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Rassegna stampa Alcol e Guida del 3 maggio 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

 

In fondo alla rassegna potete trovare il programma del XV CONGRESSO NAZIONALE DI SPIRITUALITA’ ANTROPOLOGICA E DI ECOLOGIA SOCIALE che si terrà ad Assisi il 11 – 12 – 13 maggio


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PRESENTATO RAPPORTO PROBLEMI ALCOLCORRELATI FVG 

Udine, 3 maggio 2007 - Il Friuli Venezia Giulia è una regione caratterizzata da differenze storiche, culturali e sociali e tali diversità si riscontrano pure nei problemi alcolcorrelati e si traducono in modi diversi di concepire i rapporti con le istituzioni e i servizi, di vivere il tempo libero e il divertimento e consistono inoltre in stili di consumo talora diversi gli uni dagli altri. Ma un comune denominatore esiste: esso riguarda la gravità dei problemi alcolcorrelati e la presenza costante in tutto il territorio, con percentuali elevate per quanto attiene ai consumi e ai conseguenti problemi. Si presenta così la situazione relativa al consumo di alcol nel Friuli Venezia Giulia, "fotografata" dal "Rapporto sui problemi alcolcorrelati nella regione, 2001-2004", presentato il 27 aprile a Udine alla presenza dell’assessore regionale alla Salute e protezione sociale, degli operatori del Gruppo di Lavoro che l´ha redatto, degli esperti del settore. Con il Rapporto è stata presentata anche la campagna di prevenzione alcologica "Non rischiare, guida sicuro", che prevede la distribuzione nei luoghi di ritrovo giovanili di 15 mila alcoltest monouso per favorire la presa di coscienza di un fenomeno - il bere - molto grave. Il rapporto costituisce la base indispensabile per gli operatori della sanità e del sociale e per tutti coloro che - per compiti istituzionali o responsabilità educativa - si trovano a contatto con i problemi legati all´uso di alcol. Risulta che nel quadriennio considerato sono state oltre 13 mila le persone in cura nei Sert della regione e oltre 24 mila le degenze ospedaliere per problemi correlati all´alcol. Ma il Friuli Venezia Giulia non è certo all´anno zero come attenzione al fenomeno: risalgono al 1979 i primi programmi per il controllo dei problemi alcolcorrelati (prima di allora, buona parte degli alcolisti veniva ricoverata in ospedali psichiatrici, mentre un 30 per cento dei ricoveri ospedalieri riguardava patologie alcolcorrelate). Risalgono ad allora i primi corsi specifici, l´attività di gruppi alcolisti anonimi, club alcolisti in trattamento e altre associazioni, l´azione svolta da un esperto come il prof. Vladimir Hudolin: si può insomma affermare che l´alcologia italiana è nata in Friuli Venezia Giulia. Da allora a oggi molta strada è stata fatta e oggi la Regione - che per la sua azione ha avuto il compito di coordinare il gruppo di lavoro delle Regioni italiane sui temi dell´alcol - intende sviluppare azioni di politica sanitaria e interventi puntuali per ridurre la mortalità e la morbilità alcolcorrelate. L´oms pone i problemi alcolcorrelati al quinto posto per anni di vita e di lavoro perduti e come prima causa di morte dei giovani a livello europeo. Essendo morti e disabilità evitabili, è necessario - secondo l´assessore - sviluppare sistemi di cura e di riabilitazione e ancor di più adeguati programmi di protezione e di promozione della salute e di correzione dei comportamenti a rischio. L´importante è l´impegno, la collaborazione, la sinergia tra tutti i soggetti interessati, che devono costituire una "rete" di servizi. Una "rete" che oggi va rivista e riorganizzata, mentre andranno allocate nuove risorse nella logica intelligente e flessibile che contraddistingue i servizi alcologici. La stessa costituzione di un Gruppo di coordinamento regionale - cui si deve il Rapporto - si pone come inizio di un percorso di riflessione e di revisione della rete alcologica regionale. Accanto a ciò vi è quanto previsto dal Piano regionale della riabilitazione (per il mantenimento e lo sviluppo dell´offerta alcologica residenziale) e dal progetto obiettivo dipendenze in fase di approvazione. Il Rapporto esamina e presenta l´analisi dei consumi di alcol; affronta i temi relativi all´organizzazione territoriale dei servizi di algologia; mette in evidenza il ruolo svolto da associazioni di volontariato e cooperazione sociale; analizza la prevalenza e l´incidenza delle patologie alcolcorrelate nei ricoveri ospedalieri; tratta la mortalità per patologie alcolcorrelate e per incidenti stradali. Negli ultimi anni, e tuttora, si assiste a un aumento dei consumi di alcol, specie tra giovani e donne; ciò che muta sono le preferenze: meno vino e più birra, più superalcolici e bibite alcoliche di gusto fruttato. Il tradizionale "bere sociale" (stare in compagnia) si sta trasformando, specie tra i giovani, nel "bere per sballare". Circa le "stragi del sabato sera", esser riguardano sia giovani che adulti e hanno un alto costo umano e sociale. La mortalità per patologie alcolcorrelate nel periodo 2001-2004 ammonta a 5964 persone; la mortalità per incidenti stradali fa ammontare le vittime - nel 2004 - in tutta la regione a 358 in 6488 incidenti. Da ciò appare evidente l´esigenza di un´attenzione costante al fenomeno e l´inserimento dell´"educazione stradale" nei programmi scolastici. Purché tale scelta didattica, oltre alla correttezza dei dati, trovi il coinvolgimento dei giovani a cui è rivolta. 


