La lotta all’uso e
abuso di alcol
La lotta all’uso e abuso di alcol, invece, e’ al centro delle proposte di legge firmate da Giovanni Marras (Fi), Antonio Pezzella (An) e Giuliano Barbolini (Ulivo), mentre anche Mauro Fabris, capogruppo dell’Udeur alla Camera, ha presentato un testo analogo. Per tutti il divieto di vendere bevande alcoliche ai minori di 16 anni in bar, pub, ristoranti, supermercati ed esercizi similari. (…) RAPPORTO REGIONALE Problemi
alcolcorrelati e contrasto, domani a Udine la presentazione dei dati Udine
Sarà
presentato alle 17.30 di domani a Udine, nella sede di rappresentanza della
Regione in via San Francesco 4, il primo Rapporto sulla diffusione in Friuli
Venezia Giulia dei problemi alcolcorrelati e sulle azioni di contrasto e
assistenza presenti sul territorio regionale. Le forme delle
dipendenze giovanili Se ne parla venerdì al Palacarucci TERRACINA — «Parliamone insieme: le molteplici forme delle dipendenze giovanili a confronto». Questo il titolo della convegno che venerdì prossimo si terrà presso il Palacarucci di Terracina. Un argomento di estrema attualità che tocca il tasto dolente della prevenzione, del recupero e del reinserimento di quei giovani che si addentrano, senza via d’uscita, nel tunnel della droga o dell’alcool. All’incontro, promosso dall’associazione socio-culturale ‘Le Ninfe’ di Terracina con la fattiva collaborazione dell’UniCoop Tirreno, parteciperanno diverse e importanti autorità. Saranno presenti: Fabrizio Cirilli consigliere regionale di AN; Alessandro Di Tommaso, coordinatore Giovani della Margherita; Francesco Zicchieri, consigliere comunale AN; Valerio Golfieri, consigliere UDC; Alessandro Cittarelli, consigliere PRI; psicologo del Sert; dott. Franco Camerota psichiatra; dott.ssa Antonietta Pagliuca operatrice associazione ‘La Cordata’; il direttore della comunità terapeutica ‘il dialogo’di Fiuggi; dott. Domenico Zappone, presidente consultorio diocesano; Fabio Caiazzo, fiduciario Asi; Don Carlo Rinaldi dell’ufficio sport e turismo diocesano. La redazione del mensile ‘Pasquino’, altre realtà giovanili cittadine ed un gruppo dell’Azione Cattolica della Cattedrale invieranno video con interviste a tema. Toccanti saranno anche le testimonianze di chi opera nel settore vivendo ogni giorno sulla propria pelle una realtà in continuo incremento. Ros. Ber. CORRIERE ADRIATICO “Alcool, stanchezza sonnolenza e alta
velocità, si può perdere la vita solo per questo?” Riccardo
Gabrielli di Centro per Tolentino I pericoli del sabato
sera un appello ai ragazzi
TOLENTINO - Il giovane Riccardo Gabrielli,
alla sua prima esperienza politica con la lista Centro per Tolentino, lancia un
appello ai suoi coetanei in merito alle stragi del sabato sera, una piaga che
da alcuni anni si è accentuata pericolosamente. Vedere nei telegiornali
domenicali immagini di auto accartocciate, di poveri genitori disperati o di
amici increduli, è ormai diventata una terribile abitudine. Ci siamo abituati,
noi tutti! Abituati alle morti di giovani ventenni, abituati ad un genitore che
assiste alla morte di un figlio! Abituati ad un evento innaturale e orrendo che
un’abitudine non è mai stata e non potrà mai essere! Quello che sgomenta è il
fatto che tali morti sono evitabilissime: dovute ad imperizia nella guida, a
disattenzioni banali quanto fatali. Alcool, stanchezza, sonnolenza, alta
velocità - continua ancora nel suo intervento Riccardo Gabrielli - ma si può
perdere la vita per questo? Chi scrive spiega ancora il giovane è un ragazzo di
ventitrè anni, un semplice ragazzo come molti di quelli che ogni fine settimana
perdono la loro vita. Sabato 28 aprile, grazie ad una preziosa e significativa
iniziativa nazionale, i comuni di tutta Italia mettono a disposizione di noi
giovani dei pullman gratuiti per raggiungere le vicine discoteche. E’
soprattutto ai giovani di Tolentino che rivolgo questo mio appello, quei
giovani che ormai da troppo tempo, ogni fine settimana si trovano costretti ad
emigrare in massa verso le coste perchè la nostra città non offre più nulla!
