Papa Benedetto XVI
(Foto Osservatore Romano)
(ASAPS) CITTÀ DEL VATICANO, 26 aprile 2007 – È la terza
volta, questa, che Papa Benedetto XVI richiama il mondo ad una maggiore
responsabilità sulla strada. Diciamo la verità: la cosa ci fa un immenso
piacere. Era stata un’udienza generale molto impegnativa, ma il pontefice non
ha voluto far mancare il suo contributo alla Settimana Mondiale della Sicurezza
Stradale, voluta dall’ONU. D’altra parte, lo ricordiamo, nei Vangeli la strada
è citata ben 106 volte, forse non è un caso.
Ratzinger aveva appena salutato, fra gli altri, oltre
duemila pellegrini del Triveneto, giunti a Roma in coincidenza con la visita ad
Limina dei loro vescovi. Una presenza, la loro, che era coincisa con la festa
di San Marco, patrono di Venezia. “Restate fedeli alle vostre feconde
tradizioni cristiane che – ha detto – hanno ispirato e dato vita a significative
opere di carità”. Subito dopo, il capo della chiesa ha incoraggiato i giovani a
seguire il Vangelo e a far “sentire loro che anche oggi vale la pena di
consacrarsi totalmente al Signore nella vita sacerdotale e religiosa”. Questo è
stato l’anello di congiunzione con la Sicurezza Stradale:
unendosi idealmente alla campagna di sensibilizzazione delle Nazioni Unite, Benedetto
XVI ha rivolto questo appello: “Rivolgo una parola di incoraggiamento alle
Istituzioni pubbliche che si adoperano per mantenere le arterie stradali sicure
e salvaguardare la vita umana con strumenti idonei; a quanti si dedicano alla
ricerca di nuove tecnologie e strategie per ridurre i troppi incidenti sulle
strade di tutto il mondo. E mentre invito a pregare per le vittime, per i feriti
e le loro famiglie, auspico che un consapevole senso di responsabilità verso il
prossimo induca gli automobilisti, specie i giovani, alla prudenza e a un
maggior rispetto del codice della strada”. Un richiamo, dunque, anche per
coloro che, sulla strada, lavorano per la sicurezza: il motto della nostra
associazione e di tutti i suoi iscritti. (ASAPS)
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