IL SOLE 24ORE Al via il primo «Piano nazionale alcol»
Ecco i 10 obiettivi del triennio: - Aumentare la consapevolezza del rischio connesso con il
consumo delle bevande alcoliche nella popolazione generale e in alcune fasce di
popolazione particolarmente esposte (anziani, giovani, donne), nonché il
sostegno a favore delle politiche di salute pubblica finalizzate alla
prevenzione del danno alcolcorrelato. - Ridurre i consumi a rischio (e in particolare quelli
eccedentari e al di fuori dei pasti) nella popolazione e in particolare nei
giovani, nelle donne e nelle persone anziane. - Ridurre la percentuale dei giovani minori di 18 anni che
assumono bevande alcoliche, nonché l’età del primo contatto con le stesse. - Ridurre il rischio di problemi alcolcorrelati che può
verificarsi in una varietà di contesti quali la famiglia, il luogo di lavoro,
la comunità o i locali dove si beve. - Ridurre la diffusione e la gravità di danni
alcolcorrelati quali gli incidenti e gli episodi di violenza, gli abusi sui
minori, la trascuratezza familiare e gli stati di crisi della famiglia. - Mettere a disposizione accessibili ed efficaci
trattamenti per i soggetti con consumi a rischio o dannosi e per gli
alcoldipendenti. - Provvedere ad assicurare una migliore protezione dalle
pressioni al bere per i bambini, i giovani e coloro che scelgono di astenersi
dall’alcol. - Aumentare la diffusione dei metodi e strumenti per
l’identificazione precoce della popolazione a rischio. - Aumentare la percentuale di consumatori problematici
avviati, secondo modalità adeguate alla gravità dei problemi, al controllo dei
propri comportamenti di abuso, con particolare riferimento ai giovani. - Garantire l’adeguamento dei servizi secondo le
previsioni della legge 125/2001 e aumentare la qualità e la specificità dei
trattamenti nei servizi specialistici per la dipendenza da alcol. Gli interventi sono articolati in 8 aree strategiche: - Informazione /educazione. - Bere e guida. - Ambienti e luoghi di lavoro. - Trattamento del consumo alcolico dannoso e
dell’alcoldipendenza. - Responsabilità del mondo della produzione e
distribuzione. - Capacità sociale di fronteggiare il rischio derivante
dall’uso dell’alcol. - Potenzialità delle organizzazioni di volontariato e
mutuo aiuto e delle organizzazioni non governative. - Monitoraggio del danno alcolcorrelato e delle relative
politiche di contrasto. Per ognuna delle 8 aree si procederà per specifici target
avviando alleanze con i diversi attori pubblici e privati comunque coinvolti
nelle attività correlate (scuola, imprese, esercizi commerciali, ecc.). (*) Nota: potete trovare il testo integrale del “Piano nazionale alcol e salute” al sito: http://www.governo.it/governoinforma/documenti_ministeri/salute/alcool_piano.pdf,
IL TRENTINO «Alcolici vietati ai minori di 18 anni» Andreolli e Mellarini: stop alla
vendita nei bar e nei supermercati Gli assessori stanno studiando la nuova
legge: sarebbe una norma unica in Italia
NICOLA BALDO TRENTO. Linea dura contro l’abuso di alcol. Gli assessori
provinciali Remo Andreolli e Tiziano Mellarini stanno studiando una legge per
vietare il commercio di alcolici ai minori di 18 anni nei locali pubblici e nei
supermercati. Una norma che alzerebbe quindi di due anni il limite già imposto
dal codice penale: si tratterebbe di un’iniziativa unica in Italia. L’annuncio
è stato dato da Andreolli durante la presentazione delle iniziative programmate
per aprile, il mese dedicato alla prevenzione alcologica. IL GAZZETTINO COSÌ IN VENETO In aumento gli alcolici e le droghe stimolanti
Venezia
L’80 per cento dei giovani veneti fa uso di vino e birra,
