TRENTINO
Sulla lotta all’alcol Rovereto si muove bene
Ci stiamo rendendo conto che l’alcol sta
facendo strage del nostro benessere. Davvero da elogiare la strategia del
comune di Rovereto sul problema. Una presa di posizione coraggiosa, eticamente
ineccepibile che apre nuove frontiere sui finanziamenti pubblici distribuiti a
piè di lista alle associazioni contestualmente a feste e sagre. I soldi
pubblici devono essere dati a coloro che si preoccupano della salute e del
benessere delle persone, della comunità. E l’alcol rappresenta di solito il
ricavo, la cassa piena, le entrate sicure. È tempo di cambiare, è ora e tempo
che i responsabili, le amministrazioni, la politica si pre-occupino del
benessere e si facciano garanti della sicurezza operando in anticipo con scelte
strategiche mirate. Questo non è proibire ma favorire un contesto sociale
vivibile in controtendenza rispetto ai consumi e alle abitudini
pseudo-culturali che elevano vino e alcolici in generale a simboli della tradizione,
del culto del divertimento, della socializzazione. Gli amministratori lascino
liberi tutti di organizzare feste con presenza di alcol ma non in “in nome loro
“e questa è libertà. Il Comune di Rovereto sta dando prova di sensibilità e del resto
fa anche parte di un coordinamento intercomunale e interforze che in
Vallagarina si sta muovendo bene. Va anche ricordata la presenza attiva del
Centro di Alcologia del Distretto Sanitario che opera da anni nelle scuole. Il
benessere comincia da noi, dai nostri comportamenti personali. Ma va reso
merito alla consapevolezza sociale, alla preoccupazione degli amministratori.
Il Comune di Rovereto sta dando una svolta culturale importante promuovendo il
dialogo, la parola, il confronto sereno. Nessuno veda diktat dove non ci
sono.
Franco Baldo MORI
IL GAZZETTINO (PORDENONE)
Ieri l’inaugurazione della 59. edizione della
manifestazione casarsese che offre un programma ricco di eventi culturali e
spettacoli
Al via la Sagra del Vino
A distanza di quasi 20
anni la 59. Sagra del Vino riparte simbolicamente dalla prima realtà
vitivinicola del Friuli che le ha dato la paternità, offrendo un programma
ricco di eventi culturali, spettacoli e specialità enogastronomiche.
All’inaugurazione, oltre a tante autorità, era presente il pubblico delle
grandi occasioni: «La Sagra del Vino - ha detto il neopresidente della Pro
Casarsa Stefano Polzot - è una festa popolare ma con contenuti di qualità: cito
il Simposio di Primavera e il concerto di Rava dell’1 maggio. Abbiamo intanto
incassato incoraggianti risultati in termini di pubblico. Ciò fa onore alla Pro
e alle associazioni, che rendono possibile l’evento, e agli sponsor. L’obiettivo
è di farla diventare la Festa del Vino». «Abbiamo aperto le porte del
vecchio capannone della nostra azienda - ha spiegato Renzo Colussi - per
valorizzare il legame tra la La Delizia e la Sagra. Questa cooperativa ha
contribuito negli anni a far conoscere il nome di Casarsa nel mondo. Intendiamo
rendere sempre più grandi i nostri vini». Elogi alla manifestazione anche il
sindaco di Casarsa Claudio Colussi e dal presidente della Provincia Elio De
Anna: «Cosa sarebbe Casarsa senza la sua Sagra? - Si è chiesto De Anna - Questa
iniziativa è per il paese e per la Provincia un valore inalienabile». Sulla
stessa linea l’assessore regionale Enzo Marsilio: «Credo che il segnale che la
Cantina di Casarsa, con Friulvini, sta dando sia importante nella storia
dell’agricoltura regionale. È la strada per costruire nuove opportunità di
crescita per il settore vitivinicolo».
A non mancare, come sempre, saranno gli
ingredienti tipici della festa: cibo, vino, divertimento, luna park e grandi
ospiti: da Kledi Kadiu a Stefano Chiodaroli, fino ai Papu e ai maghi del
festival nazionale.
Michela Sovrano
ASAPS.IT
Alcol, sostanze &
guida: i giovani e i meno giovani
Di Franco Taggi*
Nel mondo ogni anno circa 5 milioni di persone
perdono la vita per traumi. Di questi, circa uno su quattro muore in seguito ad
incidente stradale (in Italia, uno su tre).
Per ogni morto in incidente stradale ci sono
poi 2-3 invalidi molto gravi, 20 ricoverati, più di 250 accessi al Pronto
Soccorso.
Attualmente, in
Italia, secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale “Ambiente e Traumi” (ONAT)
dell’ISS, queste cifre annuali si traducono in:
- 6.000 morti;
- 15.000 invalidi (molto gravi);
- 120.000 ricoveri;
- più di un milione di accessi al Pronto
Soccorso.
Il
problema degli incidenti stradali è particolarmente cruciale per i giovani:
- più di un decesso su tre riguarda soggetti
con meno di 30 anni;
- in certe classi di età si muore
prevalentemente per incidente stradale (più della metà di coloro che muoiono a
18 anni, muoiono in seguito ad incidente stradale);
- l’incidente stradale è la prima causa di
morte per i maschi sotto i 40 anni;
- l’incidente stradale è la prima causa di
invalidità grave dei giovani.