 

AGI

GUADAGNARE SALUTE: TURCO-IMPRESE-ASSOCIAZIONI FIRMANO INTESA

(AGI) - Roma - Il Programma interministeriale "Guadagnare Salute" si concretizza oggi con la firma dei Protocolli d’intesa tra il Ministro della Salute Livia Turco e i rappresentanti di 22 organizzazioni del Sindacato, delle Imprese e dell’Associazionismo, alla presenza del Presidente del Consiglio Romano Prodi. E’ la prima volta che un governo promuove una strategia di alto valore culturale e di grande impatto economico, coinvolgendo in prima persona i protagonisti ognuno con pari dignita’ e diritti con l’obiettivo comune di migliorare nel breve periodo le condizioni di vita dei cittadini e nel lungo periodo di ridurre il peso delle malattie croniche sulla societa’ e sul sistema sanitario. Sono i piccoli gesti della vita quotidiana che determinano la vita di ognuno di noi, le scelte fatte sin dal mattino quando appena svegli ci prepariamo a nutrire il nostro corpo per affrontare una giornata di lavoro e di impegno, piccoli gesti che dobbiamo imparare a compiere nella coscienza che nutrirsi e’ importante, ma nutrirsi bene lo e’ ancora di piu’, per noi, per i nostri figli, per i nostri anziani. Ed e’ proprio la necessità di modificare le cattive abitudini quali sedentarieta’, fumo, abuso di alcol, che spesso mettono in serio pericolo la nostra vita, che ha fatto nascere l’esigenza di condividere una nuova cultura in cui la "salute" diviene preoccupazione di tutto il Paese e non solo del Sistema sanitario. Amministratori centrali, Amministratori locali (Regioni, Province, Comuni), mondo della scuola, del lavoro e dell’industria, professionisti della salute, operatori del volontariato, privato e sociali, sono chiamati a lavorare insieme, per sviluppare sinergie per i cittadini e per trasformare le buone pratiche in interventi consolidati, mettendo in rete i sistemi, le competenze, le responsabilita’ di settori diversi per promuovere la salute dei cittadini. E’ l’avvio di una "Politica delle alleanze" che gia’ oggi traduce in impegno concreto quanto ognuno dei soggetti firmatari e’ pronto a fare con specifici interventi nell’offerta, nell’informazione e nella pubblicita’ a garanzia della salute dei cittadini, ciascuno per quello che gli spetta, per raggiungere l’obiettivo comune: la promozione di stili di vita sani. Grandi le novita’ che da domani potremo apprezzare, a cominciare dai prodotti piu’ richiesti dai nostri bambini.

 Non solo merendine promosse da ingannevoli ed accattivanti spot pubblicitari: le aziende produttrici (aderenti ad AIDI) e le aziende produttrici di bevande analcoliche (aderenti ad Assobibe) si impegnano a rinunciare alla commercializzazione di questi prodotti nei distributori automatici presso le scuole elementari e medi. Al loro posto troveremo frutta fresca pronta e buona da mangiare. Un’etichetta chiara e semplice da leggere, e’ cio’ che ci assicurano le associazioni aderenti a Federalimentare, perche’ sapere che cosa contengono i cibi in qualita’ e quantita’ e’ fondamentale per una sana e corretta alimentazione. Cosi’ come Unipro si impegna a realizzare una campagna informativa capillare e attenta sulle indicazioni fornite dalla raccomandazione CE sui prodotti solari e sui temi relativi ad una corretta igiene orale e sull’uso consapevole dei prodotti cosmetici. Non piu’ alcol per i nostri ragazzi e’ alla base del "Codice etico di autoregolamentazione" sottoscritto da Assobirra e Federvini insieme ai Ministeri dell’Interno, dei Trasporti e per le Politiche giovanili e sportive. Cosi’ come mangiar bene e sano diventa un impegno di sindacati, produttori e aziende per il controllo e la qualita’ del cibo nelle mense scolastiche, ospedaliere e aziendali. Cibi sani a prezzi competitivi sostenendo politiche commerciali orientate a favorire nei consumatori comportamenti salutari attraverso interventi sulle dinamiche dell’offerta e sviluppare la ricerca tecnologica per ampliare e diffondere alimenti in linea con le esigenze dei consumatori attenti e consapevoli, trova l’accordo delle imprese produttrici.


