GAZZETTA DI MANTOVA “Abuso di alcolici: Carla Mariani Portioli sbaglia
bersaglio”. L’assessore Maria Contin Galli e la gestione dell’Arena replicano
alla rappresentante dell’associazione Vittime della strada. “Il Festival del
lambrusco – spiega la Contin Galli – promuove un’attività produttiva tipica del
territorio, che dà lavoro a molte famiglie. Altre sono le istituzioni, famiglie
in primis, che devono educare all’uso consapevole dei prodotti, alcolici compresi,
ed al rispetto delle regole. Da notare
che la produzione del vino viene sostenuta da fondi europei, regionali e
provinciali: sbagliano tutti? (*) Dobbiamo eliminare le aziende che
producono auto, perché abusandone si potrebbero provocare danni a sé stesso o
agli altri? E’ un ragionamento che lascia quantomeno perplessi”. (**) (*) Nota: sì, sbagliano tutti. L’Italia ha aderito
all’importante progetto OMS “SALUTE 21”, e in questo ambito si è impegnata a
perseguire l’obiettivo di ridurre i consumi delle bevande alcoliche. Investire
denaro pubblico per ridurre i consumi - per motivi di salute e benessere - e
contemporaneamente investire altro denaro pubblico per promuovere i consumi -
per motivi commerciali - è sicuramente un errore. (**) Nota: l’Assessore non capisce o finge di non capire. (***) Nota: tra non organizzare niente e organizzare feste
nel nome dell’alcol ci sono anche delle alternative, mi pare. Se si promuove
una Festa della Birra si deve mettere nel conto qualcuno si ubriacherà. Ribadisco l’invito ad intervenire e dire la vostra su questo importante dibattito, scrivendo una mail a lettere.mn@gazzettadimantova.it , e naturalmente per conoscenza a a.sbarbada1@tin.it e robargen@libero.it se volete che il vostro scritto sia pubblicato in rassegna stampa. IL TIRRENO Uccide ciclista, perde la targa
e scappa PISA. Investito a 32 anni, mentre torna a casa in bicicletta, di notte, sull’Aurelia. Investito da un giovane che aveva più o meno la sua età, che ha sbandato invadendo la corsia opposta e scardinando una serie di pali e segnali lungo il ciglio della strada e poi ha travolto anche anche lui, senza fermarsi a soccorrerlo. «Avevo bevuto, non so nemmeno cosa ho urtato»: si è giustificato dopo. Fatto sta che ha proseguito spedito il suo viaggio, mentre, se si fosse fermato a guardare, avrebbe potuto constatare se quel ragazzo in bicicletta era già morto o se si poteva fare ancora qualcosa per salvarlo. Nel botto l’investitore ha perso tutto il paraurti del furgone che guidava, un Nissan Vanette, con tanto di targa attaccata. Così ieri mattina, chiamato dal suo datore di lavoro a cui si erano rivolti i carabinieri, si è diretto verso la caserma. «Con quel furgone - avevano detto i carabinieri - è stato ucciso vicino a Migliarino, poco prima dell’alba, alle 4.30 di ieri, un ciclista pisano». «Alla guida del furgone c’ero io»: ha ammesso l’autista. La vittima è Simone Fabrizi, 32 anni: abitava a Migliarino. In bicicletta, l’altra notte, percorreva l’Aurelia, vicino a casa. All’altezza del numero civico 284 il botto che ha scritto la parola fine alla sua vita. A travolgerlo, Alessandro Padoan, 35 anni, di San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone: ora abita a Viareggio, dove lavora per una ditta ligure di falegnameria navale. È stato denunciato per fuga con omissione di soccorso e omicidio colposo. Ieri mattina alle 11.30 si è presentato ai carabinieri viareggini, mentre il suo furgone, senza il paraurti e la targa anteriore rimasti a terra, ad Albavola, era già stato ritrovato in largo Risorgimento, a Viareggio. Ha aiutato gli inquirenti a ricostruire la contorta dinamica di quell’incidente. «Avevo fatto un giro nei locali della zona - ha raccontato - avevo