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Rassegna stampa Alcol e guida del 16 aprile 2007

A cura di Alesandro Sbarbada e Roberto Argenta

 

In fondo alla rassegna riportiamo il programma del Convegno Nazionale organizzato dalla SIA il 23 aprile 07
I GIOVANI, L’ALCOL E LA GUIDA NO DRINK, GRATIS PARTY

GAZZETTA DI MANTOVA

Lettere

Viadana

Divertitevi senza alcol

L’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada chiede che le amministrazioni pubbliche non sostengano feste nel nome dell’alcol, le invita a non alimentare più una cultura che associa bere e divertimento.
Occorre un cambiamento culturale per prevenire sofferenza umana.
Il Sindaco di Viadana risponde che il suo obiettivo è "promuovere un prodotto".
Io penso che un Sindaco, prima che un prodotto, debba preoccuparsi di promuovere, nella sua comunità, salute e sicurezza.
Che sono perfettamente compatibili con le Feste delle Fragole o del Melone, molto meno con le Feste organizzate nel nome di prodotti alcolici.

Carla Mariani Portioli


GAZZETTA DI MANTOVA

Pienone alla discoteca senza alcol

Si chiama "evolve", conta 600 iscritti ed è frequentata da una media di 300 ragazzi fra i 13 e i 18 anni d’età. Come sabato sera. Si tratta della discoteca voluta in oratorio dal parroco di Castiglione delle Stiviere, don Giuliano Spagna. Niente alcol e alla larga dalla droga. All’una tutti a nanna.

Si chiama Evolve ed è una vera e propria discoteca, senza alcol, che da quando è nata nel settembre del 2005 sta prendendo sempre più piede all’oratorio di Castiglione delle Stiviere. Sabato sera erano in trecento, un numero limitato e controllato attraverso un’iscrizione, perchè diversamente gli adolescenti pronti a mettervi piede sarebbero almeno il doppio. La parrocchia crede molto in questa forma alternativa di divertimento, con in prima fila l’arciprete don Giuliano Spagna affiancato da don Matteo Palazzani, ma sono soprattutto i giovani più grandi ad esserne convinti, ad impegnarsi una sera al mese, fino a tarda notte, per organizzare e riordinare. Tra gli animatori, una quindicina, il più "vecchio" è Andrea Ravelli, poco più che ventenne.

"Siamo contenti per questa iniziativa rivolta agli adolescenti tra i 13 e i 18 anni, perchè da quando ha preso il via ha mantenuto una media di trecento ingressi", dice Andrea.

Evolve, che in inglese è un verbo che significa svilupparsi, crescere, evolvere, è una eco-discoteca, nel senso che non ci sono bevande alcoliche. E droghe alla larga.

Quest’ultimo aspetto è garantito dalle periodiche ronde dei militari dell’Arma, che si uniscono al servizio dei Carabinieri in congedo per la viabilità (alle 21 si fatica a muoversi nelle vie adiacenti al Castello con i genitori che accompagnano i figli), e un apposito servizio di sicurezza. Per entrare si pagano 5 euro per l’iscrizione al Centro Sportivo Italiano (Csi) e per avere una iscrizione gratuita, ma gli investimenti per la discoteca sono stati notevoli: consolle, mixer ed altre diavolerie per la musica sono molto costose.

Altro aspetto rilevante sotto il profilo pedagogico, l’orario: dalle 21 all’una. "Sono questi i motivi principali per cui le famiglie sono contente di mandare qui i propri figli - aggiunge Ravelli -. Sono sotto controllo, in un luogo sicuro e vicino a casa, non bevono, non assumono sostanze pericolose, non tornano nel cuore della notte rischiando la vita sulla strada. Insomma, un divertimento sano".

Chiave del gradimento degli adolescenti è anche l’assenza degli adulti: tutto è gestito da giovani più grandi di loro, ma non da persone che hanno l’età di mamma e papà. Diversamente non ci verrebbero. Grande l’impegno degli animatori, ma come diceva Andrea: queste ore in Castello piacciono anche a loro, nonostante alla fine della festa debbano fermarsi per sistemare tutto.

"Noi ci divertiamo, parliamo e stiamo con gli amici", dicono infatti Elisa e Valentina, le guardarobiere di Evolve. Debora, Anna e Cinzia sono nella fascia d’età più giovane, frequentano la terza media. Chiedendo loro perchè vengano a ballare qui anzichè in una normale discoteca, una risponde candidamente: "perchè mi lasciano venire solo in Castello". "Queste serate sono belle in quanto possiamo sentire musica, ballare, conoscere persone - aggiunge Cinzia-, e gli alcolici certo non ci mancano, perchè comunque non li consumeremmo". "Speriamo che l’iniziativa prosegua, fra l’altro è bello iniziare alle 21, perchè dobbiamo rientrare presto", spiegano le ragazze.

Charly è invece un giovane 17enne di colore che frequenta l’Itis a Lonato e che gioca a calcio nel Castiglione. "Per uno sportivo Evolve è il divertimento ideale, sano, senza la tentazione degli alcolici - dice -. E poi qui ci conosciamo tutti, riusciamo a chiacchierare senza frastuono".