il 67,7 di superalcolici, il 64,8 di tabacco, il 25,5 di cannabis, il 4,2 di
cocaina, il 2,8 di ecstasy, il 2,1 di Lsd, l’1,7 di anfetamnine, l’1,5 di
steroidi, l’1,4 di eroina. Sono i dati dell’indagine condotta nel 2006
dall’Osservatorio regionale sulle dipendenze su un campione di 4.917 ragazzi di
età compresa tra i 12 e i 24 anni. «Si tratta del campione più alto negli
ultimi trent’anni composto da un mixing di giovani contattati in centri
commerciali e piscine proprio per non intervistare solo studenti - spiega il
direttore dell’Osservatorio, dott. Giovanni Serpelloni - Un’indagine che è più
aggiornata di quella condotta dal Cnr nel 2005 su un campione di 2.500
ragazzi». L’indagine ha evidenziato alcune
caratteristiche salienti del fenomeno droga in Veneto. «La prima - spiega il
dott. Serpelloni - è che c’è un aumento dell’uso di droghe stimolanti,
nell’ordine cannabis modificata, cocaina, anfetamine ed ecstasy. Secondo, non
c’è un calo dell’uso dell’eroina, ma c’è comunque (in difformità a quanto avviene
a livello nazionale) un trend in aumento come numero di consumatori e in
percentuale relativa; è variata solo la modalità di assunzione con molti più
eroinomani diventati dipendenti per averla fumata e sniffata mentre si è
abbandonato l’uso della siringa. Terzo, c’è un aumento nei teenager collegato a
un aumento del consumo di alcol: oltre il 70 per cento dei ragazzi che hanno
una media di 16 anni usa quotidianamente alcol e l’uso di alcol associato a
droghe è una cosa dannosissima perchè nel 68 per cento dei casi si tratta di
alcol più cocaina che crea cocaetilene nell’organismo, un composto molto
tossico per fegato e neuroni cerebrali, mentre il cocktail alcol-droga provoca
un allungamento dell’effetto della cocaina». Giuseppe Tedesco IL GIORNALE DI VICENZA Il blitz. La polizia allo “Smallville” di via Zamenhof
dopo una serie di segnalazioni dei genitori Minorenni ubriachi in discoteca Il titolare è stato denunciato Ora
rischia una sospensione Il controllo con l’etilometro dentro il locale In pista
anche ragazzi con meno di 15 anni di Diego Neri Minorenni ubriachi, ragazzini sotto i 15 anni scatenati in
pista. È questo il panorama che la polizia si è trovata davanti nel corso di un
blitz - il primo compiuto con queste modalità in Veneto - organizzato in una discoteca
dopo aver ricevuto varie segnalazioni anche da parte di genitori spaventati. E
il quadro che emerge è effettivamente preoccupante. Al momento, il titolare
dello “Smallville” di via Zamenhof in città, Mario Cuomo, 39 anni, di Camisano,
è stato denunciato e rischia, oltre ad una multa, anche la sospensione della
licenza. IL GAZZETTINO Treviso
«Discutete la legge sugli alcolici» L’Associazione Manuela: «Occuperemo la sede del Gazzettino
se la Regione non fisserà il dibattito» (A. Fed.) La redazione di Treviso de Il Gazzettino verrà
occupata simbolicamente e pacificamente da domani pomeriggio alle 17, ad
oltranza. Rispettando gli orari di chiusura del giornale (da mezzanotte alle
10), Andrea Dan e Salvatore Nappo rimarranno nei nostri uffici in attesa che il
presidente dell’aula del Consiglio della Regione Veneto Marino Finozzi
comunichi la data in cui verrà discussa in aula la proposta di legge 117 del
gennaio 2007. Si tratta della spinosa questione della vendita di alcool legata
alle morti sulla strada e, in generale, alla sicurezza per la quale si sta
battendo da anni l’Associazione Manuele per la sicurezza stradale, di cui i due
sono responsabili, che è principalmente composta da parenti di vittime della
strada. IL GAZZETTINO (Padova) L’INTERVENTO I giovani di Padova amano ritrovarsi nei giorni di