bevuto e mi ricordo poco. Non conosco la zona e devo aver sbagliato strada, invece di tornare verso Viareggio, andavo verso Pisa. Dopo la botta ho vagato a lungo prima di trovare la strada per Viareggio». Prima di parcheggiare in largo Risorgimento finisce anche contro un muretto. Ad Albavola Padoan ha perso il controllo del furgone, ha invaso la corsia opposta, urtando una serie di pali e travolgendo poi la bici di Simone, che tornava a casa, da Pisa verso Migliarino. «Ho sentito un botto - ha aggiunto - ma non ho capito cosa fosse accaduto». Ma l’incidente, su cui proseguono le indagini dei carabinieri di Pisa (a coordinare l’inchiesta è il pm Flavia Alemi), presenta alcuni interrogativi. La bici era nel fossato, le cose che c’erano nel cestino sparse sul ciglio dell’Aurelia, le borse laterali nel giardino della casa davanti a cui è avvenuta la tragedia. Il corpo, fatalmente, si era incastrato per metà nella canaletta sotto il terrapieno che permette l’accesso al giardino della villa che si trova al numero 284. L’impatto risale alle 4 e mezzo del mattino, quando il proprietario della casa sente un colpo fortissimo. Pensa al peggio e si affaccia, crede ad un incidente, ma la strada è calma e silenziosa, avvolta nel buio come sempre. E torna a dormire. Sarà lui alle 7.30, uscendo di casa, a scoprire le borse in giardino, la bici blu accartocciata nel fossato, e più avanti, quasi infilato nella canaletta, il corpo di una persona. Chiede aiuto e quando arrivano i volontari della Pubblica assistenza fanno un debole tentativo di rianimazione. Ma il giovane sconosciuto è già morto. Non si sa da quanto. Non si sa se nel fosso sia rimasto agonizzante o se sia spirato subito nell’impatto. IL GAZZETTINO (Padova) UN CONVEGNO PROMOSSO
DALL’ASSESSORATO ALLA POLITICHE SOCIALI DELLA REGIONE «È devastante il consumo di
alcol durante la gravidanza» .I problemi legati al consumo di alcol durante la
gravidanza, le conseguenze dell’alcolismo dei genitori sui figli, il rapporto
tra violenza sulle donne e i minori e alcolismo sono stati i temi al centro
della seconda e conclusiva giornata di lavori della Quarta Conferenza Regionale
sull’Alcol - "Meno Alcol Più Vita" tenutasi al Centro Congressi
"Papa Luciani". La Conferenza regionale, aperta da un intervento
dell’Assessore regionale alle Politiche sociali, è stata dedicata in
particolare al tema "Donna e alcol". L’iniziativa è stata realizzata
dalla Regione Veneto - Assessorato alle politiche sociali in collaborazione con
l’Arcat Veneto, gli Alcolisti Anonimi e i gruppi familiari, il Covest e i Dipartimenti
per le Dipendenze delle Aziende ULSS n° 1, 4 e 13. In particolare per quanto
riguarda il tema dell’alcol e della maternità, Renata Bortoluz ha sintetizzato
la questione sottolineando come le ricerche mediche internazionali abbiano
oramai acclarato in modo definitivo i danni conseguenti all’uso di sostanze
alcoliche durante la gravidanza. Nei paesi europei, si intraprendono campagne
informative ad hoc su questi aspetti, sia verso le utenti che nei confronti
degli operatori, perché il consumo di alcol non è percepito ancora come un
fattore di rischio. Invece è un problema di salute pubblica, e anche in Italia
bisogna realizzare queste campagne informative sull’esigenza di non bere
durante la gravidanza (neanche quantità di alcol che possono sembrare modeste)
per evitare malformazioni al feto. L’ARENA di Verona Conferenza regionale a Padova L’ADIGE Cade dalla finestra, arrestato