Elia Botturi


GAZZETTA DI MANTOVA

Il parroco: pronti ad esportare subito questa esperienza

"Figli, non amiamo con le parole e con la lingua, ma con le opere e nella verità". La citazione è del parroco don Giuliano Spagna, che quando si presenta con la tonaca sembra un religioso d’altri tempi, ma che invece ama la modernità e agisce affinchè le novità portino il segno del progetto divino. "Cosa rappresenta questa esperienza se non l’amore, la carità che ci ha insegnato Gesù? - ragiona -. Non è forse un modo di amare con le opere il fatto che ragazzi più grandi aiutino ragazzi più piccoli, in un passaggio delicato come l’adolescenza, ad irrobustire la personalità, a fuggire le tentazioni, ad evitare la rovina?!. Droga e alcol sono i mali più insidiosi e le tentazioni più facili per individui che non sono più bambini protetti dai genitori e non ancora adulti con convinzioni solide.

"L’età fra i 13 ed i 17 anni, quella dei ragazzi che frequentano Evolve, è la più vulnerabile e soggetta a prendere cattive strade, con cattivi maestri - sottolinea -. La personalità si forma adesso, non possono essere lasciati in balia di chi agisce solo per il denaro, infischiandosene del loro futuro. Rinforzando il proprio carattere, questi ragazzi si abituano a dire i no che servono, a respingere le proposte ingannevoli". "Ma se noi adulti non proponiamo un’alternativa per il loro divertimento, come possiamo giudicarli quando entrano in una discoteca qualsiasi e si ubriacano o si sballano? - si domanda don Spagna -. Penso che la nostra, quella dei giovani che organizzano le serate per gli adolescenti, sia l’espressione di una comunità che si è data da fare per offrire a questi ragazzi un’alternativa valida". Nel ringraziare carabinieri in congedo e forze dell’ordine per la collaborazione, don Giuliano lancia una sfida delle sue: "Se ci invitassero, saremmo disponibili ad esportare la nostra esperienza negli oratori dei paesi vicini". (e.b.)


LA SICILIA

Settimana della prevenzione alcologica

Da oggi lunedì fino a venerdì prossimo, in occasione dell’Alcohol prevention day, l’Asl 3 ha organizzato la prima "Settimana della prevenzione alcologica", per informare sui rischi legati al consumo di bevande alcoliche, fornire consulenze specialistiche gratuite ed effettuare gratuitamente il test alcolimetrico. Per tutta la settimana, dalle ore 9 alle 13, nel poliambulatorio del distretto Ct2, in via S. M. La Grande 3, saranno presenti operatori del centro alcologico dei Servizi tossicodipendenze dell’Asl 3 (Sert), personale dell’unità operativa educazione alla salute e volontari dell’Associazione provinciale club degli alcolisti in trattamento (Apcat), che forniranno informazioni e distribuiranno gratuitamente brochure e materiale informativo. Saranno inoltre proiettati video sul tema della prevenzione alcologica. Per informazioni è possibile contattare il numero verde 800218140.

A Catania sono operativi 10 Sert, e grazie alla presenza di personale con diversa professionalità (medici, psicologi, pedagogisti, assistenti sociali, educatori e infermieri) sono garantite prestazioni sanitarie diversificate: accoglienza e orientamento per i pazienti e le famiglie, screening delle patologie, diagnosi e trattamenti specialistici, inserimenti in comunità terapeutiche, interventi riabilitativi e reinserimento sociolavorativo.


L’ARENA

Controlli dei vigili in Zai, corso Milano e Bassona. Per il comandante Altamura il risultato è frutto della prevenzione

Cala il numero degli ubriachi al volante

Su 61 automobilisti fermati, soltanto a tre è stata sequestrata la patente

Qualcuno si è sorpreso quando anzichè il classico beccuccio dell’etilometro si è visto mettere davanti uno strumento dalla pratica forma di torcia. Controlli la notte tra sabato e domenica sulle strade da parte della polizia municipale che ha fermato 61 automobilisti tra le 22 e le quattro di ieri mattina in viale del Lavoro, corso Milano e la Bassone.

Tre le patenti ritirate per guida in stato d’ebrezza, tre i libretti di circolazione sequestrati per mancata revisione.

La polizia municipale ha utilizzato l’alcolblow, uno strumento ideale per individuare se si è assunto alcol.

«Grazie a questa macchina, che ci era stata consigliata dal questore durante uno dei tanti incontri sulla sicurezza», ha spiegato il comandante della polizia municipale Luigi Altamura, «è possibile eseguire un maggior numero di controlli poichè è molto più veloce dell’etilometro. Utilizzando prima l’alcolblow scremiano i controlli. Vengono sottoposti all’etilometro soltanto quegli automobilisti che risultano positivi all’alcolblow che non ha valore legale. In questo modo si risparmia parecchio tempo». (*)

Tra le parole del comandante c’è soddisfazione per il numero di patenti ritirate: «Si tratta di una cifra inferiore a quelle registrate negli scorsi fine settimana», ha sottolineato il comandante, «e questo fa ben sperare che la sensibilizzazione stia dando i suoi effetti. Da mesi ci battiamo affinchè ci sia maggiore attenzione e sicurezza sulle strade. i controlli continui servono anche da deterrente. Visto l’esito dei controlli di questo fine settimana possiamo sperare che il messaggio sia arrivato ai giovani».

