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(ASAPS) – “Donne al volante pericolo costante”. E invece no. A smentire il famosissimo detto popolare, è una ricerca australiana condotta da una nota società di assicurazioni auto. Un sondaggio telefonico di circa 4.200 automobilisti, combinato con un’analisi delle denunce di incidenti, indica che l’84% degli uomini sono stati coinvolti in incidenti, contro il 77 % delle donne. Dallo studio della compagnia assicurativa emerge che gli uomini restano coinvolti in sinistri stradali più gravi: scontri frontali, ribaltamenti e incidenti causati da perdita di controllo, oltre a collisioni con pedoni, ciclisti e animali. Le donne invece sono all’origine di episodi meno gravi; un grande classico è la marcia indietro contro oggetti fermi. A confermare ulteriormente lo studio, è l’analisi delle lesioni riportate: gli uomini hanno una probabilità tripla rispetto alle donne di restare uccisi sulle strade, e la tendenza è in via di peggioramento. Tra le cause all’origine del quadro emerso dalla ricerca ci sarebbero delle differenze nell’elaborazione neurologica degli stimoli esterni. Le donne avrebbero una maggior consapevolezza di sé e responsabilità sociale e usano più parti del cervello per svolgere compiti, mentre gli uomini sono biologicamente più aggressivi, impazienti e portati a oltrepassare i limiti. (ASAPS) |
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