il compagno di MARICA VIGANÒ La donna immobile sull’asfalto, con il viso a terra; accanto il suo uomo, stravolto, che per la disperazione si strappava i capelli. Lei, barista rumena di 29 anni, ora è gravissima nel reparto di rianimazione del Santa Chiara; lui, un tunisino di 35 anni disoccupato, noto per l’indole violenta, è in carcere con l’accusa di tentato omicidio: l’avrebbe spinta dalla finestra di casa, al primo piano del residence Port’Aquila, dopo una lite. Un salto di quasi quattro metri. L’episodio accaduto ieri pomeriggio in piazza Venezia, al civico 12, è il culmine di una serie di violenze domestiche taciute, è l’ultimo di estremi tentativi di copertura di una situazione che prima o poi sarebbe comunque degenerata. Raccontano i vicini di liti furibonde scoppiate nel cuore della notte, ma anche in pieno giorno per motivi non chiari. In pochi conoscono la coppia, che dallo scorso autunno vive in un appartamento del residence. Le altre persone - molti sono gli stranieri - che abitano nello stesso stabile ricordano i due più per le numerose liti che per i loro nomi. Alle 16.15 di ieri è accaduto il dramma: la donna, Angelica Alina Calus, è caduta dalla finestra, sbattendo violentemente con il viso sulla strada. Per un soffio non è stata investita da un’auto in transito. La botta è stata fortissima, nonostante la tenda «a capote» della sartoria abbia «spezzato» il volo, attutendo in parte l’impatto con l’asfalto. L’ipotesi di un gesto disperato è presto sfumata; non si sarebbe neppure trattato di una caduta accidentale. L’immagine apparsa ai primi soccorritori è quella della rumena ferita e del compagno, Hatem Messaoudi, che la prende fra le sue braccia per soccorrerla. «Cosa ho fatto, amore, cosa ho fatto. È colpa mia», continuava a ripetere l’uomo. Si è strappato i capelli, ha dato la testa contro il muro. «Era così agitato che, mentre soccorreva la donna, il corpo di lei quasi gli cadeva dalle braccia», spiegava un testimone. Due le macchie di sangue a terra: una sull’asfalto, nel punto in cui è precipitata, l’altra sul marciapiede, dove il corpo della donna è stato posato dal compagno. A terra sono rimaste le ciabatte che indossava la rumena al momento dell’incidente. Il tunisino, che pare sia fuggito in casa alla vista della polizia, appariva prostrato, in stato confusionale per lo shock, ma anche per l’alcol bevuto. La coppia, stando alle dichiarazioni dell’uomo, si sarebbe scolata in poche ore quattro bottiglie di birra da sei decimi. Ed infatti l’uomo è stato trovato positivo all’alcoltest. Mentre Angelica Calus veniva stabilizzata dal medico rianimatore e trasferita al pronto soccorso dell’ospedale, i poliziotti della volante, coordinati dal commissario capo Salvatore Ascione, e gli uomini della squadra mobile del vicequestore Giacomelli hanno raggiunto Messaoudi nell’appartamento e lo hanno accompagnato in questura, dove nella serata di ieri è stato sentito dal pm Giuseppe De Benedetto. L’uomo ha negato di aver spinto la donna; si è difeso spiegando che, quando ha sentito le urla, era in un’altra stanza. «Angelica stava chiudendo la finestra. Forse si è fermata a fumare, è scivolata», ha ipotizzato. All’interno dell’appartamento c’è stato un sopralluogo della scientifica della polizia, al fine di acquisire ogni elemento utile per la ricostruzione dell’accaduto. L’appartamento è stato posto sotto sequestro. Nella tarda serata di ieri l’uomo è stato arrestato in flagranza di reato con l’accusa di tentato omicidio. La sua fidanzata rimane in gravissime condizioni nel reparto di rianimazione. Angelica Calus era stata ricoverata in ospedale a fine febbraio: aveva raccontato di essere stata picchiata da sconosciuti un paio di giorni prima. Nessuna accusa al compagno tunisino, che tra l’altro aveva chiamato l’ambulanza, ma la polizia sta indagando anche su quell’episodio. LA PROVINCIA DI SONDRIO il dossier ROMA Gli italiani si confermano primi