(…)

(*) Nota: il nome esatto di questo modello di etilometro è Alcoblow. Potete trovarne la descrizione al sito: http://www.morganitalia.com/lion.html,. Questi strumenti vengono chiamati anche precursori.


PUBBLICITAITALIA

Headline contro le stragi del sabato sera

Anche quest’anno l’ASL della provincia di Sondrio ha deciso di focalizzare l’attenzione sulla prevenzione degli incidenti stradali dovuto all’abuso di alcol. L’iniziativa è stata promossa nell’ambito del progetto Stop-Alcol-Stop e prevede una campagna contro la guida in stato d’ebbrezza, ideata gratuitamente dall’agenzia di pubblicità Headline.

La nuova strategia di comunicazione ha posto il target di riferimento al centro della scelta del messaggio: nel 2006 sono state presentate agli studenti tre differenti proposte creative stampate in formato cartolina e distribuite in 22 scuole superiori della provincia di Sondrio. Sul retro di ogni cartolina era presente un breve questionario, elaborato da Demoskopea, che invitava gli studenti a indicare, in forma anonima, le proprie preferenze specificandone i motivi. Tra i soggetti presentati, ’pub’ ha ottenuto il maggior numero di consensi ed è on air in aprile, mese della prevenzione dell’alcolismo, tramite rotairs sui mezzi pubblici, cinema e affissioni.

La campagna, realizzata da Davide Anello (art) e Stefano Paini (direttore creativo), mira a far riflettere sulle conseguenze che l’alcool, in qualunque quantità venga assunto, produce sulle capacità di guida e sulle probabilità di rimanere vittima di incidenti stradali. Il target non viene assalito con la solita ’immagine forte’ ma stimolato a una riflessione più sottile sui pericoli dell’alcool. Il soggetto riproduce un momento tipico della vita sociale e aggregativa dei giovani: l’incontro al pub per ’bere qualcosa’ prima di andare in discoteca. Tra due gruppi di persone che chiacchierano amabilmente con dei coktail in mano, c’è uno sgabello distrutto; da questo partono i segni di una sgommata d’auto e il consueto pub si trasforma nel teatro di un incidente stradale. La headline recita: ’Il prossimo giro la pagate voi’.

La campagna è stata promossa da ASL di Sondrio, Associazione U.A.S.C.A., Prefettura di Sondrio, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e realizzata con il contributo di Fondazione Credito Valtellinese, Trenitalia, Bar Pacino di Milano, del fotografo Enrico Labriola e di Headline adv.


FITMAIL

L’abuso di alcool, una pessima idea

Il mese di aprile è dedicato alla prevenzione delle malattie legate all’alcool: i numeri e gli effetti dannosi di un’abitudine che coinvolge sempre più giovani e donne

Se ne sente continuamente parlare negli ultimi giorni, e siccome il mese di aprile è dedicato alla prevenzione delle patologie ad esso correlate, anche noi non ci stanchiamo di ripeterlo: l’alcool è un’emergenza sempre più urgente, evitiamo gli abusi. L’alcool è uno dei principali fattori di rischio per la salute dell’uomo, la terza causa di mortalità prematura e malattia nell’Unione Europea (dopo il fumo e l’ipertensione), nonché la prima causa di morte per i giovani maschi di età compresa tra i 15 e i 29 anni.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, ogni anno nel nostro Paese l’alcool miete 25 mila vittime: 18 mila uomini e circa 7 mila donne. Circa il 10% di tutti i decessi registrati nel corso di un anno sono da ritenersi dati dall’alcool. In Italia il consumo totale è in diminuzione, ma suscitano preoccupazione alcune tendenze, come l’aumento del consumo fra donne e giovani e soprattutto il fenomeno del binge drinking, il bere per ubriacarsi.

Il problema dell’abuso di alcool riguarda tutte le fasce d’età. Circa 700 mila ragazzi sotto i 16 anni dichiarano di bere regolarmente. E se nel 1998 l’abitudine caratterizzava il 18,2% dei maschi e il 12% delle femmine, nel 2003 le percentuali sono salite rispettivamente al 25% e al 19%. Le adolescenti bevono come i coetanei birra, aperitivi e superalcolici. Iniziano in media a 12 anni, lo fanno in gruppo, fuori pasto, e concentrano la bevuta durante il fine settimana. Il 10% si ubriaca almeno una volta l’anno consumando più di sei bevande alcoliche in un’unica occasione; negli ultimi anni il binge drinking è cresciuto del 50%. Bere alcolici è diventata un’abitudine frequente e diffusa anche tra il gentil sesso: in Italia riguarda una donna su tre, un numero quasi raddoppiato rispetto agli anni ‘80.