mercoledì, venerdì e sabato nelle piazze cittadine per socializzare e
trascorrere insieme le ore dell’aperitivo serale e del dopocena. Sono studenti
delle superiori, universitari padovani e fuori sede, giovani lavoratori,
professionisti E sono tanti Purtroppo alcuni piccoli gruppi non conoscono
alcune elementari norme del vivere in una comunità L’attuale Amministrazione
Comunale si è data da fare in questi anni ed 1) ha istituito la Consulta delle
Piazze, ascoltando le richieste di residenti e commercianti, creando uno
strumento di partecipazione 2) ha promosso una campagna contro l’abuso
dell’alcol e il consumo precoce nei giovani 3) ha avviato un percorso di
sensibilizzazione dei baristi in merito al grado alcolico delle bevande, dello
spritz in particolare e alla somministrazione di alcolici ai minori 4) ha
collaborato efficacemente con le autorità di pubblica sicurezza per contrastare
fenomeni di spaccio e delinquenza 5) ha avviato durante la scorsa estate
l’esperimento della delocalizzazione al Portello. Gruppo provinciale Giovani della MargheritaIL GAZZETTINO (Padova) Il sindaco ha firmato un’ordinanza nella quale vieta che
si possa vendere alcol nei locali, gestiti da stranieri, dove si telefona a
tariffa ridotta (*) Niente bevande alcoliche dentro i phone center
Almeno un centinaio gli esercizi, soprattutto in
zona stazione. Il provvedimento dopo le molte lamentele per gli schiamazzi Il Comune ha deciso la mano dura contro i phone center.
L’assessore alla Polizia Municipale, Carrai, ieri ha informato che il sindaco
ha firmato l’ordinanza che impedisce la vendita all’interno di questi locali di
qualsiasi bevanda alcolica. È l’ultimo provvedimento in ordine di tempo di una
battaglia che sta andando in scena da mesi. A febbraio c’era già un elenco di
venti esercizi commerciali costretti ad abbassare la serranda per non aver
emesso lo scontrino fiscale. Fra questi phone center, bar e alcune pizzerie. I
provvedimenti furono notificati dagli uffici dell’Agenzia delle Entrate. I
controlli sono proseguiti dagli stessi ispettori dell’Agenzia delle Entrate e
dai militari della Guardia di Finanza. E proprio qualche giorno fa si è saputo
che nell’elenco di altri 40 esercizi ai quali la Gdf potrebbe far chiudere la
serranda per non aver emesso lo scontrino ci sono alcuni phone center gestiti
da pakistani. Ma quanti sono i phone-center in
città? Quei posti dove gli extracomunitari e gli stranieri in genere possono
telefonare a tariffa ridotta in ogni parte del mondo? Nessuno è mai riuscito a
contarli. C’è chi dice siano addirittura un centinaio. Ma quello che succede
fuori e intorno ai phone-center assume spesso il carattere di disturbo della
quiete pubblica. Molti sono gli esposti arrivati al Comune da parte di
residenti infastiditi dagli schiamazzi di persone ubriache o che girano con
grandi bottiglioni di birra in mano. Ora il Comune ha deciso un giro di vite.Questa
problematica era stata sollevata dal senatore Maurizio Saia all’inizio di
febbraio. «Nel raggio di circa 300 metri, compresi tra la stazione ferroviaria,
via Trieste e le quattro strade che la attraversano: Tommaseo, Foscolo, Mameli
e piazzetta De Gasperi dal lato opposto, ci sono 17 phone-center gestiti da
stranieri; uno di questi durante i week-end, viene usato addirittura per
funzioni religiose; in appena 3 di questi figurerebbero, almeno in parte, i
requisiti richiesti dalla normativa per funzionare, cioè un servizio igienico,
una cabina per portatori di handicap, una sala d’attesa, l’obbligo di
sottoporsi a un orario definito tra le 7 e le 22 e alla chiusura domenicale.
