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Rassegna stampa 28/04/2005

Rassegna stampa del 28 aprile 2005

Rassegna stampa del 28 aprile 2005


Da "Il Secolo XIX" del 28 aprile 2005
Partenze tra multe e autovelox
CONTROESODO
Strage di patenti sull’Aurelia, sull’Autofiori e sulla statale 28 del Nava
Severi controlli della Polstrada per il ponte del 25 aprile
Giò Barbera

Sanremo
Una raffica di verbali con l’autovelox e una strage di patenti. E’ stato un test di primavera piuttosto impegnativo per gli agenti del comando provinciale della polizia stradale.
Per tutto il ponte del 25 aprile sono state impiegate ben 49 pattuglie che hanno controllato l’Aurelia tra Ventimiglia e Cervo, l’A10 tra Savona e Ventimiglia e la statale 28 del Colle di Nava sino al confine con la provincia di Cuneo.
Decisamente difficile la situazione del traffico soprattutto nel pomeriggio di lunedì quando è iniziato il controesodo e la Polstrada ha dovuto mettere in atto il piano d’emergenza già studiato nelle settimane scorse dal comandante Andrea Frumento: "Sono state dirottate sull’Autofiori tutte le pattuglie disponibili per disciplinare il traffico sulla carreggiata sud in direzione Genova. A queste si sono aggiunte quelle specializzate utilizzate anche per il controllo della viabilità ordinaria verso il confine italo-francese di Ventimiglia". Pianificato anche l’uso su vasta scala di sistemi di misurazione della velocità, con postazioni fisse e mobili e pattuglie predisposte al controllo dello stato psicofisico dei conducenti con l’etilometro e con altri strumenti speciali per accertare nell’immediatezza l’assunzione di sostanze stupefacenti attraverso la saliva.
Il bilancio dell’attività di controllo coordinata dal comandante provinciale Andrea Frumento durante il ponte è di tutto rispetto: "Abbiamo deciso di fare ricorso all’autovelox ed anche questa volta è stata una raffica di verbali e di patenti ritirate. Gli automobilisti fotografati dai sistemi di rilevamento della velocità sistemati sulle pattuglie tradizionali sia su quelle civili sono stati 216 non solo sull’Autofiori, ma anche sull’Aurelia dove avevamo predisposto controlli decisamente massicci proprio in occasione del ponte del 25 aprile".
Le pattuglie in servizio hanno elevato anche 139 verbali per varie infrazioni al codice della strada. Le più frequenti, oltre al mancato rispetto della velocità, sono state come sempre le cinture slacciate, la guida con il telefonino incollato all’orecchio, fari non regolari. Complessivamente sono state ritirate 8 patenti di guida, decurtati quasi 200 punti. A 12 automobilisti sono state anche ritirate le carte di circolazione. Ieri mattina si è replicato alla barriera autostradale di Ventimiglia: con 12 patenti ritirate e 120 punti decurtati per eccesso di velocità dove il limite è dei 50 chilometri orari.
"Al di là dei controlli - commenta il comandante Andrea Frumento - abbiamo dovuto gestire una situazione tutt’altro che tranquilla. In questi tre giorni si sono verificati ben 7 incidenti, per fortuna non gravi. Impegnativa è stata soprattutto la giornata di lunedì quando con la prima pioggia molti turisti si sono messi in viaggio per fare ritorno nelle grandi metropoli del Nord".
In autostrada il traffico è stato decisamente elevato. Code si sono verificate al rientro soprattutto tra San Bartolomeo al Mare e lo svincolo con l’A6 Savona-Torino a Savona. "Tra l’altro sulla stessa tratta di nostra competenza - dice ancora Frumento - abbiamo anche attivato il servizio antitaccheggio negli autogrill per evitare furti, ma anche scippi e borseggi. Tutto è andato bene: ripeteremo questi servizi anche durante il fine settimana del primo maggio".
Come anticipato nei giorni scorsi dal Secolo XIX sulla statale 28 tra Pieve di Teco e Imperia quest’estate potrebbe essere introdotta la Safety Car, una speciale pattuglia che radunerà i motociclisti più spericolati in Valle Arroscia per poi accompagnarli sino al mare per evitare incidenti lungo il tragitto.