IL GAZZETTINO (PORDENONE)

PREVENZIONE ALCOLOGICA

I risultati della campagna

Promossa e realizzata dal Servizio di alcologia dell’Ass 6 e dal Comune, in collaborazione con la Cri, l’Acat (Associazione club alcolisti in trattamento), il "Deposito Giordani" e con la partecipazione di Azalea Promotion, è in programma oggi, alle 11.30, nella Sala Rossa del Comune di Pordenone, la presentazione dei risultati della Campagna di prevenzione alcologica. Essa va considerata iniziativa un poco unica nel suo genere, in quanto ha trovato compimento in occasione dei più importanti concerti ospitati al Deposito Giordani e prodotti da Azalea Promotion al Palasport, nell’intento di premiare due comportamenti virtuosi: quello di più persone che si muovono utilizzando un unico mezzo e quello di chi non beve, sapendo di doversi mettere alla guida.


IL TEMPO

Solidarietà

Un progetto per combattere l’emarginazione sociale

 FAVORIRE l’inclusione di tutti i cittadini, anche di quelli posti normalmente ai margini della società, perché tossicodipendenti, alcolisti, ex detenuti o perché semplicemente considerati diversi, nelle diverse accezioni che questo termine comporta. Un obiettivo perseguito nel progetto «Percorsi di inclusione», promosso dal Gal Molise verso il 2000 e curato dalla cooperativa Sirio, che sarà illustrato lunedì in un convegno a Campobasso, alle 16,30 alla biblioteca Albino, e del quale oggi sarannno forniti i dettagli in una conferenza stampa. La comunicazione e la necessità di promuovere forme di accesso alle informazioni sarà uno dei temi centrali dell’incontro, nel corso del quale sarà anche presentato un Cd rom realizzato per l’occasione. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sostenere le persone svantaggiate, nella delicata fase dell’inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro e nella società. Previste le testimonianze di uno dei responsabili del Cels, Centro italiano di solidarietà di Roma, mentre Riccardo Salas racconterà l’esperienza di operatori che, sulle orme di Don Picchi, sono in tutto il mondo opportunità di cambiamento.


IL GAZZETTINO (UDINE)

BORGO STAZIONE 
Dersut scommette su viale Leopardi. Tanto caffè, niente alcolici

Un fiore nel deserto. Più o meno è questo lo spirito con cui tre commercianti, originari di Maniago, hanno sfoderato tutto il loro coraggio e l’intuito aziendale, aprendo, in viale Leopardi 88, nel Borgo Stazione, la prima Bottega del caffè Dersut, premiére a Udine. Una donna con il sombrero colpisce per la sicurezza con cui porta un vassoio su cui un fumante caffè attira i clienti. E la scritta Torrefazione Conegliano sigla le forme della donna sorridente. Tranquilli. È solo un disegno.

Ad aver spinto il titolare, il conte Giorgio Caballini, che della Dersut è il padre da sessant’anni, a lanciarsi in questo esperimento commerciale è la voglia di riscattare la zona della stazione, come conferma l’ideatore del format, che conta una quarantina di botteghe nello stivale, Antonio Pellichero: «Far partire questa zona è l’obiettivo del nostro sbarco». A Treviso la formula ha funzionato, e bene, proprio nell’area dove si è tentato il riscatto possibile: la stazione. Si vorrebbe adesso tradurre in realtà il sogno di rendere viale Leopardi, notoriamente sprovvisto di servizi, alla portata dei cittadini. Il trio dei soci ha in tasca il segreto del successo: «Cerchiamo di far capire che questa zona può diventare come qualsiasi altra zona del centro», parola di Daniele Tolusso, 32 anni, che ha lasciato Londra, dove aveva impiantato da cinque anni una trattoria-pizzeria che andava forte, per assicurare alla sua prole un impianto "culturale" italiano.

Una bottega che t’immagineresti collocata in una strada del cuore pulsante di Udine e invece si trova nei pressi della cosiddetta casbah friulana, fra bar assediati da immigrati e kebab presi d’assalto da stranieri. «Crediamo nelle potenzialità commerciali di viale Leopardi e ci prefiggiamo di fungere da calamita in grado di attrarre altre attività commerciali», fanno eco gli altri due soci, Massimo Treppete, 34 anni, che ha già l’Osteria Roma, in via Roma, e Gianluca Sirchia, 34 anni anche lui, con alle spalle il Caffè del mercante a Cordenons.

Gli stranieri che passano davanti alla Bottega scrutano l’interno con curiosità. Si siedono ai tavolini, ma non sanno che qui non si vendono alcolici. Per rigida scelta. Tutto è a base di caffè. Naturalmente si trovano le ’centrifughe speciali’, o glismoothies, dolce mix cremoso. Ma scordatevi i "gradi". Una forma di deterrenza per indurre i giovani a provare altre bevande ’pulite’, lasciando stare gli alcolpops e i drink bomba. A sfatare i miti di un Borgo stazione condannato a includere soltanto stranieri ecco arrivare, rampante, l’assessore al commercio, Luciano Gallerini che, senza "disattivare" comunque gli allarmi, precisa: «La zona resta appetibile e l’apertura di questa Bottega può costituire un elemento trainante per il quartiere». La benedizione religiosa è arrivata da don Brianti, che ha invocato le forze sovrannaturali per la necessaria protezione.


