Segnaliamo il seguente link invitando, chi lo desidera, ad
esprimere la propria opinione. http://rete180-mantova.blogautore.repubblica.it/2007/05/17/7/
LA PROVINCIA DI SONDRIO Proviamo a pensare a feste e sagre
analcoliche
Caro direttore, le inviamo copia di una lettera aperta
indirizzata a tutti gli amministratori d’Italia: «Gentile signor Sindaco,
gentile Presidente della Provincia, gentili Amministratori, scriviamo in
rappresentanza di associazioni che operano nel nostro paese per la promozione
di una cultura di salute e sicurezza. Il consumo di alcol comporta in Italia
una inaccettabile mole di sofferenza umana, a partire dalla quotidiana strage
che rileviamo sulle nostre strade. Riteniamo che ci si debba insieme tutti
impegnare per cominciare a cambiare la nostra cultura. Desideriamo sottoporre
alla vostra attenzione una recente iniziativa che si muove nella direzione da
noi auspicata. La Giunta comunale di Rovereto (Tn) ha approvato all’unanimità
una delibera che regolamenta le feste e manifestazioni, che si svolgono su quel
territorio, promosse, patrocinate o sostenute dall’Amministrazione comunale (http://www.aicat.net/Documenti%20PDF/Delibera%20Comune%20di%20Rovereto/delibera%20Rovereto%20feste%20e%20alcol.pdf,).
Il primo punto vieta di intitolare manifestazioni ricorrendo a termini
ascrivibili a prodotti alcolici (Feste della Birra, del Vino, ecc.). Tale
disposizione si fonda su un principio straordinariamente importante: non è
considerato più accettabile promuovere in maniera tanto esplicita
l’associazione tra alcol e divertimento. Viene poi sancito il divieto di
vendita di bevande superalcoliche, né si potrà incentivare il consumo di vino o
birra praticando prezzi inferiori a quelli comunemente praticati nei pubblici
esercizi. L’eventuale finanziamento comunale verrà aumentato per le feste che
venderanno solo bevande a bassa gradazione, con un ulteriore incentivo se in
tali manifestazioni ci saranno spazi per fare prevenzione ai problemi legati
alle sostanze. Viene infine richiesto agli organizzatori di quelle feste che si
svolgono su più giornate, di organizzarne almeno una analcolica. Auspichiamo
che questa lodevole ed esemplare iniziativa funga da stimolo per altre
amministrazioni locali, affinchè valutino la possibilità di adottare
provvedimenti analoghi. Rimaniamo a disposizione per un confronto, e sarebbe
davvero gradito un vostro cortese riscontro. Ringraziamo per l’attenzione e
cordialmente vi salutiamo. Carla Mariani Portioli Vice Presidente - Associazione
Europea Familiari e Vittime della Strada – onlus - mariani.crl@tiscali.it Ennio Palmesino Presidente Associazione Italiana Club
degli Alcolisti in Trattamento (AICAT) - info@aicat.net Giordano Biserni Presidente Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale (ASAPS) giordano.biserni@asaps.it. IL GAZZETTINO Mentre continua il fenomeno degli
ubriachi al volante (tremila l’anno solo in Veneto) fa discutere la decisione
dell’amministrazione trentina Crociata anti-alcol, «stop alle feste di vino e birra» Tre diverse associazioni chiedono
a tutti i Comuni del Nordest di adottare la stessa delibera-choc di Rovereto "No alcol, sì festa" e con più finanziamenti
pubblici. È l’originale iniziativa appena approvata - all’unanimità - dalla
giunta comunale di Rovereto (Trento) e già passata al vaglio del Consiglio
comunale e di una sfilza di enti competenti. E ora ai Comuni nel Nordest arriva
l’invito a seguire quella... strada. Gigi Bignotti TREVISO Il procuratore Fojadelli: «Ma le norme contro gli abusi ci
sono, applichiamole» NOSTRA REDAZIONE A far discutere sono soprattutto i "punti di
indirizzo" della delibera del Comune di Rovereto. In sintesi sono cinque:
