Nota: vi segnalo questo documento, davvero buono. Solo c’è una imprecisione: dove si dice che un giovane su
quattro muore per alcol si induce in errore: grazie al cielo non è così. AVANTI ALCOOL E AUTO, GLI SPOT DEL PARADOSSO Pericoli della pubblicità Nella vita quotidiana il paradosso è oramai norma
acquisita. Ma il paradosso se utilizzato in letteratura o nel cinema è figura
retorica elegante; se le vicende della esistenza lo concretizzano articolando
opposte situazioni è segno della varietà della nostra stessa vita. Ma
all’opposto se il paradosso è conclamato negli spot televisivi senza che
tuttavia alcuno si curi di individuarlo, e soprattutto, se tale paradosso è
negativo per l’utente allora è il caso di intervenire. Mi riferisco alle
pubblicità di automobili e di alcolici. Per le seconde non c’è molto da dire.
L’alcool è causa di morte in Italia e nel mondo: provoca numerose malattie,
eppure è tranquillamente venduto e spesso senza che si presti attenzione alla
soglia dell’età dei diciotto anni che dovrebbe essere almeno un limite per i
minorenni (ricordiamo l’inchiesta di Striscia la Notizia dove ragazzini, teen
agers compravano supercolici senza che nessun esercente chiedesse loro le carte
d’identità). Le pubblicità che reclamizzano alcolici, mai che ne evidenzino la
pericolosità per la salute e la pericolosità sociale - incidenti che possono
coinvolgere persone ubriache, litigi che alimentati dall’alcool sfociano in
tragedia - al contrario viene accentuato l’aspetto ludico, innocuo, quasi
ingenuo. E’ naturale che qualsiasi manuale di tecnica pubblicitaria
sostenga queste caratteristiche: espungere qualsiasi elemento che possa
direttamente o meno nuocere alla vendita del prodotto e isolarne anzi le virtù,
anche quando non ne esistono, magari associando al prodotto una bella ragazza
così da creare una correlazione per analogia tra bevanda e sesso. Un tempo
anche le automobili assecondavano il medesimo assioma semiotico. Ancora oggi
negli auto-saloni vediamo splendide ragazze sdraiate sopra i cofani di
scintillanti fuoriserie. E fin qui siamo nella norma, appunto. Nessun
paradosso; tutt’altro: un invito a comperare l’autovettura che potrà essere
viatico per straordinarie conquiste. Invito senza dubbio semplice, arguto, e
perché no, simpatico. Ma ciò che è realmente paradossale è la pubblicità delle
automobili di questi ultimi tempi. Quasi la bionda di turno è scomparsa. Le co-protagoniste,
oltre che la macchina, sono la velocità unita con performances da veicoli di
supereroi. E’ l’esatta metafora del livello iperbolico di comunicazione che
accelera i desideri, li deforma, li accosta alle vite rare delle rockstar,
tende all’identificazione con l’eccesso. Vediamo macchine che salgono sopra i
palazzi, che vincono la forza di gravità, che fuggono misteriosi inseguitori,
emulano il film Mission Impossible, ora pattinano perfino sopra il ghiaccio.
Tralasciando qualsiasi analisi semiologica, queste rozze metafore invitano
anche in modo subliminale ad imitare questi modelli impossibili, inumani, in
cui l’allegoria è fonte di frustrazione qualora non venga applicata nella vita
di tutti i giorni, qualora non ci si attenga a quei modelli, non fuori norma,
ma fuori ogni logica naturale, scientifica, morale. Una sera qualunque,
prima di uscire, nell’arco di mezz’ora mi sono passate sul piccolo schermo tre
pubblicità: una, dove in una festa piena di belle donne, scorrevano fiumi di
alcolici, l’altra dove una macchina correva sopra marciapiedi, palazzi, e
scivolava fluida e incurante di ogni pericolo come in un videogioco. A seguire,
per coronare l’ossimoro degli ossimori: la pubblicità di una birra, che è
sponsor di partite di calcio. A voi le conclusioni. Luigi Senise IL GIORNALE DI VICENZA.IT Fissata l’udienza preliminare sulla disgrazia di via
Nicolosi del 30 settembre Motociclista
morì sul colpo «Processate la conducente»
(i. t.) Lei tornava dalla festa, lui andava al lavoro. Lei
svoltò a sinistra per immettersi nel giardino della propria casa, ma così
facendo tagliò la strada al motociclista Giampaolo Marenda che venne travolto è
ucciso sul colpo. Al termine delle indagini preliminari il pm Monica Mazza ha
chiesto il rinvio a giudizio dell’automobilista Barbara Venzo, 35 anni,
residente in città in strada Nicolosi 247, con l’accusa di omicidio colposo
e guida in stato d’ebbrezza alcolica. L’udienza preliminare è stata fissata
a fine mese davanti al gup Agatella Giuffrida quando l’imputata, difesa
dall’avv. Stefano Peron, non è escluso chieda di patteggiare visto che la
consulenza della procura la chiama direttamente in causa. ILGAZZETTINO (TREVISO) Un test del palloncino "fai da te... Un test del palloncino "fai da te": dopo il
pranzo al ristorante, all’uscita dalla discoteca, si soffia e si scopre se si
può mettersi alla guida in tutta sicurezza o è meglio cercare un passaggio.
