In fondo alla rassegna riportiamo il programma del
Convegno Nazionale organizzato dalla SIA il 23 aprile 07 GAZZETTA DI MANTOVA Lettere
Viadana Divertitevi senza alcol
L’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada
chiede che le amministrazioni pubbliche non sostengano feste nel nome
dell’alcol, le invita a non alimentare più una cultura che associa bere e
divertimento. Carla Mariani PortioliGAZZETTA DI MANTOVA Pienone alla discoteca senza alcol
Si chiama "evolve",
conta 600 iscritti ed è frequentata da una media di 300 ragazzi fra i 13 e i 18
anni d’età. Come sabato sera. Si tratta della discoteca voluta in oratorio dal
parroco di Castiglione delle Stiviere, don Giuliano Spagna. Niente alcol e alla
larga dalla droga. All’una tutti a nanna. Si chiama Evolve ed è una vera e propria discoteca, senza
alcol, che da quando è nata nel settembre del 2005 sta prendendo sempre più
piede all’oratorio di Castiglione delle Stiviere. Sabato sera erano in
trecento, un numero limitato e controllato attraverso un’iscrizione, perchè
diversamente gli adolescenti pronti a mettervi piede sarebbero almeno il
doppio. La parrocchia crede molto in questa forma alternativa di divertimento,
con in prima fila l’arciprete don Giuliano Spagna affiancato da don Matteo
Palazzani, ma sono soprattutto i giovani più grandi ad esserne convinti, ad
impegnarsi una sera al mese, fino a tarda notte, per organizzare e riordinare.
Tra gli animatori, una quindicina, il più "vecchio" è Andrea Ravelli,
poco più che ventenne. "Siamo contenti per questa iniziativa rivolta agli
adolescenti tra i 13 e i 18 anni, perchè da quando ha preso il via ha mantenuto
una media di trecento ingressi", dice Andrea. Evolve, che in inglese è un verbo che significa
svilupparsi, crescere, evolvere, è una eco-discoteca, nel senso che non ci sono
bevande alcoliche. E droghe alla larga. Quest’ultimo aspetto è garantito dalle periodiche ronde
dei militari dell’Arma, che si uniscono al servizio dei Carabinieri in congedo
per la viabilità (alle 21 si fatica a muoversi nelle vie adiacenti al Castello
con i genitori che accompagnano i figli), e un apposito servizio di sicurezza.
Per entrare si pagano 5 euro per l’iscrizione al Centro Sportivo Italiano (Csi)
e per avere una iscrizione gratuita, ma gli investimenti per la discoteca sono
stati notevoli: consolle, mixer ed altre diavolerie per la musica sono molto
costose. Altro aspetto rilevante sotto il profilo pedagogico,
l’orario: dalle 21 all’una. "Sono questi i motivi principali per cui le
famiglie sono contente di mandare qui i propri figli - aggiunge Ravelli -. Sono
sotto controllo, in un luogo sicuro e vicino a casa, non bevono, non assumono
sostanze pericolose, non tornano nel cuore della notte rischiando la vita sulla
strada. Insomma, un divertimento sano". Chiave del gradimento degli adolescenti è anche l’assenza
degli adulti: tutto è gestito da giovani più grandi di loro, ma non da persone
che hanno l’età di mamma e papà. Diversamente non ci verrebbero. Grande
l’impegno degli animatori, ma come diceva Andrea: queste ore in Castello
piacciono anche a loro, nonostante alla fine della festa debbano fermarsi per
sistemare tutto. "Noi ci divertiamo, parliamo e stiamo con gli
amici", dicono infatti Elisa e Valentina, le guardarobiere di Evolve.