consumatori al mondo di pasta e cereali, con 28 kg di pasta e 122 kg di cereali complessivi a testa contro una media europea di 89 kg. E se negli anni Ottanta mangiavano meno di 13 kg di pesce a testa in un anno, oggi sono arrivati, complice anche il ruolo dell’industria della surgelazione che mette sul mercato oltre 90.000 tonnellate di pesce, a una media quasi raddoppiata di 21 kg. E per quanto concerne il consumo di frutta e verdura? L’ Italia è seconda in Europa soltanto alla Grecia con 360 kg pro capite annui, una quota che si è praticamente triplicata rispetto agli anni Cinquanta. A mettere in luce il nuovo stile di alimentazione degli italiani è il dossier "La via italiana alla prevenzione all’obesità", elaborato dal Centro studi di Federalimentare e presentato in occasione dell’apertura di Cibus, rassegna dedicata alle aziende e ai prodotti del Made in Italy alimentare. Dal dossier emerge un altro dato curioso: gli italiani sono agli ultimi posti in Europa nel consumo di dolci, con soli 25,5 kg annui a testa, contro i 58,5 kg, ad esempio, della Gran Bretagna. Fa ben sperare l’evoluzione storica del consumo di bevande alcoliche: in 30 anni il consumo di alcol puro si è dimezzato in Italia, passando da 16 litri pro capite agli attuali 6,9 litri a testa. Gli italiani risultano invece in coda alla classifica europea per il consumo di latte, con 57 litri pro capite l’anno (il 70% del quale totalmente o parzialmente scremato), rispetto ai 93 litri della media dei Paesi Europei. In compenso, però, gli ultimi anni hanno decretato il successo di un alimento relativamente nuovo per le tavole italiane come lo yogurt, che nel 2006 ha raggiunto la quasi totalità (94%) delle famiglie italiane: fenomeno confermato anche dall’aumento delle vendite di oltre il 30%, lo scorso anno, che ha interessato il comparto di yogurt e latte fermentato salutista. Si tratta del prodotto alimentare che lo scorso anno ha registrato nel mondo il maggior livello di crescita. In crescita anche il gradimento degli italiani per i cereali (specialmente quelli integrali), da consumare durante la prima colazione: ben 14 milioni di famiglie li abbinano già regolarmente a latte, yogurt o succhi di frutta. LA PROVINCIA DI SONDRIO L’intervento di Guglielmo Giumelli sociologo «Il fenomeno dell’alcolismo in Valtellina come in altre
zone settentrionali - dice Chiara Marolla, Prefetto di Sondrio - è abbastanza
diffuso e a volte è anche sottovalutato (...). E’ necessario capire quali siano
le cause dell’uso e dell’abuso di alcol, specie tra i giovani». Ragiona
correttamente il Prefetto. Il fenomeno, infatti, assume sempre più consistente.
Circa la metà dei ragazzi tra 11-15 anni beve abitualmente. Il 74% dei giovani
beve nel fine settimana e il 19% si ubriaca. Il 70% dei ragazzi oltre 11 anni
ha provato almeno una volta bevande alcoliche. Tra i ragazzi di età 11-17 anni
prevale la birra, seguita da aperitivi, superalcolici, amari. Meno richiesto è
il vino. Aumentano anche le ragazze che fanno uso di bevande alcoliche. I
numeri allarmano sempre e fanno partire proposte di grandi campagne. Lo ha fatto anche il ministro Ferrero,
proponendosi di presentare un disegno di legge con cui intende vietare la
pubblicità degli alcolici che - sono sue parole - «fa riferimento al legame tra
uso di sostanze alcoliche e successo della persona». E’ encomiabile. Ci
sembra, però, che sia una proposta che
ha le gambe corte. Le esperienze passate ci hanno ammaestrato. Non si può,
infatti, ignorare che dietro il consumo di alcol ci sono interessi economici
forti. I produttori di vino e di bevande alcoliche non si ammansiscono con una
legge, la loro reazione sarà sicuramente di sbarramento elastico.