Da "Il Gazzettino" del 28 aprile 2005
Esposta a Riva del Garda la Lamborghini da 5000 cc che "pattuglia" la Salerno-Reggio Calabria
Bolide da 310 km orari per la Polstrada
gi. b

Riva del Garda (Tn)
In meno di un anno ha percorso 30.000 chilometri il bolide granturismo Lamborghini regalata ad aprile 2004 dalla casa modenese alla Polizia Stradale. La possono guidare soltanto otto agenti che prima di essere abilitati hanno dovuto superare un corso di guida particolare sull’autodromo dell’Aci di di Vallelunga (Roma).
La Lamborghini Gallardo, 5.000 cc, 500 Cv e una velocità di 310 chilometri orari, era esposta alla 61. Conferenza del Traffico dell’Aci a Riva del Garda e poi ha seguito i ciclisti del Giro del Trentino. Il bolide viene utilizzato dalla Polizia stradale per servizi sulle principali autostrade anche se finora ha pattugliato soprattutto la Salerno-Reggio Calabria. A bordo è dotata di strumentazione elettronica per la trasmissione dati anche in video e dispone di due telecamere capaci di leggere le targhe dei veicoli e di trasmettere in tempo reale la lettura all’archivio veicoli rubati.
Oltre alla dotazione sanitaria, l’autovettura sarà munita di computer per la trasmissione, anche di immagini, in grado di monitorare eventi come incidenti, incendi o altre calamità naturali. Tutto grazie al navigatore satellitare con microtelefono che trasmette in diretta e si collega alla banca dati Elsag "Autodetector". In pratica inquadrando la targa di una qualsiasi vettura sospetta gli agenti avranno i dati del suo proprietario in tempo reale e potranno così intervenire e fermarlo in caso di... necessità. Per lui fuggire in autostrada sarà piuttosto difficile: dovrebbbe correre a oltre 310 km orari.
Altri bolidi furono regalati alle forze dell’ordine: negli anni 60 Enzo Ferrari omaggiò la Squadra mobile di Roma di due berlinette 250 GT: una sola, nell’originale colore nero, è rimasta in circolazione, la seconda è stata distrutta durante un inseguimento per le vie di Roma. La "superstite" è stata svenduta anni fa dal ministero degli Interni per un milione di lire ad un industriale riminese che è autorizzato a guidarla - con la originale targa Polizia - in occasione di raduni di auto storiche.

Da "L’Unione Sarda" del 28 aprile 2005
Oltre 100 casi all’anno
Il triste boom degli alcolisti in cura al Sert

