Rassegna stampa del 15 Aprile 2005 |
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Da “ANSA” del 15 aprile 2005 Nove arresti per furto e riciclaggio di merci Banda operava in E.Romagna, Lombardia, Campania
ROMA. Scoperta dalla Polstrada bolognese una banda dedita al furto e riciclaggio di merci che operava in Lombardia, E.Romagna e Campania: 9 arresti. Denunciate inoltre per gli stessi reati 28 persone. E’ stata trovata in centri raccolta merce rubata a Verona, Parma e Milano. Gli investigatori hanno scoperto che il giro d’affari aveva raggiunto un valore pari a 2 mln di euro l’anno, poi reinvestiti in attività illecite e nell’acquisto di nuovi capannoni industriali in Campania.
Da “Il Gazzettino” del 15 aprile 2005 VIABILITÀ Morti sulla strada, Italia inadempiente Almeno eliminiamo i platani dai bordi Vanna Detomi Santinato Ass. Familiari e Vittime della Strada (Pd)
L’Unione Europea raccomanda, entro il 2010, la riduzione del 50\% dei morti sulle strade. Per l’Italia, il 50\% significherà contare ancora 4000 vittime all’anno (8000 é la media attuale). La Svezia si é posto l’Obiettivo Zero; non lo raggiungerà mai, ma almeno dimostra rispetto della vita umana. E l’Italia quale obiettivo si pone? C’é una guerra che si combatte tutti i giorni sulle nostre strade, uno stillicidio continuo di morti annunciate, prevedibili e quindi evitabili. É una guerra che, per essere arrestata, richiede scelte strategiche. L’educazione stradale, anche se ben poche scuole la attuano, pur fondamentale darà risultati nel lungo periodo. Per l’immediato, occorrono controlli serrati e disposizioni più severe, ma anche l’eliminazione dalla rete viaria di situazioni che aggravano il rischio. É desolante constatare come sulla strada vengano spesso disattese le più elementari regole di prevenzione e di sicurezza. Chi sbaglia su una strada alberata é quasi sempre condannato a morte. Lo testimoniano i due recenti incidenti del trevigiano, dove sono morti quattro giovanissimi. Sarà impopolare proporre l’eliminazione dei platani a ciglio carreggiata, ma é criminale continuare a privilegiare la loro esistenza a scapito della vita umana. Si può obiettare che alla base c’é quasi sempre la condotta errata dell’utente, ma mi chiedo in quale altro contesto sia accettato con tanta indifferenza e passività che un errore umano debba essere pagato con la vita.
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 15 aprile 2005 Organizzate anche esibizioni di guida per insegnare ad evitare rischi e pericoli Una «mano» alla sicurezza stradale La «catena umana» realizzata da centinaia di alunni e studenti
Centinaia di bambini e ragazzi, mano nella mano, intorno al corso cittadino hanno dato vita ad una catena umana di solidarietà per ricordare a tutti, ma a loro stessi in particolare, la «Giornata mondiale sulla sicurezza stradale». L’iniziativa promossa dalla scuola media Giovanni XXIII, dalle autoscuole riunite di Corato e Ruvo e dall’amministrazione comunale di Corato, ha visto, sin dalle 9 del mattino, i ragazzi delle scuole cittadine cominciare a prendere posto lungo l’arteria cittadina. Non tutte le scuole coratine hanno aderito a questa manifestazione tranne la scuola elementare Cifarelli che ha preferito non mandare nessuna rappresentanza di studenti. «L’educazione stradale - ha detto il dirigente della scuola media Giovanni XXIII - rientra tra la didattica dei nostri programmi, inclusa nell’educazione civica. Da qualche anno, poi, grazie anche ad alcuni finanziamenti che ci arrivano dall’amministrazione comunale, riusciamo anche a fare all’interno delle nostre scuole, gli esami per il patentino, riservato ai ragazzi delle terze medie». Durante la giornata i ragazzi hanno potuto anche assistere ad alcune prove di guida di motocicli, organizzato dalle scuole guida di Corato e dall’azienda Mastrototaro, «abbiamo creato dei mini circuiti - ha spiegato Rino Mastrototaro - dove con alcune Vespa 50 i ragazzi delle superiori, già patentati, hanno dato dimostrazione delle loro capacità, mentre gli istruttori delle scuole guida hanno risposto alle tante curiosità degli alunni più piccoli». Durante la «catena umana» e le esibizioni di guida, Corato è stato sorvolato da un elicottero del 9° reparto Comando elicotteristi Bari-Palese, «Gli uomini della stradale - continua il preside Gallo - hanno simulato alcuni interventi dall’alto, scattando anche delle fotografie della catena umana e che sono state proiettate ieri sera in Piazza Cesare Battisti, durante uno spettacolo multimediale curato sempre dalle autoscuole, attraverso immagini e fotografie della Stradale, spiega il prof. Pasquale Tedone, abbiamo creato un progetto chiamato “Katedromos” in cui per mezzo di uno spettacolo multimediale in grado di coinvolgere emotivamente i giovani e di catturarli con momenti di grande riflessione e commozione». La giornata sulla sicurezza stradale si è conclusa, in una Piazza Cesare Battisti gremita di ragazzi e genitori, con un concerto della Fanfara dei Bersaglieri.