Irene Giurovich

IL GAZZETTIO (UDINE)
CASSAZIONE 

Condanna per ubriachezza, niente ristorazione

Trieste

Chi ha riportato una condanna penale per ubriachezza non può aprire una attività di ristorazione. Lo sottolinea la Corte di Cassazione in una sentenza della Prima sezione civile nella quale chiarisce che chi riporta una condanna «per i reati» relativi «la prevenzione dell’alcolismo» non può essere iscritto «nel registro degli esercenti». In questo modo, la Suprema Corte ha respinto il ricorso di Alberto A. che chiedeva di essere iscritto nel registro degli esercenti del commercio per aprire una attività di ristorazione. L’iscrizione al Rec gli era già stata negata dalla Corte d’appello di Trieste, nel settembre del 2002, «in ragione di un suo precedente penale per ubriachezza». Inutilmente l’uomo si è rivolto alla Cassazione, sostenendo che i giudici di merito non avevano tenuto conto del fatto che l’art. 688 del c.p., che punisce l’ubriachezza, è stato depenalizzato. La Suprema Corte, sentenza 9149, ha respinto il ricorso di Alberto A. ricordando che la legge 287 del 1991 esclude che «possa ottenere l’iscrizione nel registro degli esercenti colui che abbia riportato una condanna per reati concernenti la prevenzione dell’alcolismo». La Cassazione spiega ancora che «ciò che rileva ai fini dell’iscrizione è il fatto che il richiedente abbia riportato condanna per quel reato. Alberto A. dovrà rifondere la Regione Friuli Venezia Giulia per un importo pari a 4.100 euro.


LA STAMPA

Lettere

Stragi del sabato sera e lobby dei locali

Sulle morti del sabato sera, per non essere moralista, vorrei fare un discorso biecamente economico: cosa costa allo Stato l’intervento dei mezzi di soccorso, delle forze dell’ordine, del personale sanitario in ogni incidente causato dalla miscela stanchezza-alcol e droghe varie? Cosa costano allo Stato le cure per riabilitare quelli che fortunatamente non sono morti ma resteranno in carrozzina paralizzati o storpi per tutta la vita? Cosa costano allo Stato le pensioni di invalidità? Abbiamo visto lo Stato battersi contro le lobby dei taxisti, dei notai ecc. Possibile che la lobby delle discoteche sia così forte? Possibile che non si riesca a farle aprire e chiudere prima, evitando da una certa ora in poi di somministrare bombe travestite da drink? Possibile che non si riesca a capire che ore di musica sparata nelle orecchie dopo alcool e sostanze varie, rendono impossibile guidare un’auto anche solo ai 120 all’ora? Non si vuole provvedere per non apparire antiquati, moralisti, servi del Vaticano? Facciamolo per un bieco tornaconto. Se poi nel frattempo salviamo qualche centinaio di vite, viva lo Stato retrogrado.

Gianni Felisio


LETTERA A CONFIDENZE

NON MI E’ PROPRIO PIACIUTO

Cara Cristina,

ho 30 anni e leggo Confidenze assieme a mia mamma da sempre....

Apprezzo le storie e in genere tutti gli articoli. ma nel numero in edicola questa settimana ho trovato proprio uno di quegli articoli che non vorrei mai più dover leggere.

Mi riferisco alla rubrica "Per stare meglio" in cui la giornalista Silvia Pigorini riportando alcuni tratti del libro (scritto da un enologo sommelier non da un DOTTORE E RIPETO DOTTORE) parla delle proprietà benefiche del vino.

Ma possibile che non si abbia il buonsenso di soppesare quanto scritto in quel libro, io lo dico sinceramente non l’ho letto ma spero che l’autore abbia avuto il buonsenso di fare una postilla sul suo libro parlando anche dei problemi che l’alcool causa.

Parlo di problemi alcolcorrelati, che interessano le persone che bevono, le loro famiglie, chi gli sta vicino ma tutta la società in generale.

Possibile che la Vostra giornalista non abbia trovato dieci righe per ricordare che bere anche moderatamente (e poi cosa vuol dire bere moderato.....non c’e una quantità in cui si possa definire bere moderato..) può causare DIPENDENZA in primis e poi tutti i problemi che leggiamo quotidianamente sulla stampa o di cui sentiamo parlare al telegiornale.

Solo nel punti 6 e 7 dei Vostri "consigli per un brindisi salutare" date indicazioni sul limitare le dosi o evitare di bere, ma sono generiche e non complete, messe accanto a due pagine di elogi al vino.

Ho perfino provato a girare pagina, per vedere se dietro avevate riportato qualche cosa per mettere nella giusta luce il problema, perchè di problema si tratta, nazionale internazionale che coinvolge tutti noi.

Non voglio essere considerata una proibizionista, non porterebbe a nessun risultato, ma voglio che ci sia una corretta informazione.

Altre volte su Confidenze avete affrontato il problema bere, per quanto riguarda anche le donne.

Cosa Vi ha fatto cambiare così repentinamente idea?

Vorrei analizzare insieme a te alcune delle cose che mi hanno fatto drizzare i capelli, alcune anche per la loro banalità e stupidità, si proprio stupidità....

"Digestione lenta, ipertensione, bronchite? Ti basta bere un bicchiere di spumante. Questo vino,infatti è ricco di anidride carbonica che dilata il piloro, la valvola che mette in comunicazione stomaco e intestino, agevolando il passaggio del contenuto gastrico" ANCHE L’ACQUA MINERALE GASSATA E’ RICCA DI ANIDRIDE CARBONICA.......NON OCCORRE CERTO CERCARLA NELLO SPUMANTE....