Debora, Anna e Cinzia sono nella fascia d’età più giovane, frequentano la terza
media. Chiedendo loro perchè vengano a ballare qui anzichè in una normale
discoteca, una risponde candidamente: "perchè mi lasciano venire solo in
Castello". "Queste serate sono belle in quanto possiamo sentire
musica, ballare, conoscere persone - aggiunge Cinzia-, e gli alcolici certo non
ci mancano, perchè comunque non li consumeremmo". "Speriamo che
l’iniziativa prosegua, fra l’altro è bello iniziare alle 21, perchè dobbiamo
rientrare presto", spiegano le ragazze. Charly è invece un giovane 17enne di colore che frequenta
l’Itis a Lonato e che gioca a calcio nel Castiglione. "Per uno sportivo
Evolve è il divertimento ideale, sano, senza la tentazione degli alcolici -
dice -. E poi qui ci conosciamo tutti, riusciamo a chiacchierare senza
frastuono". Elia Botturi GAZZETTA DI MANTOVA Il parroco: pronti ad esportare
subito questa esperienza
"Figli, non amiamo con le parole e con la lingua, ma
con le opere e nella verità". La citazione è del parroco don Giuliano
Spagna, che quando si presenta con la tonaca sembra un religioso d’altri tempi,
ma che invece ama la modernità e agisce affinchè le novità portino il segno del
progetto divino. "Cosa rappresenta questa esperienza se non l’amore, la
carità che ci ha insegnato Gesù? - ragiona -. Non è forse un modo di amare con
le opere il fatto che ragazzi più grandi aiutino ragazzi più piccoli, in un
passaggio delicato come l’adolescenza, ad irrobustire la personalità, a fuggire
le tentazioni, ad evitare la rovina?!. Droga e alcol sono i mali più insidiosi
e le tentazioni più facili per individui che non sono più bambini protetti dai
genitori e non ancora adulti con convinzioni solide. "L’età fra i 13 ed i 17 anni, quella dei ragazzi che frequentano Evolve, è la più vulnerabile e soggetta a prendere cattive strade, con cattivi maestri - sottolinea -. La personalità si forma adesso, non possono essere lasciati in balia di chi agisce solo per il denaro, infischiandosene del loro futuro. Rinforzando il proprio carattere, questi ragazzi si abituano a dire i no che servono, a respingere le proposte ingannevoli". "Ma se noi adulti non proponiamo un’alternativa per il loro divertimento, come possiamo giudicarli quando entrano in una discoteca qualsiasi e si ubriacano o si sballano? - si domanda don Spagna -. Penso che la nostra, quella dei giovani che organizzano le serate per gli adolescenti, sia l’espressione di una comunità che si è data da fare per offrire a questi ragazzi un’alternativa valida". Nel ringraziare carabinieri in congedo e forze dell’ordine per la collaborazione, don Giuliano lancia una sfida delle sue: "Se ci invitassero, saremmo disponibili ad esportare la nostra esperienza negli oratori dei paesi vicini". (e.b.) LA SICILIA Settimana della prevenzione
alcologica
Da oggi lunedì fino a venerdì prossimo, in occasione
dell’Alcohol prevention day, l’Asl 3 ha organizzato la prima "Settimana
della prevenzione alcologica", per informare sui rischi legati al consumo
di bevande alcoliche, fornire consulenze specialistiche gratuite ed effettuare
gratuitamente il test alcolimetrico. Per tutta la settimana, dalle ore 9 alle
13, nel poliambulatorio del distretto Ct2, in via S. M. La Grande 3, saranno
presenti operatori del centro alcologico dei Servizi tossicodipendenze dell’Asl
3 (Sert), personale dell’unità operativa educazione alla salute e volontari
dell’Associazione provinciale club degli alcolisti in trattamento (Apcat), che
forniranno informazioni e distribuiranno gratuitamente brochure e materiale
informativo. Saranno inoltre proiettati video sul tema della prevenzione
alcologica. Per informazioni è possibile contattare il numero verde 800218140. A Catania sono operativi 10 Sert, e grazie alla presenza di personale con diversa professionalità (medici, psicologi, pedagogisti, assistenti sociali, educatori e infermieri) sono garantite prestazioni sanitarie diversificate: accoglienza e orientamento per i pazienti e le famiglie, screening delle patologie, diagnosi e trattamenti specialistici, inserimenti in comunità terapeutiche, interventi riabilitativi e reinserimento sociolavorativo. L’ARENA Controlli dei vigili in Zai, corso Milano e Bassona. Per
il comandante Altamura il risultato è frutto della prevenzione Cala il numero degli ubriachi al
volante
Su 61 automobilisti fermati,
soltanto a tre è stata sequestrata la patente
Qualcuno si è sorpreso quando anzichè il classico
beccuccio dell’etilometro si è visto mettere davanti uno strumento dalla
pratica forma di torcia. Controlli la notte tra sabato e domenica sulle strade
da parte della polizia municipale che ha fermato 61 automobilisti tra le 22 e
le quattro di ieri mattina in viale del Lavoro, corso Milano e la Bassone. Tre le patenti ritirate per guida in stato d’ebrezza, tre
i libretti di circolazione sequestrati per mancata revisione. La polizia municipale ha utilizzato l’alcolblow, uno
strumento ideale per individuare se si è assunto alcol. «Grazie a questa macchina, che ci era stata consigliata
dal questore durante uno dei tanti incontri sulla sicurezza», ha spiegato il
comandante della polizia municipale Luigi Altamura, «è possibile eseguire un
maggior numero di controlli poichè è molto più veloce dell’etilometro.
Utilizzando prima l’alcolblow scremiano i controlli. Vengono sottoposti
all’etilometro soltanto quegli automobilisti che risultano positivi
all’alcolblow che non ha valore legale. In questo modo si risparmia parecchio
tempo». (*) Tra le parole del comandante c’è soddisfazione per il
numero di patenti ritirate: «Si tratta di una cifra inferiore a quelle
registrate negli scorsi fine settimana», ha sottolineato il comandante, «e
questo fa ben sperare che la sensibilizzazione stia dando i suoi effetti. Da
mesi ci battiamo affinchè ci sia maggiore attenzione e sicurezza sulle strade.