A
fronte di questa situazione assai sconfortante dello stato delle cose, è
naturale chiedersi quali siano le cause, e se tali cause possano essere
controllate al fine di ridurre questo drammatico quadro di perdite di vita e di
salute che, in base a stime diverse, costa al nostro paese in termini sanitari
e sociali più di 35 miliardi di euro all’anno (avete letto bene: miliardi di
euro, non milioni).
Come la ricerca epidemiologica ha da tempo
mostrato, le cause di questo fenomeno sono molteplici.
Tuttavia, tra le tante, una prevale: la guida
in stato di ebbrezza, cui può essere indicativamente attribuito – in termini di
causa determinante – circa il 30% degli incidenti stradali gravi o mortali (uno
su tre).
E’ bene dire subito
che il guidare in stato di ebbrezza alcolica non è un fenomeno caratteristico
solo dei giovani: questa perniciosa abitudine riguarda anche gli adulti; anzi,
ancor più gli adulti.
La cosa non deve sorprendere, in quanto –
secondo valutazioni a suo tempo diffuse dalla Società Italiana di Alcologia –
nel nostro paese ci sono circa un milione di alcolisti e tre milioni di
bevitori eccessivi.
Il problema specifico dei giovani è che l’uso
di alcol è spessissimo accompagnato da quello di sostanze d’abuso (leggi:
droghe), con quel che ne consegue per la sicurezza stradale in quanto gli
effetti congiunti dell’alcol e delle droghe sul cognitivo del conducente non si
sommano, ma si moltiplicano.
In base ai risultati
degli studi nazionali svolti tra il 1998 e il 2005 dall’ONAT, relativi a più di
30.000 giovani, e in base ad altri studi, possiamo affermare che, in termini di
massima, attualmente più di tre giovani su quattro fanno uso di bevande
alcoliche, più di un giovane su tre ha fatto nella vita esperienza con le
droghe e uno su cinque continua ad usarle. Tra i maschi che bevono alcol, circa
quattro su dieci consumano anche droghe (nelle femmine la quota si riduce un
poco, a una su tre).
Sempre riferendoci
agli studi dell’ONAT sui conducenti molto giovani (18-19 anni), circa un
soggetto maschio su cinque riferisce di aver guidato almeno una volta in stato
di ebbrezza nell’ultimo mese (nelle femmine di analoga età questa quota scende
a una su trenta).
Tenendo conto che i giovani rappresentano
intorno ad un quinto delle patenti attive (che sono circa 35 milioni), e
ricordando che la guida in stato di ebbrezza è un problema anche per gli
adulti, si comprende bene come la sicurezza della circolazione sia oggi “fuori
controllo” per quel che riguarda il fattore “Alcol, Sostanze & Guida”.
Gli studi svolti dal reparto “Ambiente &
Traumi”, oltre ad interessarsi delle dimensioni del fenomeno (attività
specifica dell’ONAT), hanno prodotto importanti risultati che forniscono
indicazioni precise in termini di “terapia”.
Al di là di indicazioni ovvie, dettate
anche dal buonsenso, come elevare il numero dei controlli su strada per la
guida in stato di ebbrezza o sotto l’influenza di sostanze psicotrope
(articolo 186 e 187 del Codice della Strada), ne emergono altre meno scontate,
tra cui segnaleremo ora quelle di maggior interesse.
In primo luogo, è necessario che a fronte
di queste violazioni i periodi di sospensione della patente di guida seguano
una progressione geometrica: ad esempio, nel caso di controlli su strada (e
quindi in assenza di incidente stradale) se alla prima infrazione la
sospensione è di sei mesi, la seconda volta dovrà essere di un anno; la terza
di due; la quarta di quattro, e così via.
In questo modo, chi
non rispetta le regole e si propone costantemente come elevato rischio per gli
altri utenti della strada, viene automaticamente – e per sua scelta -
allontanato dalla guida per periodi sempre più lunghi.
Ovviamente, in caso vi fosse responsabilità
nell’aver causato un incidente stradale mortale o con feriti, tale regola dovrà
essere necessariamente resa più dura, sino a pervenire in alcuni casi alla
definitiva revoca della patente.
In secondo luogo, è necessario (lo è da anni,
come più volte da noi segnalato) che le Commissioni Mediche Locali (CML), che
si occupano specificamente dei soggetti che incorrono in questo grave tipo di
violazioni del Codice della Strada, facciano tutte riferimento ad un data base
comune che riporti l’intera storia del soggetto, come pure a regole comuni di
giudizio. Non deve più accadere che ci siano persone cui viene restituita la
patente tre, quattro, cinque o più volte dopo essere stati trovati dai
controlli su strada delle FF.OO. a guidare in stato di ebbrezza alcolica o
sotto l’influenza di sostanze. Quale che sia la CML che esamina il caso,
deve essere prontamente disponibile per chi deve giudicare quello che il
soggetto ha commesso in passato, indipendentemente dalle CML che se ne sono
occupate.
Il caso emblematico di questo stato di cose – che deve essere
modificato quanto prima rendendo disponibile un’informazione ora frammentata - è
quello recente di un camionista cui, nonostante si fosse reso responsabile
della morte di 11 persone (sic!) guidando in stato di ebbrezza, è stata
restituita la patente ben 7 volte.
In terzo luogo, è bene riflettere sulle
strategie di comunicazione.
La comunicazione tramite media dei rischi
della guida sotto l’influenza di alcol e/o sostanze, è molto importante, ma è
anche assai costosa; e quindi va impiegata con un granello di sale, evitando di
cadere in ingenue speranze miracolistiche.