Niente eventi, nè feste, nè situazioni che possano creare in noi ragazzi il
minimo interesse! A Tolentino, da anni, noi giovani siamo considerati una
categoria perennemente in secondo piano: è un dato tanto desolante quanto
inconfutabile. L’iniziativa del prossimo sabato deve essere un’occasione di
massima partecipazione per noi ragazzi, un’opportunità per mostrarci uniti,
fortemente sensibili di fronte ad un problema che così tanto da vicino ci
riguarda. Partecipiamo insieme a questo progetto! Regaliamo una tranquilla
notte di sonno ai nostri genitori conclude Gabrielli e riempiamo tutti insieme
i pullman verso le discoteche. RO.SCO. ITALIA SERA Presentate diverse iniziative ed una campagna
per contrastare il drammatico fenomeno Polizia in campo per
la sicurezza stradale
E’ in corso la settimana mondiale dell’Onu
contro gli incidenti d’auto Sicurezza stradale. Al
via la campagna dell’Onu che invita i guidatori a non toccare alcol
«Bob», fallisce la prima Controllate 122
persone, solo 8 non avevano bevuto Ogni giorno 15 morti per incidenti
Quindici morti al giorno sulle strade italiane
per gli incidenti. Molte vittime sono giovani - gli incidenti sono la prima
causa dei decessi tra chi ha meno di 30 anni - e avvengono di sera. Alcol,
velocità, stanchezza sono le cause primarie. Oggi è raro che a provocare
l’incidente sia un guasto al mezzo. Le auto sono più sicure e protette grazie
agli air bag; le cause primarie di un sinistro sono disattenzione, imprudenza e
alcol. La riprova quanto accaduto la scorsa notte a Bergamo con troppo alcol
ingerito. Franco Mondini LA PROPOSTA Dan: «Ci vorrebbe un
etilometro in ogni Comune»
(A.G.) «Spiegatemi a cosa serve l’alcol dopo
l’una di notte». Andrea Dan, presidente dell’Associazione Manuela (questo il
nome della figlia scomparsa in un incidente stradale), continua la sua
battaglia per limitare la somministrazione delle bevande alcoliche nelle
discoteche. IL GAZZETTINO (TREVISO) Assolte le discoteche e scartata ... Assolte
le discoteche e scartata l’opzione proibizionista promossa da Andrea Dan, i
relatori del convegno per la sicurezza stradale "Rientro sicuro"
organizzato martedì sera all’Odissea di Spresiano sono tornati a spingere sul
tasto dell’educazione. Materia che dev’essere impartita dai genitori, ma anche
dalle istituzioni, la scuola in primo luogo. (*) Tutti d’accordo, quindi, fatta
eccezione per Dan, il presidente dell’Associazione Manuela, che insiste perché
venga vietata la somministrazione di alcol negli esercizi pubblici dopo l’una di
notte. Ma i gestori dei locali notturni non ci stanno e sottolineano che «i
ragazzi bevono nei pub che ormai si sono attrezzati con dj e musica». Anna Girotto analisi Febbre del sabato
sera: iniziative di salvaguardia
di Luigi Snichelotto* Da troppo tempo l’opinione pubblica richiede a
gran voce, nei confronti dei diversi soggetti coinvolti, sia istituzionali che
associativi, il varo di azioni di contrasto nei confronti di una piaga che
segna profondamente il tessuto sociale italiano. Parliamo di quel rosario di vite
umane che ogni sabato si immolano nelle strade italiane al ritorno da un insano
momento di divertimento all’uscita dalle discoteche. Occorre subito dire che la
discoteca è un luogo dove si può vivere un sano divertimento, ma come tutte le