i controlli continui servono anche da deterrente. Visto l’esito dei controlli
di questo fine settimana possiamo sperare che il messaggio sia arrivato ai
giovani». (…) (*) Nota: il nome esatto di questo modello di etilometro è Alcoblow. Potete trovarne la descrizione al sito: http://www.morganitalia.com/lion.html,. Questi strumenti vengono chiamati anche precursori. PUBBLICITAITALIA Headline contro le stragi del sabato sera Anche quest’anno l’ASL della provincia di Sondrio ha
deciso di focalizzare l’attenzione sulla prevenzione degli incidenti stradali
dovuto all’abuso di alcol. L’iniziativa è stata promossa nell’ambito del
progetto Stop-Alcol-Stop e prevede una campagna contro la guida in stato
d’ebbrezza, ideata gratuitamente dall’agenzia di pubblicità Headline. La nuova strategia di comunicazione ha posto il target di
riferimento al centro della scelta del messaggio: nel 2006 sono state
presentate agli studenti tre differenti proposte creative stampate in formato
cartolina e distribuite in 22 scuole superiori della provincia di Sondrio. Sul
retro di ogni cartolina era presente un breve questionario, elaborato da
Demoskopea, che invitava gli studenti a indicare, in forma anonima, le proprie
preferenze specificandone i motivi. Tra i soggetti presentati, ’pub’ ha
ottenuto il maggior numero di consensi ed è on air in aprile, mese della
prevenzione dell’alcolismo, tramite rotairs sui mezzi pubblici, cinema e
affissioni. La campagna, realizzata da Davide Anello (art) e Stefano
Paini (direttore creativo), mira a far riflettere sulle conseguenze che
l’alcool, in qualunque quantità venga assunto, produce sulle capacità di guida
e sulle probabilità di rimanere vittima di incidenti stradali. Il target non
viene assalito con la solita ’immagine forte’ ma stimolato a una riflessione
più sottile sui pericoli dell’alcool. Il soggetto riproduce un momento tipico
della vita sociale e aggregativa dei giovani: l’incontro al pub per ’bere
qualcosa’ prima di andare in discoteca. Tra due gruppi di persone che
chiacchierano amabilmente con dei coktail in mano, c’è uno sgabello distrutto;
da questo partono i segni di una sgommata d’auto e il consueto pub si trasforma
nel teatro di un incidente stradale. La headline recita: ’Il prossimo giro la
pagate voi’. La campagna è stata promossa da ASL di Sondrio, Associazione U.A.S.C.A., Prefettura di Sondrio, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e realizzata con il contributo di Fondazione Credito Valtellinese, Trenitalia, Bar Pacino di Milano, del fotografo Enrico Labriola e di Headline adv. FITMAIL L’abuso di alcool, una pessima
idea
Il mese di aprile è dedicato alla prevenzione delle
malattie legate all’alcool: i numeri e gli effetti dannosi di un’abitudine che
coinvolge sempre più giovani e donne Se ne sente continuamente parlare negli ultimi giorni, e
siccome il mese di aprile è dedicato alla prevenzione delle patologie ad esso
correlate, anche noi non ci stanchiamo di ripeterlo: l’alcool è un’emergenza
sempre più urgente, evitiamo gli abusi. L’alcool è uno dei principali fattori
di rischio per la salute dell’uomo, la terza causa di mortalità prematura e
malattia nell’Unione Europea (dopo il fumo e l’ipertensione), nonché la prima
causa di morte per i giovani maschi di età compresa tra i 15 e i 29 anni. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, ogni anno nel
nostro Paese l’alcool miete 25 mila vittime: 18 mila uomini e circa 7 mila
donne. Circa il 10% di tutti i decessi registrati nel corso di un anno sono da
ritenersi dati dall’alcool. In Italia il consumo totale è in diminuzione, ma
suscitano preoccupazione alcune tendenze, come l’aumento del consumo fra donne
e giovani e soprattutto il fenomeno del binge drinking, il bere per ubriacarsi. Il problema dell’abuso di alcool riguarda tutte le fasce
d’età. Circa 700 mila ragazzi sotto i 16 anni dichiarano di bere regolarmente.
E se nel 1998 l’abitudine caratterizzava il 18,2% dei maschi e il 12% delle
femmine, nel 2003 le percentuali sono salite rispettivamente al 25% e al 19%.
Le adolescenti bevono come i coetanei birra, aperitivi e superalcolici.