Pur allegramente sottovalutato dai più, il “bicchierino di troppo” rappresenta invece un serio rischio per la salute perché può danneggiare o distruggere le cellule ed è causa di una dipendenza il cui grado è superiore rispetto alle droghe più conosciute. A quantità progressivamente crescenti corrispondono effetti come perdita di equilibrio, difficoltà motorie, nausea, confusione e riduzione della visione laterale, fino al coma e alla morte nei casi estremi. L’alcool può inoltre provocare sbalzi di umore e aggressività, e aumenta significativamente il rischio di incidenti alla guida.

In gravidanza il danno maggiore è per il bambino: le donne che bevono abitualmente una o più volte al giorno presentano una maggiore frequenza di aborti soprattutto durante il secondo trimestre, e bere più di 12 drink a settimana aumenta il rischio di nascita prematura e di sottopeso del piccolo.

L’alcool infine aumenta l’esposizione a malattie di diversa natura, cancro compreso. Oltre alle neoplasie già note, come i carcinomi a fegato, cavo orale, faringe, laringe ed esofago, da più parti giungono conferme che l’abuso di alcool contribuisce allo sviluppo di due tra i tumori più diffusi: quello della mammella e del colon-retto. Un gruppo di scienziati europei ha rivisto decine di studi epidemiologici e concluso che il rischio c’è, ed è maggiore del previsto: un consumo regolare giornaliero di 50 grammi di etanolo, paragonabile a 4-5 bicchieri di vino, si associa a un rischio aumentato di 1,5 volte per il seno e di 1,4 volte per il colon e il retto.

Dal momento che le relazioni tra alcool e tumori sono state calcolate considerando la quantità di etanolo ingerita, senza fare distinzioni tra birra, vino e superalcolici, non si può stilare una classifica dei drink buoni o cattivi. Il messaggio-chiave resta il solito: moderazione.


LA REPUBBLICA

Messaggio choc per chi, ieri notte, si è recato nel locale, che aderisce anche a una campagna sulla sicurezza stradale

Contro le stragi del sabato sera esposta una bara in discoteca

Ora si esagera: in una discoteca, a fianco della pista da ballo di un locale di Gualtieri, nella bassa reggiana, è stata esposta una bara contro le stragi del sabato sera.

Un messaggio choc per chi, ieri notte, si è recato nel locale, che aderisce anche a una campagna sulla sicurezza stradale lanciata da un quotidiano locale, e che in passato si è impegnato nella lotta contro l’alcool. La notizia, riportata dallo stesso quotidiano, è stata commentata con un certo scetticismo da Sergio Pioggia, vice presidente nazionale del Silb (sindacato italiano locali da ballo) e presidente della provincia di Rimini, da sempre in prima linea contro le stragi del sabato sera.

"Non esageriamo - commenta Pioggia - Occorre comunicare nel modo giusto, e quindi stare attenti a non cadere nel ridicolo, nè nel rigetto.

Quest’iniziativa non porterà danno, ma mi sembra un’esagerazione. A livello nazionale non l’adotteremmo mai come campagna".

Lo stesso locale, è riportato nella notizia, aveva avuto perplessità alcune settimane fa pensando che il messaggio avrebbe potuto essere frainteso dai giovani, ma poi la serata si è fatta. Intanto il Silb a Rimini si sta preparando per i primi giorni della campagna "Guido con prudenza!" (27-28-29 aprile), che sarà proposta dall’inizio di giugno a livello nazionale. Oltre al braccialetto blu per chi risulta indenne dall’alcool e le serate premio, manifesti forti con immagini di incidenti all’uscita dei locali, volantini sulla auto e soprattutto la presenza di operatori in grado di dire una parola "giusta" a chi sta mettersi al volante dopo una serata di sballo: il consiglio di essere accompagnati in stazione o in albergo per passare la notte, e la sbornia.

"E’ l’uscita dai locali - conclude Pioggia - il momento adatto per comunicare un messaggio, che altrimenti andrebbe perso perchè i giovani pensano ad altro, a divertirsi. Quando invece devono tornare a casa, una riflessione è inevitabile". (*)

 

(*) Nota: se proprio si ritiene di comunicare un messaggio ai giovani delle discoteche è preferibile farlo all’entrata, non all’uscita. Al termine della serata sarebbe inutile sia per quelli che hanno bevuto che per i sobri.


SESTOPOTERE

SALUTE, RIMINI: DIPENDENZE PATOLOGICHE, I DATI 2005

Rimini - 16 aprile 2007 - L’Azienda Usl di Rimini informa che la parte più significativa di utenti presi in carico dal Sert è costituita da tossicodipendenti, pari a 1.678 (72,9 per cento del totale). Di questi, 152 sono stati trattati in comunità e 161 in carcere, 612 sono stati inviati da altri Sert per trattamenti farmacologici. Sono quindi 463 i gli alcolisti (dei quali 30 trattati in comunità e 7 in carcere), pari al 20,1 per cento del totale, ma col dato significativo di essere quasi raddoppiati in cinque anni, dal 2001 al 2005. I tabagisti (seguiti dal 2002) sono 142 e rappresentano il 6,2 per cento dell’utenza del Sert, mentre i gamblers (dipendenti da gioco) sono 18, pari allo 0,8 per cento e sono seguiti dal 2004.

