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E’
inutile farsi false illusioni, qualsiasigalleria a una canna, anche la
più moderna, mantiene elevati margini dirischio. Ciò che non accade in
uno, due o tre anni, accade in un minuto e anchegallerie ritenute
sicure come il Gottardo si trasformano in veri inferni.
Decine di
morti in pochi chilometri nel Monte Bianco, sul Gottardo, ai Taurifanno
schizzare improvvisamente verso l’alto le
percentualivittime/chilometri/transiti.
L’ASAPS, conscia del fatto
che gallerie a due canne non si costruiscono in pochimesi, ma in anni e
col superamento di molte resistenze politiche, economiche edecologiche,
ritiene tuttavia che la salvaguardia della vita delle persone
vengasempre prima di tutto.
Per questo, nel rispetto delle alte competenze dei tecnici di settore, avanzaalcune sue proposte.
Innanzi
tutto c’è da domandarsi se si svolgono controlli sufficienti suitempi
di guida, sulle velocità e sulla tipologia dei carichi dei
veicolipesanti. La risposta è no.
In questi ultimi anni
non si è voluta attrezzare sufficientemente una PoliziaStradale capace
di fronteggiare con le adeguate energie e strutture di supportoquesto
aspetto. Non si capisce cosa si debba ancora attendere per farlo.
Ecco le proposte dell’ASAPS:
- Servono subito aree diservizio attrezzate anche in prossimità delle grandi gallerie per rendereefficaci, puntuali e severi i controlli a campione dei carichi intransito in condizioni di sicurezza sia per i controllati che per i controllori.
- Sidevono poi predisporre servizi di transito a senso unico alternato ogni 30minuti/1 ora, nelle gallerie ad una canna, con convogli preceduti da una sortadi “Safety – Car” della Polizia Stradale e da personale tecnicospecializzato delle società di gestione dei tunnel.
- Vannodistribuiti inoltre in tutte le aree di servizio e caselli prossimi allegallerie di grande transito e rischio, appositi depliant informativi dellecaratteristiche delle gallerie, delle vie di fuga, delle gallerie parallele evasche di soccorso, dei parcheggi, delle colonnine S.O.S, dei telefoni diemergenza.
Un
sistema ben informato, ma soprattutto untransito alternato guidati da
apposite Safety - Car della Polizia, non elimineràdel tutto la
sinistrosità, ma sicuramente eliminerà tutte le punte di estremagravità
pur rallentando i transiti.
E’ arrivato il momento di scegliere una volta per tutte se privilegiarel’economia o la sicurezza.
Forlì, 27 ottobre 2001
Giordano Biserni
Presidente
Asaps
da “Il Mattino” del 28 ottobre 2001
PARLAL’ESPERTO IN TEMA DI SICUREZZA STRADALE E DI SOCCORSI
«Nei tunnel diNapoli si rischia un’ecatombe»
MARIATERESA ZONCA
Untempo
era un cronista, poi è entrato in polizia. Lorenzo Borselli adesso è,
inseno all’AS.A.P.S (Associazione Amici Polizia Stradale), il massimo
esperto insicurezza stradale. Le sue ricerche sono state pubblicate
sulla rivista "IlCentauro", edita a Bologna. Si occupa anche di
protocolli sanitari: è unistruttore del 118 di Firenze. Con lui abbiamo
parlato di sicurezza in galleriae del delicato tema dei soccorsi.
Senso unico a giorni alterni peri Tir: è sufficiente a garantire la sicurezza nei trafori del Monte Bianco edel Fréjus?
«E’
un "girotondo" che non serve a nulla. La proposta dell’AS.A.P.S.è di
una sorta di "safety car", realizzato dalla Stradale e dagliassistenti
al traffico, figure già previste dalla legge. In buona sostanza,gruppi
di auto e Tir "accompagnati" nei trafori, alternando ingressi euscite
in galleria, in modo da realizzare un vero senso unico. Solo
cosìsarebbe garantito il rispetto dei limiti di velocità».
E del numero dei veicoli...