il divieto di intitolare la manifestazione ricorrendo a prodotti alcolici
(festa della birra, del vino ecc.); il divieto di somministrazione e vendita di
bevande superalcoliche; la sospensione della vendita di alcol un’ora prima
della chiusura della manifestazione se si protrae oltre l’una; l’effettuazione
di una giornata alcol free, nel caso di manifestazioni di più giorni; il prezzo
delle bevande alcoliche che non potrà essere inferiore a quello medio nei
pubblici esercizi. A. Fed. I morti " da due ruote" sono poi in continuo
aumento e l’Italia ha il maggior numero di vittime di Europa. Nelle metropoli
incidenti in continua crescita Allarme sicurezza stradale Francia
modello da seguire
di VINCENZO BORGOMEO Voti alla sicurezza stradale: li dà l’European Transport
Safety Council, sostenuto da tutti i governi del Vecchio Continente. E l’Italia
è dietro la lavagna con il con il cappello da asino: siamo sopra la media della
mortalità europea (di circa il 13 per cento, circa 900 morti in più sulla media
e 2700 in più rispetto ai migliori della classe). Ma non è tutto: da noi le due
ruote valgono solo il 3,6 per cento della mobilità ma incidono per il 26% sulla
mortalità generale da incidenti stradali. Il che significa che i morti "
da due ruote" sono in continuo aumento e che l’Italia ha il maggior numero
di vittime di Europa. BOLOGNA 2000 Castellarano: ’Giovani e alcol’,
stasera un incontro
Reggio Emilia - L’associazione del club degli alcolisti in
trattamento del Distretto di Scandiano, con il patrocinio del Comune di
Castellarano, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Locale di Scandiano e
la Direzione dell’Istituto comprensivo di Castellarano, organizza una serata
dal tema: ’Giovani e alcol: quale tutela della salute per i Giovani del terzo
Millennio’. Relatore il dottor Andrea Roventa, psicologo, dirigente
del servizio di alcologia di Bergamo. Coordinatore Regina Zanetti, presidente Acat Scandiano. Vietato bere per medici e infermieri: il limite è lo stesso previsto
dal codice della strada
Test alcolici in ospedale (*)
Alla Molinette controlli su tutto il personale
sanitario
16 maggio 2007 -La legge è chiara: medici e infermieri non
possono bere in servizio. E sugli esami del sangue dei dipendenti partono alle
Molinette i primi controlli. A tutto il personale che passa dagli ambulatori
della medicina del lavoro per sottoporsi ai periodici esami di routine viene
fatto firmare da qualche giorno un consenso informato che semplificando dice:
ricordiamo a tutto il personale sanitario che la legge vieta il consumo di
bevande alcoliche in orario di lavoro, anche la birra rientra tra queste, e vi
informiamo che la legge ci autorizza dal 2006 a effettuare controlli
alcolimetrici sul nostro personale dipendente. I parametri consentiti sono gli
stessi del codice della strada. E l´obiettivo è quello di recuperare medici e
infermieri vittime di dipendenza dall´alcol ma soprattutto di prevenire incidenti
sul lavoro e danni a terzi che nel caso delle strutture sanitarie sono i
pazienti. È scritto nell´informativa: «Con finalità preventive è dato al medico
competente il compito e l´autorità di effettuare controlli alcolimetrici sui
luoghi di lavoro. La informiamo pertanto che detti controlli potranno essere
effettuati e ripetuti a discrezione del medico competente qualora ne ravvisi
l´opportunità». Ottavia Giustetti (*) Nota: riproponiamo un articolo di ieri relativo ad
alcol e sicurezza sul lavoro. Il dott. Emilio Cipriani e l’e.p. Romana
Campara del Dipartimento di Prevenzione S.P.I.S.A.L di Bussolengo (Verona) hanno inviato questo utile commento: riteniamo di poter contribuire con alcune osservazioni
riguardo alla Intesa Stato Regioni del 16/03/2006. Tale intesa ha stimolato gli operatori dei Servizi di
Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro che si sono confrontati
con i funzionari regionali in merito al fatto che l’intesa sia direttamente
applicabile o meno. Si deve notare che il Provvedimento 16/03/2006 nelle
premesse al primo "considerato" chiarisce che la scelta dell’Intesa
Stato Regioni anziché del decreto previsto dalla legge 125/2001, è stata decisa
in occasione della riunione tecnica del 16 gennaio come pregiudiziale posta
dalle Regioni in contraddittorio con i rappresentanti presenti del Ministero
del Lavoro e della Salute, i quali verificati i presupposti hanno di fatto poi
in seguito licenziato il provvedimento come Intesa Stato Regioni appunto e non
come Decreto. La Regione Veneto ed altre Regioni ritengono che tale
provvedimento non abbia bisogno di alcun ulteriore intervento legislativo e che
sia quindi direttamente applicabile. E’ ben vero che alcune Regioni preferiscono dare maggiore
efficacia ed applicabilità alle Intese Stato Regioni con successivi
Provvedimenti Regionali. Trasmettiamo la nota con preghiera di diffusione, in considerazione del fatto che in alcune realtà potrebbero essere ritardati gli interventi di prevenzione nei luoghi di lavoro in attesa di provvedimenti regionali non necessari. Rissa in pizzeria, scattano gli arresti
DANIELA FAIELLA Scafati. Rissa in pizzeria, l’altro ieri sera. In due aggrediscono la madre della titolare, 58 anni, ed un cittadino extracomunitario, suo dipendente, colpevole solo di essere intervenuto in difesa della donna. Volano pugni, calci, sedie, tavoli e bottiglie, a dare sfogo ad una violenza inaudita a cui solo l’arrivo tempestivo dei carabinieri riuscirà a porre fine. In manette, con le accuse di violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale, sono finiti Andrea Voccia e Andrea Malafronte, entrambi 40enni e residenti a Scafati. Attimi di pura follia quelli vissuti, martedì sera, poco dopo le 21.30 nei locali della pizzeria Cirillo in piazza Vittorio Veneto. Voccia e Malafronte sembrano già in preda ai fumi dell’alcol quando entrano per chiedere pizzette ed una bottiglia di vino. Si rivolgono alla donna che è alla cassa, madre della titolare. La donna, 58 anni, non esita a mettersi a loro disposizione ma uno dei due clienti, Andrea Malafronte, pretende di servirsi da sé, di aprire la vetrina del bancone e scegliere le pizzette da consumare. Per motivi di igiene, la signora invita il cliente a non aprire la vetrina, ma il Malafronte le risponde in malo modo. Le frasi offensive non bastano. Il 40enne si avventa contro la donna e la colpisce. In sua difesa interviene un cittadino extracomunitario. Lavora in quella pizzeria da qualche tempo. L’intromissione di quello sconosciuto scatena l’ira di Andrea Voccia che gli sferra un pugno sulla bocca. Per l’extracomunitario scatta una vera e propria spedizione punitiva. Non solo il Voccia ma anche il Malafronte comincia a pestare l’uomo, apostrofandolo con frasi offensive e scagliandogli contro sedie, tavoli, bottiglie e piatti. I due continuano a sfogare la loro violenza sulla donna e su altri suoi parenti, intervenuti per difendere l’extracomunitario e per evitare che quei clienti in preda all’ira sfasciassero completamente la pizzeria. In fuga gli altri clienti. Uno di loro, una volta fuori dalla pizzeria, avverte i carabinieri. Il tenente Scafarto invia subito una pattuglia in piazza Vittorio Veneto. L’intervento dei militari è fulmineo, ma anche alla vista degli uomini in divisa, né il Voccia né il Malafronte accennano a calmarsi. Tutt’altro. Continuano ad inveire contro l’extracomunitario, a rincorrere la donna per colpirla, fino a quando i carabinieri non li bloccano per condurli in