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Notizie brevi 21/05/2007

Forlì - Oltre 400 messaggi pervenuti sul portale dell’Asaps in ricordo dell’Ispettore Filippo Raciti

Il 24 maggio nella chiesa di Villanova la consegna della raccolta alla vedova Marisa Grasso durante le premiazioni del torneo di Calcetto degli Oratori


La vedova Raciti dopo avere ricevuto la Medaglia d’Oro al Valore Civile – Foto Repubblica.it


(ASAPS) – A consegnare i premi dell’edizione 2007 del Torneo di Calcetto degli Oratori, in programma il 24 maggio alle 20.30 nei locali della parrocchia a Villanova di Forlì, sarà un ospite speciale. Si tratta della signora Marisa Grasso, la vedova dell’Ispettore Filippo Raciti ucciso durante gli scontri avvenuti all’esterno dello stadio di Catania lo scorso 2 febbraio.

Nell’ambito della serata si terrà una seconda semplice cerimonia. Dopo la premiazione dei vincitori del torneo ci sarà un momento tutto dedicato a questa donna, esempio di coraggio e rispetto della vita. Giordano Biserni, Presidente dell’Asaps consegnerà a Marisa Grasso una raccolta contenente gli oltre quattrocento commoventi messaggi di cordoglio lasciati sul portale dell’associazione (www.asaps.it) all’indomani del tragico episodio che ha spezzato la vita dell’Ispettore Raciti e ha distrutto la serenità della sua famiglia. Un piccolo segno in testimonianza della solidarietà di tante persone, sia agenti che semplici cittadini, che a modo loro hanno voluto esprimere la propria vicinanza a “Marisa” e ai suoi figli.

La presenza della vedova Raciti a Forlì, vuole essere un messaggio chiaro di come il calcio debba rimanere uno sport e un divertimento, spogliandosi della violenza e della prepotenza che da tempo si è insinuata al suo interno come un male. Un male che deve essere debellato. E la signora Marisa ha fornito un grande esempio di “possibile cura”. Durante i funerali del marito la signora non ha pronunciato parole di odio o vendetta contro chi aveva rovinato la sua vita e quella dei suoi figli. Al contrario ha parlato di amore ricordando come il marito fosse stato un educatore alla vita e come avrebbe voluto che continuasse ad esserlo anche dopo la morte, affinché quella tragedia non rimanesse un gesto inutile. Una tragedia che deve far riflettere i giovani sul fatto che lo sport è cosa bella e la violenza invece no. “La maturità si dimostra con il rispetto”. Marisa Grasso ne è un esempio. (ASAPS)  


© asaps.it
Lunedì, 21 Maggio 2007
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