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Articoli 09/05/2007

Ecco come funziona la nuova procedura, tra luci e qualche ombra


Foto Blaco


Dopo una lunga serie di rinvii, dall’ 11 Dicembre scorso in tutta Italia è partita la nuova procedura per il rilascio e il rinnovo dei documenti di soggiorno ai cittadini stranieri. La rinnovata modalità, prevista dal Ministero dell’Interno in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, Poste Italiane S.p.A. e gli Istituti di Patronato, ha l’obiettivo di semplificare e migliorare il processo di erogazione del servizio e non ha precedenti in Europa per dimensione e complessità. Introdotto con il decreto 3 agosto 2004, firmato dal Ministro dell’Interno di concerto con il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, il nuovo permesso di soggiorno elettronico per gli extracomunitari in Italia offre una soluzione completa e intuitiva per semplificare al massimo i problemi di gestione degli oltre 700mila immigrati regolarizzati in base alle disposizioni della legge Bossi-Fini. E, dopo di loro, sarà la volta di tutti gli altri immigrati chiamati a rinnovare il permesso di soggiorno. Terminata la fase di rodaggio avviata poco più di un mese prima fa in cinque province pilota (Ancona, Brindisi, Frosinone, Prato, Verbano-Cusio-Ossola), è stata estesa in tutta Italia la nuova procedura che renderà anche più veloci tutte le pratiche, semplificando il rilascio dei permessi di soggiorno che, in questa nuova veste elettronica, secondo le intenzioni, saranno pronti al massimo entro 45 giorni dalla domanda. Pochi lo sanno ma in contemporanea con l’avvio delle nuove procedure, parte anche il programma triennale di sperimentazione finalizzato all’attuazione del processo di trasferimento ai Comuni delle competenze amministrative in materia di immigrazione. Il programma è finalizzato all’individuazione e allo sviluppo di nuovi processi necessari alla realizzazione di un sistema di gestione ottimale delle procedure amministrative da parte dei Comuni e si concluderà con una nuova proposta normativa che vede il sistema dei Comuni al centro della governance in materia di immigrazione. La sperimentazione del programma triennale coinvolge il Ministero dell’Interno, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani che si avvale della propria struttura operativa Ancitel S.p.A., i Comuni di Ancona, Brescia, Firenze, Lecce, Padova, Prato, Ravenna, il Consorzio dei Comuni di Portogruaro e la Provincia Autonoma di Trento. Tre i gruppi di lavoro previsti dall’ANCI per l’organizzazione del lavoro nell’arco dei 3 anni: 1) il primo avrà il compito di curare la parte normativa con particolare riferimento alle modifiche che sarà necessario introdurre per attuare il passaggio di competenze; 2) il secondo avrà il compito di individuare il nuovo modello informatico destinato ai comuni; 3) il terzo sarà una vera e propria cabina di regia che avrà il compito di curare i rapporti e la comunicazione tra i soggetti coinvolti in questa nuova fase e cioè Associazioni, Patronati, Province, Regioni. L’ANCI, nel complesso, avrà la responsabilità di studiare e di evidenziare le buone prassi amministrative già attuate da molti Comuni nonché quella di mettere a punto il sistema informativo per arrivare all’ultimo anno con la verifica della sperimentazione già avviata. Che dire, visto come vanno le sperimentazioni in Italia, che Dio ce la mandi buona! 

Un po’ di storia

Il nuovo permesso di soggiorno formato card nasce da lontano, nell’anno 2002, quando il regolamento (CE) n. 1030/2002 del Consiglio, del 13 giugno 2002, stabilisce che il permesso di soggiorno su supporto cartaceo deve essere sostituito, all’atto della richiesta del primo rilascio o del rinnovo dello stesso, dal permesso di soggiorno elettronico. E’ una rivoluzione, non solo perché si introduce un nuovo modello dal formato card con buoni sistemi di sicurezza antifalsificazione, ma soprattutto perché viene agevolato il controllo per il fatto che il modello di documento sarà utilizzato in tutti i paesi della Comunità Europea. E’ nel corso dell’estate di due anni dopo (2004), in un torrido mese di agosto, che il Ministro dell’Interno firma il D.M. 3 agosto 2004 che determina le regole tecniche di sicurezza relative al permesso ed alla carta di soggiorno. Il provvedimento modifica il modello del documento di soggiorno approvato con D.M. 3 aprile 1986. Nello stesso decreto si annuncia un decreto dirigenziale con il quale saranno determinate le modalità per la sostituzione del permesso di soggiorno. Dovremo attendere circa un anno (2005 nel mese di marzo) per riprendere a parlare della rivoluzione informatica, annunciata da tempo, che si dice scatterà l’anno successivo (2006). Ormai non ci sono più dubbi dato che il tutto è scritto nero su bianco nella legge di conversione del decreto 7/ 2005. In effetti la legge viene promulgata e pubblicata ed è la 31 marzo 2005, n. 43 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 75 del 1° aprile 2005). La norma, all’art. 7-vicies ter., fissa l’emissione del nuovo documento in formato elettronico a decorrere dal 1° gennaio 2006. Come sempre accade in Italia i tempi non vengono rispettati, ma una tirata d’orecchi della Comunità Europea ci costringe a correre velocemente ai ripari e così dal 16 gennaio 2006, invece del previsto permesso card, parte l’emissione del permesso di soggiorno intermedio in attesa di quello previsto dalla Direttiva Comunitaria. Ora finalmente si parte con il nuovo documento, che sostituisce i due modelli precedenti, tuttora validi fino alla loro naturale scadenza.