La comunicazione è certo utile in termini di
attenzione al problema, e per una sua maggiore conoscenza da parte del
pubblico, ma – anche in termini di buonsenso – essa appare completamente
inutile per il target maggiormente pericoloso. Può qualcuno pensare seriamente
che un alcolista o un bevitore eccessivo (o un dipendente da sostanze) cambi le
proprie abitudini vedendo uno spot televisivo o un messaggio su un giornale o
su una rivista? Non scherziamo.
Chi beve in un certo modo (o in un certo modo
usa sostanze), non lo fa perché poi deve guidare: bere e/o usare sostanze è
parte della sua vita. Lo fa, e basta. E poi, magari, può trovarsi o meno a
guidare un veicolo.
La comunicazione non può aiutarci a risolvere
i problemi di questo “target”. Possono farlo invece gli alcologi e gli esperti
di tossicodipendenze, una volta identificati questi soggetti: prima deve
essere risolto il loro rapporto problematico con l’alcol e/o con le sostanze;
poi si potrà considerare l’eventuale restituzione della patente.
In questo senso, la strada appare in effetti
un importante punto di partenza per il contrasto dell’alcolismo e dell’uso di
sostanze.
Ben diverso è il caso dell’educazione (dei
giovani, intendiamo): la prevenzione del fenomeno “Alcol, Sostanze &
Guida” nasce principalmente dalle azioni di prevenzione (in tutte le forme)
dell’alcolismo e del bere problematico, come pure dell’uso delle sostanze.
E’ questa la strada maestra per colpire il fenomeno alla sua base, come
peraltro più volte ribadito, sin dagli anni ’80, dall’Organizzazione Mondiale
della Sanità.
Il problema che abbiamo dinanzi è assai
complesso; tuttavia, se affrontato con concretezza e serietà, il suo peso
sanitario e sociale può essere verosimilmente ridotto.
E agire alla radice del problema,
informando seriamente e correttamente i giovani, come pure allontanando dalla
strada gli “irriducibili”, sembra la direzione più razionale da seguire per far
sì che i nostri “desiderata” abbiano a concretizzarsi e non restino nel limbo
delle buone intenzioni.
*Direttore del reparto “Ambiente e Traumi”
Coordinatore dell’Osservatorio Nazionale
Ambiente e Traumi (ONAT)
Dipartimento “Ambiente e connessa Prevenzione
Primaria”
Istituto Superiore di Sanità - Roma
Fonte: Ufficio Stampa dell’Istituto
Superiore di Sanità"
GDOWEEK.IT
Flash. Il bere responsabile
Fontana di Papa. La nuova linea di
monovitigni Chardonnay, Malvasia del Lazio, Syrah e Merlot U-You è protagonista
di una iniziativa promossa nelle discoteche e nei locali notturni della
penisola, per insegnare ai giovani a bere italiano, responsabilmente, con basse
gradazioni alcoliche.
ASAPS.IT
Viareggio, l’Asaps al
convegno “Non la bevo…”Convocati dalla Croce Verde tecnici ed esperti
di sicurezza stradale. Univoco il messaggio: fermare la strage sulle
strade
(ASAPS) VIAREGGIO, 23 aprile 2007 – C’era
anche l’Asaps al convegno organizzato a Viareggio dalla Croce Verde,
associazione di Pubblica Assistenza impegnata nel soccorso sanitario e nel
sociale, sul tema dell’alcol. Non si è parlato di sicurezza stradale
tout-court, ma del problema nella sua complessità, fornendo al folto pubblico
intervenuto un prezioso strumento di conoscenza. Ai lavori ha partecipato anche
l’Associazione Europea Familiari e Vittime della strada, con Sergio Cianti,
Doretta Boretti e Federico Alfredo Bianchi. La tavola rotonda è stata
presentata da Massimo Mazzolini, moderatore del forum, che ha subito introdotto
Maria Gallo, responsabile delle Politiche Sociali dell’associazione viareggina,
la quale ha spiegato le ragioni dell’iniziativa. La Versilia è infatti meta di
un continuo pendolarismo del fine settimana, ed insieme alla riviera romagnola
costituisce uno dei riferimenti per il popolo della discoteca. In questo
contesto – lo sappiamo tutti – l’uso di alcol (ma non solo) raggiunge spesso la
soglia critica, per la salute, in generale, e la sicurezza stradale in
particolare. Si aggiunga poi la presenza, a Viareggio, di una tradizione antica
e consolidata quale il Carnevale: prima delle sfilate dei carri allegorici,
infatti, “carnasciale” vive nelle realtà dei rioni, dove nelle tantissime feste
e nei continui appuntamenti mondani, l’alcol scorre letteralmente a fiumi.
