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Austria - Fallisce l’esperimento per i 160 km/h in autostrada

Pochi mesi, ed anche i 13 km della A10 tornano all’ordinario 130

 



Una Porche per la polizia stradale Austriaca: in realtà ce ne sono parecchie (foto Asaps)



(ASAPS) VIENNA, 9 MAGGIO 2007 – Nei paesi teutonici, si usa prima agire e poi parlare. Non è un luogo comune, e lo sappiamo bene. Mentre in Italia infuriava la polemica tra coloro che dicevano “sì” all’innalzamento dei limiti di velocità in alcuni tratti autostradali (dagli attuali 130 ai 150) e chi invece (Asaps in testa) si opponeva con tutte le proprie forze a tale iniziativa, in Austria l’idea di emulare in qualche modo i cugini tedeschi aveva preso improvvisamente forma. Così, all’inizio del 2007, senza alcuna particolare pomposità, in un tratto di appena 13 chilometri della A10 tra Spittal e Paternion, lungo l’asse che collega l’Austria alla Slovenia, il governo di Vienna aveva deciso di accettare una sperimentazione circa l’innalzamento della velocità a 160 km/h. Contando sull’assenza di tolleranze “salva patenti”, come qui in Italia, l’Austria ha predisposto un osservatorio davvero speciale, ma l’esperienza è durata pochissimo. Il risultato era scontato, ma è stato assolutamente importante – per un paese in cui un consiglio vale più di un ordine – che gli esperti abbiano dato il proprio insindacabile giudizio, dopo aver valutato e soppesato fattori pro e contro: la velocità lecita di 160 km/h, è un fattore deteriorante della sicurezza stradale e penalizza inutilmente l’ambiente. L’Austria, nel corso del 2006, ha registrato un ulteriore miglioramento in materia, registrando un calo del 4,9% sulla mortalità (730 vittime contro le 768 del 2005) e del 2,5% del numero dei feriti, ora stabile a 52.660. Un risultato positivo, che però non consente all’Austria di inserirsi tra i più virtuosi. (ASAPS)


© asaps.it
Mercoledì, 09 Maggio 2007
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