Probabilmente, si mostreranno
disponibili anche a campagne informative purché queste non intacchino
sostanzialmente i loro profitti. Si deve ricordare che costoro per
vendere fanno investimenti pubblicitari elevati. Ricorrono a sportivi, uomini e
donne di spettacoli. Valentino Rossi fa l’uomo-immagine per una marca di birra,
Gorge Clooney mostra come una bottiglia di una nota bevanda alcolica possa
evitare di essere esclusi dalla festa, Alessandro Gassman propone una nota
marca di whisky, giovani donne bellissime associano l’alcol al piacere. E’ necessaria una contro-pubblicità che
informi. Conoscere le caratteristiche organolettiche del prodotto e i
suoi effetti sulla salute, riportare sulle etichette scritte che segnalino i
rischi dell’abuso di alcol sono cose utili. Non basta. L’informazione aiuta.
Incide, però, molto poco sugli stili di vita e le abitudini che vi sono legate,
sulle modalità di divertimento. Si deve incidere sulle cause più profonde che
danno corpo a questo fenomeno. Si deve educare i giovani al bere. Non si tratta
di proibire. La proibizione non produce risultati duraturi, anzi spesso ne crea
contrari. Si deve educare a una
alimentazione corretta e che dia anche piacere, e il vino fa parte
dell’alimentazione. E’ giusto divertirsi. Si deve, però, educare a divertirsi
correttamente, e una bevanda alcolica, se presa in giuste dosi, può starci. (*) Si deve educare gli adulti che, spesso,
abusano di sostanze alcoliche togliendo cosi forza persuasiva alle
argomentazioni circa la pericolosità dell’abuso. (*) Nota: il problema è che ciascuno è convinto che il
proprio bere sia il giusto bere. IL GAZZETTINO (Vicenza) DOPPIA ORDINANZA Il primo per
problemi legati alla sicurezza, il secondo perchè venivano serviti alcolici a
minorenni Due locali notturni, due sequestri preventivi. Nei guai,
per motivi tra loro diversi, sono finiti il Totem di via Ferriera vecchia e lo
Smallville di via Zamenhof. I controlli dei carabinieri: ubriaco un automobilista su 3
VIGEVANO Ritirate il 35% delle patenti. E’ il bilancio dei controlli svolti dai carabinieri tra la mezzanotte e le sei di ieri per prevenire le cosiddette stragi del fine settimana. I militari hanno fermato venti auto nella zona dei locali in riva al Ticino. Sette di quei 20 guidatori avevano una concentrazione di alcol superiore al limite di legge, pari a 0,5. I carabinieri hanno ritirato la patente a: un 27enne di Gambolò su una Mini Cooper (tasso alcolemico 1,03), un 26enne vigevanese su una Suzuki Swift (1,01), una 32enne gambolese su una Mini One (0,8), una 32enne novarese su una Volkswagen Polo (1,24), un tromellese di 19 anni su una Fiat Punto (0,8), un abbiatense 37enne su un Alfa 147 (1,1) e un vigevanese 24enne su una Volkswagen Golf (0,7). L’ARENA di Verona Continuano i controlli agli
automobilisti Ubriachi alla guida, quattro su 15 erano già stati fermati
Su 15 persone denunciate la notte tra venerdì
e sabato dalla polizia stradale quattro sono recidive. Si tratta, in tre
casi di automobilisti con un’età inferiore ai 35 anni, e uno appunto di 35. LA SICILIA Alcol: visite gratuite da domani
al 20 Da domani lunedì fino a venerdì prossimo, in occasione
dell’Alcohol prevention day, l’Asl 3 ha organizzato la prima "Settimana
della prevenzione alcologica", per informare sui rischi legati al consumo
di bevande alcoliche, fornire consulenze specialistiche gratuite ed effettuare
gratuitamente il test alcolimetrico. LA SICILIA Audit, un test per scoprire se
si è alcol-dipendente Roma. Con quale
frequenza consumi bevande alcoliche? Hai mai avuto bisogno di bere di prima
mattina? E ancora: nei giorni in cui fai uso di alcol, quanti bicchieri assumi
in media? Più o meno di sei? Sono, queste, solo alcune delle domande contenute
in un questionario Audit (utilizzato da Iss, Oms e Simg) che fa da appendice al
volume “Alcol e fegato, un connubio difficile”, scritto da Carmela Loguercio e
Gaetano Cotticelli della Università di Napoli. ANGELO TORRISI DROGAONLINE.IT ALCOL/ Ecco come si beve in