cose è l’eccesso del singolo o la voglia di superare i propri limiti che può
creare pericolo. I gestori lo sanno, infatti, per questo sono da sempre
disponibili a fare la loro parte per arginare questo fenomeno devastante. In
questi giorni si fa un gran parlare dell’iniziativa del Governo per ridurre il
problema. Gli incidenti automobilistici del sabato sera. Le associazioni di
categoria, tra cui, la Fipe Confcommercio, Federazione italiana dei Pubblici
esercizi, a cui aderisce anche il Silb, Sindacato italiano locali da ballo,
hanno avviato una sinergia con il Governo per attuare sistemi di controllo al
fine di tutelare coloro i quali frequentano il mondo del by night. La
collaborazione sarà consolidata attraverso la creazione di un Comitato di
rappresentanti istituzionali e del mondo associativo delle imprese di settore.
Inoltre, vi sarà una verifica congiunta finalizzata al monitoraggio dei
risultati ottenuti attraverso le strategie individuate a supporto di questa
forte azione di interdizione. L’esperimento inizia nella notte tra il 24 e il
25 aprile, suggellando la sensibilità del nostro Paese in concomitanza della
Settimana mondiale della Sicurezza stradale, voluta dall’Onu. Il ministero
degli Interni - Polstrada, la fondazione Ania, con il sostegno dei gestori delle
discoteche, sta predisponendo, all’interno dei locali, degli angoli presidiati
da “mediatori culturali”, che provvederanno a distribuire materiale
informativo, per preparare gli utenti sensibilizzandoli a evitare i danni
derivanti dall’abuso di alcool. Intanto, il Silb, promotore dell’iniziativa
“Guida con Prudenza”, attraverso i suoi Dj supporterà l’azione formativa
esaltando un divertimento consapevole. La Polstrada, dal canto suo, provvederà
a effettuare la verifica del tasso alcolico dei clienti delle discoteche. I
gestori si faranno carico di regalare un’entrata gratuita in discoteca, in una
delle successive serate, a quegli utenti che saranno risultati nei parametri
oppure al di sotto del tasso alcolico previsto dalla legge. Peraltro, lo stesso
mercato del divertimento notturno, sembra complesso, un mondo con molti
distinguo, con regole, meccanismi e riti non sempre omogenei. Ad esempio, sulla
costa romagnola, che aderisce in forma più massiccia a queste iniziative, già
da tempo si è avviata una politica di prevenzione del rischio a cui possono
andare incontro i giovani, all’uscita delle discoteche, tanto da organizzare
trasporti collettivi con pullman che riportano a casa gli utenti delle
discoteche, scongiurando il pericolo della guida in stato di ebbrezza oppure
sonnolenza. *presidente di Fipe- Confcommercio
Campania AGOPRESS EVENTI. SICUREZZA STRADALE: UNA SETTIMANA
D’INIZIATIVE NEL MONDO Un ragazzo morto ogni 90 secondi per un totale
di oltre 1.000 giovani, con meno di 25 anni, che ogni giorno rimangono vittime
di incidenti stradali, in tutto il mondo. Gli incidenti sulla strada sono la
prima causa di morte dei ragazzi tra i 10 e i 24 anni: ne muoiono circa 400mila
ogni anno. Dati agghiaccianti che emergono dal rapporto "Giovani e
sicurezza stradale" pubblicato dall’organizzazione mondiale della Sanità
alla vigilia della settimana della sicurezza stradale. Proclamata dall’Onu si
svolge per la prima volta dal 23 al 29 aprile 2007 la settimana per la
sicurezza globale sulle strade. Un’occasione unica per richiamare l’attenzione