A livello territoriale, vi è un’incidenza di persone seguite dal Sert pari a 43,4 ogni diecimila residenti. Ma vi è una particolare incidenza del fenomeno nella zona sud della provincia e in particolare in Valconca. I Comuni di Misano, Morciano, Montefiore e Gemmano hanno tutti un’incidenza di persone seguite oltre 60 ogni diecimila residenti. Riccione, Cattolica, San Giovanni in Marignano, San Clemente e Mondaino hanno un’incidenza sopra la media (da 45 a 60 utenti ogni diecimila residenti). Montescudo e Montecolombo hanno incidenza tra 30 e 45 utenti ogni diecimila residenti mentre Coriano, Saludecio e Montegridolfo non superanono i 30 utenti per diecimila. Nel distretto di Riccione la media è di 50,1 utenti per diecimila mentre nel distretto di Rimini scende a 39,7. E solo Rimini ha incidenza tra 45 e 60, mentre Verucchio si ferma nella fascia tra 30 e 45 e Bellaria, Santarcangelo, Poggio Berni e Torriana non superano i 30 utenti ogni diecimila abitanti. Nessun comune della zona nord è nella fascia più alta.

Nel corso del 2005 sono state 163 le segnalazioni giunte ai Servizi dalla Prefettura, per possesso di stupefacenti, a fronte delle 331 del 2001. Si registra anche un calo delle persone tossicodipendenti seguite in carcere: 162 contro le 258 del 2004, differenza dovuta però anche ad un conteggio più accurato.

Sono complessivamente 1.382 (935 tossicodipendenti, 315 alcolisti, 118 tabagisti e 14 giocatori) gli utenti che sono entrati in carico al servizio nel 2005 e che hanno intrapreso programmi personalizzati di disintossicazione. Per quanto riguarda i nuovi utenti, si osserva che il 60,3 per cento di essi è nella fascia d’età che va dai 20 ai 34 anni; il 10 per cento ha meno di 19 anni, il 18,6 per cento tra 35 e 39 e l’11,1 per cento ha oltre 39 anni. L’età media della nuova utenza è di 29,6 anni, di quasi 5 anni e mezzo più bassa rispetto all’utenza storica. L’88,6 per cento dei nuovi utenti sono di sesso maschile: vi sono 9 uomini per ogni nuova utente femmina (mentre il rapporto storico è di una ogni 4,4). Il 76,5 per cento dei nuovi utenti ha titolo di studio pari o inferiore alla terza media, il 42,1 per cento è disoccupato o (14,3 per cento) è lavoratore precario o stagionale.

Per quanto riguarda le sostanze d’abuso, tra le droghe il 2005 ha visto tornare a crescere l’eroina, mentre è in lieve calo la cocaina. Dei nuovi utenti dediti agli stupefacenti, il 73,5 per cento faceva uso di eroina e il 16,1 per cento di cocaina. Segue un 9 per cento che fa uso di cannabinoidi e l’1 per cento di nuove droghe (ecstasy e le altre cosiddette droghe ricreazionali) mentre sono marginali barbiturici, crack e altri tipi di droghe. Quanto alle modalità d’utilizzo, specialmente tra i giovani è sempre più invalso l’uso di fumare le droghe, comprese cocaina ed eroina.

Per quanto riguarda l’alcolismo, i dati confermano come positiva la scelta di creare, nel ’97, un Centro alcologico ad hoc. Scelta che ha aiutato ad intercettare utenza, sicchè dai 145 utenti del ’96 si è passati a 315 nel 2005. Tra gli alcolisti è maggiore la presenza di donne rispetto all’utenza per droghe: vi è una donna ogni 2,6 uomini. E l’età è più alta: 43,6 anni di media, contro i 33 dei tossicodipendenti. Il problema dell’alcolismo diventa un vero e proprio rischio sociale nel momento in cui chi fa uso di alcol si mette poi alla guida. Nel 2000 è stata creata, in provincia, una collaborazione tra il Centro Alcologico e la Commissione Medico Legale, che ha consentito di inserire momenti educativi e di formazione al momento del percorso di revisione per l’idoneità alla guida. Gli operatori del Centro Alcologico effettuano un’intervista al soggetto cui è stata ritirata la patente e quindi stila un referto sul grado di problematicità del soggetto. Nel 2005, sono state effettuate 116 consulenze su un totale di 111 persone; il 35,5 per cento dei soggetti presentavano una problematicità. Il 23,4 per cento (26 soggetti) ha poi intrapreso un programma terapeutico. Nel corso del 2006 le consulenze sono state 91. Nel corso dell’anno è stata anche attivata un’iniziativa di sensibilizzazione, tra i giovani, legata all’alcol e alla guida: è stato chiesto a 2.337 giovani, contattati all’interno di locali, di sottoporsi volontariamente al test con etilometro. L’età media dei ragazzi è di 23,3 anni, il 17,3 per cento sono donne, e la media del livello alcolemico è dello 0,8, quindi superiore a quello consentito dalla normativa. Ma va anche detto che non tutti (il 48,9 per cento) dei ragazzi, dovevano guidare quella sera. Altri (75) hanno detto di aver fatto il test proprio per valutare se erano in grado di guidare o meno. Sempre nel 2005 i soggetti ricorsi a cure ospedaliere per patologie alcolcorrelate sono stati 526 (76 per cento maschi, età media 54,9 anni), mentre nel quinquennio ’99-2004 i ricoveri di residenti per patologie interamente attribuibili all’alcol sono stati 915 per un totale di 10.793 giornate di degenza.