Invece ci sono merci avulse da ogni controllo vendute promiscuamente tra gli scaffali
di un sito per telefonare, birre acquistate e consumate in loco, marciapiedi e
angoli adibiti a sopperire ai bisogni fisiologici degli avventori». «Abbiamo
regolamentato l’attività dei phone-center nel 2005 - dichiara l’assessore
Carrai - prima di tutto gli orari sono stati uniformati: feriali 7-23.30 e
festivi 8-22. E ora c’è la nuova ordinanza». M.G. (*) Nota: nel nostro Paese gli alcolici hanno una diffusione capillare come nessun altro bene di consumo. (Una rivendita ogni circa 200 abitanti). Siamo da sempre favorevoli alla riduzione delle licenze i vendita degli alcolici, ma da un po’ fastidio che si consideri l’alcol venduto da stranieri come più sconveniente di quello degli altri esercizi. L’alcol che fa male è sempre quello bevuto e venduto dagli altri. L’ARENA «Le carcasse d’auto in piazza? Colpiscono soltanto coloro
che già sono prudenti» Luciano Passaia, 35 anni, commerciante, legge L’Arena
all’osteria Le Piere del quartiere Carega. (…) Si parla ancora della prevenzione degli incidenti stradali
che coinvolgono soprattutto giovani: ha visto le auto distrutte in piazza Bra e
a porta Nuova? «Sì, ma credo che servano a ben poco, fanno effetto a chi in realtà farebbe attenzione lo stesso e non arrivano ai veri destinatari. Ho alcuni amici che da incidenti stradali hanno riportato gravi conseguenze, uno è in sedia a rotelle, ma non mi pare che il loro esempio tra chi li conosce abbia portato a cambiare abitudini quanto ad alcol e guida». (a.g.) IL MATTINO
Scontri con ultrà inglesi Diciotto
feriti, uno è grave
Roma. Incidenti prima di Roma-Manchester, tafferugli all’interno dell’Olimpico anche durante la partita, subito dopo il primo gol della squadra di Spalletti, e nell’intervallo tra primo e secondo tempo. Il bilancio finale: diciotto ultrà feriti, quasi tutti inglesi, di cui uno grave ricoverato all’ospedale San Giacomo. É stato accoltellato al collo mentre si trovava nei pressi di ponte Duca d’Aosta, la zona del lungo Tevere situatata a poca distanza dallo stadio. Prima del match, accerchiata da un gruppo di teppisti romani un’auto dei vigili urbani che avevano fermato un bagarino, in ottemperanza alle nuove norme per la sicurezza negli stati. Altre auto sono state colpite da teppisti con sassi e bastoni. Immediato l’intervento della polizia in soccorso dei vigili. Determinante l’effetto-alcol negli incidenti. Nonostante il divieto di vendere birra e altre bevande nei pressi dell’Olimpico, e di portare alcolici all’interno dell’impianto, numerosi i supporter al seguito del Manchester che hanno atteso il match bevendo fiumi di birra. A piccoli gruppi si sono riversati nei pub e nei bar del centro della capitale svuotando migliaia di lattine. Proprio il massiccio consumo di bevande sembra sia stata la causa scatenante dei tafferugli avvenuti nelle zone limitrofe all’Olimpico - piazzale Maresciallo Diaz, ponte Duca d’Aosta - e, subito dopo, ai cancelli dello stadio, un’ora circa prima della partita. Trecento tifosi inglesi, visibilmente ubriachi, sono venuti in contatto con ultrà romanisti. Gli agenti antisommossa sono intervenuti, ma non hanno potuto evitare alcuni scontri. Altri incidenti, di entità minore, anche durante la partita. Subito dopo il primo gol giallorosso, dalla curva romanista sono partiti oggetti contro i tifosi del Manchester (circa settemila) dislocati in una fetta di stadio, che hanno tentato la replica. È intervenuta la polizia: gli agenti sono stati costretti a cariche contro gli ultrà inglesi più scalmanati, tre sono stati ammanettati e portati via. Alla fine della partita i primi ad uscire dallo stadio sono stati i tifosi romanisti. Quelli inglesi sono rimasti oltre trenta minuti all’interno dell’Olimpico, poi progressivamente hanno lasciato lo stadio a bordo di pullman scortati dalla polizia e diretti verso l’aeroporto. ASCA CALCIO: 11 INGLESI RICOVERATI DOPO ROMA-MANCHESTER. UEFA