discoteca Secondo la ricerca dell’Istituto
Superiore di Sanità il 20% dei giovani si ubriaca il fine settimana, più della
metà dei ragazzi tra i 13 e i 15 anni beve il sabato sera. "IL PILOTA": I GIOVANI
NEL MIRINO DELL’ISS I giovani sono stati "studiati" da vicino
nell’ambito del progetto "Il Pilota" coordinato dal Centro OMS per la
Ricerca sull’Alcol in collaborazione con il Progetto "Divertimento
sicuro" realizzato in Toscana: un’iniziativa che ha portato gli esperti
direttamente nei luoghi deputati al divertimento giovanile, ossia nelle
discoteche, per spiegare ai giovani, con un linguaggio pensato appositamente
per loro, perché è opportuno non bere prima di mettersi al volante. Il
"Pilota" era, in altre parole, il guidatore designato, colui che si
prendeva l’impegno di non bere e di rimanere sobrio nel corso della serata in
discoteca; un "pilota" che non legittimava, comunque, l’abuso da
parte degli accompagnati. Ogni sera venivano selezionati 300 candidati piloti:
di questi, 20 venivano invitati a registrare in un video-box predisposto nella
discoteca, un videoclip di 100 secondi pubblicata sul sito web www.ilpilota.it
e votata nel corso della settimana successiva tramite SMS eleggendo il Pilota
della settimana. LA MORTALITÀ ALCOL-CORRELATA Ogni anno in Italia circa 25.000 decessi sono associati
all’alcol e riguardano più di 17.000 uomini e circa 7.000 le donne. La stima
della mortalità alcolcorrelata prodotta nell’ambito delle progettualità
internazionali dell’OMS coordinate dal Prof. Jurgen Rehm dell’Università di
Toronto e realizzata per l’Italia in collaborazione con il Centro OMS per la
Ricerca sull’Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità evidenzia un tasso di
mortalità di 35 decessi su 100.000 abitanti per i maschi e di 8,4 decessi su
100.000 abitanti per le donne attribuibili all’alcol. A tali decessi occorre
aggiungere la quota relativa ai più giovani (circa 2000 quella a noi nota per
gli incidenti stradali, prima causa di morte per i ragazzi). ADDIO STILE MEDITERRANEO Meno del 50% dei maschi adulti italiani beve secondo lo
stile mediterraneo, "salvato" invece dalle donne e dagli anziani. Il
bere lontano dai pasti e secondo criteri di moderazione sembra così essere
diventato un tratto culturale che caratterizza il comportamento maschile in
generale e non solo le nuove generazioni. Monitorando tutta la popolazione
italiana, infatti, l’ISS ha evidenziato attraverso analisi retrospettive come
tra i consumatori di vino (55,8% di cui 69,5% uomini e 43% donne), la bevanda
tradizionale per eccellenza, meno della metà degli uomini (47%) possano essere
considerati consumatori tradizionali. I consumatori non mediterranei di 25-64
anni di età presentano prevalenze mediamente superiori a quelle registrate per
i maschi della stessa età che consumano moderatamente il vino ai pasti; una
tendenza simile a quella registrata anche per i 18-24enni (probabilmente
segnando un tratto culturale del modello di trasmissione del bere tipicamente
ispirato al bere maschile). L’inversione di tendenza si riscontra negli
ultra65enni che difendono la tradizione. Il 70% delle donne, invece, assume a
modello del bere quello tradizionale, legato ai pasti. Per tutte le donne al di
sopra dei 25 anni, infatti, la prevalenza delle consumatrici mediterranee è
significativamente superiore a quello delle donne che consumano il vino secondo
standard non mediterranei. Fonte: Istituto Superiore di Sanità IL GAZZETTINO (Vicenza) Festa del vino doc con una
proposta: turismo integrato tra religione, terme e gastronomia Montebello Un progetto di turismo integrato che coinvolga tutti i
comuni della zona, tra religione (Chiampo), terme (Recoaro) ed enogastronomia
(Gambellara e dintorni). È la proposta lanciata dal sindaco di Montebello,
Fabio Cisco, in apertura del convegno "La cucina mangia la cantina. Il
territorio sia nel piatto che nel bicchiere", che ha concluso ieri
all’azienda vinicola Sordato di Selva la 38. Festa del Vino Doc di Gambellara.