Altra castronatura e notizia faziosa e incompleta "il vino contiene resveratrolo un potente antiossidente della famiglia dei polifenoli che ha un’azione antitumorale." IL RESVERATROLO NON E’ CONTENUTO DEL VINO MA NELLA BUCCIA DELL’UVA E PER ASSIMILARE UNA QUANTITA’ ADEGUATA DI QUESTA SOSTANZA NON BASTA CERTO UN BICCHIERE AL GIORNO DI VINO MA NE OCCORRONO MOLTI......... MA MOLTI.......E TUTT’ AL PIU’ SI PUO’ SOPPERIRE AL PROBLEMA MANGIANDO UVA O BEVENDO SUCCO D’UVA.

Altro credo da sfatare "il vino fà buon sangue" la prima cosa che un medico trova in una persona che beve è proprio una grave ANEMIA.....

"Fa’ bene alle articolazioni" certo avrà proprietà diuretiche (anche l’acqua vorrei ricordarlo....) ma spesso è causa di POLINEVRITE e certo non è una cosa che fa bene alle articolazioni.

Altre cose mi hanno fatto raccapricciare ma spero che tu e la Vostra giornalista Vi rileggiate l’articolo e capiate da sole che le cose che abbiamo letto questa settimana non sono scritte nel modo giusto, l’informazione è fatta si di un dare notizie, ma non riportando fedelmente le parole di una persona (certamente dalla parte del consumo di vino), ma soppesando le cose e cercando anche le contronotizie per dare un GIUSTA INFORMAZIONE.

Vorrei ricordarvi che O.M.S. definisce l’alcool una SOSTANZA STUPEFACENTE ( dicasi stupefacente ciò che può dare dipendenza) e anche il vino fa parte di questa categoria.

Possibile che non Vi fermiate a leggere un giornale qualsiasi in un giorno qualsiasi e non Vi rendiate conto del problema alcolismo? E ricordate che il problema non è solo di quelli che bevono molto....perchè nessuno ha cominciato bevendo già molto......ma di tutti...ricordate queste due parole PROBLEMI ALCOLCORRELATI e informatevi presso i centri SER.T. o presso l’ A.I.C.A.T. o presso gli Alcolisti Anonimi, vi sapranno dare dei dati giusti e certamente non di parte ma REALI di cosa può provocare l’alcol e quindi anche il vino.

Vi allego alcune rassegne stampa solo tre di questi ultimi tre giorni per farvi capire un po’ quale sia la situazione in cui ci si trova riguardo al problema.

Spero che dedichiate tempo a questo, e facendovi un esame di coscienza troviate il posto per dare le notizie così come sono.

Monica Chiea - Feltre - BL

CORRIERE DELLA SERA – FORUM ITALIANS

Lasciamo la caccia alle streghe all’alcol ai nord-europei

Caro Beppe,

leggo la lettera di Mary Lalli (2 maggio) sugli ubriachi al volante e la severita’ inglese a riguardo, e sono d’accordo solo in parte. Certo, mettersi ubriachi al volante e’ da delinquenti oltre che da incoscienti. Ma la regole di non bere neanche un bicchiere di birra in pizzeria, che purtroppo sembra si stia diffondendo, e’ per me una stupida esagerazione di stampo nord-europeo e non va seguita. I giornali, pochi mesi fa, hanno commentato con raccapriccio una vecchia, ottima pubblicita’ in cui si vedeva Arbore bere un unico bicchere di birra eppoi mettersi alla guida. Non vedo nulla di strano ne’ di censurabile nel comportamento di Arbore. Uno o due bicchieri di birra, magari accompagnati da una pizza o una bella bistecca, non hanno mai causato incidenti. E non mi si venga a dire che il tale esperto ha detto che anche una dose minima di alcool puo’ alterare i riflessi. Sara’, ma allora anche mettersi alla guida dopo una sfiancante giornata di lavoro o dopo aver litigato in casa e’ forse anche piu’ pericoloso. Non vedo nessun pericolo se un uomo riporta a casa la famiglia dalla pizzeria dopo aver bevuto un quartino. Molte persone che conosco lo fanno, e non hanno mai ferito nessuno. Ma sembra che si voglia stigmatizzare anche questo comportamento. In particolare sono solidale con i camionisti, ai quali si vuole proibire il rito della bevuta di birra. La birra fa parte della loro cultura, specie se bevuta insieme a enormi bistecche e, se assunta in dosi ragionevoli, non pregiudica affatto la guida. I nostri camionisti che si mettono al volante dopo la trattoria non sono affatto ubriachi e pericolosi (qualcuno dira’ che infastidiscono le donne: vero e biasimevole, ma lo fanno anche da sobri). Altro vale per quei camionisti, diciamolo stranieri, che si strafanno di vodka e si credono Schumacher. Ma paragonarli al nostro camionista medio e’ come paragonare un padre di famiglia dopo la pizzeria a un 20enne dopo la discoteca. Cerchiamo quindi di ricordarci degli antichi Romani che coniarono un’ottima massima: "est modus in rebus". Siamo vigilanti e severissimi contro gli eccessi e l’assoluta stupidita’ di chi si mette a correre a 180 km/h dopo un paio di superalcolici. Ma lasciamo la caccia alla streghe ai nord-europei, dove la maggior parte delle persone non e’ capace di bere moderatamente, e dove le strade nel fine settimana sono piu’ sporche delle nostre pattumiere.