APRE INCHIESTA Roma, 5 apr - Undici tifosi inglesi sono stati ricoverati
in un ospedale della capitale per gli scontri prima e dopo la partita di
Champions League, Roma-Manchester. Un supporter inglese inoltre e’ stato
accoltellato al collo in modo grave. L’Uefa ha fatto sapere che ha gia’ aperto
un’inchiesta. ’’Una possibile decisione da parte della commissione disciplinare
della Uefa potrebbe arrivare dopo la pausa di Pasqua - afferma un funzionario
Uefa - ma dobbiamo aspettare il resoconto ufficiale dei fatti da parte delle
forze dell’ordine italiane’’. L’ambasciata inglese, ha detto all’Afp di essere
a conoscenza di 11 cittadini inglesi ricoverati negli ospedali della Capitale,
’’per varie ferite, ma nessuno e’ in pericolo di vita’’, rassicura il
portavoce, che aggiunge: ’’due di loro dovranno rimanere sotto osservazione
un’altra notte, ed uno potrebbe essere ricoverato’’. Nei giorni scorsi, il Manchester United aveva avvertito (dal sito internet del club inglese) i suoi tifosi in trasferta di stare attenti ad alcune zone della citta’, provocando l’indignazione non solo del club giallorosso, ma anche da parte del Campidoglio. ’’La Gazzetta dello Sport’’ oggi ha commentato l’accaduto dicendo: ’’nonostante l’indignazione di sindaco e tifosi, le paure degli inglesi si sono rivelate fondate’’. IL TEMPO Inefficace l’ordinanza del prefetto per impedire la
vendita di vini e liquori Birra nelle buste, divieto
raggirato. Nei bar vicino al Foro Italico alcolici nascosti in sacchetti prima
della gara DAMIANA VERUCCI FACILE come bere un bicchiere d’acqua. Anzi, in questo caso è più corretto dire di birra. Ore 12 di ieri. Scatta l’ordinanza del prefetto che vieta la vendita di alcolici da asporto, per la prima volta, in tutto il territorio della Capitale, in occasione della attesissima partita Roma-Manchester. Gli esercizi pubblici sono avvertiti: gli alcolici non possono essere acquistati e portati fuori, ma consumati solo all’interno, per evidenti ragioni di sicurezza legati a una partita diventata «a rischio» a causa delle polemiche che hanno accompagnato la vigilia. Ma nei pressi dello stadio, in quella che dovrebbe essere considerata la zona più «calda», alcuni dei bar, pizzerie, alimentari, chioschi sembrano non tenere assolutamente conto del divieto. Su dieci esercizi pubblici visitati a partire dalle 12,30, quattro hanno venduto una o più lattine di birra senza troppi problemi, tre hanno usato degli accorgimenti, uno ha prima tentennato e poi insistendo un po’ ha ceduto, gli ultimi due hanno rifiutato. Nessuno di questi ha pensato di apporre una scritta per ricordare che era vietata la vendita di bevande alcoliche dalle 12 alle 3 di notte. Sei degli esercizi pubblici avevano lattine e bottigliette di birra esposte nel frigorifero vicino alle altre comuni bevande. Stiamo parlando della zona intorno allo stadio Olimpico, di piazzale di Ponte Milvio e strade limitrofe, di locali più o meno in vista. E stiamo parlando anche della zona dove c’erano diverse pattuglie di vigili urbani a controllare l’area fin dalla tarda mattinata. Non è stato dunque affatto difficile fare scorta di birre. Bastava entrare, chiedere magari un panino insieme alla birra, dire di mettere tutto in una busta e imboccare l’uscita. In un bar nei pressi del Coni, che è poi l’unico in cui il gestore ha mostrato un minimo di reticenza, di fronte alla richiesta di una birra, la risposta è stata: «Gliela posso dare in lattina», come se poi quella fosse la differenza. Insistendo un po’ la soluzione è stata di metterla in un sacchetto insieme a un panino evitando però, forse solo per sbadataggine, di fare lo scontrino. In un altro caso, questa volta trattasi di un alimentari, prese due birre in lattina insieme a un’altra di acqua minerale, la signora alla cassa ha precisato ammiccando: «Queste due le nascondiamo in un sacchetto». E l’escamotage è servito. In un’altra pizzeria neanche un minimo di scrupolo: un pezzo di pizza al taglio, due birre in bottiglietta, poco meno di 5 euro il totale da scontrino, e arrivederci. Dietro di noi, a tre ragazzi appena maggiorenni quella stessa pizzeria ha servito altri pezzi di pizza e altre lattine di birra. IL GIORNALE Rugbisti inglesi nudi e ubriachi fermati a Trento