«Non
è importante quanti Tir al giorno entrano in una galleria, ma come
lofanno. Uno scontro tra due mezzi a 40 all’ora provoca un impatto da
80 all’ora,con molta probabilità mortale. La "scorta" dovrebbe
essereorganizzata in tutti i tunnel bi-direzionali. Non bisogna, poi,
sottovalutare ladistanza di sicurezza: è fondamentale rispettarla».
Quali sono le gallerie più sicure?
«Quelle
di lunghezza inferiore ai 500 metri: tutte le altre possono essere
arischio. E se teniamo conto che sulle autostrade italiane ci sono
almeno 1000chilometri di gallerie il dato non è consolante. L’unica da
prendere ad esempioper i suoi standard di sicurezza si trova
sull’auto-Brennero. In molte, invece,mancano estintori, vie di fuga,
telefoni per dare l’allarme. Ce ne sono alcune arischio anche nelle
grandi città».
Quali?
«Napoli, ad
esempio, ha gallerie urbane in uno stato tale che, in caso diincendio,
gli utenti andrebbero incontro quasi certamente alla morte. Il
parcoauto della città è molto vecchio, le gallerie non sono illuminate,
le voltesono annerite, mancano estintori e pannelli per indicare
l’uscita più vicina:nel fumo si perde l’orientamento. E nel traffico
cittadino il tempo diintervento dei soccorsi aumenta».
Cosa fare per la sicurezza?
«Innanzitutto
tanta prevenzione. Purtroppo la grande esercitazione che si ètenuta
sull’Appennino nel 2000, in una galleria dismessa, è ormai un
ricordo.E’ raro trovare figure del soccorso addestrate a lavorare in
coordinamento: nonci si rende conto dell’importanza che ha una sinergia
di interventi».
Ci spieghi meglio.
«Un
soccorritore qualunque consegue, durante il training, una
notevoleefficienza, frutto di esattezza e rapidità della manovra. Se
non si esercita,dopo un anno la sua abilità diminuisce del 40, 50%.
Immaginate cheripercussioni può avere il non allenamento coordinato in
caso di disastri ingalleria (e non soltanto) quando bisogna sveltire le
procedure di arrivo sulposto, valutazione dello scenario, messa in
sicurezza del luogo dell’evento eintervento».
Cosa può aiutare i soccorsi?
«La
tecnologia, per esempio. Al Monte Bianco è stato acquistato per i
vigilidel fuoco il “Janus bifronte”, un mezzo con due cabine guida che
non devefare inversioni di marcia in galleria».
Cosa pensa degli interventi per migliorare i tunnel?
«Servono a ben poco. Bisogna entrare nell’ottica di investire sulleferrovie: è l’unica soluzione.
da“Avvenire On Line” del 28 ottobre 2001
Aree
di servizio attrezzate, da subito, anche in prossimità delle
grandigallerie «per rendere efficaci, puntuali e severi i controlli a
campione deicarichi in transito in condizioni di sicurezza sia per i
controllati che per icontrollori». E’ una delle proposte avanzate
dall’Asaps, Associazionesostenitori amici polizia stradale, per
prevenire gli incidenti nelle gallerie,dopo la sciagura del Gottardo.
Per l’Asaps - spiega il presidente GiordanoBiserni - è necessario
inoltre predisporre servizi di transito a senso unicoalternato ogni 30
minuti-un’ ora, nelle gallerie ad una canna, con convoglipreceduti da
una sorta di "safety car" della polizia stradale.L’associazione propone
anche di distribuire, in tutte le aree di servizio ecaselli prossimi
alle gallerie di grande transito e rischio, depliantinformativi delle
caratteristiche delle gallerie, delle vie di fuga, dellegallerie
parallele e vasche di soccorso, dei parcheggi, delle colonnine Sos,
deitelefoni di emergenza. «Un sistema ben informato - rileva l’Asaps -
masoprattutto un transito alternato sicuramente eliminerà tutte le
punte diestrema gravità pur rallentando i transiti. E’ arrivato il
momento discegliere, una volta per tutte, se privilegiare l’ economia o
la sicurezza».
da “La Gazzetta di Parma” del 28 ottobre 2001
NUOVECRITICHE SULL’APERTURA A GIORNI ALTERNI DEL BIANCO
Trafficoin tilt e lunghe code sull’Autobrennero
NOSTRO SERVIZIO
MILANO
- Traffico in tilt ierimattina sull’Autobrennero a causa dell’incidente
nella galleria del SanGottardo. Sulla carreggiata nord dell’arteria si
è formata una colonna di tirlunga 10 chilometri. Per la maggior parte
si trattava di mezzi pesanti direttiverso il nord Europa costretti a
percorrere un tragitto diverso dopo la chiusuradella galleria.