Iniziano in media a 12 anni, lo fanno in gruppo, fuori pasto, e concentrano la
bevuta durante il fine settimana. Il 10% si ubriaca almeno una volta l’anno
consumando più di sei bevande alcoliche in un’unica occasione; negli ultimi
anni il binge drinking è cresciuto del 50%. Bere alcolici è diventata
un’abitudine frequente e diffusa anche tra il gentil sesso: in Italia riguarda
una donna su tre, un numero quasi raddoppiato rispetto agli anni ‘80. Pur allegramente sottovalutato dai più, il “bicchierino di
troppo” rappresenta invece un serio rischio per la salute perché può
danneggiare o distruggere le cellule ed è causa di una dipendenza il cui grado
è superiore rispetto alle droghe più conosciute. A quantità progressivamente
crescenti corrispondono effetti come perdita di equilibrio, difficoltà motorie,
nausea, confusione e riduzione della visione laterale, fino al coma e alla
morte nei casi estremi. L’alcool può inoltre provocare sbalzi di umore e
aggressività, e aumenta significativamente il rischio di incidenti alla guida. In gravidanza il danno maggiore è per il bambino: le donne
che bevono abitualmente una o più volte al giorno presentano una maggiore
frequenza di aborti soprattutto durante il secondo trimestre, e bere più di 12
drink a settimana aumenta il rischio di nascita prematura e di sottopeso del
piccolo. L’alcool infine aumenta l’esposizione a malattie di
diversa natura, cancro compreso. Oltre alle neoplasie già note, come i
carcinomi a fegato, cavo orale, faringe, laringe ed esofago, da più parti
giungono conferme che l’abuso di alcool contribuisce allo sviluppo di due tra i
tumori più diffusi: quello della mammella e del colon-retto. Un gruppo di
scienziati europei ha rivisto decine di studi epidemiologici e concluso che il
rischio c’è, ed è maggiore del previsto: un consumo regolare giornaliero di 50
grammi di etanolo, paragonabile a 4-5 bicchieri di vino, si associa a un
rischio aumentato di 1,5 volte per il seno e di 1,4 volte per il colon e il
retto. Dal momento che le relazioni tra alcool e tumori sono state calcolate considerando la quantità di etanolo ingerita, senza fare distinzioni tra birra, vino e superalcolici, non si può stilare una classifica dei drink buoni o cattivi. Il messaggio-chiave resta il solito: moderazione. LA REPUBBLICA Messaggio choc per chi, ieri
notte, si è recato nel locale, che aderisce anche a una campagna sulla
sicurezza stradale Contro le stragi del sabato sera
esposta una bara in discoteca Ora si esagera: in una discoteca, a fianco della pista da
ballo di un locale di Gualtieri, nella bassa reggiana, è stata esposta una bara
contro le stragi del sabato sera. Un messaggio choc per chi, ieri notte, si è recato nel
locale, che aderisce anche a una campagna sulla sicurezza stradale lanciata da
un quotidiano locale, e che in passato si è impegnato nella lotta contro
l’alcool. La notizia, riportata dallo stesso quotidiano, è stata commentata con
un certo scetticismo da Sergio Pioggia, vice presidente nazionale del Silb
(sindacato italiano locali da ballo) e presidente della provincia di Rimini, da
sempre in prima linea contro le stragi del sabato sera. "Non esageriamo - commenta Pioggia - Occorre
comunicare nel modo giusto, e quindi stare attenti a non cadere nel ridicolo,
nè nel rigetto. Quest’iniziativa non porterà danno, ma mi sembra
un’esagerazione. A livello nazionale non l’adotteremmo mai come campagna".
Lo stesso locale, è riportato nella notizia, aveva avuto
perplessità alcune settimane fa pensando che il messaggio avrebbe potuto essere
frainteso dai giovani, ma poi la serata si è fatta. Intanto il Silb a Rimini si
sta preparando per i primi giorni della campagna "Guido con
prudenza!" (27-28-29 aprile), che sarà proposta dall’inizio di giugno a
livello nazionale. Oltre al braccialetto blu per chi risulta indenne
dall’alcool e le serate premio, manifesti forti con immagini di incidenti
all’uscita dei locali, volantini sulla auto e soprattutto la presenza di
operatori in grado di dire una parola "giusta" a chi sta mettersi al
volante dopo una serata di sballo: il consiglio di essere accompagnati in
stazione o in albergo per passare la notte, e la sbornia. "E’ l’uscita dai locali - conclude Pioggia - il
momento adatto per comunicare un messaggio, che altrimenti andrebbe perso
perchè i giovani pensano ad altro, a divertirsi. Quando invece devono tornare a
casa, una riflessione è inevitabile". (*) (*) Nota: se proprio si ritiene di comunicare un messaggio ai giovani delle discoteche è preferibile farlo all’entrata, non all’uscita. Al termine della serata sarebbe inutile sia per quelli che hanno bevuto che per i sobri. SESTOPOTERE SALUTE, RIMINI: DIPENDENZE
PATOLOGICHE, I DATI 2005 Rimini - 16 aprile 2007 - L’Azienda Usl di Rimini informa
che la parte più significativa di utenti presi in carico dal Sert è costituita
da tossicodipendenti, pari a 1.678 (72,9 per cento del totale). Di questi, 152
sono stati trattati in comunità e 161 in carcere, 612 sono stati inviati da
altri Sert per trattamenti farmacologici. Sono quindi 463 i gli alcolisti (dei
quali 30 trattati in comunità e 7 in carcere), pari al 20,1 per cento del
totale, ma col dato significativo di essere quasi raddoppiati in cinque anni,
dal 2001 al 2005. I tabagisti (seguiti dal 2002) sono 142 e rappresentano il
6,2 per cento dell’utenza del Sert, mentre i gamblers (dipendenti da gioco)
sono 18, pari allo 0,8 per cento e sono seguiti dal 2004. A livello territoriale, vi è un’incidenza di persone
seguite dal Sert pari a 43,4 ogni diecimila residenti. Ma vi è una particolare
incidenza del fenomeno nella zona sud della provincia e in particolare in
Valconca. I Comuni di Misano, Morciano, Montefiore e Gemmano hanno tutti
un’incidenza di persone seguite oltre 60 ogni diecimila residenti. Riccione,
Cattolica, San Giovanni in Marignano, San Clemente e Mondaino hanno
un’incidenza sopra la media (da 45 a 60 utenti ogni diecimila residenti).