Emanuele Palagi, psicologo, ha parlato dell’esperienza maturata proprio nel
corso dell’iniziativa “non la bevo…”, nella quale si è misurato con decine di
adolescenti nelle scuole per cercare di comprendere il livello di percezione
del rischio. La sua esposizione, come quella di molti altri relatori, è stata
illustrata con proiezioni di diapositive e fotografie. L’ultima, in
particolare, raffigurava un atleta nell’atto di saltare da un trapezio
all’altro. Un’immagine molto significativa dell’età adolescenziale. Sui
comportamenti a rischio dei giovani, ha parlato Guido Intaschi, responsabile
del SERT della ASL 12 di Viareggio. Psichiatra, da anni impegnato nel
monitoraggio del fenomeno “dipendenza”, Intaschi è andato molto a fondo,
evidenziando le statistiche relative alla sua Versilia, spiegando per esempio
come gli approcci infelici di molte campagne di sensibilizzazione, possano
finire con il suscitare l’effetto contrario. Uno dei relatori più applauditi, è
stato però Valentino Patussi, del Centro Alcologico Regionale. Il medico ha
letteralmente ipnotizzato la platea, parlando di messaggi sbagliati – certo –
ma anche di irresponsabilità dei produttori e commercianti. Ci ha
fatto molto piacere l’esempio della Drive Beer, citato a caso campione di cosa
possa arrivare a fare la pubblicità, pur di far passare il prodotto. Il
colossale battage pubblicitario, lanciato per promuovere la birra “in regola
con il codice della strada”, venne bloccato su iniziativa dell’Acat (alla quale
l’Asaps fornì tutta la collaborazione possibile), ma resta il fatto che
centinaia di autotreni continuano a circolare con i teloni che riportano le
immagini della birra a bassa gradazione ed i motti incriminati, del titolo
“tanto gusto, alcol giusto”. È toccato poi al nostro Lorenzo Borselli,
che ha parlato delle procedure di accertamento dello stato di ebbrezza da parte
delle forze di polizia. Il dirigente nazionale del nostro sodalizio,
intervenuto su delega del presidente Giordano Biserni, ha incentrato il tema
sulle difficoltà dell’accertamento, sui trucchi di molti indagati per sfuggire
alle proprie responsabilità e di alcune falle nelle procedure per la
decurtazione dei punti. In sostanza, come segnalato da molti referenti, i
tribunali trasmetterebbero rarissimamente agli organi di polizia le sentenze di
condanna (impedendo la definizione dell’atto e, quindi, la decurtazione), e
spesso i processi si concluderebbero oltre il secondo anno dalla violazione, ed
anche in questo caso il reo non subisce alcuna decurtazione di punti. È poi
toccato ai politici parlare: prima Rossana Rosso, assessore alle politiche
sociali del comune di Viareggio, poi il presidente della Conferenza dei sindaci
della Versilia, Fabrizio Larini (sindaco di Massarosa), che ha parlato della
difficoltà degli enti locali di far accettare le politiche di sicurezza le
quali sono spesso fatte passare – a suo dire troppo semplicisticamente – come
un metodo per fare cassa (chiara l’allusione all’autovelox), ed infine Silvano
Simonetti, assessore alla Pubblica Istruzione della provincia di Lucca. Il suo
contributo è stato quello di offrire la massima disponibilità alle iniziative
in questo tema. I lavori sono terminati con un appassionato intervento di
Doretta Boretti, autrice del libro “Sarà sempre natale”. Doretta, che ha perso
due figlie in un tragico incidente stradale a Firenze, ha presentato il premio
letterario “Elisabetta e Mariachiara Casini”: ne parleremo nei giorni prossimi
in un articolo interamente dedicato all’iniziativa, che si concluderà a Palazzo
Vecchio con la consegna di numerose borse di studio ai vincitori. Una di
queste, sarà messa a disposizione dalla nostra associazione. (ASAPS)
ASAPS.IT
Alcol, la Repubblica
Ceca è il paese europeo dove il numero di incidenti stradali mortali, dovuti
all’ebbrezza, scende più rapidamente
(ASAPS) PRAGA 23 aprile – Alcol, la Repubblica
Ceca è il paese europeo dove il numero di incidenti stradali mortali dovuti
all’ebbrezza scendono più rapidamente: ne sono sicuri gli esperti dell’ETSC,
che hanno elaborato le statistiche della sinistrosità tra il 1996 ed il 2005 in
uno studio pubblicato martedì scorso (17 aprile), del quale renderemo conto nei
prossimi giorni. Nel decennio preso in esame, il numero di vittime decedute
in sinistri stradali provocati dall’alcol, è praticamente dimezzato. Secondo
gli analisti, la tendenza positiva sarebbe interamente dovuta alla tolleranza
zero imposta dalla legislazione ceca in materia di alcol al volante: a questo
si aggiungano i sempre più frequenti controlli della polizia e le severe
sanzioni alle quali gli ebbri vanno incontro. Resta il fatto che se l’alcol
è oggi responsabile in Repubblica Ceca solo del 4,4% delle vittime, il numero
totale di morti diminuisce con minore intensità, essendo passato dai 1.570
registrati nel 1996 ai 1.290 nel 2005. (ASAPS)
IL TEMPO
VERBANIA — Un etilometro fai da te contro le
stragi del sabato sera, il «Soffia e sai», da lunedì sarà ...
...
distribuito in tutte le farmacie italiane. Il kit monouso, composto da un
palloncino e da un’ampolla di sali reagenti, che dice all’automobilista se il
suo tasso alcolico è inferiore o superiore al limite di legge (0,5 grammi per
litro di sangue), è stato presentato in prefettura a Verbania, dove Fipe e
Confcommercio ne hanno già acquistati duemila da distribuire ai 400 associati
(bar, ristoranti, discoteche, pub) perchè li propongano gratuitamente ai loro
clienti. Lo scopo è di indurre gli automobilisti a non guidare dopo aver
bevuto alcolici. (*)
(*) Nota: è evidente la contraddizione logica.
Se lo scopo è veramente indurre gli
automobilisti a non guidare dopo aver bevuto alcolici, la distribuzione degli
etilometri tascabili non solo è inutile, ma è proprio controindicata, perché
“confonde” un messaggio chiaro.