La
coda era praticamente ininterrotta tra l’abitato di Vipiteno ed il
valicoitalo-austriaco del Brennero. Nel corso della giornata la
situazione è poitornata alla normalità, con traffico intenso di auto
dovuto al rientro degliaustriaci che hanno trascorso un paio di giorni
nelle località altoatesine perla festività nazionale.
Ma, con la
chiusura del Gottardo, l’autostrada del Brennero resta ora ad
altorischio intasamento. Traffico regolare, invece, al traforo del
Frejus esull’autostrada «A 32», la Torino-Bardonecchia. Non ci sono
stati, per ilmomento, i temuti aumenti di traffico dopo il grave
incidente del tunnel. Gliautotrasportatori sperano che presto possa
riaprire, anche per loro, il traforodel monte Bianco che dal 15
dicembre sarà percorribile dalle auto.
La riapertura, comunque,
continua a suscitare polemiche. Il deputato europeodella Valle d’Aosta,
Luciano Caveri, ed il senatore Augusto Rollandin, entrambidell’Union
Valdotaine, sono scettici sui criteri di apertura del traforo
decisil’altro ieri a Parigi. Caveri giudica del tutto incomprensibile
il meccanismodella circolazione a senso alternato che, tra l’altro,
riguarderebbe tutti e duei trafori, quello del Bianco e del Frejus,
«come se uno fosse una canna dientrata e l’altro una canna di uscita».
Per Rollandin il dato sconfortanteemerso dall’incontro tra il ministro
delle Infrastrutture Pietro Lunardi e ilcollega francese, è la mancanza
di un progetto ed un programma dei trasporti.«In due anni dalla
chiusura del traforo del Monte Bianco - ha detto - non èstato fatto
nulla; c’è voluto anche l’incidente al Gottardo perchè si tornassea
discutere di sicurezza nelle gallerie; ma ci vorranno ancora anni prima
chel’Italia si doti di un efficiente sistema intermodale per i
trasporti».L’Asaps, l’associazione sostenitori amici polizia stradale,
per prevenire gliincidenti nelle gallerie ha chiesto invece aree di
servizio attrezzate, dasubito, anche in prossimità delle grandi
gallerie per rendere efficaci,puntuali e severi i controlli a campione
dei carichi in transito in condizionidi sicurezza sia per i controllati
che per i controllori. E anche gli abitantidi Chamonix protestano
contro la riapertura del traforo del Bianco al trafficopesante. I Verdi
chiedono, infine, che si aspettino i risultati
dell’inchiestasull’incidente nel tunnel del Gottardo.
R.C.
da “IlGazzettino On Line” del 28 Ottobre 2001
Leproposte avanzate dall’associazione sostenitori della Polizia stradale
Forlì
Aree
di servizio attrezzate, dasubito, anche in prossimità delle grandi
gallerie «per rendere efficaci,puntuali e severi i controlli a campione
dei carichi in transito in condizionidi sicurezza sia per i controllati
che per i controllori». È una delleproposte avanzate dall’Asaps,
"associazione sostenitori amici poliziastradale", per prevenire gli
incidenti nelle gallerie, dopo la sciagura delGottardo.