Pier Andrea Podda, pierandrea73@hotmail.com

IL GAZZETTINO (VENEZIA)

QUELLI CHE BEVONO Fenomeno preoccupante Attenti alle serate con gli "alcolpop" 

Drink colorati che ingannano

Le bevande alcoliche si dividono in due categorie: dai 40° in giù si parla di "alcolici" mentre dai 40° in su si parla di superalcolici. Alcuni ragazzi di 14 anni ci hanno detto che vanno a feste dove si beve alcol, di solito accompagnati da ragazzi più grandi. Contenti della serata passata continueranno a frequentare queste feste e a bere; la maggior parte di questi ragazzi nasconde la verità ai genitori dicendo che va a un compleanno o a mangiare una pizza con gli amici. I genitori, inconsapevoli del fatto, non possono aiutarli a uscire dal vizio e gli amici che bevono li spingono ancora di più dentro questa situazione. In Italia, dicono le ultime statistiche, il 15% dei giovanissimi si ubriaca abitualmente. Un fenomeno ormai ben visibile, tanto che il ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero, il 13 aprile scorso, durante la giornata sulla prevenzione dell’abuso di alcol ha annunciato che verrà limitata la pubblicità alle bevande alcoliche e che verranno introdotte etichette su bottiglie e lattine per tutte le bevande con una gradazione superiore a 1.2, inclusa la birra. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il 20 per cento dei giovani italiani si ubriaca nei weekend, più della metà dei ragazzi tra i 13 e i 15 anni beve il sabato sera. Il Codacons chiede di alzare da 16 a 18 anni l’età minima per la vendita di alcolici.

La scuola, facendosi carico di questi problemi, ha deciso di affrontare l’argomento. Per evitare la crescita del fenomeno, ha organizzato un incontro con degli esperti per parlarci dell’alcol e delle bevande colorate che sembrano aranciate ma che, invece, ingannando con il loro colore innocuo, contengono alcol. Molti ragazzi minorenni cominciano ad abusare dell’alcol a causa degli "alcolpop", queste bevande colorate che li ispirano e li fanno sentire grandi davanti agli amici più esperti che, già "bevono". L’alcol può diventare una vera e propria droga, l’abusarne può portare alla morte, se non altro a causa di tutti quegli incidenti terribili che sconvolgono le nostre strade il sabato sera, causati da ragazzi appena usciti dalla discoteca che si mettono a guidare ubriachi.

Conosciamo un ragazzo di 14 anni, Marco, che il sabato sera frequenta le feste alcoliche. Ecco cosa ci ha detto: spesso nasconde il fatto, dicendo ai genitori che va a fare un giro con gli amici o che va a dormire da un suo amico. Il suo orario di ritrovo con gli amici è verso le 11 di sera, di solito si trovano in tanti per andare a queste feste alcoliche, spesso si svolgono nei pub o nelle discoteche. I genitori non sanno niente di come i figli passano la serata, e anche quelli di Marco, inconsapevoli della verità, non fanno niente per tirarlo fuori da questo tunnel buio, dal quale è difficile uscire. Nemmeno gli amici lo aiutano e lui comincia sempre più a far parte del gruppo dei bevitori abituali. Simone Sambo

Alessandro Alito Nicola Pagnacco classe 3.C media Aldo Manuzio Mestre

LA REPUBBLICA – SALUTE

Il consumo di vino? In Italia è crollato ...

03-05-2007 - Nonostante il moltiplicarsi delle iniziative in suo favore, il vino perde quote di mercato in Italia: infatti, secondo il “Corriere Vinicolo”, il consumo pro-capite è sceso a 45,7 litri (-5,3% rispetto al 2004). Nel giro di venti anni si è dimezzato, poiché nel 1985 era di 91 litri. Secondo le statistiche il picco fu raggiunto nel 1929 con 126,7 litri pro-capite in un anno. (*)

Il calo è in contrasto con la crescita di interesse intorno al mondo del vino: i supermercati hanno ormai reparti ad hoc quasi da enoteca. In testa alle vendite dei supermercati è il Chianti, seguito dal Montepulciano d’Abruzzo, Sangiovese e Nero D’Avola. Ma la crescita maggiore la registra il Brunello di Montalcino.