Montescudo e Montecolombo hanno incidenza tra 30 e 45 utenti ogni diecimila
residenti mentre Coriano, Saludecio e Montegridolfo non superanono i 30 utenti
per diecimila. Nel distretto di Riccione la media è di 50,1 utenti per
diecimila mentre nel distretto di Rimini scende a 39,7. E solo Rimini ha incidenza
tra 45 e 60, mentre Verucchio si ferma nella fascia tra 30 e 45 e Bellaria,
Santarcangelo, Poggio Berni e Torriana non superano i 30 utenti ogni diecimila
abitanti. Nessun comune della zona nord è nella fascia più alta. Nel corso del 2005 sono state 163 le segnalazioni giunte
ai Servizi dalla Prefettura, per possesso di stupefacenti, a fronte delle 331
del 2001. Si registra anche un calo delle persone tossicodipendenti seguite in
carcere: 162 contro le 258 del 2004, differenza dovuta però anche ad un conteggio
più accurato. Sono complessivamente 1.382 (935 tossicodipendenti, 315
alcolisti, 118 tabagisti e 14 giocatori) gli utenti che sono entrati in carico
al servizio nel 2005 e che hanno intrapreso programmi personalizzati di
disintossicazione. Per quanto riguarda i nuovi utenti, si osserva che il 60,3
per cento di essi è nella fascia d’età che va dai 20 ai 34 anni; il 10 per
cento ha meno di 19 anni, il 18,6 per cento tra 35 e 39 e l’11,1 per cento ha
oltre 39 anni. L’età media della nuova utenza è di 29,6 anni, di quasi 5 anni e
mezzo più bassa rispetto all’utenza storica. L’88,6 per cento dei nuovi utenti
sono di sesso maschile: vi sono 9 uomini per ogni nuova utente femmina (mentre
il rapporto storico è di una ogni 4,4). Il 76,5 per cento dei nuovi utenti ha
titolo di studio pari o inferiore alla terza media, il 42,1 per cento è
disoccupato o (14,3 per cento) è lavoratore precario o stagionale. Per quanto riguarda le sostanze d’abuso, tra le droghe il
2005 ha visto tornare a crescere l’eroina, mentre è in lieve calo la cocaina.
Dei nuovi utenti dediti agli stupefacenti, il 73,5 per cento faceva uso di
eroina e il 16,1 per cento di cocaina. Segue un 9 per cento che fa uso di
cannabinoidi e l’1 per cento di nuove droghe (ecstasy e le altre cosiddette droghe
ricreazionali) mentre sono marginali barbiturici, crack e altri tipi di droghe.
Quanto alle modalità d’utilizzo, specialmente tra i giovani è sempre più
invalso l’uso di fumare le droghe, comprese cocaina ed eroina. Per quanto riguarda l’alcolismo, i dati confermano come
positiva la scelta di creare, nel ’97, un Centro alcologico ad hoc. Scelta che
ha aiutato ad intercettare utenza, sicchè dai 145 utenti del ’96 si è passati a
315 nel 2005. Tra gli alcolisti è maggiore la presenza di donne rispetto all’utenza
per droghe: vi è una donna ogni 2,6 uomini. E l’età è più alta: 43,6 anni di
media, contro i 33 dei tossicodipendenti. Il problema dell’alcolismo diventa un
vero e proprio rischio sociale nel momento in cui chi fa uso di alcol si mette
poi alla guida. Nel 2000 è stata creata, in provincia, una collaborazione tra
il Centro Alcologico e la Commissione Medico Legale, che ha consentito di
inserire momenti educativi e di formazione al momento del percorso di revisione
per l’idoneità alla guida. Gli operatori del Centro Alcologico effettuano
un’intervista al soggetto cui è stata ritirata la patente e quindi stila un
referto sul grado di problematicità del soggetto. Nel 2005, sono state
effettuate 116 consulenze su un totale di 111 persone; il 35,5 per cento dei
soggetti presentavano una problematicità. Il 23,4 per cento (26 soggetti) ha
poi intrapreso un programma terapeutico. Nel corso del 2006 le consulenze sono
state 91. Nel corso dell’anno è stata anche attivata un’iniziativa di
sensibilizzazione, tra i giovani, legata all’alcol e alla guida: è stato
chiesto a 2.337 giovani, contattati all’interno di locali, di sottoporsi
volontariamente al test con etilometro. L’età media dei ragazzi è di 23,3 anni,
il 17,3 per cento sono donne, e la media del livello alcolemico è dello 0,8,
quindi superiore a quello consentito dalla normativa. Ma va anche detto che non