Prima che lo accerti la Polizia o, quel che è peggio, prima di provocare
qualche incidente a causa dei riflessi allentati. Nelle undici farmacie
comunali di Treviso, dai prossimi giorni, saranno in vendita al prezzo
simbolico di un euro (prezzo di costo) degli alcolimetri con cui ognuno potrà
misurare il proprio tasso di alcol in corpo. Mattia Zanardo (*) Nota: per mettersi alla guida in condizioni non
rischiose non va assunto alcol prima di guidare. E per sapere se si ha bevuto non serve avere un
etilometro. La prima parte (“se guidi non bere alcol”) è così chiara da
non lasciar spazio a dubbi. Forse, me lo permetterete, i dubbi sono nella testa di chi dice “se guidi non bere alcol” senza esserne davvero convinto… ANSA.IT RAGAZZINA VIOLENTATA IN PUGLIA VICO DEL GARGANO (FOGGIA) - Violentata, accoltellata e
abbandonata nelle campagne di Vico del Gargano in una pozza di sangue.
E’ finita così per una diciassettenne una serata al pub in compagnia di tre
ragazzi. La minorenne è ricoverata in prognosi riservata nell’ospedale di
San Severo (Foggia): le sue condizioni
sono gravi ma è fuori pericolo. I tre presunti stupratori sono già stati
arrestati dai carabinieri: sono tre ventunenni del posto, nullafacenti. Uno di
loro ha fatto qualche ammissione. LA SICILIA Morigerato sacerdote ortodosso in
Romania rapinatore dilettante e violento a Floridia
Floridia. Eusebiu
Andrei, romeno di 40 anni double face: sacerdote ortodosso al suo paese,
Vraclea, rapinatore a Floridia. Le conclusioni le hanno tratte i carabinieri
della locale tenenza, comandati dal tenente Salvo Di Gesare.
IL GAZZETTINO (PADOVA) Le piazze a rischio ordine
pubblico? A Milano il Prefetto ha vietato la vendita di alcolici in occasione della partita di calcio Milan-Manchester, giudicando la situazione come un possibile rischio per l’ordine pubblico. A Padova c’è un Prefetto? E se c’è come può non giudicare a rischio gli assembramenti non autorizzati nelle piazze alimentati da fiumi di alcol? IL GAZZETTINO (BELLUNO) AGORDO Sport in piazza dal 19 al 20 Weekend di svaghi
battezzato da Fauner Il campione testimonial dell’evento Il 19 e 20 maggio Agordo ospita per il secondo
anno consecutivo la manifestazione "Sport in piazza", organizzata dal
Coni provinciale in collaborazione con il Comune e la Consulta comunale per lo
sport. L’edizione 2007 sarà caratterizzata dalla presenza di Silvio Fauner,
testimonial dell’evento.