caserma. Inevitabile l’arresto per entrambi. Su disposizione del sostituto di turno Elena Guarino, Voccia e Malafronte sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza della tenenza per l’intera notte, in attesa di essere giudicati con rito direttissimo celebrato ieri mattina. Il giudice ha convalidato gli arresti, sottoponendo entrambi all’obbligo di firma. Sono finiti invece in ospedale sia la donna che l’extracomunitario aggrediti in pizzeria. Trauma cranico e contusione al gomito destro per la 58enne e contusioni al labbro superiore e allo zigomo destro per il dipendente extracomunitario. Nella stesa pizzeria dove, martedì sera, è scoppiata la rissa fu messo a segno, solo qualche settimana fa, un singolare furto di formaggi. I responsabili, che agirono di notte e che portarono via anche uno stereo hi-fi, furono intercettati e bloccati dai carabinieri mentre tentavano di dileguarsi tra le vie del centro cittadino. Anche se un anno è trascorso
Anche se un anno è trascorso da quel 17 maggio che ha
risucchiato la vita di Moira Sesto, una splendida ragazza di 28 anni di Lentini
che si trovava a bordo di una Mini One guidata, in stato di acclarata
ubriachezza, da un noto calciatore, Alex Cordaz, molti nella sua città
ricordano l’evento come appena accaduto. Erano le 2,30 quando alle porte di
Lentini, sulla 194 la veloce e piccola vettura guidata dal portiere, allora in
prestito all’Acireale oggi al Treviso in serie B, nel superare un camion in
sosta di emergenza, si trovò miracolosamente quasi incolume (riportava una
ferita ad un ginocchio) tra le lamiere di metà dell’auto. Nell’altra parte
tranciata e compressa letteralmente spariva la ragazza che stava riaccompagnando
a casa dopo una cena con amici a Catania. Una lunga lettera firmata dai
genitori e dagli amici della ragazza evidenzia come la nostra società si trova
ad utilizzare come riferimento "falsi eroi " con richiamo alla
recente manifestazione, a favore della sicurezza stradale e contro le
cosiddette stragi del sabato sera, organizzata dall’ACI e dalla Lega Calcio.
"I calciatori professionisti - si legge nella lettera aperta inviata agli
organi di stampa - sono scesi in campo interpretando il ruolo di testimonial
della sicurezza stradale, per contrastare il gravissimo fenomeno che provoca
ogni anno 5.500 morti sulle nostre strade, quindi impegnano la loro notorietà e
credibilità per diventare esempio positivo di valori di riferimento
incompatibili con atteggiamenti irresponsabili e criminali di chi ponendosi
alla guida di un’autovettura attenta alla propria e all’altrui vita". Nella lettera si ricorda come quella sera di una anno
addietro "un calciatore professionista, Alex Cordaz, postosi alla guida in
condizioni di totale ubriachezza, stroncò la giovane vita di una ragazza cui
arrideva un futuro di speranze e di progetti". Ai genitori di Moira Sesto
inoltre non è sfuggito il fatto che "lungi dal mostrare sensibilità il
mondo del calcio si è chiuso a riccio a tutela del patrimonio rappresentato da
Cordaz che ha quindi ripreso la normale carriera valorizzata in categoria
superiore nel Treviso calcio". Proprio in questi giorni, i giudici del
Tribunale di Siracusa sono chiamati ad esaminare le responsabilità penali del
calciatore che guidava ubriaco non rientrando in quella immagine "ipocrita
dei semidei della nostra epoca". Agata Furnò IL GAZZETTINO (PADOVA) MONSELICE Sfascia la casa e picchia la
madre, arrestato
(O.M.) Si sono riaperte le porte del carcere per Amos
Guglielmo, 32 anni, residente a Monselice. L’uomo è accusato di violenza e
resistenza a pubblico ufficiale. Ieri mattina, poco prima delle 8, alla caserma dei
carabinieri di Monselice, giunge la richiesta d’intervento della madre di