(…)


L’ADIGE

«La signora aveva un contratto di un mese, di sostituzione. E nel colloquio non è stata leale, non ci aveva detto della sua situazione». La direttrice della casa di riposo dell’Istituto arcivescovile per sordi, Cristiana Ioriatti, vuole precisare alcune cose in relazione al licenziamento della dipendente, ex tossicodipendente, dopo soli tre giorni di lavoro. «Noi dobbiamo tutelare al massimo i nostri ospiti che sono non autosufficienti, anziani e ammalati. E che pagano per il servizio e pretendono giustamente la qualità». Scusi direttore, la signora che aveva assunto ha fatto qualcosa in particolare che possa esserle imputata? «Intanto la signora non era stata assunta a tempo indeterminato ma aveva un contratto di un mese, di sostituzione. Un contratto a tempo determinato quindi. Nel colloquio prima dell’assunzione non ci ha fatto presente la sua situazione ma mi ha raccontato un sacco di bugie». Ricordiamo che a denunciare il licenziamento come «vergognosa discriminazione» è stato Angelo Parolari, presidente della Comunità per il recupero dei tossicodipendenti «Voce Amica» di Villa Lagarina. La donna, una signora quarantenne, in passato dedita all’abuso di alcol e droghe, aveva vissuto un paio d’anni nella comunità. «Siamo riusciti con grande sacrificio a tirarla fuori da questa situazione» aveva detto al nostro giornale Parolari. Signora Ioriatti, perché un licenziamento improvviso, e senza apparente ragione? «La signora aveva appena preso servizio ma i familiari di alcuni nostri ospiti la hanno riconosciuta come persona che poco tempo fa, non anni fa, chiedeva l’elemosina in piazza Duomo, una tossicodipendente. E le proteste hanno cominciato a montare. Qualcuno non voleva che la signora si occupasse dei suoi parenti. Io, peraltro, non mi trovavo in sede, ero via. Sono rientrata proprio perché i miei collaboratori si sono fatti vivi per dirmi come stavano andando le cose. Io dovevo tutelare i miei ospiti». Ma era accaduto qualcosa di preciso...? «La signora non ha nessuna esperienza nel campo, anche se mi ha detto di aver assistito la madre. La avevo contattata io ma lei non mi ha detto nulla dei suoi problemi, della struttura in cui era stata in trattamento. Ora lei dice di averci chiesto di parlare con il responsabile di quella comunità ma non è vero. Io ho detto a lei che avrebbe dovuto essere onesta con noi, dirci le cose come stavano. Avremmo potuto farle fare altri servizi, magari al guardaroba. Ma noi non sapevamo nulla dei suoi problemi». Insomma, nessuna mancanza specifica della dipendente? «Era lì da due giorni, affiancato da altri dipendenti. Il problema è nato perché qualche parente l’ha riconosciuta, come persona che anche oggi frequenta certi ambienti. Qualcuno si è detto contrario a lasciare che il parente venisse accudito dalla signora. E noi dobbiamo tutelare gli ospiti. Peraltro, alla fine è stata lei a rassegnare le dimissioni. Il mio ruolo è stato quello di salvaguardare i nostri ospiti e del resto la situazione era diventata pesante anche lei». Ricordiamo comunque che a detta di Angelo Parolari di «Voce amica» la quarantenne licenziata «è persona che ha riacquistato una sua dignità ed ha già lavorato per alcune ditte di pulizie». «Non mi pare tollerabile - aveva concluso Parolari - un atteggiamento come questo da parte di una struttura finanziata dall’ente pubblico». R. M. G.

 

AGI


FERMANI PERICOLOSI AL VOLANTE, 13 PATENTI RITIRATE

Fermo, 16 apr. - Niente da fare: piu’ fioccano i ritiri delle patenti, piu’ nel Fermano reagiscono incrementando gli abusi alla guida. Di alcool, anzitutto: nel solo weekend appena trascorso, in tredici sono stati fulminati dal palloncino.

