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Comunicati stampa 31/10/2001

ComunicatoStampa - OMISSIONIDI SOCCORSO SEMPRE PIU’ ALLARMANTI AUMENTATE DEL 4% NEL 2000 SECONDO L’ASAPS E’ IPOTIZZABILE UN NUMERO VICINO A 20.000 CASI L’ANNO

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FILE: CS-2001.10.31
WEB:CS011031

 

ComunicatoStampa

OMISSIONIDI SOCCORSO SEMPRE PIU’ ALLARMANTI 
AUMENTATE DEL 4% NEL 2000
SECONDO L’ASAPS E’ IPOTIZZABILE UN NUMERO VICINO A 20.000 CASI L’ANNO

 

Lafrequenza delle omissioni di soccorso sta assumendo toni di ordinariaquotidianità e drammaticità, tali da suscitare un vero allarme sociale.
Già all’inizio dell’anno l’ASAPS con un’inchiestapubblicata sulla propria rivista Il Centauro denunciò la portata del fenomeno.
Premesso che non sono disponibili dati globali ed omogenei, l’unico punto diriferimento rimangono le contestazioni dell’art. 189 del codice della strada,sulle varie ipotesi di omissione di soccorso contestate dalla sola PoliziaStradale (le uniche disponibili e segnalate dall’ISTAT).
Nel 2000 le contestazioni elevate dalla Polizia Stradale per omissione disoccorso sono state 2.592 con un aumento del 4% rispetto alle 2.493 del 1999. Diqueste 1.475 sono state contestate nelle strade urbane, 596 in quelleextraurbane e 521 nelle autostrade. Dei conducenti sanzionati 21 avevano meno di17 anni, 435 fra i 18 e i 24, 531 fra i 25 e i 32 e 1.605 oltre 33 anni.
In 1.951 casi si è trattato di conducenti di autovetture in 13 casi diconducenti di autobus, in 321 casi di conducenti di autocarri, in 37 dimotocicli, in 35 casi di ciclomotori e i 6 casi di ciclisti. La casistica inquestione ricomprende tutte le ipotesi previste dall’art. 189 C.d.S., quindianche quelle con solo danni ai veicoli.
E’ quindi evidente, come sostiene l’ASAPS in un articolo che saràpubblicato sul prossimo numero del Centauro, che se a queste infrazioni siaggiungessero tutte quelle contestate dalle Polizie Municipali (sicuramente piùnumerose perché è nell’area urbana che il comportamento viene posto inessere più spesso), e dai Carabinieri è facile ritenere che si superino le10.000 violazioni l’anno. Stiamo parlando solo delle ipotesi in cui i“pirati” vengono successivamente identificati e questo avviene in circa lametà dei casi. Rimane quindi credibile una proiezione vicina a 20.000 casil’anno, comprensivi di quelli con soli danni ai mezzi.
Per questo l’ASAPS insiste per un maggiore monitoraggio e valutazione diquesto fenomeno criminale, con la raccolta di tutti gli elementi necessari percomprenderne l’evoluzione, alla quale non sono certamente estranei aspetticonnessi alla guida in stato di ebbrezza dei conducenti, alla mancata (o falsa)copertura assicurativa anche a causa del continuo lievitare dei costi e allamancanza (o falsa) della patente di guida.
Serve secondo l’ASAPS un’opera di sensibilizzazione verso un atteggiamentoche non è azzardato definire ignobile anche perché nei casi più gravicolpisce utenti deboli della strada come pedoni, ciclisti e ciclomotoristi e fraquesti soprattutto bambini ed anziani.

Forlì, 31 ottobre 2001


Giordano Biserni
Presidente ASAPS

Mercoledì, 31 Ottobre 2001
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