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Comunicati stampa 24/04/2007

Incidenti stradali - Una tabella di marcia difficile per raggiungere l’obiettivo -50% entro il 2010
Si dovrebbe arrivare a 3.341 vittime
I risultati più positivi nel 2003 con soli 6 mesi di patente a punti
Ha funzionato di più l’effetto annuncio che la norma vigente

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Da uno studio dell’Aci su dati Istat emerge che l’obiettivo -50% degli incidenti e delle vittime entro il 2010, si fa oggettivamente difficile, se non improbabile.
Ragioniamo sui numeri. Poiché nel 2001 il numero totale dei morti sulle strade, sulla base dei dati Istat è stato fissato a quota 6.682, se ne ricava che nel 2010 per centrare l’obiettivo che si è data (e ci ha assegnato) l’Unione Europea dovremmo fermarci a quota 3.341.

Certo il percorso tracciato fino ad oggi pone dei seri dubbi.

Infatti nel 2002 anziché assistere ad una diminuzione è stato registrato un incremento, seppur lieve, delle vittime che hanno toccato quota 6.736 (54 decessi in più) con un incremento dell’ 0,8%.

Nel 2003 l’anno dell’entrata in vigore della patente a punti, ma solo dal 1° luglio, è stato segnato il maggior decremento. Infatti si è passati da 6.736 vittime della strada del 2002 a 6.065 del 2003 con un calo di ben 671 morti pari a -10%. Può apparire strano ma nel primo anno di vigore della patente a punti, però per soli 6 mesi, si sono ottenuti risultati che nel 2004 e 2005 non sono stati ripetuti. In pratica si può affermare che il solo effetto annuncio, con una fortissima campagna mediatica sulle televisioni, le radio e i quotidiani era servita per far cambiare mentalità.

Nel 2003 il calo dei morti è stato doppio rispetto al 2004 e 2005

Successivamente l’effetto spaventapasseri della patente a punti si è indebolito. Nei due anni successivi con la PaP in "servizio permanente effettivo" per 12 mesi i risultati pur positivi, sono stati meno brillanti.

Infatti nel 2004 (dati ricalcolati da Istat e Aci) si è toccata quota 5.748 vittime, 317 in meno del 2003, ma la diminuzione si è fermata a un più modesto - 5,2%. Nel 2005, ultimo anno a contabilità infortunistica conosciuta, la freccia della mortalità stradale, è noto, si è fermata a quota 5.426 con un calo di altre 322 vittime e un - 5,6%.

Ora per arrivare alla meta di 3.341 morti sulle strade (sempre tanti, sia chiaro), nel quinquennio 2006-2010 si dovrebbe viaggiare con una diminuzione media del 9% circa all’anno, secondo questa tabella ricostruita dall’Aci:

AnnoNumero vittime
20064.924
2007 4.469
20084.056
20093.681
20103.341

Ci riusciremo? Come Asaps pensiamo sia molto difficile, ma con molta buona volontà e opportuni provvedimenti connotati dal coraggio di sfidare anche l’impopolarità e con i necessari finanziamenti (solo di facciata, in quanto poi si risparmierebbe nella sanità e nello stato sociale), potremmo ancora riuscirci.

Una scommessa che vale ancora la pena di una puntata.

Elaborazione il Centauro/Asaps su dati Aci-Istat

Giordano Biserni
Presidente Asaps


© asaps.it
Martedì, 24 Aprile 2007
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