Guglielmo. La donna afferma che il figlio, in preda all’alcol, sta sfasciando
tutto casa. Inoltre ha scaricato la sua violenza gratuita contro la madre. I
militari dell’arma conoscono bene Guglielmo. Il giovane ha precedenti per
spaccio e violenza. Il giovane è all’interno della sua abitazione. Grida e
continua sfasciare ogni cosa. I militari tentano di persuaderlo a ritrovare la
calma. È un esercizio inutile. La reazione di Guglielmo va nella direzione
opposta. Infatti si avventa contro gli uomini in uniforme. Riesce a colpirli
con i pugni, ma immediatamente viene bloccato. Non è impresa facile
trattenerlo. Il giovane si dimena nel tentativo di scappare alla solida presa
dei due carabinieri. Alla fine si arrende. SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO Ubriaco alla guida, denunciato
Automobilista denunciato per guida in stato d’ebbrezza. E’ accaduto la scorsa notte a San Michele al Tagliamento. Un 27enne di Cinto Caomaggiore è stato fermato dai Carabinieri sulla Statale 14. Sottoposto al test, il valore di tasso alcolico nel sangue era superiore a 1, il doppio del consentito. Ne è scattata la denuncia a piede libero e l’immediato ritiro della patente. Aggredisce due carabinieri Ubriaco molesta gli avventori di un bar e poi si scaglia
contro i militari: arrestato Delia. Proprio oggi
che compie 30 anni, Liborio Pilato parrucchiere, sarà processato per
direttissima con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Reato
che martedì pomeriggio ha spedito il deliano in carcere, a Malaspina, dopo che
aveva alzato il gomito e, ubriaco fradicio, aggredito senza un apparente motivo
due carabinieri della Stazione di Delia, comandata dal maresciallo Nunzio
Italiano, che peraltro è rimasto leggermente ferito assieme ad un appuntato
durante la colluttazione inscenata da Pilato all’ingresso di un bar del paese. Valerio Martines Fuori pericolo il giovane travolto al Multicenter Migliora l’investito
Migliorano le condizioni del giovane investito l’altra
notte lungo la strada regionale 11. Il romeno Cristian Costica Donos, 30 anni,
resta ricoverato al S. Bortolo, ma dovrebbe cavarsela in qualche settimana.
Inizialmente era parso più grave anche perché l’alcol ingerito, unitamente alle
botte, gli aveva fatto perdere i sensi. L’incidente era avvenuto nella notte fra lunedì e martedì. In base a quanto ricostruito dalla polstrada di Schio, verso l’1.30 Donos stava attraversando a piedi la regionale 11 davanti al Multicenter, fra Vicenza e Creazzo. Il traffico a quell’ora non era sostenuto, ma il romeno non si era accorto che stava arrivando la Renault Laguna condotta da Marco Fucile, 25 anni, residente in città. L’impatto era stato inevitabile: Donos era stato caricato sul cofano e sbalzato a terra. Era stato trasportato in ospedale mentre gli agenti ritiravano la patente a Fucile, risultato positivo all’alcoltest. GARDOLO Ubriaco al volante denunciato
TRENTO. Aveva un tasso alcolemico di poco inferiore alla soglia per il coma etilico e nonostante questo si era messo alla guida della sua macchina. Il protagonista di questa vicenda, terminata con una denuncia per guida in stato di ebbrezza, è un trentunenne di Trento che è stato fermato nella notte fra martedì e mercoledì a via IV Novembre a Gardolo dai carabinieri del nucleo radiomobile. Sottoposto all’alcoltest, ha fatto registrare un valore pari a 2.29 quindi oltre quattro volte superiore al limite di legge. La bravata (con denuncia) a metà aprile in galleria
Adria Il ladro di biciclette pentito ora
è alla ricerca del derubato