Giovani, in prevalenza, imbottiti di alcool fino a tre, quattro volte i limiti consentiti. Come tali, non la prendono bene, inveiscono, aggrediscono gli agenti di pattuglia (4 volanti impiegate). Non si salvano neppure le ragazze, in due trovate ubriache sabato notte dopo che, appena una settimana fa, un’altra totalmente sbronza aveva infilato una gimkana contromano per alcuni chilometri a Fermo. Record di punti sequestrati tra sabato e domenica: 34. Ma fino a quando? Finora, secondo Polstrada, oltre 60 persone sono state denunciate nei primi 4 mesi, scarsi, del 2007.


IL GAZZETTINO (Treviso)

NEL FINE SETTIMANA 

Automobilisti nel mirino dei carabinieri: 7 patenti ritirate per eccesso di alcol

Controlli a tappeto nel fine settimana sulle strade della Marca: ad entrare in azione in un servizio programmato e coordinato dal capitano della compagnia di Treviso, Steven Chenet, sono stati i carabinieri. Il bilancio, nella notte tra sabato e domenica, è stato di sette patenti ritirate per abuso di alcol da parte degli automobilisti. Le autovetture fermate e controllate sono state un centinaio circa. A finire nel mirino dell’etilometro sono stati giovani, ma non solo. I risultare positive all’alcoltest, infatti, sono state anche alcune ragazze che si trovavano alla guida delle vetture fermate. Gli alcoltest hanno evidenziato nella maggior parte dei casi valori superiori del doppio a quelli previsti dalla legge. La fascia di età maggiormente colpita e nella quale sono compresi i trasgressori è quella dai 25 ai 35 anni. I controlli, per i quali sono stati impegnati circa una ventina di uomini, si sono concentrati nelle zone dove si trovano i locali di tendenza e maggiormente frequentati dai giovani trevigiani nei fine settimana: ovvero lungo viale della Repubblica, in zona Fonderia, per quanto riguarda Treviso. Ma anche sulle principali arterie della provincia. Una decine di pattuglie e tre stazioni mobili hanno monitorato la provinciale per Silea, controllando numerosi giovani provenienti della discoteca Margòt, la zona di Casale sul Sile, di Spresiano, in particolare nei pressi della discoteca Odissea. E infine il Terraglio.


VARESENEWS

Malnate - Arrestato carpentiere di 32 anni che ha colpito con uno schiaffo un espositore

"Devi pagarmi il pizzo". Tentata estorsione al mercatino

Ha minacciato un espositore del mercatino dell’usato di Malnate ma ha tentato di giustificarsi dicendo che era ubriaco e non sapeva bene quello che diceva. Lo stato di ubriachezza, sbandierato come difesa, non gli ha però evitato l’arresto in flagranza e la successiva convalida, questa mattina, lunedì, in tribunale, con l’accusa di tentata estorsione.

L’episodio è accaduto domenica alle 15 e 30, durante il mercatino dell’usato, nel centro della cittadina. Un carpentiere di 32 anni della zona, S.C., già conosciuto dalle forze dell’ordine per diverse condanne per reati minori, ha avvicinato un espositore minacciandolo: “Guarda che io sono uno del 416 bis e qua si paga il pizzo” gli ha detto, millantando una inesistente associazione mafiosa. Il carpentiere, uscito dal carcere lo scorso agosto a seguito dell’indulto, ha poi colpito il commerciante con uno schiaffo sulla nuca.

I carabinieri lo hanno arrestato un quarto d’ora dopo sulla scorta delle testimonianze dell’espositore aggredito e di due testimoni. Davanti al giudice Alessandra Clemente si è giustificato dicendo che aveva passato tutta la mattina nei bar del paese, bevendo qualche birra e diversi spumanti e di aver pronunciato frasi sconnesse solo perché in stato di ebbrezza. Il giudice ha convalidato l’arresto, ma lo ha rilasciato.


GOMARCHE

Macerata: arrestati due russi e un ucraino

Due cittadini russi e un ucraino, con regolare permesso di soggiorno, sono stati arrestati questa mattina a Macerata per lesioni, minaccia, violenza e resistenza a pubblico ufficiale; i tre giovani erano visibilmente ubriachi.

MACERATA - Alle ore 9.30 di questa mattina il personale della “Volante” di Macerata ha arrestato due cittadini russi e un cittadino ucraino per lesioni, minaccia, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, nonché rifiuto di indicazioni circa l’identità personale e danneggiamento aggravato.

Alle 09.15 odierne infatti, una chiamata giunta al 113, segnalava la presenza di tre giovani visibilmente ubriachi, successivamente identificati per A.S. russo di anni 22, A.A. anch’esso russo di anni 22, e P.O. ucraino di anni 23, tutti in possesso di regolare permesso di soggiorno. (*)

I giovani, in preda ai fumi dell’alcool probabilmente assunto nel corso della precedente nottata, stavano prendendo a calci alcuni motocicli parcheggiati in un vicolo del centro storico danneggiandone in particolar modo uno, che, scaraventato a terra, ha riportato vistosi danni alla carrozzeria.

