Foto Blaco
(ANSA) - FORLI’, 10 APR -
Ventisei incidenti mortali su 44, nel ponte di Pasqua, hanno riguardato veicoli
a due ruote: “Ce lo aspettavamo, purtroppo, in quanto il bel tempo sicuramente
ha aumentato il numero dei
ciclomotoristi in transito sulle strade.
Ma un tasso di mortalità di questo genere deve fare riflettere”, commenta
Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’associazione sostenitori della Polstrada. “Ricordiamo,
per esemplificare, che nel 2005, nonostante la diminuzione dell’1,1% dei morti
rispetto al 2004, 1.535 ‘dueruotisti’ hanno perso la vita sulle strade e 95.194 sono stati i
feriti, con un aumento del 5,7%”. “Quando si somma nel fine
settimana o in un week-end il bel tempo con un grande aumento di motociclisti e
ciclomotoristi sulle strade, insieme ad
un pubblico della mobilità del fine settimana
molto eterogeneo, si scatena una serie di fattori di rischio”, spiega Biserni. “Il primo fattore è
quello della velocità dei mezzi, che
riescono a raggiungere i 100 km/h in meno di tre secondi, e non dimentichiamo che spesso raggiungono velocità di 260-270 km/h. Poi c’è il ‘sistema
strada’ che non perdona: qualsiasi errore
fatto alla guida da un motociclista può essere fatale. Inoltre il fattore ‘fine settimana’ va ad incidere
notevolmente, con la presenza di automobilisti che in qualche caso non sono molto abituati alla
guida, e non sono sufficientemente capaci di valutare la velocità di un veicolo in arrivo, per
cui una mancata precedenza può produrre un incidente grave o mortale”. “Molti automobilisti - prosegue
il presidente dell’Asaps - possono essere anziani, possono essere
persone che non sono in grado di valutare bene l’effetto di un sorpasso o di
una precedenza. In conclusione, giudichiamo 26 incidenti mortali nel primo vero
ponte primaverile come un dato molto allarmante, che deve indurre i
responsabili della sicurezza ad una maggiore vigilanza sulla strada e ad una
riflessione sulla conduzione di mezzi di questo tipo. Una riflessione che da
tempo invochiamo come Asaps, proprio perché il ‘fatturato’ di mortalità
e di sangue sulle strade è ancora troppo elevato. Ce lo chiede anche l’Unione
Europea”. (ANSA).
Da ANSA
|