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Notizie brevi 08/05/2007

Cellulare in auto: no anche al medico - Condannato a pagare anche se la telefonata era di una paziente colta da malore


 


Foto da Cellulare.it



Sorpreso alla guida dell’auto mentre parlava con una paziente, un medico di Terni è stato multato dalla polizia. Ha presentato ricorso al giudice di pace che gli ha dato ragione, ma la Cassazione ha invece confermato la multa, condannandolo inoltre a pagare altri 500 euro per spese processuali.
La vicenda, che risale a qualche anno fa, si è conclusa il 26 aprile scorso quando la seconda sezione civile della Cassazione ha accolto il ricorso del Comune di Terni presentato contro la decisione del giudice di pace che aveva annullato la multa elevata a un medico dalla Polizia municipale perché era stato sorpreso a parlare al cellulare, senza il viva voce e senza l’auricolare, in quanto era stato contattato da una paziente colta da un malore.
Il giudice di pace aveva riconosciuto al sanitario il cosiddetto stato di necessità ma il Comune aveva presentato ricorso in Cassazione sostenendo che in questi casi non può affatto parlarsi di stato di necessità (anche perché il reato scatta nel momento in cui l’automobilista risponde alla telefonata e quindi il medico non poteva sapere che si trattava di una paziente colta da malore) e che quindi la multa è valida a tutti gli effetti.
La Suprema corte ha accolto la tesi del Comune spiegando che "la giustificazione addotta dal sanitario, quand’anche veridica" non lo autorizza a violare il codice mettendo a rischio la propria e l’altrui incolumità e che "il medico avrebbe potuto dare riscontro dopo aver opportunamente arrestato la marcia in posizione tale da non impegnare la circolazione stradale".

Da Cellulare.it


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Martedì, 08 Maggio 2007
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