Gli agenti, giunti tempestivamente sul posto, hanno chiesto ai tre giovani di esibire i documenti di identificazione, ma essi non solo si sono rifiutati, ma dopo aver insultato gli agenti, si sono scagliati contro gli stessi, aggredendoli violentemente con calci e pugni, tanto che uno di loro ha riportato alcune lesioni per le quali è dovuto correre al pronto soccorso.

Uno dei tre giovani inoltre, teneva in mano una bottiglia di vetro vuota che brandiva con fare minaccioso nei confronti degli agenti, che solo con l’ausilio di una pattuglia del locale Comando di Polizia Municipale nel frattempo giunti sul posto, sono riusciti a bloccarli.

Anche all’interno della Questura i ragazzi hanno continuato nel loro atteggiamento violento tanto che, per ridurli alla ragione, è stata chiamata sul posto un’autolettiga del 118 con medico a bordo.

I tre giovani sono attualmente reclusi presso il carcere di Camerino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

(*) Nota: nonostante il titolo le tre persone protagoniste di questo articolo sono state arrestate per le conseguenze della loro ubriachezza e non per la loro nazionalità.


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CONVEGNO NAZIONALE

LUNEDI’ 23 APRILE 2007 - Ore 9,30 - 18,30

FIRENZE – PALAZZO VECCHIO - Salone dei Cinquecento

I GIOVANI, L’ALCOL E LA GUIDA NO DRINK, GRATIS PARTY!

L’alcool produce gravi danni sociali ed economici al Paese che impone un carico economico per l’individuo, le famiglie, la società attraverso costi sanitari, perdita di produttività, morbilità, mortalità precoce complessivamente stimabili dal 2 al 5 % del Prodotto Interno Lordo (PIL).

Ogni anno muoiono a causa dell’alcool 35.000 persone. L’età in cui si comincia ad assumere alcool si sta notevolmente abbassando (10/11 anni di età). Cresce la preoccupazione nelle famiglie. La spesa sociale subisce un forte incremento rispetto alle patologie che l’assunzione di alcool produce, specialmente tra i giovani. Il consumo, soprattutto di bevande alcoliche produce gravi conseguenze anche per quanto riguarda la guida di veicoli. Crea turbativa e danno economico anche alle imprese che operano nel settore dell’intrattenimento, alla quiete e alla sicurezza delle città.

Tra i fattori umani che possono incidere sul numero degli incidenti stradali, il consumo di alcol è certamente quello più rilevante, considerata anche l’ampia diffusione che le bevande alcoliche hanno tra la popolazione.

Si stima, infatti, che il 30-50% degli incidenti stradali gravi o mortali siano causati dall’uso di alcol. In particolare si afferma che:

• il rischio aumenta in modo esponenziale con l’aumentare dell’alcolemia;

• a parità di alcolemia, minore è l’età del conducente, maggiore è il rischio di incidenti;

• a parità di alcolemia, minore è la frequenza con cui si consumano di solito le bevande alcoliche, maggiore è

 il rischio di causare incidenti stradali.

In Italia non si conosce il numero di incidenti determinati dalla guida sotto l’effetto di alcol, ma si presume sia molto rilevante (una stima eseguita nel 2003 parla di una stima di incidenti alcol correlati che va dai 67.542 ai 112.570). Nel nostro Paese sono circa 400.000 i controlli del tasso alcolemico effettuati ogni anno dalle forze dell’ordine in relazione a persone fermate alla guida di veicoli a motori. Nella sola Francia nel 2005 si sono superati i 10.000.000 di controlli. La Francia è tra i Paesi europei più virtuosi in tema di sicurezza stradale.
Tra il 2002 e il 2005 i morti sulle strade francesi sono diminuiti del 35,4%, in Italia sono in sensibile aumento.

Non è utile una politica proibizionistica che favorirebbe il commercio al nero e spingerebbe imprese e giovani verso l’illegalità e l’evasione. Nè un garantismo astratto e senza regole che danneggerebbe anch’esso imprese, giovani e famiglie. Quello che serve al Paese è l’avvio di un dibattito serio sulle conseguenze dell’alcool in special modo tra soggetti giovani ma non solo.

Il Governo e il Parlamento, gli enti locali devono divenire protagonisti di scelte ragionevoli, responsabili che ricerchino comunque il consenso di tutti gli attori coinvolti. Concertare è difficile e faticoso ma è la “strada maestra” per assumere decisioni utili e soprattutto efficaci.

Al Governo ed al Parlamento chiediamo di farsi parte attiva e di promuovere un quadro normativo nuovo che preveda attraverso la condivisione e una più larga possibile partecipazione:

· il divieto di somministrazione di vendita di alcool sulle autostrade;

· il divieto di vendita di prodotti alcolici e/o a base di alcool ai minori di anni 18;

· una vasta campagna di controlli sulle strade per combattere la guida sotto l’effetto di alcol e prevedendo conseguenti inasprimenti di sanzioni e pene (tolleranza zero per chi guida dopo aver consumato bevande alcoliche )

· il controllo e la limitazione della pubblicità delle bevande alcoliche;

· la promozione della figura del guidatore designat

Martedì, 17 Aprile 2007
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