All’ufficio postale

Ma vediamo cosa cambia, cominciando da chi entra per la prima volta in Italia. Fermo restando che entro 8 giorni lavorativi Dall’ingresso, tutti i cittadini extracomunitari devono chiedere il rilascio del permesso di soggiorno, il nuovo sistema prevede percorsi diversi, a seconda del motivo per cui si arriva. In particolare, alle Poste si rilasciano i documenti di soggiorno per motivi di adozione, affidamento, attesa occupazione, attesa riacquisto cittadinanza, famiglia (anche per ragazzi da 14 a 18 anni), lavoro autonomo, subordinato, stagionale, lavoro nei casi previsti dall’art. 27, missione, motivi religiosi, residenza elettiva, ricerca scientifica, studio, tirocinio o formazione professionale, turismo. Oltre quelli già citati, potranno ora essere rilasciati dalle Poste anche i documenti per rinnovo dei permessi per apolidia e asilo, la carta di lungo soggiorno per cittadini extraUe, la conversione del permesso, il duplicato del permesso o della carta di soggiorno smarriti, l’aggiornamento del permesso o della carta di soggiorno, per cambio di residenza o nascita di figli. I permessi la cui competenza resta ancora alle Questure sono dunque quelli relativi alla richiesta di asilo politico (primo rilascio), apolidia (primo rilascio), motivi umanitari, cure mediche, gara sportiva, giustizia, integrazione del minore, invito, minore età. Presenteranno domanda all’ufficio postale anche i cittadini extracomunitari che devono chiedere il rinnovo del permesso di soggiorno, oppure quelli che hanno maturato i requisiti per chiedere la carta di soggiorno. I cittadini di uno degli altri 24 paesi dell’Unione Europea, potranno chiedere la carta di soggiorno per cittadini UE sia presso gli uffici postali, che, come hanno fatto finora, presso gli uffici immigrazione delle Questure. Il cittadino straniero innanzitutto dovrà andare a ritirare il kit, composto da 2 moduli a lettura ottica simili a quelli usati per il decreto flussi, contenente la modulistica, non più presso le Questure, ma in uno dei 14.000 Uffici Postali presenti su tutto il territorio nazionale. La domanda potrà essere consegnata, invece, in uno dei 5.332 Uffici Postali abilitati e nella busta vanno inseriti i documenti riferiti alla tipologia di permesso richiesto. Va sottolineato che chi chiede il rinnovo deve allegare anche una copia del permesso scaduto, non l’originale. Al momento della riconsegna del kit l’immigrato dovrà avere con sé un documento d’identità valido da esibire all’operatore e la busta contenente la modulistica deve essere lasciata aperta. Ma i moduli sono estremamente complicati da compilare, per questo per una corretta predisposizione delle domande con la nuova procedura gli immigrati possono chiedere e ottenere l’aiuto gratuito di un esperto che li seguirà all’occorrenza; a tale scopo, sono stati impegnati i Patronati ed alcuni Comuni i quali offrono assistenza gratuita per la compilazione. Con l’obiettivo di aumentare la disponibilità e l’accessibilità delle informazioni sulla nuova procedura, sono stati appositamente sviluppati anche i seguenti canali informativi:
1. Il Portale Immigrazione (www.portaleimmigrazione.it), che fornisce tutte le informazioni necessarie sulle procedure di rilascio e di rinnovo del titolo di soggiorno. Un’importante novità è rappresentata dalla possibilità di verificare lo stato di avanzamento della propria pratica tramite un’area riservata accessibile con UserID e la password riportati sulla ricevuta di accettazione dell’istanza rilasciata dall’operatore postale. Il Portale inoltre fornisce l’elenco degli Uffici Postali, dei Patronati e dei Comuni coinvolti nella gestione delle istanze di richiesta.  
1. Il Call Center, sviluppato e gestito in collaborazione con l’ANCI, è disponibile gratuitamente attraverso un numero verde (800.309.309) ed è stato realizzato nelle cinque lingue più parlate dagli immigrati in Italia (Arabo, Francese, Inglese, Italiano, Spagnolo).