tutti (il 48,9 per cento) dei ragazzi, dovevano guidare quella sera. Altri (75)
hanno detto di aver fatto il test proprio per valutare se erano in grado di
guidare o meno. Sempre nel 2005 i soggetti ricorsi a cure ospedaliere per
patologie alcolcorrelate sono stati 526 (76 per cento maschi, età media 54,9
anni), mentre nel quinquennio ’99-2004 i ricoveri di residenti per patologie
interamente attribuibili all’alcol sono stati 915 per un totale di 10.793
giornate di degenza. (…) L’ADIGE «La signora aveva un contratto di un mese, di
sostituzione. E nel colloquio non è stata leale, non ci aveva detto della sua
situazione». La direttrice della casa di riposo dell’Istituto arcivescovile per
sordi, Cristiana Ioriatti, vuole precisare alcune cose in relazione al
licenziamento della dipendente, ex tossicodipendente, dopo soli tre giorni di
lavoro. «Noi dobbiamo tutelare al massimo i nostri ospiti che sono non autosufficienti,
anziani e ammalati. E che pagano per il servizio e pretendono giustamente la
qualità». Scusi direttore, la signora che aveva assunto ha fatto qualcosa in
particolare che possa esserle imputata? «Intanto la signora non era stata
assunta a tempo indeterminato ma aveva un contratto di un mese, di
sostituzione. Un contratto a tempo determinato quindi. Nel colloquio prima
dell’assunzione non ci ha fatto presente la sua situazione ma mi ha raccontato
un sacco di bugie». Ricordiamo che a denunciare il licenziamento come
«vergognosa discriminazione» è stato Angelo Parolari, presidente della Comunità
per il recupero dei tossicodipendenti «Voce Amica» di Villa Lagarina. La donna,
una signora quarantenne, in passato dedita all’abuso di alcol e droghe, aveva
vissuto un paio d’anni nella comunità. «Siamo riusciti con grande sacrificio a
tirarla fuori da questa situazione» aveva detto al nostro giornale Parolari.
Signora Ioriatti, perché un licenziamento improvviso, e senza apparente
ragione? «La signora aveva appena preso servizio ma i familiari di alcuni
nostri ospiti la hanno riconosciuta come persona che poco tempo fa, non anni
fa, chiedeva l’elemosina in piazza Duomo, una tossicodipendente. E le proteste
hanno cominciato a montare. Qualcuno non voleva che la signora si occupasse dei
suoi parenti. Io, peraltro, non mi trovavo in sede, ero via. Sono rientrata
proprio perché i miei collaboratori si sono fatti vivi per dirmi come stavano
andando le cose. Io dovevo tutelare i miei ospiti». Ma era accaduto qualcosa di
preciso...? «La signora non ha nessuna esperienza nel campo, anche se mi ha
detto di aver assistito la madre. La avevo contattata io ma lei non mi ha detto
nulla dei suoi problemi, della struttura in cui era stata in trattamento. Ora
lei dice di averci chiesto di parlare con il responsabile di quella comunità ma
non è vero. Io ho detto a lei che avrebbe dovuto essere onesta con noi, dirci
le cose come stavano. Avremmo potuto farle fare altri servizi, magari al
guardaroba. Ma noi non sapevamo nulla dei suoi problemi». Insomma, nessuna
mancanza specifica della dipendente? «Era lì da due giorni, affiancato da altri
dipendenti. Il problema è nato perché qualche parente l’ha riconosciuta, come
persona che anche oggi frequenta certi ambienti. Qualcuno si è detto contrario
a lasciare che il parente venisse accudito dalla signora. E noi dobbiamo
tutelare gli ospiti. Peraltro, alla fine è stata lei a rassegnare le
dimissioni. Il mio ruolo è stato quello di salvaguardare i nostri ospiti e del
resto la situazione era diventata pesante anche lei». Ricordiamo comunque che a
detta di Angelo Parolari di «Voce amica» la quarantenne licenziata «è persona
che ha riacquistato una sua dignità ed ha già lavorato per alcune ditte di
pulizie». «Non mi pare tollerabile - aveva concluso Parolari - un atteggiamento
come questo da parte di una struttura finanziata dall’ente pubblico». R. M. G. AGI FERMANI
PERICOLOSI AL VOLANTE, 13 PATENTI RITIRATE
Fermo, 16 apr. - Niente da fare: piu’ fioccano i ritiri
delle patenti, piu’ nel Fermano reagiscono incrementando gli abusi alla guida.