sulla gravità del fenomeno e promuovere iniziative ed eventi rivolti in
particolare ai giovani. In molti casi le vittime (soprattutto sotto i 15 anni)
sono bambini che giocano per strada e pedoni. In altri casi sono giovani
motociclisti e automobilisti, ma anche ciclisti. Per questi motivi l’Oms
sostiene che anche i programmi di prevenzione debbano tener conto dei
differenti tipi di rischi, dall’infanzia all’età adulta. La convinzione è
comunque quella che molti degli incidenti siano prevedibili ed evitabili. Per
questo motivo come slogan della manifestazione è stato scelto: Road safety is
no accident (l’incidente stradale non è una fatalità). Per spronare i giovani
ad usare il casco, le cinture di sicurezza, a non guidare ubriachi o troppo
velocemente la campagna è accompagnata da 5 poster che illustrano la
responsabilità dei giovani ad agire ed essere parte attiva della soluzione del
problema. L’ADIGE «Mamma, che fatica! Però alla fine, unendo le
forze, ce l’abbiamo fatta!» di CHIARA TURRINI «Mamma, che fatica! Però alla fine, unendo le forze, ce l’abbiamo fatta!» Parla con voce emozionata Niccolò Filippi, riccioluto e iperattivo «boss» del Warning Day, tra un’occhiata all’organizzazione e un’altra allo staff, durante l’evento studentesco dell’anno. Al Palafiere di Riva del Garda, padiglione C 2, è stato un grande successo - più di duemila i biglietti staccati - per la prima grande festa nata da un’idea congiunta del Liceo Maffei e dell’Istituto Floriani. Una non-stop di musica dal vivo, happening, esibizioni, dj-set e divertimento, il tutto motivato da scopi benefici: l’intero ricavato della serata - ogni ingresso infatti costava cinque euro - è stato devoluto ad associazioni umanitarie quali Amnesty International ed Emergency. «Dobbiamo ringraziare moltissime persone, le istituzioni, gli amici, i parenti, le aziende che ci hanno dato una mano dimostrando una disponibilità fuori dal comune. Grazie soprattutto a Salvador Valandro, che in concreto ci ha dato una mano enorme. Ma anche tutti coloro che ci hanno aiutato con la pubblicità, su internet e non solo.» Nel padiglione, oltre al palco e alla zona ristoro con cibo e bevande, distribuite dal comitato Bacionela, c’erano anche stand delle associazioni umanitarie e del Mandacarù. All’entrata della festa si raccoglievano firme per il Parco Agricolo Alto Garda Trentino. Emergeva chiaramente il fine benefico dell’happening. E per quanto riguarda l’alcol? Dalla zona ristoro si spinano birre a tutto spiano, ma l’organizzazione ci ha già pensato. «All’entrata abbiamo sistemato gli addetti ai timbri - risponde pronto Filippi - che marchiano con l’inchiostro verde i maggiori di sedici anni e con il rosso quelli al di sotto di quella soglia, che non possono bere alcolici. Ovviamente speriamo che si beva con moderazione, almeno facciamo il possibile.» Quindi tutti a saltare a ritmo di musica: la serata si è aperta con il rock punk dei trentini «Next Point», che hanno poi lasciato il palcoscenico ai «Philosophy of watermelon», gruppo punk rock nel quale milita anche Gian Maria «Giamma» Maiorca, presidente dell’associazione Warning, fautore della manifestazione. Ma c’è stato anche lo spazio per Emegency ed Amnesty International: la musica si è interrotta per un attimo, e l’attenzione si è