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Rassegna stampa del 2 Aprile 2005 |
Da “Il Gazzettino” del 2 aprile 2005 GIRO DI AUTO RUBATE, SETTE DENUNCE
VENEZIA. La Polizia stradale del Veneto ha sequestrato 11 vetture di grossa cilindrata che dopo essere state rubate erano state fatte circolare con documenti falsificati. Sette persone sono state denunciate per riciclaggio, ricettazione e falso. Si tratta di M.V., 62 anni, di Peschiera del Garda (Verona), di un padovano, di quattro bergamaschi e di una mantovana, che trasferiva gli autoveicoli rubati in Romania e Bulgaria. Le auto recuperate sono sette Audi, due Mercedes e due Volkswagen.
Da “Il Gazzettino” del 2 aprile 2005 POLSTRADA Auto rubate "clonate" Denunciati in sette
La squadra di polizia giudiziaria della Polstrada del Veneto ha sequestrato auto di grossa cilindrata - Audi A4, A6 e A3 e Mercedes ML - che dopo essere state rubate erano state fatte circolare con documenti falsificati. Sette persone sono state denunciate per riciclaggio, ricettazione e falso. Si tratta di M.V., 62 anni, di Peschiera del Garda (Verona), di un padovano, R.P., quarantaquattrenne, di quattro bergamaschi e di una mantovana, che trasferiva gli autoveicoli rubati in Romania e Bulgaria. Le auto recuperate sono sette Audi, due Mercedes e due Volkswagen. Gli indagati, secondo quanto accertato dalla Polstrada, sostituivano il numero di telaio del veicolo rubato con quello identico di un’analoga vettura circolante in Francia o in Svezia. Il mezzo veniva inoltre dotato di documentazione estera falsa; quindi gli indagati, tutti commercianti del settore delle auto, chiedevano la nazionalizzazione negli gli uffici delle ex Motorizzazioni civili di Padova, Pordenone, Varese e Vicenza che rilasciavano targhe e carte di circolazione nazionali regolari.
Da “Il Giornale di Vicenza” del 2 aprile 2005 Traffico di auto clonate, 7 denunce Indagini alla Motorizzazione berica d. n.
I clonatori delle auto rubate erano soliti passare per la Motorizzazione civile di Vicenza per "nazionalizzarle". Ma la polstrada li ha scoperti e gli agenti berici - che hanno escluso qualsiasi forma di complicità dei dipendenti, che anzi per la carenza d’organico hanno difficoltà a compiere i controlli - hanno acquisito documentazione proprio negli uffici di via Caperse. È nata così l’inchiesta della polizia stradale di Padova su un giro di auto rubate e rimesse nel mercato. Gli agenti, al termine di una complessa indagine con riscontri documentali, appostamenti, pedinamenti e intercettazioni hanno sequestrato in Veneto e Lombardia undici autovetture di marche prestigiose "taroccate", fra cui sette Audi, due Mercedes e due Volkswagen. Sette persone sono state denunciate per riciclaggio, ricettazione e falso, fra cui il titolare di una concessionaria di Peschiera del Garda (Verona), che avrebbe tirato le fila della gang. Secondo l’accusa, la banda avrebbe ricevuto le auto rubate e avrebbe provveduto a sostituire il numero di telaio dell’auto rubata con quello, identico, di un altro veicolo che circola regolarmente in Francia o soprattutto in Svezia. Con la documentazione svedese fasulla si sarebbero presentati in varie motorizzazioni (quattro volte almeno a Vicenza, ma anche a Varese, Padova e Pordenone) per "nazionalizzare" il mezzo, dotarlo cioè di targhe e carte di circolazione italiane. In questo modo, apparentemente regolare, le auto venivano rimesse sul mercato come se arrivassero dall’estero quando in realtà erano state rubate in zona. Undici, appunto, quelle recuperate dalla polizia che ha lavorato a stretto contatto con la sezione vicentina di polizia giudiziaria della stradale, guidata dal vicequestore Macagnino e dall’ispettore capo Pozzer. In qualche altro caso il veicolo veniva dotato di documenti italiani regolari sì, ma rubati in bianco, compilati con dati falsi e portato nei paesi dell’Est europeo da una donna mantovana. Gli inquirenti sospettano che il giro sia molto più ampio. Le indagini continuano.
Da “La Sicilia” del 2 aprile 2005
Controlli della
polstrada
E’ stato deferito all’autorità giudiziaria, in stato di libertà, per avere alterato le lettere di composizione della targhetta identificativa del ciclomotore. Si tratta del 18enne A.C. bloccato dagli agenti della Polizia stradale durante un normale servizio di controllo del territorio effettuato dagli agenti nel pomeriggio di mercoledì. Il giovane, nei pressi di Porta Nuova, alla vista di una volante della Polstrada avrebbe tentato per l’ennesima volta di darsi alla fuga, così come già fatto nei confronti di altre pattuglie delle forze dell’ordine che avevano tentato di bloccarlo ed alle quali era sempre riuscito a sfuggire. Mercoledì però è stato fermato, mentre transitava con a bordo un coetaneo e senza indossare il casco protettivo ed allo stesso è stato posto il ciclomotore MBK a fermo mentre la targa è stata posta sotto sequestro. Nell’ambito della stessa operazione è stato denunciato per falso materiale il 52enne A.Z. che aveva contraffatto il certificato di assicurazione della propria Fiat Panda. I controlli della Stradale sono stati estesi, infine, ad alcuni esercizi pubblici del territorio la cui attività è strettamente connessa con la circolazione stradale e nei confronti dei titolari di tali esercizi sono state elevate numerose sanzioni: per quanto riguarda un autosalone che ha sede nell’immediata periferia della città e che è stato ritenuto abusivo, gli agenti hanno effettuato una segnalazione al sindaco affinché ne stabilisca la chiusura dell’attività. |