L’ADIGE Troppo alcool ragazzi in coma
VIENNA - Tre ragazze, di 13 e 14 anni, e due ragazzi di 17 anni sono finiti in ospedale in Austria per eccessivo consumo di alcool. Due delle giovani hanno perso i sensi. E’ solo l’ultimo di una lunga serie di casi di giovani che bevono fino all’incoscienza. I media hanno per questo coniato l’espressione: «Koma-trinken» (bere fino al coma). L’8 per mille destinato ad un
progetto contro il diffondersi dell’Alcol
Numerose associazioni impegnate sul territorio affinchè i
giovani comprendano la pericolosità di questa cattiva abitudine di CAMILLO VITI CAMPOBASSO – «Alcool che fare?» questo in sintesi il progetto ,finanziato con l’8 per mille delle due Caritas di Campobasso e Trivento.La promozione del progetto,invece, è stata affidata all’Associazione Carità per l’uomo che opera in seno alla Caritas. Il problema dell’alcolismo esiste e ce ne dobbiamo fare carico. Bisogna compiere qualche sforzo in più per affrontare la problematica di scottante attualità. Fermiamoci a riflettere sul proprio comportamento ed atteggiamento nei confronti della sostanza. Il bere è ormai risaputo è un comportamento a rischio. E’ necessario fare informazione sulle conseguenze del fenomeno che viene preso sottogamba. Innanzitutto occorre fare promozione della salute e prevenzione della stessa. Sappiamo che la cultura dell’alcool è radicata sul territorio.Aprirsi al colloquio , al confronto ed alla riflessione generale è un modo significativo per affrontare l’importante tematica. Da un apposito studio sulla quantitàa del progetto sono stati presi come punti di riferimento i due ospedali regionali: il Cardarelli di Campobasso e la struttura di Agnone nell’Alto Molise. Nei due nosocomi rappresentativi delle due realtà è emerso un campione di 1775 casi, di cui 1487, relativi a Campobasso e 288 all’ospedale di Agnone. I dati presi in esami nella ricerca sono relativi alle diagnosi tratte dal registro nosologico di ricovero e riguardano il quinquennio 1999-2004. Dall’accurata analisi si è evidenziato solo i casi di patologie strettamente correlate all’alcool, costituendo questa casistica una notevole fetta del campione preso in esame. Inoltre si è ritenuto opportuno avvalersi di dati certi, alfine di rendere più mirato l’intervento sul territorio. In questi due anni si è iniziato un interessante lavoro di informazione e di supporto con la messa in rete di supporti a sostegno delle famiglie interessate al problema dell’alcolismo. E’ una questione di particolare delicatezza che va affrontata con l’impegno e la determinazione di tutti, nell’interesse della collettività e per una sana prevenzione della salute dei cittadini. Lavinio, coinvolte 50 persone Rissa tra immigrati indiani davanti alla stazione In sei
finiscono all’ospedale di COSIMO BOVE UN vero e proprio regolamento di conti ha animato la nottata del quartiere di Lavinio, alla periferia di Anzio. È la tarda serata di domenica, quando nel piazzale antistante la stazione ferroviaria si scatena una maxirissa tra cittadini indiani appartenenti a due distinte fazioni. «In un attimo – spiegano i commercianti della zona – sono arrivati circa 50 indiani che, mazze da baseball, spranghe di ferro e coltelli in mano, si sono affrontati senza alcun freno». Dieci minuti di pura follia quindi, con la piazza teatro dello scontro completamente avvolta dal sangue dei contendenti. «Non si sono mai verificati problemi con la comunità indiana – continuano i commercianti – ma ieri la situazione è andata degenerando in pochi minuti. Alcuni dei partecipanti alla rissa, visibilmente ubriachi, hanno rotto delle bottiglie di birra, e con quelle hanno affrontato i propri nemici». Tanto che a farne le spese, più di ogni altro, è stato un trentenne residente a Velletri, Singh Surjit, ricoverato in prognosi riservata all’ospedale San Giovanni per un forte trauma cranico. Meno gravi invece, le condizioni di Singh Sajit, 35enne residente ad Aprilia immediatamente ricoverato presso l’ospedale «Riuniti» di Anzio e Nettuno. Assieme a loro, gli agenti della squadra volante del Commissariato neroniano, sono riusciti a fermare altre 6 persone: Gurm Dharahjt, 31enne di Aprilia, Singh Lakhwinder, 29enne di Aprilia, Singh Mukhvinder, 31enne anche lui di Aprilia, e Singh Kulwinder, 34enne residente ad Anzio. Ancora poco chiare, come confermato dalla polizia, le cause degli scontri. «Al momento – chiariscono dal commissariato – non si escludono né i futili motivi dovuti all’eccesso di alcool, né problemi più seri». Certo è, che a scontrarsi, sarebbero stati due distinti gruppi di indiani: uno proveniente da Aprilia e Velletri, e un altro composto da stranieri residenti in zona. Secondo alcuni testimoni, la lite tra i gruppi di indiani sarebbe cominciata all’interno di un locale della zona, dove nella serata di domenica era prevista l’esibizione di due cantanti indiani molto apprezzati dalla comunità di Lavinio. Da lì poi, i due gruppi si sarebbero dati appuntamento alla stazione di Lavinio, dove la rissa stava per degenerare in tragedia. Brevi SERVIZIO DI