«Nel momento in cui un’azienda come la Montebello si accinge a lasciare a casa
300 dipendenti - la sua sottolineatura -, è importante soffermarsi sulla
valenza economica di questo settore, che oltre a salvaguardare le conoscenze
offre nuove possibilità di lavoro». Gli ha fatto eco la presidente della
Provincia, Manuela Dal Lago, che ha parlato di un «nuovo modo di fare economia,
a supporto di altri settori in difficoltà, elogiando la continuità dell’azienda
Sordato, giunta ormai alla terza generazione. «Le vecchie realtà di paese si sono
trasformate per dare qualità e arrivare così a queste eccellenze», la
precisazione del presidente della Strada del Recioto, Giuseppe Zonin, mentre il
collega del Consorzio di Tutela dei Vini Gambellara Doc, Silvano Conte, ha
assicurato che«l’ottenimento della denominazione Docg è ormai in dirittura
d’arrivo dopo l’ok della Regione». Appassionante l’intervento dell’accademico
della cucina Alfredo Pelle, che è partito dalle tre t (terra, tempo,
tradizione) necessarie per fare una buona cucina: «Ne servono altre due, la
tecnica e il talento, e una sesta, la tenacia, che molti ristoratori non hanno
più, essendo diventati personaggi pubblici e televisivi». A seguire, la consegna del premio giornalistico «La
Strada del Recioto e dei vini di Gambellara Doc: un itinerario non solo
"Di-vino" ma anche di cultura e di vita», assegnato dalla
giuria presieduta da Giancarlo Roversi alla veronese Elisabetta Tosi (che ha
ricevuto un Bacco d’argento con il Picaio del Recioto dorato) e il pranzo al
ristorante "La Marescialla" con le proposte degli chef della Strada
del Recioto, tra le quali spiccava l’abbinamento tra Gambellara, capretto ed
asparagi. Nel pomeriggio, infine, a palazzo Cera di Gambellara, la degustazione
di prodotti creati mediante una originale simbiosi con il Recioto, come la
sopressa del salumificio dei Castelli, il formaggio ubriaco de La Casearia, i
cioccolatini "ChocoAmour" dei maestri pasticceri Emiliano e Oliviero,
e la Grappa al Recioto di Vignato, ovviamente accoppiati ai migliori recioti passiti
delle aziende vinicole locali. Andrea Lazzari IL GIORNALE DI BRESCIA (Lettere) Vendita di alcolici Spero mi sia concesso un piccolo
spazio nella rubrica per esporre due quesiti sul fenomeno delle stragi del
sabato sera e non solo. Il primo è sulla legge in vigore da circa un anno
riguardante il divieto di vendita al banco in autogrill di bevande alcoliche
dopo le 22. - Mi sono sentito rifiutare un caffé corretto, chiesto dopo
l’orario proibito, ma subito dopo lo stesso barista mi ha consigliato
l’acquisto di una bottiglia della correzione, in quanto la vendita a scaffale
non è proibita, «lo fanno in tanti». (*) Il secondo
quesito è sulla velocità degli autoveicoli. Mi domando: se il limite massimo
consentito è di 130 km orari sulle autostrade e inferiore su tutto il resto
della rete stradale, perché non limitare tutte le auto a questa velocità
massima? Se qualcuno sa rispondermi seriamente gliene sarò grato. - MARCO BRIVIO - Poncarale - (*) Nota: certe disposizioni, prima che un’offesa alla sicurezza delle persone, sono un insulto al buon senso e all’intelligenza. Lunedì, 16 Aprile 2007 email
stampa
Area Riservata
Sezioni
SERVIZI PER I SOCI
|