Se ho bevuto non ho bisogno di un etilometro
per saperlo: in questo caso non devo guidare.
Un messaggio chiaro ed inequivocabile.
Se mi danno l’etilometro tascabile, significa
che mi fanno passare un altro messaggio, ben diverso, ovvero “non guidare se
sei sopra lo 0,5”.
Può sembrare pignoleria, ma in una materia
così delicata non ci si può permettere di far passare messaggi confusi e
contraddittori.
Eppure questa degli alcoltest monouso è
diventata la moda del momento.
LA GAZZETTA DI PARMA
Campagna per una guida più consapevole
SICUREZZA STRADALE
FONTANELLATO II Tre etilometri pronti a rilevare
il tasso di alcol nel sangue di chi guida in stato di ebbrezza. Oltre 3.500 kit
con palloncino usa e getta, finanziati dall’Aci di Parma, in distribuzione
agli studenti di 17 e 18 anni. E ancora cento agenti, capitanati dal comandante
del Corpo Unico delle Terre Verdiane Claudio Malavasi, che pattugliano... continua...
BRESCIAOGGI
INIZIATIVA DELL’ATF
Alcol
test a prezzo politico nelle farmacie bresciane
Le
farmacie bresciane si schierano a fianco delle istituzioni nella prevenzione
degli incidenti stradali. In occasione della «Settimana mondiale della
sicurezza stradale», che parte oggi, aderiscono alla campagna di prevenzione e
avviano la distribuzione a «prezzo politico» del test monouso per la
misurazione del tasso di alcol nel sangue.
È il modo più efficace per consentire agli
automobilisti di valutare se dopo una serata al ristorante o in discoteca siano
in grado di mettersi alla guida in tutta sicurezza. Se il test supera il limite
di 0.5 grammi per litro, imposto dalla legge, meglio desistere.
Possono bastare una pizza e una birra media a
far superare il tasso alcolemico, soprattutto se si comincia a bere prima di
mangiare, e se al tavolo della pizzeria è seduto un giovane senza gli enzimi
«mangia-alcol» o una donna, più vulnerabile. Qualora uno di questi si mettesse
subito al volante - spiegano i farmacisti dell’associazione presieduta da
Renato Grendene - potrebbe essere "pericoloso per sé e per gli
altri". Non è un caso che in altri paesi europei è ormai consuetudine che,
a cena in compagnia, uno si offra volontario a turno e rinunci a bevande
alcoliche per riportare a casa gli altri.
Grendene, poi, sottolinea di suo che l’abuso
di alcol «costituisce un problema sociale e sanitario», e ricorda che pochi
giorni fa, in occasione dell’«Alcol prevention day» all’Istituto superiore di
sanità è stata presentata una ricerca dai risultati «veramente preoccupanti».
Sembra che il 20 per cento dei giovani si ubriachi il fine settimana, e che più
della metà dei ragazzi tra i 13 e i 15 anni beva il sabato sera.
I ricercatori hanno scoperto pure che circa
770 mila ragazze e ragazzi italiani sotto i 16 anni consumano alcol, con un
trend in forte aumento. A preoccupare sono soprattutto le adolescenti, più
vulnerabili dei maschi, ma anche sulla popolazione complessiva il danno pare
grave. Si calcola che ogni anno in Italia circa 25 mila morti siano associate
all’alcol e riguardino più di 17 mila uomini e circa 7 mila donne.
Negativo è pure il dato per cui il 66 per
cento dei connazionali ritiene l’alcol non pericoloso (in Europa è il 62). E
forse anche per questo pregiudizio l’età d’avvio al bere è più bassa in Italia
(12.2 anni) rispetto al resto dell’Unione (14.6 anni). Unico dato positivo, in
questo panorama nostrano, sembra essere la minor frequenza di abusi alcolici
rispetto ad altri paesi.
Sulla base di questi dati - sottolineano i
farmacisti bresciani che aderiscono alla campagna di prevenzione patrocinata
dal ministero della Salute - non stupisce che per i giovani tra i 15 e i 24
anni «l’incidente stradale sia la prima causa di morte, e le cosiddette stragi
del sabato sera siano diventate tristemente famose».
Di più, la guida in stato di ebbrezza
provocherebbe 10 mila decessi all’anno in tutta l‘Unione europea. E al riguardo
«l’Istituto di sanità - sottolinea Grendene - ci ricorda che il limite
consentito dalla legge è di 0.5 grammi per litro, quando di norma un bicchiere
di una qualsiasi bevanda alcolica (12 grammi di alcol) determina un tasso di
0.2 grammi per litro».
Questi livelli, però, sono molto soggettivi.
Le donne possono raggiungere i limite di 0.5 anche con un solo bicchiere di
vino, birra, amaro o aperitivo, per cui «devono avere maggior cautela in
previsione di mettersi alla guida». Anche perché il rischio di incidente cresce
in maniera esponenziale all’aumento del tasso alcolemico. Con 0.5 è cinque
volte superiore rispetto a chi non beve, con 1.5 lo è 30 volte, con 1.8
l’incidente grave «non è più solo probabile ma quasi certo». Per questo il test
monouso può essere provvidenziale, e i farmacisti sperano che se venga
utilizzato. mi.va.