 

(*) Nota: questa è una buona notizia. L’insieme dei problemi causati dagli alcolici sono in stretta correlazione con il consumo complessivo di alcol. Il vino rappresenta ancora la principale bevanda con cui si assume alcol. Se consideriamo l’enorme investimento in pubblicità diretta e indiretta, il sostegno politico, dei mezzi di informazione e di parte del mondo scientifico alla cultura del bere, è paradossale che, in epoca di consumismo, il vino (e l’alcol in generale) siano in pratica gli unici beni il cui consumo è diminuito. Si possono fare due ipotesi: 1) i pubblicitari sono soprattutto capaci di vendere la loro stessa pubblicità, ma influenzano meno di quanto comunemente i ritiene i consumi; 2) se non ci fosse stato tutto questo spingere al consumo di alcolici e di vino in particolare il loro uso sarebbe più limitato e non avrebbe un significato molto diverso da quello del tabacco e delle droghe illegali.


 

QUOTIDIANO.NET

LO STUDIO USA

Se bevi troppo alcol ti si restringe il cervello

Un’equipe di Boston ha studiato i cervelli di un gruppo di 60enni: rispetto a chi non beve, la massa cerebrale dei forti consumatori di alcol risulta più piccola dell’1,6%

Roma, - Un consumo eccessivo di alcolici per un periodo di tempo prolungato può restringere il cervello: lo sostiene uno studio presentato alla conferenza della "American Academy of Neurology" di Boston. Lo scrive oggi il britannico "Timesonline".

Bere troppo alcol sembra accelerare la naturale riduzione della massa cerebrale causata dall’invecchiamento, secondo gli esami effettuati su oltre 1.800 persone. I forti bevitori presentano un cervello più piccolo dell’1,6% rispetto a chi non beve, sebbene i ricercatori non abbiano ancora messo in relazione la perdita delle dimensioni dell’organo che comanda la nostra vita e l’eventuale perdita delle facoltà mentali.

I volontari, età media 60 anni, sono stati classificati in: non bevitori, ex bevitori, bevitori leggeri (da uno a sette drink a settimana), bevitori moderati (8-14 drink) o forti bevitori (più di 14). Il volume del cervello si riduce mediamente dello 0,25% per ogni "salto" di categoria dei bevitori.

Una naturale riduzione dello 0,19% dell’organo è dovuta all’invecchiamento, secondo gli studiosi. Ma le donne registrano un ’salto’ di categoria superiore: dello 0,29%, per gli uomini è dello 0,2%.


LA STAMPA

No alla vendita di bottiglie di vetro nelle zone "calde"

Lo prescrive un’ordinanza del prefetto torinese in vigore dal 1° maggio: il divieto proseguirà sino a fine ottobre

TORINO

Il prefetto di Torino Goffredo Sottile ha disposto il divieto di vendita per asporto e consumo in luogo pubblico di bevande in bottiglie di vetro «in quanto idoneee all’offesa della persona» nonchè di detenzione dei contenitori vuoti nelle zone di «Porta Palazzo e Borgo Dora, «San Salvario», «Murazzi del Po», «Parco del Valentino» e «Porta Nuova», ossia le aree più a rischio della città per problemi di criminalità.

I provvedimenti, in vigore dallo scorso 1 maggio al prossimo 31 ottobre, spiega una nota della prefettura, «sono finalizzati alla tutela della sicurezza pubblica e dell’incolumità delle persone e a rendere più efficace l’azione di vigilanza e controllo svolta dagli organi di polizia».


IL GAZZETTINO (TREVISO)

Ribaltata la sentenza del Gip 

Assolti tutti i gestori di Flaming e Taverna Erano accusati di disturbo della quiete

Vittorio Veneto

Tutti assolti, in secondo grado, i gestori dei bar Flaming e Taverna, che in prima istanza erano stati condannati per disturbo della quiete e somministrazione di bevande alcoliche ad avventori già ubriachi. È arrivata ieri mattina, dopo una breve camera di consiglio, la sentenza del giudice Deli Luca del Tribunale di Conegliano che ha ribaltato quella del giudice per le indagini preliminari di Treviso. Il gip aveva infatti riconosciuto Matteo Gava, Stefano Medici e Maurizio Toneguzzi del Flaming, e Matteo Perin della Taverna, responsabili di avere disturbato il riposo e le occupazioni dei residenti nei vicini condomini "Round" e "Vecchia Cementeria" tra il maggio 2004 e lo stesso mese del 2005 non impedendo ai clienti di fare di tutto nelle vicinanze dei locali, e di avere servito in alcune occasioni bevande alcoliche ad avventori presentatisi nei bar già alticci. A tutti e quattro il gip aveva inflitto un decreto penale che li condannava a pagare 2.025 euro in sostituzione di 45 giorni di arresto a testa. Gli imputati hanno deciso di presentare ricorso al giudice monocratico di Conegliano. Nell’udienza del 2 aprile scorso Gava, Medici e Perin avevano chiesto di essere ammessi all’oblazione per il reato di disturbo della quiete, e ieri i loro legali hanno mostrato al giudice le ricevute di avvenuto pagamento della somma, che ammonta a circa 330 euro. La contravvenzione è stata così dichiarata estinta. Restava in piedi l’accusa di somministrazione di alcool a persone in stato di ebbrezza, in merito al quale Gava e Medici sono stati assolti perché il fatto non sussiste, mentre per Perin è stato dichiarato il non luogo a procedere perché l’imputato è già stato giudicato per lo stesso fatto in un altro procedimento. Toneguzzi è stato invece assolto da entrambe le accuse per non aver commesso i fatti.

