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Notizie brevi 05/05/2007

da Il Gazzettino
Al Salone sulla viabilità a Riva del Garda il ministro dei trasporti annuncia giri di vite per i «furbetti del volante» - Da giugno pene più severe per la guida in stato di ebbrezza e per l’eccesso di velocità

Bianchi: le tasse sulla benzina per la sicurezza stradale

Si prepara un altro giro di vite contro i "furbi al volante", ma soprattutto si vuol contrastare la mortalità stradale attingendo dalle tasse che si pagano sul prezzo della benzina. Sono alcune delle misure annunciate ieri a Riva del Garda al Salone della Sicurezza stradale promosso dall’Aci: il via libera alla legge che inasprisce le multe avverrà entro giugno come ha confermato il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi collegato in videoconferenza da Roma. Colpiranno le violazioni più gravi al codice della strada: recidiva, guida in stato di ebbrezza ed eccessi di velocità.

Mai come quest’anno il tema della sicurezza stradale ha visto proliferare iniziative: la settimana mondiale organizzata dalle Nazioni Unite dal 23 al 29 aprile ne è stato il momento culminante con molte manifestazioni anche a Nordest (con in primo piano i diecimila studenti coinvolti dalle Motorizzazioni civili). A fare il punto su quanto è stato fatto e soprattutto si deve ancora fare in Italia, sono impegnati gli organizzatori del Salone internazionale della Sicurezza Stradale (Siss) che si è aperto nel moderno Palafiere di Riva del Garda e che l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha inserito - come appendice - nelle manifestazioni della stessa settimana "Roads safe" (sicurezza in strada). Il ddl anti-stragi si preoccupa soprattutto di inasprire le sanzioni - fino a un massimo di 12mila euro per chi provoca incidenti mortali - "ma è solo un primo approccio al problema sicurezza" ha spiegato l’on. Michele Meta, presidente della Commissione Trasporti della Camera. Gli ha fatto eco il collega Mauro Fabris, parlamentare vicentino e presidente dei deputati Udeur, rilanciando con forza "la creazione di un’Agenzia nazionale per la Sicurezza stradale, con i poteri della Protezione Civile, che coordini tutti gli interventi, ad esempio quelli dei 18 Corpi di polizia che hanno competenza in materia stradale, evitando così sovrapposizioni o sprechi". Con quali fondi dovrebbe operare l’Agenzia? "Considerati i costi sociali dell’incidentalità stradale stimati in 35 milioni di euro l’anno per i 5.500 morti e i 313mila feriti che si registrano ogni anno - hanno ricordato sia Fabris che Meta - nessuna spesa sarebbe più opportuna: l’idea è di destinare alla sicurezza stradale, intesa in senso globale, una percentuale dell’Iva che si paga sui carburanti. Naturalmente sono soldi che andrebbero assegnati a progetti ben determinati".

Si va dall’educazione nelle scuole, al potenziamento dei controlli e dei sistemi elettronici, dalle campagne informative, a corsi di guida fino a una serie d’interventi mirati - anche di segnaletica - che dovrebbero finalmente avere un collegamento fra di loro. C’è ad esempio l’iniziativa di un comitato genitori emiliani che ha proposto alla regione la legge "No alcol, no bollo": "Per i giovani virtuosi che venissero colti al volante sobri nei giorni a rischio, dovrebbero scattare sconti sul bollo di proprietà" chiedono i firmatari. A Nordest un’iniziativa analoga premiava gli "astemi" con biglietti gratis per la discoteca, questa volta si va a toccare le tasche e le tasse delle famiglie.

Anche dall’Aci sono arrivate proposte concrete specialmente in tema di formazione: "Visto che in Italia oltre un incidente su tre - spiega il segretario generale Ascanio Rozera - è provocato da neopatentati, è giusto prevedere un rigoroso periodo di apprendistato. Si dovrebbe quindi far guidare i sedicenni per due anni solo se assistiti e dunque istruiti da un adulto che abbia offra le garanzie necessarie, quindi non necessariamente un genitore considerando che in quella quota di neopatentati che provocano incidenti ben il 75% ha almeno un parente stretto autore di un sinistro stradale".


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Sabato, 05 Maggio 2007
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