IL TEMPO
Tra Terracina e Gaeta
Ubriachi alla guida
Cinque giovani scovati e denunciati
UBRIACHI alla guida. Cinque le persone
denunciate dai carabinieri, all’alba di ieri, tra Terracina e Gaeta, per guida
in stato d’ebbrezza. I militari dell’Arma del comando provinciale da tempo
stanno eseguendo controlli sulla circolazione stradale per prevenire il
fenomeno delle stragi del sabato sera. Utilizzando l’etilometro, i carabinieri
del Norm di Gaeta, tra la città del Golfo e Sperlonga, hanno sorpreso all’alba
di ieri tre giovani, di 33, 36 e 34 anni, che guidavano ubriachi. E stessa
scoperta è stata fatta dal Norm di Terracina, nella città di Anxur, su un
36enne e un 29enne, ai quali è stata ritirata la patente. I cinque sono stati
denunciati alla Procura.
AUDIONEWS.IT
Sicurezza stradale, al via la campagna
Un milione e 200mila morti l’anno in tutto il
mondo in incidenti stradali, 5500 solo in Italia. La maggior parte delle vittime
sono giovani al di sotto dei 25 anni e spesso la causa è lo stato di ebrezza.
Per fermare questa ecatombe le Nazioni Unite hanno deciso di promuovere una
settimana mondiale della sicurezza stradale. Centinaia le iniziative
organizzate dall’Aci nelle città italiane.
IL GIORNALE DI VICENZA.IT
A MILANO. Accoltellato a morte un giovane
Padre spara al figlio
dopo una violenta lite
Milano.
Un giovane di 25 anni è stato ucciso ieri pomeriggio nella sua abitazione con
un colpo di fucile durante una lite familiare. I carabinieri hanno fermato suo
padre di 53 anni. L’omicidio è avvenuto a Triginto di Mediglia, nel Milanese.
La vittima è Massimiliano Truffi, 25 anni. Sul posto sono intervenuti i
carabinieri di San Donato Milanese, che hanno trovato in casa il padre del
giovane, Roberto Truffi, 53 anni, e l’hanno fermato. Dai primi accertamenti, ha
sparato al figlio con un fucile da caccia che deteneva regolarmente.
Massimiliano è stato raggiunto da un colpo alla testa. Secondo quanto spiegato
dai militari, il giovane, incensurato, spesso litigava con i genitori.
E ieri l’omicidio è avvenuto al culmine di una
lite. In casa c’era anche la madre del giovane che è andata da alcuni vicini e,
da lì, ha avvisato i carabinieri. Il ragazzo sarebbe stato un consumatore di
sostanze stupefacenti e di alcolici. Il padre, impiegato di banca, avrebbe
perso il controllo dopo l’ennesima minaccia ricevuta.
Intanto a Limbiate (Milano) sabato sera poco
dopo le 22, davanti ai gradini del ristorante Al Gabbiano, Loris Malacrinò, 23
anni, artigiano, di Padova, incensurato, è stato accoltellato. È stato lui
stesso a chiedere aiuto. Il giovane, però, è morto durante il trasporto
all’ospedale. A soccorrerlo sono state due ragazze che erano uscite dal locale
per fumare una sigaretta e che hanno subito chiamato il 118.
Ora i carabinieri di Desio stanno cercando di
capire che cosa sia accaduto. I contorni dell’omicidio rimangono misteriosi.
Per il momento, tutte le ipotesi vengono prese in considerazione dagli
investigatori. La più accreditata, a quanto si apprende, riguarderebbe
questioni di droga.
BRESCIAOGGI
«L’emergenza-sicurezza è soprattutto sulle
strade e sui posti di lavoro»
Luigi
Bonometti, 46 anni, sfoglia Bresciaoggi al bar «Dolce Vite» di piazza Duomo in
attesa dell’apertura dei padiglioni della Fiera del libro.
Un altro motociclista vittima della strada:
sono 12 dall’inizio dell’anno. La sicurezza sulle strade bresciane resta un
nodo non risolto.
«Ogni giorno ce n’è una e non se ne viene
fuori: sarà l’alcool, la velocità o il fatto che ci sono troppe automobili in
strada. Forse bisognerebbe usare un po’ più la bicicletta, che è un modo per
dire che si potrebbe anche andare un po’ più piano».
Altro fronte, le morti bianche: dopo gli
ultimi incidenti si riapre il dibattito e si ritiene che non si faccia
abbastanza per la sicurezza sul lavoro.
«E’ senz’altro un’altra piaga della nostra
provincia. Oltre al discorso dei controlli, credo che una parte della
responsabilità ce l’abbiano i lavoratori, spesso molto restii a usare le
adeguate protezioni e ad adottare le misure di sicurezza previste. Magari sono
procedure noiose o è fastidioso indossare i guanti, resta il fatto che ci vuole
maggiore cultura della sicurezza».
Immigrazione: secondo una ricerca dell’ufficio
statistica, se l’economia sarà agli stessi livelli e i tassi demografici
seguiranno gli attuali trend, nel 2031 ci saranno 100 mila posti di lavoro
disponibili in provincia di Brescia. Un tema che si lega a filo doppio con il
dibattito sull’immigrazione.
«Forse sarebbe opportuno fare qualche
fiaccolata in meno e avviare un maggior dialogo con gli immigrati che lavorano,
producono e pagano le tasse. Diverso il discorso per chi commette reati, a
prescindere dal passaporto».
Elezioni in Francia: è uno dei temi della
politica estera che più appassiona nelle ultime settimane.
«Situazione complessa: spero solo che vinca
una donna, anche se ho qualche dubbio che ce la possa fare».
Sport: il Brescia ha vinto e si avvicina alla
zona play off.