TRENTO. Il ladro cerca disperatamente il derubato per tentare di riparare il danno. Succede a Trento dove un ragazzo di diciott’anni appena compiuti si trova denunciato per furto aggravato a causa di quella che definisce una «bravata» e per la quale si sente in colpa ed è molto pentito. Il fatto è successo nella notte fra il 16 e il 17 aprile quando quattro amici trascorrono la serata prima della partenza per la gita scolastica a bighellonare per Trento. C’è euforia fra loro si dicono stupidaggini, sono allegri. Poi scatta qualcosa che il protagonista pentito di questa vicenda non sa ancora spiegarsi. «Non so forse il fatto di essere il gruppo, un po’ alticci - racconta - e abbiamo preso delle biciclette». Lui la trova in galleria Adria fra via Oriola e piazza Lodron. Una bici grigia e senza lucchetto, dice. Si mette in sella e gli altri fanno la stessa cosa con altre bici. «L’idea era di andare in stazione e poi tornare indietro. Nessuno mi crederà - dice il ragazzo - ma io volevo veramente riportarla dove l’avevo presa». La storia, però, finisce in maniera diversa. Il gruppetto viene visto in via Inama da una signora che chiama i carabinieri. I militari intercettano il gruppetto e per il protagonista di questa storia parte la denuncia per furto aggravato. Ora lui e il suo avvocato Michele Bertamini stanno cercando il proprietario della bici in questione. L’annuncio su Bazar non è stato sufficiente, sperano che l’articolo sul giornale funzioni di più. Il ragazzo, infatti, vorrebbe risarcire il derubato anche per migliorare la sua posizione processuale. Per ora il «ladro» chiede scusa, è pentito. «Non so perché l’ha fatto - dice - ma ho la certezza che non lo rifarò mai e poi mai». Le neuroscienze si tingono di rosa
Un’assegnista di ricerca presso l’Istituto di neuroscienze
(In) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ventotto anni, Paola Maccioni è
stata premiata con una borsa di studio di 15.000 euro per la durata di un anno,
dalla giuria - presieduta da Umberto Veronesi - del programma "L’Oréal
Italia per le donne e la scienza 2007", promosso in collaborazione con la
Commissione italiana dell’Unesco, grazie a uno studio nel settore delle
neuroscienze. Il premio, giunto alla quinta edizione, è andato anche ad altre
quattro giovani ricercatrici. Da tempo ricoverato dopo una caduta, ha ripreso a parlare e riesce a
reggersi in piedi
Francesco Nuti esce dal tunnel
L’intervento neurochirurgico lo ha sottratto a
morte certa
Francesco Nuti è in progressivo miglioramento e le attuali
condizioni di salute lasciano presagire buone possibilità che torni a camminare
da solo. L’attore e regista toscano, che lo scorso settembre era entrato in
coma per un grave trauma cranico, era stato trasferito da Roma al reparto di
alta specialità per gravi cerebrolesioni dell’ospedale Versilia a Lido di
Camaiore, nel dicembre 2006. «Dopo una serie di accertamenti- ha comunicato il
primario del reparto in cui il regista è ricoverato- Francesco Nuti è stato
sottoposto a un ulteriore intervento neurochirurgico effettuato dal professor
Mennonna. E dopo il nuovo ricovero al Versilia è migliorato, riprendendo a
comunicare e a partecipare alla riabilitazione. Attualmente seppur con
difficoltà riesce a parlare, mentre le altre funzioni neurologiche sono in
evoluzione riuscendo a stare in piedi con aiuto. I medici ritengono che ci
siano buone possibilità di un ritorno al cammino autonomo». Una cella a cinque stelle per Paris Hilton in prigione solo per 23
giorni
Una cella a cinque stelle per Paris Hilton, la cui pena è
stata letteralmente dimezzata dopo i suoi buoni propositi. Il fatto che si sia
presentata personalmente davanti alla Corte ha influito sulla decisione di
ridimensionare la sua condanna a 45 giorni di prigione. La bionda ereditiera
dovrà scontare solo 23 giorni dietro le sbarre e sarà "ospitata" in
un ramo della prigione riservato alle celebrità. |