Per
promuovere una maggiore prudenza al volante, l’Unione europea celebra oggi a
Bruxelles la prima giornata europea della sicurezza stradale. In tutto, la macabra statistica somma
ben 38.500 decessi nell’Ue nel 2006 dovuti agli incidenti,
con un calo medio del 22%. La situazione cambia, ma non troppo, se si guarda il
rapporto fra popolazione e morti sulla strada: i paesi con la situazione più
grave sono allora quelli baltici, e su tutti la Lituania (223 morti per milione
di abitanti). La media Ue in questo caso è 86 e comunque l’Italia, rispetto ai
paesi della sua taglia, resta quello con i dati più allarmanti: 92 morti per
milione di abitanti, seguita dalla Francia con 75, dalla Germania con 62 e
dalla Gran Bretagna con 56. In generale, in Europa i risultati
sono piu’ incoraggianti. Secondo lo studio di Bruxelles,
infatti, nei Venticinque Stati membri nel corso del 2006 (Romania e Bulgaria
non sono incluse nello studio, hanno aderito all’Ue solo quest’anno) i decessi
sono diminuiti del 24% rispetto al 2001. E tra il 2005 e il 2006, il dato è
addirittura sceso dell’8%. In calo anche tutti gli altri paesi con i dati
peggiori, cioè la Polonia (5243 morti, -5% dal 2001), Germania (5.094, -27%) e
la Francia (4703, -42%). L’obiettivo di Bruxelles è addirittura
quello di ridurre del 50% il numero di morti tra il 2001
e il 2010, ossia passare dalle 50mila alle 25mila vittime. Un traguardo che
"puo’ essere raggiunto anche se non è garantito", sottolinea nel
rapporto lo stesso Barrot, che lancia un appello ai singoli Stati membri
affinchè lo sforzo sia "continuo". L’emergenza giovani. In Europa il 27%
delle vittime sono giovani con meno di 25 anni d’età.
L’Italia si discosta di poco, con un 26%. L’iniziativa della Commissione
europea ha quindi l’obiettivo di sensibilizzare su tematiche fondamentali per
una guida più sicura e, durante la Giornata europea, i giovani avranno la
possibilità di incontrarsi per raccontare esperienze personali, discutere di
argomenti come l’abuso di alcool e di droga prima di mettersi alla guida,
avanzare proposte o scambiarsi opinioni. Durante l’evento, che avviene in
concomitanza con la Prima Settimana mondiale delle
Nazioni Unite per la sicurezza stradale (23-29 aprile), i giovani guidatori
sono invitati anche a sottoscrivere la Carta europea della sicurezza stradale
che indica i principi e le misure da adottare a livello locale per ridurre del
50% il numero delle vittime entro il 2010. Molte associazioni, imprese,
istituzioni e scuole hanno già firmato il documento, impegnandosi ad attuare
azioni concrete per ridurre la mortalità, senza discostarsi dal proprio ambito
di competenza. La sicurezza stradale diventa così il
risultato di un’azione congiunta di numerose persone, attive in
molteplici settori, per prevenire gli incidenti che secondo le statistiche sono
causati da fattori comuni a tutti gli Stati membri: guida in stato di ebbrezza,
eccesso di velocità, mancanza di casco e di cinture, infrastrutture
insufficienti e fatiscenti, continuo aumento del traffico su strada. Ogni anno infatti cresce il numero di
automobili e veicoli destinati ad uso personale o al trasporto
di merci. Già tre anni fa Bruxelles aveva presentato la carta europea della
sicurezza stradale.Attualmente oltre 700 imprese, istituzioni e associazioni
l’hanno già firmata impegnandosi in azioni concrete. Tra le proposte avanzate per ridurre
gli ingorghi causati dal trasporto su gomma e, nello
stesso tempo, evitare conseguenza devastanti per l’economia, si pensa di
potenziare le ferrovie o rilanciare la rete marittima e fluviale. Anche l’Associazione europea dei produttori di pneumatici e gomma (Etrma) ha firmato questa mattina a Bruxelles la Carta Europea per la sicurezza stradale. "Gli pneumatici sono un elemento chiave della sicurezza e contribuiscono a garantire un uso più sicuro delle strade" spiega Gori, presedente d Etrma. "Pirelli con tutti i soci dell’Etrma avvierà una serie di iniziative per sensibilizzare i consumatori a una corretta manutenzione delle gomme e per diffondere la consapevolezza del rapporto che c’è tra sicurezza e pneumatici". Pirelli sottolinea infine che, nei 160 mercati in cui è attiva, ha assunto già da tempo un impegno analogo con campagne mirate all’utilizzo degli pneumatici invernali, al rispetto delle norme sull’usura dei battistrada e al controllo costante della pressione. Da help consumatori |
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