Da “Brescia Oggi” del 15 aprile 2005
Episodi simili nella
notte a Rezzato e in via Duca d’Aosta
Due finiscono in cella
w.p.
Erano «animati» dalla cocaina e dall’alcol i due giovani, che in due diversi episodi, sono finiti in manette per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. A Rezzato è finito in manette E.D., 30enne di Prevalle, mentre in via Duca d’Aosta gli agenti della Volante hanno arrestato un 34enne di Brescia. Il primo arresto, come detto, a Rezzato. A far scattare le manette gli agenti della polizia stradale di Brescia. I poliziotti si trovavano a Rezzato per rilevare un incidente stradale. Stavano completando misure e dichiarazioni quando il prevallese, alla guida di una Opel Frontera, si è schiantato contro il carroattrezzi, che era ben visibile e aveva anche il lampeggiante accesso (così come era visibile la pattuglia della polizia). Il 30enne è sceso dall’auto imbestialito. Gli agenti lo hanno solo guardato, hanno capito che non era lucido e lo hanno sottoposto a controllo con etilometro e narcotest. L’uomo è risultato positivo a entrambi. Quando gli agenti lo hanno informato che gli avrebbero ritirato la patente l’uomo ha reagito sferrando un pugno in pieno volto a un poliziotto. Pare che il 30enne non si sia accontentato di un pugno, ma abbia anche cercato il corpo a corpo. Ne è nata una veloce collutazione. I due agenti hanno avuto la meglio, benchè abbiano riportato alcune lesioni. Il 30enne di Prevalle è stato arrestato. Il secondo episodio in città. Erano le due quando al centralino della questura è giunta una segnalazione per un tentativo di rapina in via Duca d’Aosta. Quando gli agenti sono arrivati sul posto hanno trovato un uomo, Roberto F. di 34 anni di Brescia, vecchia conoscenza della Polizia, che stava prendendo a calci un motociclista finito a terra, che indossava ancora il casco. L’uomo era visibilmente alterato dall’uso di sostanza stupefacente. Alla vista dei poliziotti il 34enne ha lanciato per terra un cellulare che aveva in mano e ha dirottato, secondo i verbali della polizia, tutta la sua rabbia sui tutori della legge. Come una furia si è lanciato contro i due poliziotti cominciando a colpirli con pugni e calci. Uno degli agenti ha riportato un trauma al ginocchio e alla mano giudicati guaribili in pronto soccorso in 5 giorni. Per avere ragione sui due agenti il 34enne ha pure sfilato un coltello dalla cintura dei pantaloni e ha colpito un poliziotto, riuscendo però solamente a tagliare la divisa. Non senza fatica i due poliziotti sono riusciti a immobilizzarlo e l’hanno caricato in auto. Nemmeno sulla «Marea» è stato calmo: con la testa è riuscito a sfondare il finestrino e ha cercato di buttarsi fuori. Portato in questura è stato arrestato per resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e tentata rapina. In effetti, come hanno potuto ricostruire gli agenti grazie alla testimonianza del motociclista, il 34enne lo aveva aggredito. Il motociclista, un 31enne di Brescia, era stato avvicinato all’uscita da un locale dal 34enne che gli aveva chiesto di fare un giro in moto e subito dopo l’aveva aggredito prendendogli il cellulare (quello lanciato per terra all’arrivo degli agenti) e cercando anche di prendergli le chiavi della moto. E alla resistenza del motociclista aveva reagito con una violenza disumana. La stessa che ha riservato ai due poliziotti. |
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