Di alcool, anzitutto: nel solo weekend appena trascorso, in tredici sono stati
fulminati dal palloncino. Giovani, in prevalenza, imbottiti di alcool fino a tre, quattro volte i limiti consentiti. Come tali, non la prendono bene, inveiscono, aggrediscono gli agenti di pattuglia (4 volanti impiegate). Non si salvano neppure le ragazze, in due trovate ubriache sabato notte dopo che, appena una settimana fa, un’altra totalmente sbronza aveva infilato una gimkana contromano per alcuni chilometri a Fermo. Record di punti sequestrati tra sabato e domenica: 34. Ma fino a quando? Finora, secondo Polstrada, oltre 60 persone sono state denunciate nei primi 4 mesi, scarsi, del 2007. IL GAZZETTINO (Treviso) NEL FINE SETTIMANA Automobilisti nel mirino dei carabinieri: 7 patenti
ritirate per eccesso di alcol Controlli a tappeto nel fine settimana sulle strade della Marca: ad entrare in azione in un servizio programmato e coordinato dal capitano della compagnia di Treviso, Steven Chenet, sono stati i carabinieri. Il bilancio, nella notte tra sabato e domenica, è stato di sette patenti ritirate per abuso di alcol da parte degli automobilisti. Le autovetture fermate e controllate sono state un centinaio circa. A finire nel mirino dell’etilometro sono stati giovani, ma non solo. I risultare positive all’alcoltest, infatti, sono state anche alcune ragazze che si trovavano alla guida delle vetture fermate. Gli alcoltest hanno evidenziato nella maggior parte dei casi valori superiori del doppio a quelli previsti dalla legge. La fascia di età maggiormente colpita e nella quale sono compresi i trasgressori è quella dai 25 ai 35 anni. I controlli, per i quali sono stati impegnati circa una ventina di uomini, si sono concentrati nelle zone dove si trovano i locali di tendenza e maggiormente frequentati dai giovani trevigiani nei fine settimana: ovvero lungo viale della Repubblica, in zona Fonderia, per quanto riguarda Treviso. Ma anche sulle principali arterie della provincia. Una decine di pattuglie e tre stazioni mobili hanno monitorato la provinciale per Silea, controllando numerosi giovani provenienti della discoteca Margòt, la zona di Casale sul Sile, di Spresiano, in particolare nei pressi della discoteca Odissea. E infine il Terraglio. VARESENEWS Malnate - Arrestato carpentiere di
32 anni che ha colpito con uno schiaffo un espositore
"Devi pagarmi il pizzo".
Tentata estorsione al mercatino
Ha minacciato un espositore del mercatino dell’usato di
Malnate ma ha tentato di giustificarsi dicendo che era ubriaco e non sapeva
bene quello che diceva. Lo stato di ubriachezza, sbandierato come difesa, non
gli ha però evitato l’arresto in flagranza e la successiva convalida, questa
mattina, lunedì, in tribunale, con l’accusa di tentata estorsione. L’episodio è accaduto domenica alle 15 e 30, durante il
mercatino dell’usato, nel centro della cittadina. Un carpentiere di 32 anni
della zona, S.C., già conosciuto dalle forze dell’ordine per diverse condanne
per reati minori, ha avvicinato un espositore minacciandolo: “Guarda che io
sono uno del 416 bis e qua si paga il pizzo” gli ha detto, millantando una
inesistente associazione mafiosa. Il carpentiere, uscito dal carcere lo scorso
agosto a seguito dell’indulto, ha poi colpito il commerciante con uno schiaffo
sulla nuca. I carabinieri lo hanno arrestato un quarto d’ora dopo sulla scorta delle testimonianze dell’espositore aggredito e di due testimoni. Davanti al giudice Alessandra Clemente si è giustificato dicendo che aveva passato tutta la mattina nei bar del paese, bevendo qualche birra e diversi spumanti e di aver pronunciato frasi sconnesse solo perché in stato di ebbrezza. Il giudice ha convalidato l’arresto, ma lo ha rilasciato. GOMARCHE Macerata: arrestati due russi e un
ucraino
Due cittadini russi e un ucraino, con regolare
permesso di soggiorno, sono stati arrestati questa mattina a Macerata per
lesioni, minaccia, violenza e resistenza a pubblico ufficiale; i tre giovani
erano visibilmente ubriachi. MACERATA - Alle ore 9.30 di questa mattina il personale
della “Volante” di Macerata ha arrestato due cittadini russi e un cittadino
ucraino per lesioni, minaccia, violenza e resistenza a pubblico ufficiale,
nonché rifiuto di indicazioni circa l’identità personale e danneggiamento
aggravato. Alle 09.15 odierne infatti, una chiamata giunta al 113,
segnalava la presenza di tre giovani visibilmente ubriachi, successivamente
identificati per A.S. russo di anni 22, A.A. anch’esso russo di anni 22, e P.O.
