati dal governo 15 milioni di sterline per insegnare ai bambini a pedalare sicuri

 

 

(ASAPS) LONDRA, 6 aprile – 15 milioni di sterline sono una bella cifra. Oltre 22 milioni di euro, per l’esattezza, e sono state interamente destinate dal governo ad uno specifico programma per la sicurezza stradale con il proposito di insegnare ai bambini come andare in bicicletta nel traffico cittadino, senza farsi male. Il progetto, ambizioso ma che sicuramente parte bene con un simile sforzo economico, si chiama “Bikeability” e si rivolgerà ad un target di 100mila ragazzini: una parte del programma, come spiegato dal ministro dei trasporti sir Douglas Alexander, prevede la realizzazione di nuove piste ciclabili con itinerari dedicati verso le scuole, mentre sul fronte pedagogico gli insegnanti riceveranno specifica formazione per trasmettere agli alunni le nozioni del codice della strada. In particolare verrà spiegato loro come affrontare un incrocio, come districarsi nel traffico – per esempio insegnando loro come svoltare o quale mano tenere – indicando anche come è formata la legge della circolazione britannica. “Se riusciamo a farli andare in bicicletta da giovani focalizzandoci molto sulla sicurezza – ha detto il ministro del governo di Tony Blair – ci saranno molti benefici in futuro”. Bikeability precede, alla fine del corso, un esame di valutazione. Un diploma a tutti gli effetti, che per i ragazzini suonerà un po’ come se avessero preso la loro prima “drive licence”. “Il nostro obiettivo di lungo periodo – ha aggiunto Phillip Barnton, presidente di Cycling Englad, l’associazione britannica dei ciclisti – è di fare in modo che tra cinque anni nessun bambino in Gran Bretagna lasci la scuola elementare senza avere le conoscenze necessarie a conseguire un Bikeability”. il vialibera al progetto è scattato dopo una prima sperimentazione avvenuta in tutto il paese su 3mila alunni, cominciata lo scorso novembre. Gli ottimi risultati ottenuti con i ragazzi si è scontrato però con l’impossibilità formale per loro di muoversi in bicicletta, vista la congestione del traffico che ogni città britannica registra nelle ore di punta. Così si è pensato di integrare il progetto con modifiche strutturali agli assetti viari dei centri cittadini, fornendo agli enti locali anche qualche strumento economico per realizzare le prime piste ciclabili.  I più giovani rappresentano un quarto dei ciclisti uccisi in strada e circa un terzo dei feriti. Un prezzo, questo, che una società civile non può permettersi. (ASAPS)


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Venerdì, 06 Aprile 2007
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