Trento - Nudi alla meta. Una squadra di rugbisti inglesi è stata placcata da polizia e carabinieri appena uscita dalle acque della fontana del Nettuno, nel centro storico di Trento. Protagonisti i componenti di una squadra giovanile inglese di rugby, in Trentino per una partita amichevole. La scorsa notte, completamente nudi e ubriachi fradici, prima hanno percorso le vie del centro gridando e rovesciando fioriere e tavolini da bar, poi si sono tuffati in una fontana per un bagno fuori stagione e alla fine sono stati placcati da poliziotti e carabinieri dopo un rocambolesco inseguimento. Verso le 4 gli abitanti del centro storico di Trento si sono svegliati a causa di schiamazzi e grida: per le strade un plotone di otto giovani, visibilmente alterati dall’alcol, stava lasciandosi andare ad atti di vandalismo rovesciando tutto quello che trovava a portata di mano. Il tempo di avvertire il 113, e i rugbisti nudi si sono spostati in piazza Duomo dove si sono tuffati nella fontana del Nettuno. Alla vista dei poliziotti, gli atleti hanno evitato il placcaggio e si sono dispersi per le vie del centro. A questo punto sono intervenuti anche i carabinieri che, assieme agli agenti delle volanti, hanno cominciato una corsa per bloccare i fuggitivi. Alla fine due sono stati acciuffati dalla polizia, e altri due dai militari del radiomobile. Riportati nel loro albergo dove erano alloggiati e fatti rivestire, i quattro sono stati portati in questura dove sono stati denunciati per atti osceni in luogo pubblico e danneggiamenti. IL GIORNALE DI VICENZA Riccardo Allegretti nel 2004 fu fermato dalla polstrada di
Vicenza dopo la festa di Alena Seredova a Isola Vicentina Il capitano della Triestina era al volante ubriaco
L’ex calciatore del Chievo guidava con quasi 5
volte il tasso alcolico consentito (2,3 contro 0,5) Il dribbling non gli era riuscito e l’allungo in autostrada
si era rivelato un autogol. Era reduce dalla presentazione del calendario della
sexy modella Alena Seredova e aveva alzato il gomito. Le bollicine gli avevano
fatto perdere lucidità e il calciatore Riccardo Allegretti, all’epoca dei fatti
in forza al Chievo e oggi capitano della Triestina in B, si vide sventolare il
cartellino rosso dalla polstrada di Vicenza. VIRGILIO NOTIZIE USA/ REGISTA ROBERT CLARK E FIGLIO UCCISI IN INCIDENTE
STRADALE Scontro frontale con
un camion guidato da un conducente ubriaco Los Angeles, 5 apr. (Ap) - Il regista americano Robert
Clark, noto per il suo film "A Christmas story", è rimasto ucciso
ieri insieme al figlio in incidente stradale, hanno riferito l’assistente del
regista e la polizia locale. BRESCIA
OGGI SEX, DRUG
AND ROCK&ROLL. Rivelazione-choc o battuta di Keith Richards? Il Rolling Stone «dannato»: ho
sniffato le ceneri di papà
Londra. Ha davvero sniffato le ceneri del padre o l’ha
sparata più grossa del solito? Keith Richards, il chitarrista dei Rolling
Stones, è finito ieri al centro di un giallo dopo che in un’intervista-choc ha
raccontato come l’incontenibile passione per ogni droga possibile e
immaginabile l’abbia spinto persino a sniffare i resti del genitore dopo averli
mescolati con la cocaina. Una sua portavoce si è affrettata a dire che
scherzava, mentre l’intervistatore rimane convinto di aver raccolto una
confessione sincera. IL TIRRENO IL MESSAGGERO CORRIERE VENETO IL RESTO DEL CARLINO LA NAZIONE L’ECO DI BERGAMO CORRIERE ALTO ADIGE IL SECOLO XIX |
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