(ASAPS)
- Il 20% dei giovani si ubriaca il fine settimana, più della metà dei ragazzi
tra i 13 e i 15 anni beve il sabato sera. Ogni anno in Italia circa 25 mila
decessi sono associati all’alcol e riguardano più di 17mila uomini e circa
7mila donne. Circa il 10% delle morti premature sono da addebitare all’alcol
(l’11% tra i maschi e il 5,2% tra le donne). In particolare si parla di 35
decessi per i maschi e di 8,4% decessi su 100mila abitanti per le donne. Scioccanti
i dati emersi dalla ricerca condotta dall’Istituto Superiore di Sanità in
occasione dell’Alcohol Prevention Day. I decessi più frequenti, correlati
all’alcol, avvengono per incidenti stradali e cirrosi. Nel primo caso si parla
di 26,35%, percentuale riferita alla popolazione maschile, e l’11,4% riferita
alla popolazione femminile, mentre nel secondo caso il 47,7% per i maschi e il
40,7% per le donne. Attribuibile all’alcol anche il 5,31% di tutti i tumori
maligni maschili e il 3,01% di quelli femminili. Momento più pericoloso il
sabato sera. In discoteca o al pub, il 74% dei ragazzi beve: uno o due
bicchieri nel 35,7% dei casi, tre o cinque nel 27,8%, oltre sei nel 19%. Più in
dettaglio il sabato beve l’83% dei giovani tra i 16 e i 18 anni, il 67% tra i
13 e i 15, il 67% tra i 19 e i 24 e il 64% oltre i 25 anni. Dallo studio emerge
che gli italiani stanno abbandonando lo stile mediterraneo del bere, cioè il
consumo, in particolare di vino, solo durante i pasti. Buona usanza rispettata
più dalle donne e dagli anziani e da meno del 50% dei maschi adulti. Il 70%
delle donne assume a modello del bere quello tradizionale, legato ai pasti. A
bere lontano dai pasti sono soprattutto i giovani, in particolare tra i 18 e i
24 anni. (ASAPS)
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