«Sono contento, ma se
devo essere sincero seguo con più attenzione la serie A. Mercoledì scorso avevo
già acquistato la bandiera dell’Inter per festeggiare...»(beth)
CORRIERE ADRIATICO
Da Rotterdam arriva il dj di fama mondiale
“Red & Passion” Tiesto a Pesaro
PESARO - Un dj di musica trance che di Rossini
sa tutto. Approda a Pesaro da Rotterdam Tiesto, un dj di fama mondiale che ha
scelto Pesaro come unica tappa del suo tour. “Fa musica pulita – dice Rody
Mirri, produttore della serata -. L’entourage di questo artista è diverso da
quello che orbita intorno alle discoteche, ha un seguito di pubblico
trasversale che non balla all’insegna dello sballo”. Sarà alla consolle
stasera, come un solista, nella serata “Red & Passion” all’Adriatic Arena.
Il palazzetto smette le vesti dello sport e,
tinto del purpureo colore, è pronto ad ospitare la gente della notte. “Il
nostro sito creato ad hoc per l’evento riceve circa 500 contatti al giorno –
spiega Fabio Colombo, responsabile Adriatic Arena – e la notizia di un ospite
del genere si è diffusa sulle chat e suoi forum di musica trance e elettronica
di tutto il mondo. Abbiamo fatto una grande scommessa e ci aspettiamo una
serata-pienone, Tiesto conta su uno zoccolo duro di affezionati che lo seguono
in giro per i suoi dj-set”.
L’ultima performance è stato il dj.set ad
Ipanema beach in Brasile a gennaio del 2007 dove si è esibito per oltre 200.000
persone. “Non venderemo super alcolici – continua Davide Rugoletti, presidente
Aspes (società che gestisce il palazzetto) -. Non vogliamo stravolgere la
nostra fisionomia e vogliamo lanciare un messaggio diverso ai ragazzi. Sarà un
evento gestito in sicurezza, in presenza delle forze dell’ordine e con poco
alcol che gira”.
Si profila uno straordinario evento che cerca
di lanciare un messaggio diverso legato alle serate di intrattenimento, un
salto di qualità rispetto alla discoteca che ruota a volte pericolosamente
intorno alle droghe e all’alcool. L’evento inizia alle 17: si apriranno i
cancelli per far affluire il pubblico, alle 21 si spegneranno per un istante
tutte le luci del palazzetto e una voce fuori campo decreterà ufficialmente
l’inizio di Red & Passion.
CORRIERE ADRIATICO
Il coordinatore Luciano Pazzi
“Protezione civile
Azione positiva”
PORTO SAN GIORGIO - Se
la riuscita della fiera è stata positiva lo si deve anche alla presenza degli
uomini della protezione civile. La postazione principale era situata proprio
dinanzi alla stazione, mentre diversi volontari si aggiravano per le vie del
centro. A parlare è il coordinatore cittadino Luciano Pazzi: “ci sono due
volontari ogni due vie – fa notare Pazzi – che, in aiuto alla Polizia
municipale, vigilano sulla sicurezza dei visitatori e dei commercianti,
cercando di evitare borseggi e furti.” Il compito della protezione civile, in
giornate come quella di ieri, non è solo quello di vigilare: “forniamo anche un
supporto – commenta il coordinatore cittadino - ai vigili urbani sulla
viabilità.” La Protezione civile è organizzata in gruppi comunali ed il capo è
il sindaco: “tutto è di proprietà del Comune ed è lo stesso sindaco – spiega
Pazzi – a richiedere il nostro intervento.” La Protezione civile, a Porto San
Giorgio, dispone di 60 volontari. “Stiamo svolgendo un ottimo lavoro – commenta
Pazzi – ma anche in situazioni di emergenza in altre località, come ad esempio
negli allagamenti di Osimo e Falconara. Possiamo disporre di ottimi mezzi
ex-militari ed ora ricondizionati ed allestiti.
Tutto ciò è possibile grazie alle spese
sostenute dall’amministrazione ed ai contributi della Regione Marche.” E’
importante, per Pazzi, ricordare anche l’opera di sensibilizzazione sui rischi
dell’alcol che i suoi uomini stanno svolgendo da un po’ di tempo a questa parte
dinanzi ad alcune discoteche: “forniamo un test gratuito sul tasso alcolico ai
giovani in uscita dalle discoteche in modo da farli riflettere sulle loro
condizioni fisiche e sui rischi che si corrono guidando in stato di ebrezza.” A
questa importante iniziativa, se ne aggiungono altre: “abbiamo consegnato alle
famiglie sangiorgesi una cartina della città con indicata una planimetria delle
aree di attesa in caso di emergenza. Importante è anche l’opuscolo con le
indicazioni per preparare un piano di emergenza familiare.”
CORRIERE ADRIATICO
Giovane rischia di investire un agente e si
schianta contro un cancello. Nella notte numerosi controlli
Finisce fuori strada per sfuggire
all’etilometro
CIVITANOVA - Proseguono i controlli con
l’etilometro e le iniziative per sensibilizzare i giovani sui rischi legati
all’abuso di alcol prima di mettersi al volante. Un problema che si ripresenta
nel corso di ogni weekend.