ALCOLOGIA Incontro all’ospedale civile
Proseguono le giornate informative sui consumi alcolici e rischi correlati, organizzate dal Servizio di Alcologia della AUSL di Pescara, diretto dalla dottoressa Splendora Rapini, coordinatrice del Progetto Regionale di prevenzione alcologica: "Alcol: più sai meno rischi" voluto dall’Assessore Regionale alla Sanità, Dott. Bernando Mazzocca. I molti riscontri positivi e gli apprezzamenti ai vari livelli, testimoniano l’interesse crescente della comunità nei riguardi dei problemi correlati ai consumi alcolici, tuttora sottostimati e non affrontati con le opportune strategie di contrasto: da quelle educative e di sensibilizzazione, a quelle sanitarie e di controllo per il rispetto delle regole. Oggi il Servizio opererà dalle 9 alle 14 all’ospedale civile presso l’ingresso visitatori. Sugli schermi lucido e con molti chili in meno Maradona: ’’Ho bevuto troppo ma non ho rischiato la vita’’
Diego si confessa in tv: ’’Non sono ubriacone ma ora
devo volermi bene’’. E’ la prima apparizione pubblica dell’ex Pibe de Oro
dopo l’uscita dalla clinica psichiatrica ’Avril’ Stesso supporto Maradona ha detto
di aver ricevuto, durante le diverse fasi dei suoi recenti ricovere, anche
dall’altra figlia Dalma, "nonostante lei soffra molto questa situazioni e
nonostante lavori e studi". Per la prima volta, dopo circa 40 giorni,
Maradona ha parlato in pubblico delle proprie vicende di salute, dopo che
domenica i responsabili della clinica ’Avril’ dove era ricoverato dal 13 aprile
gli avevano concesso per la prima volta di uscire. Diego è apparso lucido, con molti
chili in meno rispetto al giorno del suo ricovero, e anche se in generale non
di ottimo umore, ha apprezzato l’accoglienza ricevuta dal pubblico in studio.
"Non so se me lo merito, però ho passato momenti molto tristi, hanno fatto
piangere i miei genitori -ha spiegato parlando delle notizie diffuse a più
riprese sulla sua presunta morte-. Non so chi sia stato a far circolare queste
notizie, ma non sono mai stato sul punto di morire". CALCIO/ TORNA MARADONA: CON L’ALCOL HO CHIUSO, ORA SOLO
SUCCHI "Sono vivo e voglio
continuare a vivere"
Buenos Aires, 8 mag. (Ap) - Alcol addio, parola di Diego Armando Maradona. L’ex Pibe de Oro è apparso di fronte le telecamere di una tv argentina per comunicare al mondo di aver chiuso con l’alcol, che l’aveva portato all’epatite per cui è stato a lungo ricoverato nelle ultime settimane. "Non berrò più alcol e sono due anni e mezzo che non assumo droghe. D’ora in avanti solo succhi", ha detto un Maradona apparso assai dimagrito. L’ex numero 10 della Nazionale argentina ha poi espresso il desiderio di tornare a giocare lo "showbol", un torneo esibizionistico di calcio a 7. "Per le mie figlie continuerò ad esserci fino alla fine. Sono vivo e voglio continuare a vivere", ha chiuso Maradona. Sono stati sorpresi dalla polizia e denunciati Schiamazzi in centro Nei guai tre ventenni (d. m.) Sono
passati solo pochi giorni dall’allarme lanciato dal Comune sulla diffusione
dell’alcol tra i giovanissimi ed ecco che in pieno centro storico deve
intervenire la polizia per placare un gruppetto di giovani in preda ai fumi
dell’alcol. ORZINUOVI. La scorsa notte in via Piave Tenta di bruciare il bazar:
arrestato
È finito in manette
un tunisino di 39 anni che la scorsa notte a Orzinuovi, anche a causa
dell’alto tasso etilico, ha cercato di bruciare il negozio di alcuni indiani. Erano
le 22 dell’altra sera quando A.O. il tunisino residente a Orzinuovi con
regolare permesso di soggiorno, visibilmente ubriaco, ha cominciato a litigare
con alcuni indiani che gestiscono un bazar in via Piave. Non si sa cosa sia
stato il motivo scatenante della lite, ma di sicuro nulla di importante. Forse