spostata sui progetti umanitari che le associazioni portano avanti in tutto il mondo. Il picco delle presenze si è registrato dopo la partita del Milan contro il Manchester. A seguire ancora la musica dei «The Bastard sons of Dioniso», targati Pergine, e i «Bikini The Cat», entrambi rock punk misto al garage e con sfumature acustiche. Al posto dei «Vanilla Sky», costretti al forfait per motivi di salute di un membro del gruppo, i «Derozer», band hard core vicentina. Insomma, gli studenti rivani hanno capito che l’unione fa la forza, e così anche Riva ha avuto, al pari di Trento, la sua «Piccola Mesiano», versione adattata alla scuola superiore del famoso evento universitario. Monte Marenzo «Via delle croci»: funziona
l’idea della Polisportiva MONTE MARENZO (c. doz.) C’era tanta gente lunedì sera a Calolzio e ieri a Monte Marenzo in occasione dell’iniziativa organizzata dalla locale Polisportiva per sensibilizzare in modo particolare i giovani sul tema della sicurezza stradale. Si tratta della manifestazione intitolata «Le vie delle croci», messa a punto proprio per focalizzare il grave problema delle stragi del sabato sera e dei rischi connessi al consumo di alcol prima di mettersi alla guida. Si tratta di una marcia, composta da una serie di momenti di riflessione e preghiera, per ricordare le vittime della strada in tutti i Comuni della Valle San Martino. La «Via crucis» ha preso il via lunedì sera, quando all’incrocio tra via Padri Serviti e corso Europa - uno dei punti del Calolziese teatro negli ultimi anni di diversi incidenti dalle conseguenze drammatiche - si sono riunite diverse decine di persone, insieme al sindaco Paolo Arrigoni e al parroco di Foppenico don Angelo Belotti, oltre che al promotore Angelo Fontana, per riflettere sul problema della sicurezza delle strade e riunirsi in preghiera. Oggi toccherà a Vercurago, alle 11 al monumento ai Caduti. Un capitalismo tutto
da ridere
Dopo la Bbc, pure la televisione
tedesca ha dedicato un po’ di spazio al caso Telecom e a quello che è stato
definito (forse per la presenza di Beppe Grillo) un «capitalismo da ridere» (…) Giorgio Leoni - Rovereto Mesiano, bella festa anche senza alcol Ho avuto il piacere di partecipare negli ultimi anni alla festa di Mesiano e vorrei scrivere in risposta alla lettera pubblicata il 19 aprile riguardante i tagli all’alcol pensati per questa occasione di incontro. Mi spiace caro lettore che tu ne sia rimasto contrariato, anzi «preso dallo sconforto», ma dal mio punto di vista, trattandosi di una festa per universitari, quindi ragazzi di 20-25 anni, questi dovrebbero essere abbastanza maturi per capire che nessuno vuole ridurre la vendita di alcol per «buonismo e perbenismo di stampo cattolico», come li chiami tu, ma per molte altre ragioni. Perché, per esempio, per rispondere alla tua domanda «chi l’ha detto che bere è male?» basterebbe pensare a tutte le vittime legate all’alcol, oppure che quest’ultimo è la prima causa di morte tra i giovani dai 14 ai 29 anni (incidenti stradali, coma etilico, risse, violenze). Questo non significa che sei un professionista meno rispettabile se vai alla festa e bevi, ma forse potremmo non accontentarci della visione «l’alcol a me non fa male perché non guido», perché a Mesiano non ci vanno solo persone che abitano vicino alla facoltà, anzi, la