Ulteriori controlli
sono stati effettuati anche nella notte fra sabato e domenica e uno ha
rischiato di trasformarsi in una tragedia. Un giovane di 23 anni, D.C., di
Recanati, alla guida di una Volkswagen Polo con a bordo altri due ragazzi,
anche loro di Recanati, è stato denunciato per ubriachezza e resistenza a
pubblico ufficiale: il giovane non si è fermato all’alt dei poliziotti, dandosi
alla fuga per poi finire contro il cancello di una villa. L’alt era stato
intimato da una pattuglia della polizia stradale di Porto Recanati lungo viale
Europa nella stessa Porto Recanati e il ragazzo, che aveva alzato troppo il
gomito e temeva il ritiro della patente, ha spento i fari e si è dato alla fuga.
Tra l’altro ha anche rischiato di investire un agente che si trovava sulla
strada e che si è gettato di lato per evitare di essere travolto, riportando
qualche escorazione. Poi l’inutile fuga terminata nei pressi della zona
industriale di Santa Maria Apparente.
Al giovane sono stati ritirati in tutto 28
punti dalla patente. Una mossa avventata che gli è costata cara. Più che se si
fosse fermato... L’episodio è avvenuto appunto nell’ambito dei servizi di
prevenzione e repressione della polizia stradale delle Marche contro le stragi
del sabato sera inseriti all’’interno della campagna “Un soffio per la vita”:
sono stati distribuiti etilotest davanti alle discoteche Zen di Fermo, Green
leaves di Porto Recanati e Miu Miù di Marotta. Diciotto le patenti ritirate ad
altrettanti giovani in stato di ebbrezza alcolica in tutte le Marche.
CORRIERE ADRIATICO
Proseguono i servizi di prevenzione sulla
circolazione
Controlli notturni dei carabinieri per
garantire la sicurezza stradale
SENIGALLIA - Sei patenti ritirate, una
addirittura a un giovane che viaggiava in sella a uno scooter. E’ il bilancio
dei controlli effettuati dai carabinieri, per prevenire le “stragi del sabato
sera” e che l’altra notte hanno visto i militari impegnati in maniera
particolare nella zona nord della città. Nella rete delle pattuglie dell’Arma
sono finiti sei giovani, cui sono stati ritirati i documenti di guida, perchè
trovati in condizioni psicofisiche alterate e non idonee. In particolare per
cinque di loro il ritiro è stato motivato dallo stato di ebbrezza dovuto a
bevande alcoliche, mentre per un sesto è stato accertata la guida sotto
l’effetto di sostanze stupefacenti.
Nelle ultime settimane, i controlli di questo
genere si sono ripetuti e andranno intensificandosi man mano che si avvicina la
stagione estiva, secondo un piano che coinvolge tutte le forze dell’ordine su
tutto il territorio. Una necessità che ha avuto origine dopo recenti tragedie
della strada, che hanno avuto come vittime proprio i giovani. Oltre ai
controlli, che vengono annunciati sempre più stringenti, in questa attività di
prevenzione verranno coinvolti anche i gestori delle discoteche maggiormente
frequentate nel fine settimana, così come le decine di locali che lungo la
riviera riaprono i battenti e che costituiscono spesso i luoghi di ritrovo dove
inizia l’uso di alcolici nel sabato sera. Coinvolgimento per il quale verranno
utilizzati tutti gli strumenti possibili, compresi quelli sulla responsabilità
dei gestori nella somministrazione di alcolici ai minori.
CORRIERE ADRIATICO
I carabinieri di Osimo hanno anche arrestato
un extracomunitario e recuperato un’auto rubata
Sei patenti ritirate nella notte di sabato
OSIMO - Sei patenti ritirate per guida in
stato di ebbrezza, un arresto e il recupero di una macchina rubata sono
ilrisultato dei controlli effettuati nella notte tra sabato e domenica dai
carabinieri della compagnia di Osimo e delle stazioni di Castelfidardo, Numana
Loreto nel corso di un servizio straordinario predisposto per monitorare le
strade della Riviera. I militari infatti hanno effettuato diversi posti di
blocco lungo la Statale Adriatica e nelle zone abitate adiacenti. I risultati
dell’azione preventiva degli uomini del capitano Spinelli sono eloquenti: sono
state ritirate sei patenti di guida a due civitanovesi (un 58enne ed un
37enne), due automobilisti foggiani (un 29enne ed un 33enne) e ad un 57enne di
S. Maria Nuova ed un 44enne anconetano tutti trovati alla guida in stato di
ebbrezza alcolica con valori oscillanti da 1,00 ed 2,28. Ricordiamo che la
soglia del tasso alcolemico nel sangue sopra la quale viene ritirata la patente
è di 0,5. Inoltre nel quadro degli stessi controlli, i
militari hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale un 30enne
marocchino (disoccupato e pregiudicato) protagonista di un mezzo show a
Castelfidardo. L’uomo, in stato di ebbrezza dopo una violenta lite con la
moglie (una 23enne italiana originaria di Jesi), aveva devastato la propria
abitazione e all’arrivo dei militari ha iniziato ad inveire e si è opposto ai
tentativi dei militari di calmare la situazione. Sempre nel corso del servizio
è stata rinvenuta una Fiat Punto rubata a Polverigi alcuni mesi fa.
L’ARENA.IT
E con il telelaser da oggi gli agenti si posizionano
in via Valpantena, Gardesane, Lugagnano, Bonfadio e lungadige Attiraglio
Altri cinque ubriachi al volante
La polizia municipale nella notte di sabato ha
controllato cento automobilisti
Altri
cinque automobilisti sorpresi ubriachi al volante. La polizia municipale di
Verona ha proseguito anche nella notte tra sabato e domenica i controlli su
Martedì, 24 Aprile 2007
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