ucraino di anni 23, tutti in possesso di regolare permesso di soggiorno. (*) I giovani, in preda ai fumi dell’alcool probabilmente
assunto nel corso della precedente nottata, stavano prendendo a calci alcuni
motocicli parcheggiati in un vicolo del centro storico danneggiandone in
particolar modo uno, che, scaraventato a terra, ha riportato vistosi danni alla
carrozzeria. Gli agenti, giunti tempestivamente sul posto, hanno
chiesto ai tre giovani di esibire i documenti di identificazione, ma essi non
solo si sono rifiutati, ma dopo aver insultato gli agenti, si sono scagliati
contro gli stessi, aggredendoli violentemente con calci e pugni, tanto che uno
di loro ha riportato alcune lesioni per le quali è dovuto correre al pronto
soccorso. Uno dei tre giovani inoltre, teneva in mano una bottiglia
di vetro vuota che brandiva con fare minaccioso nei confronti degli agenti, che
solo con l’ausilio di una pattuglia del locale Comando di Polizia Municipale
nel frattempo giunti sul posto, sono riusciti a bloccarli. Anche all’interno della Questura i ragazzi hanno
continuato nel loro atteggiamento violento tanto che, per ridurli alla ragione,
è stata chiamata sul posto un’autolettiga del 118 con medico a bordo. I tre giovani sono attualmente reclusi presso il carcere
di Camerino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. (*) Nota: nonostante il titolo le tre persone protagoniste di questo articolo sono state arrestate per le conseguenze della loro ubriachezza e non per la loro nazionalità. IL RESTO DEL CARLINO IL SECOLO XIX LA TRIBUNA DI TREVISO CORRIERE ALTO ADIGE CORRIERE VENETO IL MESAGGERO (Abruzzo) CORRIERE DEL MEZZOGIORNO ******************************* CONVEGNO NAZIONALE LUNEDI’ 23 APRILE 2007 - Ore 9,30 - 18,30 FIRENZE – PALAZZO VECCHIO - Salone dei Cinquecento I GIOVANI, L’ALCOL E LA GUIDA NO
DRINK, GRATIS PARTY! L’alcool produce gravi danni sociali ed economici al Paese
che impone un carico economico per l’individuo, le famiglie, la società
attraverso costi sanitari, perdita di produttività, morbilità, mortalità
precoce complessivamente stimabili dal 2 al 5 % del Prodotto Interno Lordo (PIL). Ogni anno muoiono a causa dell’alcool 35.000 persone. L’età in cui si comincia ad
assumere alcool si sta notevolmente abbassando (10/11 anni di età). Cresce la
preoccupazione nelle famiglie. La spesa sociale subisce un forte incremento
rispetto alle patologie che l’assunzione di alcool produce, specialmente tra i
giovani. Il consumo, soprattutto di bevande alcoliche produce gravi conseguenze
anche per quanto riguarda la guida di veicoli. Crea turbativa e danno economico
anche alle imprese che operano nel settore dell’intrattenimento, alla quiete e
alla sicurezza delle città. Tra i fattori umani che possono incidere sul numero degli
incidenti stradali, il consumo di alcol è certamente quello più rilevante,
considerata anche l’ampia diffusione che le bevande alcoliche hanno tra la
popolazione. Si stima, infatti, che il 30-50% degli incidenti
stradali gravi o mortali siano causati dall’uso di alcol. In
particolare si afferma che: • il rischio aumenta in modo esponenziale con l’aumentare
dell’alcolemia; • a parità di alcolemia, minore è l’età del conducente,
maggiore è il rischio di incidenti; • a parità di alcolemia, minore è la frequenza con cui si
consumano di solito le bevande alcoliche, maggiore è il rischio di
causare incidenti stradali. In Italia non si conosce il numero di incidenti
determinati dalla guida sotto l’effetto di alcol, ma si presume sia molto
rilevante (una stima eseguita nel 2003 parla di una stima di incidenti alcol
correlati che va dai 67.542 ai 112.570). Nel nostro Paese sono circa 400.000
i controlli del tasso alcolemico effettuati ogni anno dalle forze
dell’ordine in relazione a persone fermate alla guida di veicoli a motori. Nella
sola Francia nel 2005 si sono superati i 10.000.000 di controlli. La
Francia è tra i Paesi europei più virtuosi in tema di sicurezza stradale. Non è utile una politica proibizionistica che favorirebbe
il commercio al nero e spingerebbe imprese e giovani verso l’illegalità e
l’evasione. Nè un garantismo astratto e senza regole che danneggerebbe
anch’esso imprese, giovani e famiglie. Quello che serve al Paese è l’avvio di
un dibattito serio sulle conseguenze dell’alcool in special modo tra soggetti
giovani ma non solo. Il Governo e il Parlamento, gli enti locali devono
divenire protagonisti di scelte ragionevoli, responsabili che ricerchino comunque il
consenso di tutti gli attori coinvolti. Concertare è difficile e faticoso ma è
la “strada maestra” per assumere decisioni utili e soprattutto efficaci. Al Governo ed al Parlamento chiediamo di farsi parte attiva e di promuovere un quadro
normativo nuovo che preveda attraverso la condivisione e una più larga
possibile partecipazione: · il
divieto di somministrazione di vendita di alcool sulle autostrade; · il
divieto di vendita di prodotti alcolici e/o a base di alcool ai minori di anni
18; · una vasta
campagna di controlli sulle strade per combattere la guida sotto l’effetto di
alcol e prevedendo conseguenti inasprimenti di sanzioni e pene (tolleranza zero
per chi guida dopo aver consumato bevande alcoliche ) · il
controllo e la limitazione della pubblicità delle bevande alcoliche; · la
promozione della figura del guidatore designat
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