Per
l’Asaps - spiega il presidente Giordano Biserni - è necessarioinoltre
predisporre servizi di transito a senso unico alternato ogni
30minuti-un’ora, nelle gallerie ad una canna, con convogli preceduti da
una sortadi ’safety car’ della polizia stradale e da personale tecnico
specializzatodelle società di gestione dei tunnel. L’associazione
propone anche didistribuire, in tutte le aree di servizio e caselli
prossimi alle gallerie digrande transito e rischio, depliant
informativi delle caratteristiche dellegallerie, delle vie di fuga,
delle gallerie parallele e vasche di soccorso, deiparcheggi, delle
colonnine Sos, dei telefoni di emergenza. «Un sistema beninformato -
rileva l’Asaps - ma soprattutto un transito alternato guidati
daapposite safety car della polizia non eliminerà del tutto la
sinistrosità, masicuramente eliminerà tutte le punte di estrema gravità
pur rallentando itransiti. È arrivato il momento di scegliere, una
volta per tutte, seprivilegiare l’economia o la sicurezza».
«Qualsiasi
galleria a una canna - sottolinea Biserni - anche la più
moderna,mantiene elevati margini di rischio. Ciò che non accade in uno,
due o tre anniaccade in un minuto e anche gallerie ritenute sicure,
come il Gottardo, sitrasformano in veri inferni». Ma proprio perché
«gallerie a due canne non sicostruiscono in pochi mesi, ma in anni e
col superamento di molte resistenzepolitiche, economiche ed
ecologiche», l’Asaps si fa avanti con i proprisuggerimenti. «C’è anche
da domandarsi - aggiunge il presidente - se sisvolgono controlli
sufficienti sui tempi di guida, sulle velocità e sullatipologia dei
carichi dei veicoli pesanti: la risposta è no».
da “Il Messaggero On Line” del 28 ottobre 2001
FORLI’-
Aree di servizio attrezzate in prossimità delle grandi gallerie «per
rendereefficaci, puntuali e severi i controlli a campione dei carichi
in transito». Èuna delle proposte avanzate dall’Asaps, associazione
sostenitori amici poliziastradale, per prevenire gli incidenti nelle
gallerie, dopo la sciagura delGottardo. «Per l’Asaps - spiega il
presidente Biserni - è necessario inoltrepredisporre servizi di
transito a senso unico alternato ogni 30 minuti-un’ora,nelle gallerie
ad una "canna", con convogli preceduti da una sorta di"safety car"
della polizia stradale».
Da “Il Messaggero Veneto” del 28 ottobre 2001
Trentacinque
chilometri contromano, finché non si è fermato contro il guardrail,
lasciandoci il cofano della sua Peugeot 205 e rimediando lievi
contusioni.Protagonista della folle corsa, consumatasi l’altra notte
sul tratto della A28tra Portogruaro e Sacile, un giovane friulano,
D.V., 27 anni, di Gorgo diLatisana. L’episodio si è verificato attorno
alle 4.30 di ieri: reduce dalvenerdì trascorso in una discoteca del
Portogruarese, a notte fonda il ragazzoha deciso che era l’ora di
tornare verso casa e si è rimesso alla guida dellasua macchina. Unico
particolare stonato, il suo pesante stato di ebbrezza, chel’ha portato
a imboccare l’autostrada nel senso di marcia contrario.Convinto di
viaggiare verso Latisana, solo lo scarso traffico dovuto all’oratarda
ha fatto sì che l’impresa non sia sfociata in tragedia. Intercettato
dauna pattuglia della polizia autostradale, alla quale si è poi
affiancata quellain servizio della Polstrada di Spilimbergo, il giovane
alla fin fine si èfermato da solo, nel senso che nei pressi di Sacile
ha perso il controllodell’auto ed è finito contro il guard rail. «Ecco
perché tutti mi facevanogli abbaglianti!» ha esclamato in un sussulto
di lucidità quando gli agentigli hanno fatto notare che aveva viaggiato
contromano da Portogruaro fino aSacile. Altrettanto stupore
all’informazione di trovarsi nella città delLivenza, essendo ancora
convinto di aver preso la strada verso Latisana. Moraledella storia, il
provvedimento più immediato è stato la sospensione dellapatente, al
quale andranno ad aggiungersi le diverse altre infrazioni al
codicedella strada commesse in quei trentacinque chilometri da brivido.
Oltre
a questo per fortuna non frequente “incidente”, nel corsodella medesima
nottata la Polstrada di Spilimbergo, impegnata nel servizio dicontrollo
del traffico locale, ha poi ritirato otto documenti di guida pereccesso
di velocità.
Ma.Bos.