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Sbirri Pikkiati 13/04/2007

Milano - Guerriglia in via Sarpi
Tre agenti della Polizia Locale aggrediti da centinaia di cinesi, poi il caos

La causa: una multa per sosta in doppia fila. Le immagini sono state eloquenti. Agli agenti va la nostra totale solidarietà

 


(Newpress)



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(Fotogramma)


(ASAPS) – Una vera e propria guerriglia urbana è quella che si è sviluppata nella tarda mattinata di ieri (12 aprile) nel quartiere popolare di via Sarpi, divenuto ormai, semplicemente, “Chinatown”. Tutto comincia quando una pattuglia della Polizia Locale contesta una multa ad una commerciante cinese, per una sosta in doppia fila e non aver sottoposto a revisione l’autovettura. La donna reagisce, chiama aiuto. È il finimondo. Nel giro di pochissimo tempo la strada si riempie di cinesi urlanti. Arrivano rinforzi, ma sotto l’aggressione della folla, la Polizia milanese è costretta a ritirarsi fra urla, spinte e aggressioni. Arriva il Reparto Mobile, e gli agenti schierati in assetto antisommossa respingono l’assalto. Nei vari telegiornali, le scene proposte sono a dir poco impressionanti. Due Stilo della Polizia Locale sono praticamente distrutte: sui loro tetti danzano i rivoltosi, mentre dalla testa dell’assembramento vola di tutto. L’avvocato della multata, sostiene che gli agenti l’avrebbero aggredita a manganellate, ma una testimone, una privata cittadina, sostiene che è stata la cinese ad alzare le mani, mentre la vigilessa – con le mani giunte dietro la schiena – le ordinava di non toccarla. A dare manforte agli ammutinati è giunto poi il console della repubblica popolare cinese, Limin Zhang, ed in un batter d’occhio ecco che tra la folla appaiono le bandiere rosse della Cina e tanti megafoni: vien da pensare che fosse tutto già pronto, anche se la tesi della premeditazione della rivolta è seccamente smentita dagli stessi che l’hanno fomentata. E giù slogan e grida, sotto gli occhi attoniti di una Milano che convive da oltre un secolo con la comunità cinese. Nel capoluogo lombardo funziona un’università mista, la prima italo-cinese, ma il quartiere Sarpi, ormai, di italiano ha solo la cartografia e la toponomastica ufficiale. Per il resto è tutto scritto ad ideogrammi. Medici cinesi, banche cinesi, piccole aziende dove tutti lavorano, giorno e notte, senza tregua. La protesta del console è chiara: qui ce l’hanno coi cinesi, vogliono minare le loro attività. Un commerciante orientale, grida ai microfoni “…che il comune deve pensare a risolvere i problemi, loro vogliono solo lavorare…”. Alla fine, il bilancio è serio: 14 vigili urbani sono rimasti feriti, alcuni in maniera seria. Contusi anche 4 poliziotti del reparto mobile ed anche alcuni cinesi sono dovuti ricorrere alle cure sanitarie (non è chiaro se in ospedali italiani); tra loro anche la donna multata, che è stata identificata e denunciata a piede libero per resistenza e violenza. Il console Zhang ha dichiarato di voler garantire a fondo i diritti dei suoi connazionali, ma gli ha fatto eco il sindaco Letizia Moratti: “le regole sono uguali per tutti e tutti le devono rispettare. Nessuna zona franca a Milano”
Noi esprimiamo solidarietà totale e incondizionata alla Polizia Locale e alla Polizia di Stato di Milano, chiamate ad applicare la legge e a tutelare l’ordine pubblico in una realtà sempre più difficile.  (ASAPS)


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Venerdì, 13 Aprile 2007
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