(ASAPS) 10 aprile 2007 – Se cade un aereo o affonda una
nave, eventi per la verità molto rari, la notizia fa immediatamente il giro del mondo. Nel caso
invece degli autobus, sono poche le testate internazionali che “fanno girare”
le news. A Senthur (India), nel sud
del paese, almeno 16 persone sono morte – ma il bilancio non è ancora
definitivo – per lo scoppio di un autobus dovuto alcune bombole di gas che
qualche passeggero aveva caricato a bordo. Secondo il colonnello Mukherjee,
della polizia locale, il pullman si sarebbe scontrato frontalmente con un
veicolo di piccole dimensioni, rimasto incastrato sotto il torpedone e subito
andato a fuoco. Le testimonianze delle persone residenti sul posto
dell’incidente, hanno confermato le prime ipotesi dei vigili del fuoco. Le
fiamme si sarebbero propagate al pullman, a bordo del quale c’erano ancora
molti passeggeri che non intendevano lasciare a bordo i propri bagagli, fino
allo scoppio. Ancora più grave, purtroppo, il bilancio di un’altra sciagura
della strada, avvenuta a Riohacha
(Colombia), nel distretto della Magdalena, dove un autobus carico di
pendolari è precipitato in un burrone. Le vittime accertate sono 27, mentre
altre 14 persone sono rimaste ferite. Secondo il direttore generale della
polizia stradale, generale Guillermo Aranda, l’incidente sarebbe stato
provocato dallo scoppio di uno dei due pneumatici anteriori del veicolo, che
dopo aver sbandato è precipitato in una scarpata. Alla fine del dirupo, il
pesante veicolo era ormai disintegrato, ma il peggio – per i superstiti della
serie di impatti – doveva ancora venire: il serbatoio è andato in mille pezzi
ed è scoppiato un furioso incendio. Tra le 27 vittime, 13 sono donne e sei bambini.
Infine il tragico episodio avvenuto nei pressi di Colombo (Sri Lanka), dove un autobus di civili è saltato su una
mina anticarro. Qui i morti sono 7, mentre i feriti giunti vivi in ospedale
sarebbero 26. (ASAPS) |
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