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Dopo la domanda  

Una volta compilata la domanda, il kit viene portato alla posta e l’impiegato postale ha il compito di verificare che, al momento della riconsegna, nella busta vi siano tutti i documenti necessari per la tipologia di permesso richiesto dall’immigrato. Inoltre, spetta al medesimo impiegato postale il compito di verificare l’identità del richiedente e di consegnargli la ricevuta che ha la stessa valenza dell’attuale “cedolino”. Tra il costo del servizio postale, le marche da bollo ed i versamenti previsti per la stampa del permesso, gli interessati dovranno pagare circa 80 euro per ogni domanda. La domanda viene quindi inoltrata al Centro Servizi Amministrativi delle Poste Italiana che necessariamente la scannerizza (ma questo passaggio viene baipassato se la compilazione è avvenuta per via informatica presso patronati, comuni o Sportello Unico) e quindi la spedisce alle Questure competenti. I dati elettronici vanno invece riferiti al centro informativo del Viminale che procede ad una verifica sui precedenti penali del richiedente. Il cittadino straniero deve attendere due convocazioni in Questura, che arrivano per raccomandata: nel corso della prima convocazione deve consegnare 4 fotografie e lasciare le impronte digitali, indispensabili per la stampa del permesso di soggiorno elettronico. Quest’ultimo documento sostituirà tutti quelli di carta che hanno una durata superiore ai 90 giorni. Nella circostanza, l’interessato potrà presentare, previa richiesta, eventuali integrazioni alla domanda mentre il secondo appuntamento servirà invece al ritiro del nuovo permesso.


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Sul recto a sinistra i dati del titolare, in asse a sinistra la foto, il tutto ricoperto da una pellicola olografica con due immagini e una zona con O.V.I. (elemento ottico variabile). Sul verso una banda ottica contenente i dati del titolare, un microcip e in basso il codice ICAO.



Il nuovo documento  

 La realizzazione di tale documento risponde alle specifiche previsioni del regolamento (CE) n. 1030/2002 del Consiglio, del 13 giugno 2002 ed è stata ispirata alla necessità di contare su documenti di nuova generazione che rispondano principalmente alla domanda di sicurezza sempre più crescente in tutto il mondo. A tal fine si è pensato ad un documento formato card dotato di microchip e banda a memoria ottica, in grado di fornire notizie dettagliate sul titolare, di scoraggiare le facili contraffazioni, di consentire l’identificazione certa da parte delle istituzioni competenti e un migliore monitoraggio dei confini del nostro Paese. Il documento è conforme alle norme ISO/IEC 7816-1 e 7816- 22, ed è composto da un supporto plastico (policarbonato) delle dimensioni di mm. 53, 98 x 85,06, con uno spessore di mm. 0,80 in conformità della norma ISO/IEC 7010-1995 per le carte del tipo ID-1.

La stampa

Nella realizzazione del supporto fisico sono previsti tutti quegli elementi di sicurezza propriamente tipici delle carte valori, quali:  
• Elementi grafici a colori anti-fotocopiatura e antiscanner;  
• Stampa a sfumatura di colore graduale e progressiva (effetto rainbow);  
• Motivi grafici multicolore ad elevata qualità di registro di stampa;  
• Personalizzazione con tecnica laser engraving;  
• Inchiostri otticamente variabili (O.V.I.);  
• Inchiostri visibili all’ultravioletto.  

Fondo di sicurezza

 
Su tutto il documento sono stampati, con diverse grafiche, fondini di sicurezza utili ad evitare le riproduzioni mediante scanner. I principali sono: 
• Fondo di sicurezza con iride rosso arancio/blu chiaro/rosso arancio e ocra/giallo/ocra;
• Microscrittura recante l’acronimo “EU” con iride ocra/ giallo/ocra

Elemento O.V.I.

Sul recto, in alto a sinistra, è presente un elemento stampato con inchiostro ottico variabile cangiante da oro a verde, visibile cambiando l’angolo di osservazione.

Laser engraving

I dati di personalizzazione sono realizzati mediante incisione con laser e si distinguono dagli altri elementi della personalizzazione per la profondità del tratto rispetto alla superficie della carta. 
Con la stessa tecnica è stato realizzato il numero del documento. La combinazione tra la scheda in policarbonato e l’incisione di alcuni dati con tecnica al laser offrono una delle protezioni più sicure contro eventuali falsificazioni. 