maggior parte è costretta a prendere la macchina per tornare a casa perché abita fuori città. Forse uno dei motivi per cui si cerca di ridurre le bevute è proprio questo, evitare che questa bella giornata di festa si trasformi in un ennesimo incidente del sabato sera. Ma credo che gli obiettivi di chi ha deciso i tagli siano più ampi e ambiziosi. A Mesiano c’è un sacco di gente, c’è bella musica, credo ci siano tutte le possibilità di divertirsi anche con meno alcol. Giulia Coser - Trento La polvere della periferia F inalmente qualcuno ha il coraggio di affrontare i problemi in modo diretto, senza inutili piagnistei o facendo finta di non vedere quello che è sotto gli occhi di tutti. Vorrei offrire tutta la mia solidarietà al dottor Demattè che analizza senza falsi pudori il problema delle polveri a Mezzolombardo, indicando senza possibilità di fraintendimenti responsabilità e soluzioni. Un sentito ringraziamento ad una persona che ha deciso di esporsi a favore di una periferia dimenticata. Sabatino Cattani - Mezzolombardo IL GAZZETTINO Sicurezza, vietato
bere durante il lavoro
Ho visto sull’edizione del 16 aprile a pagina
5 la foto a colori del cartellone con le norme di sicurezza per i lavoratori e
ho notato che mancava un segnale molto importante: quello di non bere alcool
prima dopo e durante il lavoro. Piergiorgio Fol CORRIERE ADRIATICO “Carisap per la
scuola”
I ragazzi amano troppo
l’alcol
ASCOLI - Il 74% dei giovani italiani, e nello specifico
il 67% dei 13 - 15enni, beve il sabato sera e nei giorni di festa. E’ quanto
emerge da alcune indagini statistiche cittadine che rivelano come sia sempre
più diffuso tra i teen agers il fenomeno del consumo di bevande alcoliche e
come il trend sia, purtroppo, in forte crescita nel corso degli ultimi anni.
Dati statistici alla mano, non si tratta più di ragazzate, bravate di una sola
serata. Sembrerebbe che sballarsi di alcol sia la moda del momento tra i
ragazzini e anche quella più facile, in un certo senso legata al fai da te:
basta trovare una bottiglia a casa. Senza pensare poi a quella, la bottiglia,
trincata prima di entrare in discoteca. Il consumo di alcol tra i giovani è
certamente un fenomeno preoccupante e in forte incremento - dichiara il prof
Leonardo Seghetti, docente di chimica presso l’Istituto Tecnico Agrario
Ulpiani, - i ragazzi di oggi hanno l’abitudine negativa del consumo fuori pasto
e si sono sempre più allontanati dal modello del bere mediterraneo che associa
il bere vino durante i pasti ed è legato ad una certa moderazione. Ora i
giovani bevono sempre di più aperitivi alcolici, amari e liquori, le bevande a
più alta gradazione alcolica, quelle che sballano prima. È necessario, secondo
il professor Seghetti, come genitori non stancarsi mai di fare le cosiddette
prediche e come insegnanti iniziare e continuare in classe un’opera di
sensibilizzazione e di promozione della salute e della vita e allo stesso tempo
insegnare a saper bere al momento giusto. Proprio ultimamente - racconta il
docente dell’Itas - con una classe siamo andati a visitare una cantina. Al
posto della tradizionale degustazione finale, l’enologo ha regalato ad ogni
ragazzo una bottiglia di vino, invitandoli a stappare la bottiglia a tavola, in
compagnia delle proprie famiglie. Un significativo esempio, senza dubbio.