l. s

Per i nuoresi la droga si chiama alcol. Vino, whisky, acquavite, con una certa predilezione per la birra. Le conseguenze sono le stesse: dipendenza, assuefazione e tolleranza. Bevono adulti e ragazzini (primo bicchiere sui 13 anni, prima sbronza a 15), si beve in allegria ma anche in lutto. Ai funerali, le donne stanno in chiesa, mentre gli uomini vanno a farsi un goccio. Fenomeno trasversaleL’alcolismo è democratico, non conosce differenze sociali, tra il pastore, il manovale, il medico e il magistrato. "È un fenomeno radicato nella cultura locale, tipico delle zone in cui si producono alcolici, come il vino nel Nuorese" spiega Giuseppe Solinas, dirigente medico del Sert della Asl. Per capire: "Si accetta di non bere in famiglia quando c’è da sostenere un congiunto in fase di disintossicazione, ma non di bandire del tutto la bottiglia da casa. Perché, dicono, "se arriva un ospite cosa gli offro"?". Di questo particolare senso dell’ospitalità fanno parte anche le pressioni, a volte eccessive, sull’istranzu perché accetti un bicchierino al bar. A questo aspetto, tipico del folclore locale, se ne aggiunge un altro ben più drammatico: ogni anno al Sert arrivano dai 100 ai 150 alcolisti cronici, contro una ventina di drogati classici (coca, ero e prodotti sintetici). L’anno scorso, a 100 nuovi casi si sono aggiunti 67 "reingressi", cioè quelli che hanno provato a smettere ma non ce l’hanno fatta. In complesso, dal ’91 (data di apertura) a oggi, il Sert ha trattato più di 1.500 pazienti. Una casistica che assegna a Nuoro un tasso di alcolismo "dieci volte superiore a quella del resto dell’Isola". E nei Sert finisce solo una parte dei bevitori cronici, quelli che rendono la vita in famiglia un inferno, o trovano un medico, un amico che vuole dargli una mano. Un discorso a parte meritano gli automobilisti beccati dalla Stradale "fuori norma": da agosto 2003 a dicembre 2004 la Commissione patenti ne ha spedito al Sert 232. La prevenzioneSe Nuoro è ai vertici per la diffusione dell’alcolismo, è all’avanguardia anche nella cura e prevenzione. "Al Sert pratichiamo un trattamento multidisciplinare medico - farmacologico, psicologico e sociale. Ma anche all’esterno, il paziente non viene lasciato solo col suo problema. Può infatti contare sul sostegno dei Cat (Club alcolisti in trattamento: 80 in Sardegna, 3 a Nuoro, 1 a Dorgali). Sono gruppi di mutuo aiuto, comunità multifamiliari che si riuniscono una volta alla settimana per discutere sui problemi di vita quotidiana, la terapia di mantenimento e il reinserimento". I Cat, in collaborazione col Centro di ascolto gestito dai Servizi sociali del Comune (diretto da Antonella Murgia), organizzano anche campagne di prevenzione, allestendo stand nelle strade, diffondendo volantini nei locali pubblici e perfino durante le partite della Nuorese. A questa strategia anti alcol si affianca la benemerita attività dei centri d’ascolto gestiti dagli alcolisti anonimi.
Da "Marketpress" del 28 aprile 2005
INCIDENTI MORTALI NEL PONTE DEL 25 APRILE: IL 25 % DI QUESTI POTEVANO ESSERE EVITATI SE CI FOSSE STATO L’ASFALTO DRENANTE TROPPO POCHE LE STRADE EXTRAURBANE CON IL MANTO STRADALE PIU’ SICURO

Roma
I dati resi noti dalla Polizia stradale sui 31 incidenti mortali e le 35 vittime del periodo 22-25 aprile, debbono indurre il confermato ministro Lunardi ad una riflessione. Secondo le forze dell’ordine, infatti, il 25,8% degli incidenti mortali si è verificato con fondo stradale sdrucciolevole per pioggia. Da anni il Codacons si batte per l’introduzione dell’asfalto drenante su tutte le strade italiane, asfalto con una granulometria maggiore che elimina l’effetto aquaplaning ed aumenta l’aderenza dei veicoli. Purtroppo, finora, è presente solo su poco più del 20% delle autostrade ed è praticamente assente sulle strade extraurbane ed urbane. Illuminanti, in tal senso, i dati resi noti dalla Polizia stradale per il ponte del 25 aprile: 14 incidenti mortali, pari al 45,10%, sono avvenuti con il coinvolgimento dei veicoli a due ruote, quelli più a rischio in caso di pioggia; il 38,7% degli incidenti con esito mortale si è verificato per perdita del controllo del veicolo da parte del conducente. Ma il dato più illuminante è che dei 12 incidenti per fuoriuscita dalla sede stradale o contro ostacolo fisso, senza contatto con altri veicoli, solo 1 è avvenuto su viabilità autostradale, mentre ben 11 su viabilità extraurbana, ossia quella priva di asfalto drenante. La legge 22 marzo 2001 n. 85 prevedeva “la progressiva generale introduzione di pavimentazioni con effetto drenante” nelle autostrade e nelle strade extraurbane. Che fine ha fatto quella norma? Perché nessuno la applica? Il Codacons chiede al Ministro Lunardi di rendere questa disposizione più vincolante, come già avviene in Olanda, dove gli incidenti sono calati del 30% grazie a questo nuovo tipo di pavimentazione.


Giovedì, 28 Aprile 2005
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