Pellicola olografica

Sul recto del documento è applicata una pellicola trasparente applicata a caldo con due immagini olografiche (Kinegram PCI), identiche raffiguranti un rosone con figure geometriche con all’interno il globo terrestre su cui è realizzato in modo speculare la lettera “E” acronimo di Europa, circondata dalle 12 stelle della bandiera europea. L’effetto cinetico è osservabile modificando l’angolo di osservazione. 

Reazioni U.V.

Il verso, illuminato da una lampada di Wood evidenzia un fondo scuro con una luminescenza ottica di stelle alternate all’acronimo “EU” (stampa latente).

Banda

La zona riservata alla memoria di lettura-scrittura con tecnologia ottica si presenta come una banda orizzontale di aspetto metallizzato brunito. Nella zona superiore è riportata la dicitura “Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. by Drexler Tecnology Corporation ISO standard”. Sulla zona inferiore della banda è riportata una fascia recante una successione di stemmi della Repubblica uniti da elementi a guilloche. Nella parte di sinistra della zona di memoria vera e propria è inserito un elemento chiamato “Embedded Hologram”, realizzato in fase di personalizzazione, riproducente la stessa foto presente in chiaro sul recto del documento e la numerazione del documento stesso. Questo elemento si rende meglio visibile, come l’ologramma, sottoponendo l’immagine ad idonea illuminazione.

Microprocessore

In grado di memorizzare un gran numero di informazioni: i dati dell’immigrato, quelli del suo datore di lavoro, il luogo di lavoro, la data d’inizio dell’attività lavorativa e il suo domicilio. In una futuribile versione più complessa arriverà persino a contenere le informazioni che si trovano sul suo libretto di lavoro così come l’indicazione della frontiera attraverso la quale presumibilmente lo straniero farà ritorno nel suo Paese. Prevista anche la possibilità di inserire l’impronta digitale.  

Luci ed ombre

Voglio terminare con delle semplici considerazioni. Mi sembra che in questo paese si tenda a semplificare le procedure ma non sempre questo va di pari passo con alcune esigenze di sicurezza. Ovviamente nulla da dire sul supporto del nuovo documento, che mi sembra risponda pienamente alle esigenze di sicurezza, ottima la banda magnetico-ottica che avevamo già avuto modo di apprezzare sulla nuova carta d’identità, purtroppo ancora sperimentale. Qualche perplessità può sorgere invece in merito all’attribuzione di compiti di verifica e controllo agli impiegati postali che li assumono, non si capisce, in base a quali competenze normative ed operative. E’ previsto infatti che l’impiegato identifichi la persona che consegna la domanda e, qualora sia tutto in regola, ne rilasci ricevuta; ma in proposito chi ci rassicura sulla genuinità dei documenti identificativi esibiti dal richiedente? Possiamo dare per scontato che, almeno allo stato, detti impiegati non hanno alcuna competenza, né posseggono la strumentazione adeguata, necessaria a determinare la genuinità del passaporto esibito: bisogna dare quindi per scontato che, almeno fino alla prima convocazione in Questura, potremmo trovare extracomunitari muniti di cedolino (ricevuta) regolare ma con passaporto falso !!!!!. Sempre sotto l’aspetto del controllo documentale rimane ancora da chiarire quello che accade in Questura alla prima convocazione: sappiamo che lo straniero viene sottoposto a rilievi fotodattiloscopici e di conseguenza sarà acquisita un’associazione diretta tra volto, impronta e dati anagrafici contenuti nel Passaporto.
Ma nella circostanza sarà assicurata una postazione dedicata al controllo di questi documenti con personale esperto che sia in grado di determinarne la genuinità????, oppure si continuerà a fare, come in passato, soltanto una verifica veloce ad approssimativa. Infine che dire sul passaggio di competenza tra le Questure ed i Comuni! La questione solleva numerosi dubbi innanzitutto riferiti alla necessità di modificare un elevato numero di norme ma soprattutto a quella di individuare i soggetti titolati a gestire all’interno del comune la procedura di rilascio. Si sta pensando che possano essere gli operatori di Polizia Municipale, oppure gli impiegati amministrativi del Comune stesso? Ma soprattutto chi si occuperà della loro indispensabile formazione mirata a contrastare il fenomeno della falsificazione dei documenti? Vedremo, spero solo che questa non sia l’ennesima rivoluzione che invece di semplificare il nostro lavoro non lo aggravi, mortificandolo per giunta con nuove problematiche!!!
 


© asaps.it

di Raffaele Chianca

Nuovo permesso di soggiorno
Mercoledì, 09 Maggio 2007
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