è bastata una parola di troppo, forse tra il tunisino e gli indiani c’era della
vecchia ruggine, quel che p certo è che la lite è degenerata. In pochi istanti
gli animi si sono infiammati e gli indiani, per non avere guai, hanno pensato
bene di ritirarsi e sparire. w.p. L’assessore Corrado Ghirardelli ha illustrato le
iniziative del Broletto affiancato dal vicepresidente della Camera Giorgia
Meloni Giovani, la Provincia ha un progetto Le campagne per la sicurezza stradale sono un po’ il fiore
all’occhiello Trovare nuove
modalità per comunicare con i giovani, uscendo dagli uffici istituzionali e
incontrando i ragazzi durante i momenti aggregativi e di gruppo. È questo il
nuovo percorso battuto dalla Provincia di Brescia, con l’assessorato ai Giovani
e Università. Lisa Cesco Matelica, al teatro Piermarini Un convegno sull’abuso di alcolici MATELICA -Bere per facilitare le relazioni sociali,
bere per divertirsi o bere per cercare l’altro sesso? Questo il tema del convegno Alcol a nudo, tra miti e riti, che si svolgerà giovedì, alle
ore 8,30, al teatro Piermarini di Matelica. L’iniziativa Alcol a nudo, promossa
dalla Comunità montana Alte Valli del Potenza e dell’Esino, nasce dall’esigenza
di sensibilizzare i giovani sul problema dell’abuso di alcool. Controlli dei carabinieri Guida e alcol Ritirate sei patenti JESI - Sono 6 le patente ritirate dai carabinieri nello
scorso fine settimana, e altrettante le denunce per “guida in stato
d’alterazione dovuta all’eccesso di alcol”. Continua senza soste l’impegno
dell’Arma per prevenire “le stragi del sabato sera”. E quelle patenti ritirate
potrebbero aver evitato altrettanti incidenti. Meritorio l’impegno dell’Arma
nelle vicinanze di discoteche e locali notturni, ma per risolvere il problema
alla radice occorre che le discoteche, come avviene in Inghilterra e non solo,
alle 01,30 smettano di vendere alcolici, facendo in modo che chi ha bevuto
troppo smaltisca lì dentro la sbornia. L’ADIGE Arrestate per rapina. Una ha 20 anni ed è incinta Le squillo negano
«Ci ha picchiate» Respingono l’accusa di aver rapinato il cliente le due prostitute nigeriane arrestate dalla polizia nella notte tra venerdì e sabato. Le due donne sono comparse ieri in tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto e davanti al giudice hanno raccontato la loro verità che diverge radicalmente da quella riferita dal cliente. Sostengono di essere state malmenate dall’uomo, un 55enne residente in piazza Mostra a Trento, e di essere fuggite senza rubare una lira. La faccenda sarà chiarita nel processo per direttissima che si celebrerà il 21 maggio perché ieri la difesa ha chiesto un rinvio dell’udienza. Intanto le due clandestine nigeriane rimarranno in carcere a Rovereto. L’uomo venerdì aveva preso un taxi e si era fatto accompagnare in via Brennero. Qui aveva concordato una prestazione sessuale. Secondo la ragazza l’accordo prevedeva una prestazione orale mentre l’uomo alla polizia aveva detto di aver pagato 50 euro per un rapporto completo. Insieme alla ragazza, una giovanissima ventenne che ieri ha riferito di essere incinta, sul taxi era salita anche un’amica perché la prostituta non si fidava di andare a casa del cliente da sola. I problemi sono sorti quando il terzetto ha raggiunto l’appartamento. L’uomo dice che la ragazza avrebbe rifiutato la prestazione completa, ne sarebbe sorta una discussione, a questo punto la seconda prostituta avrebbe fatto irruzione in camera colpendo il poveretto con un calcio ai genitali. Poi le due immigrate sarebbero fuggite con 420 euro. Le donne, invece, ieri hanno spiegato che l’uomo aveva dato 100 euro ad entrambe (ma su questi dettagli le due ragazze si sono contraddette). Secondo le prostitute il cliente era ubriaco e sarebbe diventato violento strattonandone una per i capelli. Per questo le due ragazze sarebbero fuggite dall’appartamento: «Ma noi - hanno ripetuto al giudice - non abbiamo rubato nulla. Avevamo solo i soldi guadagnati». La vicenda ha aperto uno squarcio sul mondo della prostituzione nigeriana: ragazze trattate come carne da macello. Giovani (una ha 20 anni, quella più "anziana" ed esperta 27), irregolari, domiciliate a Verona, costrette a battere il marciapiede. E a soli 20 anni una di loro aspetta già un figlio. Malé. Affollato il convegno su un fenomeno in aumento tra
i giovani che, comunque, hanno promosso il discobus Legge provinciale contro l’abuso di alcol |