Un’abitudine negativa per la salute e la sicurezza dei ragazzi è l’incremento
delle happy hours. La moda dell’aperitivo ha ormai contagiato tutti e molto
spesso gli aperitivi sono presi come un’alternativa alla cena. Non vedo tutto
questo allarmismo - afferma Primo Valenti, titolare del Lorenz Café di piazza
del Popolo - forse la frequenza all’aperitivo è aumentata, ma non per i ragazzi
con età inferiore ai diciotto anni. È importante che noi gestori eseguiamo i
controlli necessari”. L’argomento sarà affrontato in classe nell’ambito
dell’iniziativa “Carisap per la scuola”. FRA.CA., METRONEWS Il gip ha convalidato
l’arresto per Marco Ahmetovic
Il gip ha convalidato l’arresto per Marco Ahmetovic, il 22enne di origine Rom accusato di omicidio colposo plurimo, insieme al reato di resistenza a pubblico ufficiale e di guida in stato di ebbrezza, per aver investito ed ucciso con un furgone quattro giovani fra i 15 e i 19 anni ad Appignano del Tronto (Ascoli Piceno) lunedi’ notte. IL MATTINO (NAZIONALE) LA STRAGE I 4 ragazzi travolti A
fuoco il campo dove viveva il rom
Ascoli Piceno. Il campo nomadi che ospitava anche Marco Ahmetovic, il ventiduenne che - completamente ubriaco - ha travolto e ucciso con il suo furgone quattro ragazzi, è stato dato alle fiamme. Qualcuno ha approfittato del fatto che, mentre si svolgevano i funerali delle giovani vittime, la vigilanza dei carabinieri si era allentata. I militari presidiavano l’accampamento proprio per evitare ritorsioni. Ad Appignano del Tronto è stato il giorno del dolore silenzioso. Non c’è stato spazio per la rabbia, ma solo per le lacrime e il silenzio nell’ultimo saluto a Eleonora Allevi, Davide Corradetti, Danilo «Lillo» Traini e Davide Corradetti, i quattro ragazzi tra i 16 e i 19 anni falciati lunedì notte da un furgone guidato dal Rom ubriaco. Tutto il paese li ha accompagnati ieri pomeriggio al cimitero dopo il rito funebre celebrato dal vescovo di Ascoli monsignore Silvano Montevecchi, che se da un lato ha sottolineato l’importanza del perdono, dall’altro ha usato parole severe richiamando al leale rispetto delle regole chi vuole integrarsi in una comunità. Anche se non l’ha mai citata, è stato chiaro il riferimento alla comunità Rom alle porte del paese, da anni insediata lì ma mai accettata dalla gente del posto. Il campo nomadi è stato abbandonato in fretta e furia dai suoi occupanti la notte dell’incidente. Nessuno fra i nomadi si è fatto vedere ieri, e chi pensava che qualcuno potesse farlo, magari per chiedere scusa pubblicamente alle famiglie delle vittime e a tutta Appignano, è rimasto deluso. Duro
giudizio di Celani sui Rom ma Rossi dissente “Non si può morire per
colpa di un ubriaco”
APPIGNANO - Il giorno della tragedia il
sindaco Celani ha preferito non rilasciare dichiarazioni sulla tragedia di
Appignano del Tronto ma ieri ha rotto gli indugi. L’occasione propizia è stata
la celebrazione dell’anniversario della Resistenza sul pianoro di Colle San
Marco. “Oggi - ha detto il sindaco durante il suo intervento - colle San Marco
è pieno di tanti giovani ma purtroppo ne mancano quattro. Non si può morire a
sedici anni per colpa di chi non rispetta le regole del vivere civile. In
questa occasione voglio affermare il rispetto delle regole che devono valere
per tutti, senza distinzioni”. Le donne e i bambini nel migliore dei casi
vanno ad elemosinare e gli uomini girano con auto di grossa cilindrata Basta con l’ipocrisia
di chi evoca integrazione e tolleranza
APPIGNANO - Quando delle vite, giovani vite,
sono travolte e spazzate via, come è accaduto ad Appignano del Tronto, s’impone
la massima discrezione e il rispetto per il dramma ed il dolore delle famiglie
e della Comunità intera, ma subito dopo, per onestà è giusto dire come stanno
realmente le cose. Purtroppo questa è una delle tante tragedie annunciate, dove
il protagonista non è l’alcol o almeno non è solo l’alcol; è vero che chiunque
potrebbe bere, ubriacarsi e causare un gravissimo incidente stradale, è già
accaduto e potrebbe accadere di nuovo. E’ altrettanto vero però, e i dati
statistici lo confermano, che sempre con maggior frequenza, chi causa questi
episodi, chi guida con un elevato tasso alcolico, spesso senza patente ed
assicurazione, viene da fuori, come si suol dire, spesso sono clandestini. Venerdì, 27 Aprile 2007
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