La sentenza (le cui motivazioni saranno rese note entro un mese) ha accolto praticamente in toto le richieste dei difensori dei quattro imputati, alle quali si è associato anche il pubblico ministero Eloisa Galluppi. Contestualmente alla sentenza di ieri, il giudice ha revocato il decreto del gip.

Soddisfatto per la sentenza, ma anche amareggiato per le vicende che l’hanno preceduta, Matteo Gava, uno dei gestori dell’ex Flaming: "Questa storia ha rappresentato un danno non solo per me, ma anche per i tanti giovani che si sono visti privati di un punto di riferimento come era il Flaming, che ho dovuto chiudere dopo che mi era stato ridotto l’orario di apertura. Chi ci rimette di più alla fine siamo noi imprenditori che creiamo lavoro e "movimento" in città" il suo commento.

Luca Anzanello


LA STAMPA

Carabinieri weekend

Ubriachi alla guida Ritirate 13 patenti

Manuela Arami

Cortemiglia

Tredici automobilisti e motociclisti denunciati per guida in stato di ebbrezza, gran parte dei quali tra i diciannove e i trent’anni. Trenta contravvenzioni per eccesso di velocità, mancato uso delle cinture di sicurezza , uso del cellulare alla guida e guida pericolosa in prossimità di curve ed incroci. Questo il bilancio dei controlli effettuati dai carabinieri di Alba durante il ponte del Primo maggio sulle principali arterie stradali che da Alba conducono nei paesi delle Langhe e quindi alla vicina Liguria.

In particolare sono state effettuate delle ricognizioni “a tappeto” lungo le strade che attraversano i comuni di Cortemiglia, Bossolasco e Diano d’Alba che, in concomitanza dei fine settimana e delle feste in generale, sono molto battute dai “vacanzieri” (soprattutto centauri) i quali, sempre più spesso, violano il codice della strada.

Fra i 13 denunciati, i militari hanno anche sorpreso un motociclista che oltre ad aver “alzato il gomito” aveva fatto uso di droga. A tutti è stata sospesa la patente con la conseguente decurtazione dei punti. Il comandante della Compagnia di Alba, Nicola Ricchiuti: “i controlli sulle strade di Alba e delle Langhe da parte dei carabinieri saranno ulteriormente intensificati nei prossimi weekend con autovelox ed etilometri”. E aggiunge: “tra i motociclisti sta prendendo piede una strana moda: alzare la targa dei propri mezzi per renderla illeggibile alla fotocellula dell’autovelox. È nostro intento reprimere comportamenti di questo tipo per evitare che accadano incidenti di questo tipo come quello avvenuto nei giorni scorsi sulla provinciale 661 Bra-Montezemolo, in cui ha perso la vita un motociclista di Cairo”.

Prprio sulla Bra-Montezemolo, in particolare nel tratto Dogliani-Murazzano, sono stati potenziati i controlli da parte dei carabinieri della zona, che da pasqua ad oggi hanno “staccato” centinaia di multe:

 

ANSA

INCIDENTI STRADALI: UBRIACO ALLA GUIDA DI TIR, DENUNCIATO

AOSTA, 3 MAG - Aveva un tasso alcolico di 2 grammi per litro rispetto al limite previsto dalla legge di 0,5. Per questo un autista di tir francese e’ stato fermato e denunciato dalla polizia stradale (per la violazione dell’articolo 186 del codice stradale) la sera del primo maggio sull’autostrada A5, nei pressi del casello di Aosta est.

Lo ha comunicato, in una nota, la Polstrada. Gli agenti lo hanno bloccato verso le 23.50 dopo aver notato che il mezzo pesante procedeva a zig-zag verso il Monte Bianco,rischiando di urtare le vetture in transito. All’autista - M. C., di 48 anni, di nazionalita’ francese - e’ stata ritirata immediatamente la patente e’ stata ritirata. Al fine di salvaguardare la sicurezza degli altri utenti della strada, durante l’operazione e’ stata disposta la chiusura temporanea dei caselli autostradali intermedi.


IL TEMPO

Ubriaco alla guida Giovane nei guai

SPIGNO — Voleva trascorrere un primo maggio onorando il «nettare di Bacco», ma gli è andata male, visto che è stato denunciato in stato di libertà. L’episodio ha riguardato un giovane di Spigno saturnia, il quale, proprio alla vigilia del primo maggio si era recato con la sua autovettura a Gaeta. I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Gaeta, nel corso di servizi per il controllo del territorio, fermavano l’uomo per accertamenti, ma si accorgevano che il suo stato non era proprio lucido. Lo hanno così sottoposto al controllo dell’etilometro, che evidenziava un tasso alcolemico superiore al limite massimo consentito dalla normativa vigente. Per lui scattava la denuncia per guida in stato di ebbrezza e il mezzo veniva sottoposto a sequestro. Il numero dei denunciati per guida in stato di ebbrezza continua a crescere giorno dopo giorno, ma i controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni e soprattutto durante i fine settimana, quando la città di Gaeta viene visitata da molti turisti, ma anche da tanti giovani che si recano nelle discoteche 


Venerdì, 04 Maggio 2007

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